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LA NASCITA DI MIRIAM

Comunque sia andata si tratta di un momento che non dimenticherai mai, hai voglia di raccontarlo?
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alnitak
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LA NASCITA DI MIRIAM

Messaggio da alnitak » 25 apr 2009, 17:02

La notte tra martedì 24 e mercoledì 25 marzo, vale a dire quando arrivavo a essere di 38 settimane esatte, ero corsa in ospedale a causa di false contrazioni. O meglio, al tracciato le contrazioni risultarono ma erano solo quelle preparatorie e non buone. Il dolore che sentivo era in realtà dovuto alla colica avuta quella sera dopo cena :fischia . Nel pomeriggio di mercoledì 25 giungono anche i miei genitori da Roma. Infatti fin dall’inizio di questa terza gravidanza mi ero fatta la convinzione che, avendo anticipato alle altre due gravidanze rispettivamente 5 e 8 giorni la dpp, questa volta avrei anticipato anche di più. Invece i giorni passavano senza nulla di fatto e la mia ansia cresceva :aargh .
Avevo sperato fin dall’inizio che Miriam non nascesse proprio il giorno del compleanno della sorella. In un certo senso, pertanto, fui sollevata quando arrivammo alla sera di domenica 29 senza che accadesse nulla. Ma da allora speravo, mi aspettavo, che il momento giusto arrivasse da un attimo all’altro. Passa invece un’altra settimana con un nulla di fatto. :nuvolanera Quasi tutte le sere, dopo cena, avverto delle contrazioni abbastanza regolari ma mai dolorose. E ogni sera vado a dormire con la speranza di svegliarmi la notte o al massimo la mattina seguente con il travaglio avviato. Durante la settimana faccio ancora un paio di tracciati, uno martedì 31, quando sono a 38+6 (epoca in cui nacque Vera) e uno venerdì 3, quando sono a 39+2 (epoca in cui nacque Giacomo). Si arriva alla domenica delle Palme, il 5 aprile. Insieme a Pier, Giacomo e Vera ci rechiamo a messa, non so perché ma durante la celebrazione inizio a sentirmi che il momento è abbastanza vicino. Anche Pier inizia a dirmi che si sente che il giorno seguente succederà qualcosa (dalla domenica delle Palme, infatti, gli chiedo sempre di darmi dei numeri da giocare al lotto) :62_the_winner: .
Durante tutto il resto del giorno, ogni volta che vado in bagno mi accorgo che sto perdendo pezzi di tappo. Mio padre inizia a chiedermi di non far partire il travaglio proprio nel pomeriggio, visto che lui deve seguire le partite :nonegiusto . Mia madre rincara la dose chiedendomi di aspettare almeno dopo cena, visto che ha cucinato il pollo che ieri Pier e mio padre sono andati a comprare ad Altamura :mi_arrendo: .
Arriva la sera, ceniamo, stavolta dopo cena non mi prendono le solite contrazioni non dolorose. Ormai sono rassegnata, questa gravidanza è la più lunga, sia quel che sia, prima o poi si dovrà pur decidere a nascere. Andiamo a letto, a metà nottata, saranno state le 3:00 o le 4:00, mi sveglio per andare in bagno e perché mi prende un attacco di fame. Non ho nulla, nemmeno la più piccola contrazione, mi inkazzo un pochino pensando che anche la previsione di Pier è stata sbagliata. Torno a letto. Alle 6:00 mi sveglio e mi accorgo di avere una contrazione abbastanza dolorosa ma non mi faccio troppe illusioni, ormai. Tento di riaddormentarmi ma alle 6:10 ne sento un’altra e poi un’altra verso le 6:20. Continuo a cercare di non illudermi troppo, tuttavia mi alzo e decido di farmi una doccia. In bagno mi accorgo che oltre al muco ho anche qualche lieve perdita di sangue rosata. E allora sempre più inizio a sentirmi che il momento è arrivato. Le contrazioni continuano anche sotto la doccia, quando mi prendono guardo il cellulare per controllare l’orario. Torno in camera e mi vesto, intanto faccio presente la cosa a Pier che ormai non fa più molto caso a questi miei “falsi allarmi” ma si limita a dirmi, mentre sonnecchia “Vabbe’, al limite mi prendo la mattina libera e ti accompagno io oggi a fare il tracciato” (era previsto per quella mattina l’ennesimo monitoraggio). Nel frattempo i miei avvertono il “movimento”, si alzano anche loro, io sono stranamente tranquillissima, gli chiedo di pensare