Mercoledì 22 agosto, ore 2,20 del mattino. Come ogni notte, alzo un po’ le gambe per fare un po’ di ginnastica per la circolazione, e sento un rivolo caldo in zona inguine.
Penso: Che cacchio è???

Sveglio il signor marito che giustamente se la dorme: “Leo, Leo!!!”
“Eh…..” (con voce dell’oltretomba)
“Mi sento bagnata”
“Eh… e quindi????”
“E quindi mi sa che mi si son rotte le acque!!”
“Ma che ore sono?”
“Le 2,20”
“Cavolo, ma è solo un’ora che siamo a letto!!”
“Oh, non è mica colpa mia, dai alziamoci che metto a posto la valigia”.
Ok, decidiamo di alzarci e prepararci con calma per andare al pronto soccorso ostetrico del Sant’Orsola perché ci hanno detto che se si rompono le membrane, il bambino deve nascere entro 48 ore.
Passiamo dall’edicola notturna di via degli Orti, ma il Carlino ancora non è uscito, Leo allora si compra dei giornaletti di sudoku; l’edicolante sembra un magnaccio, ha una faccia da pervertito allucinante, chissà quanti pornazzi si legge in un giorno…
Arriviamo verso le 3 all’ospedale dove mi ricoverano previa compilazione della cartella clinica…. E qui comincia l’avventura!!!!
Ho lo streptococco positivo, cioè è presente un batterio nel canale vaginale, che al momento del passaggio del bambino, può infettarlo, quindi ogni 4 ore mi somministrano un antibiotico: la prima dose è via venosa, dalla seconda in poi, punture nel sedere, dolorosissime, bruciano da morire e il bruciore dura almeno 5 minuti. Questa tortura è stata soprannominata “l’ORRENDA PUNTURA”

Chiedo se si può mettere un catetere nel braccio per non subire questa iniezione, ma mi viene detto che il protocollo prevede l’inframuscolo, povera me!

E’ quasi impossibile dormire nel reparto maternità perché, oltre al pianto ininterrotto di qualche neonato, ogni mezz’ora ce n’è una: le ostetriche mi svegliano in continuazione per provarmi la pressione, la temperatura, farmi delle flebo di glucosio, pungermi il cu*o, fare il tracciato per 40 min che rileva le contrazioni e il battito fetale, colloqui, ecografie di controllo, ecc…. Insomma, sono a pezzi già alle 8 del mattino.

Nel frattempo le contrazioni ancora NON sono arrivate e senza di quelle, hai voglia partorire!!
La giornata del 22 passa così in questo modo: somministrazione di farmaci vari, punture, visite ginecologiche, ecc ecc…. mamma che stress!!
Il giorno dopo, il 23, i ginecologi di turno decidono di indurmi le contrazioni: mi sparano un gel alle prostaglandine direttamente nella vagina… niente.
Seconda dose alle 16,30 circa…. niente di niente…. Uffa, ma questo gel non ha alcun effetto!!!
Nel frattempo, continuano tutte le catture sopraindicate.. non si dorme, è impossibile riposare.
Comincia a paventarsi il parto cesareo, con mia grande disperazione perché in quel caso sarei operata e Leo non potrebbe stare con me… primo pianto in sala mensa insieme ad altre mamme….
Aggiungo che la mia ginecologa era ancora in ferie e non riusciva a raggiungermi, quindi era in continuo contatto telefonico con il reparto.
Intanto, un’infermiera carinissima, che sembra un angelo, capelli ricci e biondi e occhi azzurri, bella e brava, rientrata dal giorno di riposo, mi chiede se voglio l’antibiotico per via venosa o per siringa. Io stupita le dico: “Ma come, non devo farla per forza nel sedere?”
“Ma no, cara, posso metterti il catetere….”
Ma vaffanculoooooooo, mi avete bucato il cu*o dieci volte, che non riuscivo a camminare, avevo chiesto di farmi il catetere, e poi mi dite che lo si può mettere??? E che chezzo…

