
Siamo sposati da agosto 2008, e da subito abbiamo desiderato entrambi che arrivasse un figlio. Abbiamo dovuto aspettare solo pochi mesi, e poi la splendida notizia! Ricordo ancora quando feci il test, il mio ciclo era abbastanza irregolare, perciò non mi aspettavo niente, anche se speravo… ebbene sì, eccole lì le due lineette rosse!!! Non vedevo l’ora che arrivasse la sera, per poterlo dire a mio marito quando tornava da lavoro… e quel momento forse è stato il più bello di quelli vissuti insieme, perché ci siamo sentiti uniti più che mai. Lo guardo negli occhi e gli dico che devo dirgli una cosa… lui mi guarda e capisce, e scoppiamo a piangere dalla gioia. Inizia così la nostra avventura, 9 mesi meravigliosi, ringraziando il Cielo non ho avuto problemi, tutto è andato bene, nonostante il sovrappeso e la paura che per questo qualcosa potesse andare storto… La mia dpp era il 31 gennaio, il bimbo fino a Natale era podalico, per cui sembrava si dovesse programmare il cesareo. Invece al controllo di metà gennaio lo troviamo (sorpresa!!!) in posizione cefalica, si era girato!!! Mi programmano il ricovero per il 6 febbraio, finita la settimana ostetrica, perché il piccolino non ne voleva sapere di nascere… Dunque, entro in ospedale sabato 6, tutto tranquillo, aspettiamo fino a domenica, quando la dott.ssa di turno mi dice che dobbiamo iniziare a stimolare, perché siamo a 41 settimane… Mi inserisce la fettuccia da portare 24h, dopo la quale però le contrazioni non partono… Decidono allora di non insistere, e di aspettare che le cose procedano da sole, e così la sera di lunedi iniziano i tanto attesi dolori… Mi visitano a mezzanotte, e dicono che le cose andranno per le lunghe, per cui mando mio marito a casa a dormire un po’ (le camere erano da 4, per cui non gli permettevano di starmi accanto, e io dopo aver camminato tutta la sera per il corridoio con lui, avevo bisogno di sdraiarmi); anch’io, fortunatamente, tra una contrazione e l’altra riesco a riposare un po’. La notte prima l’avevo passata praticamente in bianco, terrorizzata dalle urla di una che partoriva alle 2 di notte, mentre in me la paura di dover soffrire cresceva sempre più… Cercavo di pensare al mio bambino, e mi ripetevo che tutto sarebbe andato bene, ma ero troppo spaventata dal dolore che avrei provato. Forse proprio per questo mi sembra di non aver sofferto molto, perché ero talmente impaurita che mi aspettavo una sofferenza molto più atroce di quella che poi in effetti ho vissuto.
Sono le 3 di notte, i dolori si fanno più forti. Alle 4 chiedo di essere visitata, ma non mi prendono molto in considerazione, perché la macchina del monitoraggio non registra contrazioni per cui sembra quasi io mi stia inventando tutto… Mi visitano alle 10, e sorpresa!!! Mi trovano già dilatata 7 cm… Mi spediscono in sala travaglio, e dato che sto relativamente bene, vado a piedi, trascinando la flebo. E io che avevo immaginato di dover entrare in sala parto moribonda!!! Chiamo mio marito, in attesa nei corridoi dalle prime luci del mattino, e gli dico “preparati, che andiamo! sto uscendo.” E da quel momento in poi ho lui vicino, che mi tiene la mano ad ogni contrazione, e il dolore sembra assai più sopportabile. Entriamo in sala travaglio alle 10.30, dunque, e Daniele nasce alle 12.10 (del 9 febbraio), 3.700kg x 54cm, dopo circa un’ora e mezza, tempo record per essere una primipara!!! Di questo tempo ricordo tutto, ogni istante, e mi sembra sia durato pochissimo! Le contrazioni riuscivo ad affrontarle grazie anche alla respirazione imparata al corso di preparazione al parto, e fino alla fine restano abbastanza distanziate tra loro, per cui ho modo di riprendere fiato tra una e l’altra. A un certo punto sento un forte bisogno di spingere e chiedo quanto manca, allora mi fanno spostare sul lettino per iniziare a spingere… dopo qualche spinta, continuavo a sentirmi dire “alla prossima nasce, manca poco…” ma alla successiva contrazione sentivo le stesse parole, per cui mi convinco che dicono tanto per dire, che non sono brava a spingere, e che finiranno per farmi il cesareo… Invece poco dopo arriva un dottore che assecondando una contrazione poggia il gomito sul mio pancione, e ricorderò per sempre la sensazione straordinaria del mio bimbo che nasce… sento tanto caldo e qualcosa che scivola via, e due secondi dopo lo sento piangere… ...me lo poggiano un attimo sulla pancia, e corrono a lavarlo e a vestirlo, io lo guardo accanto a me, e lo vedo bellissimo, anche se ancora tutto sporco. Il viso è un po’ rosso e il nasino schiacciato, a causa dello sforzo, mi sembra grandissimo!!! Ma come faceva a stare tutto rannicchiato nella pancia? Un esserino così, già tutto formato… era lui che scalciava nel pancione, ricorderò sempre quando ho sentito l’ultimo calcetto, negli ultimi istanti prima di spingere, era lui che si faceva strada per venire al mondo… che miracolo la vita!!! Questa è davvero l’esperienza più bella che si possa vivere, un’emozione unica, una gioia che riempie il cuore come nessun’altra cosa al mondo.
Io ho un ricordo bellissimo di tutto, della gravidanza, del travaglio e del parto (punti a parte… ), ma la cosa che ancora oggi mi emoziona come al momento della nascita, è vedere lui, un bimbo bellissimo come sono tutti i bimbi, che però per me è il mio bambino... ...e pensare che stava dentro di me, che lì il suo cuore ha iniziato a battere, e che i calcetti che sentivo erano i suoi. Che grande dono la maternità! Un esserino così fragile, che dipende da te, che da subito sente la tua voce, il tuo odore, e che tra le tue braccia si sente al sicuro… Oggi lo guardo, ha quasi due mesi, e inizia a sorridere se gli parlo, e io ringrazio continuamente il Cielo per avermelo donato, perché da quando è arrivato la nostra vita è più bella, mi sembra quasi che lui sia con noi da sempre... ma com'era la nostra vita prima che arrivasse? ..quasi non mi ricordo...!
...la cosa importante è che ora Daniele è con noi...