loro a vestire Giacomo e Vera, dargli la colazione e accompagnarli all’asilo. Nel frattempo Giacomo e Vera si svegliano e io ne approfitto per spiegare loro che forse al loro ritorno da scuola non mi troveranno a casa perché sarò in ospedale a far nascere la sorellina. Intanto Pier non ha ancora del tutto realizzato. Si alza, viene in cucina, si prende un caffè e mi dice che adesso andrà a farsi una doccia, poi accompagneremo i bambini, quindi ci recheremo con calma in ospedale. Gli faccio presente che le contrazioni sono abbastanza regolari, ogni 10 minuti circa (anche se talvolta ne arriva qualcuna anche prima dei 10 minuti) e sempre più dolorose. Allora si doccia e si veste in fretta, salutiamo i bambini, li affidiamo ai nonni e saliamo in macchina. Subito mi prende una nuova contrazione, guardo l’orologio, sono le 8:12, Pier controlla l’orologio a ogni contrazione, sempre 9, o 10 o 11 minuti. Quando arriviamo all’ospedale, circa mezz’ora dopo, si ferma proprio dinanzi all’ingresso e mi dice di scendere e entrare, intanto che lui va a cercare parcheggio. Io esito un attimo a scendere perché secondo l’orologio dovrebbe essere il momento della nuova contrazione. Ma non arriva, Pier non può sostare a lungo dinanzi all’ingresso, così scendo e mi avvio verso l’entrata. Naturalmente in quel momento la contrazione arriva e mi fa piegare :barellieri: , non devo nemmeno spiegare nulla ai tizi della reception, come mi vedono chiamano subito il gine di turno e mi fanno accomodare in sala attesa. Per fortuna Pier arriva prima che il gine mi faccia entrare. Appresso a lui arriva un’altra coppia, anche lei in preda a contrazioni. Il gine mi fa accomodare, ci guardiamo noi e l’altra coppia, in particolare io e l’altra donna, e ci accenniamo un “in bocca al lupo”. Il gine constata che ci sono 3 cm di dilatazione, mi mette in ricovero e mi chiede se sa dove devo andare. Io rispondo “5° piano, lo so, ormai sono abbonata a questa clinica” :prrrr . Pier va a prendere le valigie, io lo aspetto e poi saliamo insieme al 5° piano. L’ostetrica che mi riceve non è quella che fece nascere Giacomo, né quella che fece nascere Vera. Sono un poco delusa perché quelle erano entrambe brave e simpatiche ma trovo immediatamente simpatica anche questa. Non so perché ma mi sento molto spavalda, sarà che ormai sto facendo l’abitudine ai parti. Ma quando passo davanti a una stanza e vedo l’anestesista gli dico, o meglio gli ordino “dottore deve venire subito a farmi l’epidurale”. Mi metto in camicia da notte e l’ostetrica mi attacca al tracciato, dopo un po’ decide di trasferirmi nella sala travaglio al 6° piano. A ogni contrazione ripeto che voglio l’anestesista per l’epidurale, quando finalmente arriva e me la fa tutto procede meravigliosamente bene. Forse anche troppo, visto che quando l’ostetrica arriva per farmi il clistere nota che ho già fatto cacca. Giuro, non mi sono accorta di nulla. Che vergogna! Comunque la dilatazione procede, il dolore delle contrazioni non lo sento più ma mi accorgo quando sto per averle e ogni volta mi viene voglia di spingere. Ah! Questa volta non mi rendo conto nemmeno del momento in cui l’ostetrica mi rompe le acque, tant’è che quando mi dice di alzarmi e andare in sala parto (stavolta ci sono andata con le mie gambe. Le altre volte mi ci hanno portata) io le chiedo “ma non mi rompe le acque prima?”. E lei mi fa notare che me le ha già rotte. Ma come e quando? Vabbe’, mi visitava di continuo per verificare se la testa era scesa, mi diceva ogni volta che la bimba aveva una testa enorme (alchè ogni volta ripetevo rassegnata: “ecco, ora mi farete di nuovo l’episiotomia”. E l’ostetrica rispondeva che non era detto). Ma del momento in cui mi ha rotto le acque proprio non me ne sono accorta.