Ovviamente opto per il catetere, così la ragazza me lo applica e va decisamente meglio….. ahhh
Alle 20,30 di sera il ginecologo mi visita di nuovo e mi rompe il collo dell’utero che era ancora intatto, mi spara dentro la terza dose di gel, e qui iniziano i DOLORI.
Mi attaccano le due cinghie per il tracciato e io ho delle contrazioni assurde, senza pausa, continue, che fanno un male cane!!!
Dopo il tracciato, mi staccano le cinghie e io vomito tutta la cena, un bel minestrone di verdure tutto intero, nella padellina…alè! Mi portano quindi in sala parto con la sedia a rotelle, forse ci siamo. Io nel frattempo continuo a urlare dal male. Ci provo a conservare un po’ di dignità e a non fare sceneggiate alla napoletana, ma ragazzi, giuro, è troppo intenso il dolore e quindi mi lascio andare: “Cazzoooo, che maleeeeee, ahio ahio, miiiinkiaaaaaaaaa!!!” ed espressioni varie. Mia madre, che si trovava nella mia camera, mi sentiva gridare dalla sala parto, poveretta….
Bene, fino alle 23,30 non succede nulla: siamo io, Leo, un’ostetrica e la mamma di Leo, anche lei ostetrica: non lavora al sant’Orsola, ma conosce tutti. Io mi alzo, mi piego, cammino, mi contorgo, ma niente,. Non mi passano queste false contrazioni!! Ahiooooo
Arriva verso le 22 il ginecologo che mi aveva indotto le contrazioni (maledetto!!!), mi visita e mi fa: Beh, visto che sei ancora così indietro, ti faccio riportare in camera”. Poi sentite le mie grida, dice: “Ah no no, non posso mica riportarla indietro in queste condizioni, mi sveglia tutto il reparto!!”. Spiritoso…….

Ad un certo punto, scusate la scena, mi scappa la cacca, vado in bagno, mi siedo sul wc e va decisamente meglio!!! Da quel momento iniziano le contrazioni vere, da travaglio, meno dolorose, più sopportabili.
Siamo arrivati a mezzanotte circa.
Imploro l’epidurale che avevo prenotato, ma la dilatazione è minima e bisogna aspettare almeno 3 cm…e aspettiamo!
Intanto mi riattaccano il tracciato, mi somministrano l’antibiotico, pressione, temperatura, solite cose….
Leo ha un sonno micidiale e si addormenta ovunque, ormai dorme anche in piedi, come i cavalli…. Povero, anche lui non ce la fa più.
Finalmente alle 3,50 mi attaccano il cateterino per l’epidurale, ma la prima dose è solo un oppiaceo, è ancora presto per l’anestesia vera e propria, infatti non mi fa quasi nulla….
L’anestesista sembra uscito da un film hyppie anni ’70: avrà circa 50/55 anni, capelli lunghi bianchi raccolti con la coda, gran baffoni… troppo buffo
Ok, alle 4,45 vai di epidurale e cominciamo a stare moooooolto meglio!!! :prrrr Tanto che mi metto a mangiare dei biscotti da sdraiata, bevo un tè, ecc ecc…. pare di stare dalla parrucchiera… che sollievo