In sala parto fa capolino ogni tanto anche il mio gine, si era già fatto vedere anche in sala travaglio. Ma non è lui ad assistermi al parto bensì la gine di turno. Una squadra di tutte donne, insomma, gine, ostetrica, puericultrice e infermiera. L’unico uomo è Pier, che come si usa in questa clinica, è entrato solo in sala parto e solo nell’ultima fase. Questa volta mi è sembrato molto più semplice delle altre volte, quando mi dicevano di spingere spingevo, a parte che capivo da sola quando era il momento. Appena è uscita la testa, pur senza avvertire il minimo dolore per via dell’epidurale, ho però capito che mi stavano nuovamente tagliando la sotto. Evvabbe’, pazienza mi sono detta. Mi toccherà sopportare un’altra settimana di dolori post episiotomia. Peccato che stavolta i dolori sono durati più di una settimana, praticamente la sera li sento ancora, ormai ho un cordone d’acciaio lì. Comunque subito dopo sento tutto il corpo che esce. Ancor prima di riuscire a vederla ho la sensazione che questa bimba dev’essere molto più grande dei fratellini, che pesavano rispettivamente 3160 e 2970 alla nascita. Infatti lei pesa 3500 gr, ci comunicheranno poi. Sono le 11:35. Riesco a vederla subito, con il cordone ancora tutto attaccato. E’ bellissima, nerissima di capelli com’era la sorella appena nata (anche se poi quasi tutti dicono che somiglia maggiormente al fratello). Le tagliano il cordone e la portano ad aspirare i muchi, Pier la segue, poi me la mostrano vicino, avvolta in un telo verde. Mi guarda con in suoi occhioni, che ancora non riesco a percepire di che colore sono (si, lo so, appena nati non vedono nulla ma la sensazione che ho avuto in quell’istante è stata proprio che mi fissasse). Poi la portano via per i controlli, anche Pier esce e io rimango per l’espulsione della placenta (facilissima stavolta) e per i punti. Cavolo, non finivano più di cucirmi.
Mi riportano nella stanza al 5° piano, Pier mi raggiunge e dopo un po’ ci portano la nostra Miriam. Ormai siamo una super famiglia. Si è fatta quasi l’ora delle visite, che iniziano alle 13:00. Pier esce a comprarmi un panino con il salame, che dopo nove mesi di astinenza divoro, poi il neo tris papà decide di andare lui a prendere Giacomo e Vera all’asilo. Vero che ci sono i nonni ma vuole godersi questi momenti anche con loro.
Unica piccola nota che mi ha dato un po’ di tristezza. La sera alle 19:00 sono venuti a trovarmi tutti: Pier, Giacomo, Vera e i miei. L’altro letto nella mia stanza era libero, così come l’altra culla, essendo stata appena dimessa una donna che aveva partorito due o tre giorni prima. Vera, vedendo quel letto e quella culla, ha affermato che il primo era di papà e la seconda di Vera. Praticamente ha creduto che io mi trovassi in una sorta di albergo e che quella notte avremmo dormito tutti lì. E quando a fine visita il papà e il nonno l’hanno condotta via (mia madre invece si è fermata ad assistermi quella notte e quella seguente. I dolori perianali erano troppo forti e a malapena riuscivo a sollevare Miriam dalla culla, quando dovevo allattarla) ha pianto. Mi si è stretto il cuore.
Per fortuna non hanno riscontrato problemi né a me né a Miriam, così due giorni dopo siamo state dimesse.
Ora siamo tutti a casa, Giacomo si mostra a tratti affettuoso con la sorellina, a tratti indifferente. Vera invece è piuttosto indifferente, salvo a volte in cui afferma che la sorellina è bella. E’ curioso, tuttavia, che da quando mi vedono allattare hanno iniziato a bere il latte a colazione. Non lo avevano mai fatto.
Com’è la vita da tris mamma? Non ho ancora avuto il tempo di rendermene conto. Pier è dovuto partire per lavoro la scorsa settimana, mia madre si fermerà qui fino a lunedì (mio padre invece è ripartito a pasquetta), per cui ancora non mi sono trovata sola con tutti e tre.
Giacomo è nato il 18/12/2004. Vera è nata il 29/03/2006 Immagine

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Re: LA NASCITA DI MIRIAM

Messaggio da loretta83 » 27 apr 2009, 0:18

che bel parto auguri!
Daniele 9/02/06 Elisa MariaFrancesca 27/08/09 Adele 29/01/2015
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Re: LA NASCITA DI MIRIAM

Messaggio da desdemona2 » 5 mag 2009, 18:16

augurissimiiii :congratulations:
Gioia 24 Luglio 2000 e Daniele 28 Luglio 2009: i miei amori infiniti!!! *Agostina 09 *

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Re: LA NASCITA DI MIRIAM

Messaggio da diana3 » 12 lug 2009, 22:57

:congratulations:
MELISSA 22/11/2008 a 37+2 giorni 3.140 kg 51 cm

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