Purtroppo però il collo dell’utero si dilata poco poco e la testa del bambino non vuole saperne di scendere a valle…. Aspettiamo…
Alle 7 cambiano i turni: va via l’anestesista e ne subentra un altro, va via l’ostetrica che mi seguiva e ne arriva un’altra molto giovane, con la faccia e i modi da saputella… Mia suocera già la detesta.
Poi, momenti di panico: arrivano 6 donne tutte insieme dal Maggiore che non aveva posto e le aveva mandate al sant’Orsola. La sala parto va in tilt: da unica partoriente quale ero, se ne sono trovate altre 6, di cui due tagli cesarei urgenti. La mia ostetrica sparisce, i ginecologi di turno sono tutti occupati. La mamma di Leo comincia ad incazzarsi di brutto perché io sono ancora nelle stesse condizioni dalla sera prima e mi hanno letteralmente abbandonata. Così chiama una sua collega che non era di turno in sala parto, ma in farmacia e la costringe a venire.
Mi visita e mi dice: “Guarda che il bambino è ancora alto, qui arriviamo a stasera”, e inoltre sente che è storto, cefalico, ma col corpo trasversale”… Ah, andiamo bene!!!!
“Ora basta!!!- dice la suocera - Sono le 10 del mattino, chi sono i ginecologi di turno???”
Le dicono i due nomi e li va a cercare personalmente: uno è impegnato in un cesareo, l’altro lo piglia al volo e me lo porta. Il dottore mi visita e conferma la posizione difficile del bambino.
“E allora che facciamo, dottore, qui sono passati più di 2 gg” – chiede la suocera
“Ah niente, si fa il cesareo!”
Alla parola “cesareo”, io crollo psicologicamente e mi metto a tzigare tzigare che non finisco più… Ma come??? Tutta questa fatica, tutte queste ore di attesa e di travaglio e poi mi fate il cesareo????? Ma andate a ca***e!
Mi rassegno, l’anestesista mi rinforza l’epidurale con un anestetico più potente e va via. Arriva l’équipe per il cesareo e mi sposta su un lettino con lo schienale abbassato. Chiedo di alzarlo perché mi gira la testa, ma non lo alzano, anzi si allontanano 10 minuti. Come escono dalla stanza, io vomito di nuovo per l’ansia, la fatica, lo stress, stavolta per terra. Con me ci sono sempre Leo e sua madre. Arriva un’ostetrica e pulisce.
Tornano a prendermi dopo 10 minuti e mi portano in sala operatoria, l’anestesista fa il test di sensibilità, ok sono addormentata. Io non mi sento più niente dalla pancia in giù, solo un formicolìo.
L’équipe è composta da circa 7-8 persone tra anestesista e assistente, ginecologo, chirurghi e ostetriche, c’è anche mia suocera che si è messa il camice verde, almeno una faccia amica….
L’ultima cosa che vedo appresso al mio pancione è il ginecologo che si prepara, mascherina e guanti, poi su il telo azzurro e non vedo più nulla.
Sento che mi ravanano la pancia a destra e a manca e nel frattempo pare di essere al bar, i medici parlano degli affari loro, spettegolano, dicono delle gran cagate… ma sì, come fumarsi una sigaretta, in fondo per loro è la routine.
Ad un certo punto chiedo come siamo messi e l’anestesista, che è di fianco a me mi dice: “No, niente, ti han tolto l’utero e te l’hanno appoggiato sulla pancia…..”
“EHHHH???????? Ma dice sul serio o scherza???”
“No, no, davvero, vuoi vedere???”
“No, no grazieeeeee”
Ma è matto ‘sto dottore??? Ma che dice?? Meno male che ho il senso dell’umorismo.
Ok, ci siamo, il ginecologo dice: “Ma questo bambino è tutto storto, come lo prendiamo???” Ok, gira di su, gira di giù, ecco la testa, prendi la testa…. Eccolo qui!!!!
Sento: Uèèèèè, uèèèèèè
Dico: E’ lui????????? E ho già le lacrime agli occhi…
“Sì, è lui, è lui, è un bel bimbo lungo, grosso”.
“Che ore sono???????”
“Le 10 e 50”.
Controllo l’orologio, in realtà sono le 10,49.. va beh, arrotondiamo.
“Oddio, me lo fate vedere per favore?????????”
“Signora, abbia pazienza, tra un pochino…..”
Lo portano fuori al signor marito che, dopo mi ha detto, appena l’ha visto, si è emozionato e ha pianto.
Nel frattempo il ginecologo, mentre mi stanno ripulendo e ricucendo, mi dice che avrei fatto molta fatica a fare un parto naturale e che avevamo fatto bene a fare il cesareo.
Sento dei rumori sinistri, tipo cucitrice, non oso immaginare quello che mi stanno facendo, cmq son sempre sotto anestesia, non avverto alcun dolore.
Finalmente la suocera mi porta Jacopo ancora avvolto e sporco, nel telino verde. Due secondi per vedere che è moro, ricciolino, con tanti capelli e con due bei piedini lunghi. Carino il mio bimbooooo.
Lo riporta fuori per il secondo Apgar, e per il bagnetto.
Io non posso partecipare a tutte queste operazioni, impedita a letto, uffi
Dopo circa 15 min mi riportano in camera e lungo il tragitto vedo Leo che mi bacia e ha gli occhi rossi, la suocera, mio suocero e mia madre.
Una volta in camera, ecco che mi portano il frugoletto, vestito di giallo col berrettino bianco, pare un puffo ed è tutto sorridente.
Me lo adagiano sul braccio e io, mezza rincoglionita, gli dico: “Brutto stronzetto, cosa ridi?? Si vede che hai fatto il cesareo!!!”
Ecco com’è arrivato Jacopo, il 24 agosto 2007, alle 10,50: kg 3,340 per cm 50 (nato con 16 gg di anticipo).
