Sarà anche passato un anno ma se riavvolgo il nastro dei ricordi, tutto si presenta limpido ai miei occhi, come fosse ieri… da dove partire però?
Da domani direi… già, il 23 aprile dello scorso anno ero in ospedale per il pre-ricovero “noi ci proviamo col naturale ma è meglio tenersi pronti per un altro t.c. e allora facciamo tutto per benino” erano state le parole del mio adorato gine; i giorni passano, io continuo a star dietro all’imbianchino che ci stava dipingendo l’intera casa e alla mia Rebecca e così, tra una pulizia e l’altra, un giro in bicicletta (Rebecca non io ovviamente

Ero piena di speranze e curiosa di vedere se i dolori della settimana precedente avessero portato qualche cambiamento…“qui è tutto chiuso come un portone di cemento” che badilata sulla testa quelle parole... e va bè, non è destino che io partorisca dovrò iniziare a farmene una ragione. Già, facile a parole... nel frattempo, vengo assalita da una strana “voglia di solitudine”… i pomeriggi dei 2 giorni seguenti, con la scusa di andare a prendere 2 cose al super o dai miei, spedisco il marito con la figlia all’oratorio e io, con la mia bella andatura da pinguina panzuta, passo ore a passeggiare persa nei miei pensieri (ho realizzato a posteriori che, forse, la mia era voglia di fare il nido… e ho capito quello che provano le femmine degli animali quando si isolano per andare a partorire, davvero è una cosa strana da spiegare a parole ma è proprio quella la sensazione che ho provato).
Mercoledì sera me ne sto bella spaparanzata col marito a vedere la tv... verso le 23 Vanessa si mette a fare una rumba paurosa... avrà mica intenzione di girarsi sta disgraziata!?!?!?! ma tutto finisce e ce ne andiamo a letto bei tranquilli e ronfiamo… a un certo punto sogno: sono in riva al mare e mi godo le onde del bagnasciuga che sbatacchiano pigramente sulle mie chiappette.... nel dormiveglia allungo una mano e... non ci posso credere

La rottura delle membrane è stata allo stesso tempo una fortuna (perchè ero sotto controllo) e una sf**a, visto che potevo solo stare in attesa degli eventi dato che, essendo pre-cesarizzata, nn potevano indurre con niente e va bè, aspettiamo!
Chiacchiero allegramente con la mia compagan di stanza (o mamma a dire il vero io su una barella visto che nn c'era un buco nel reparto!!) ma nulla si muove; per tutto il giorno avverto contrazioni irregolari come intensità, durata e comparsa... verso le 17 però per una mezz'oretta nn scherzano e così continuo a scavare solchi nei corridoi dei reparti (nel frattempo, infatti, dopo avermi fregato la barella mi avevano spedita per qualche ora in ginecologia) mentre il mio gine, che incontro ogni tanto, mi dice “sicura che nn vuoi il cesareo? Tua mamma mi stressa da stamattina per convincerti ma io glielo ho detto che sei di coccio” e mi sfodera un bel sorriso di compiacimento, sotto sotto so che approva la mia decisione

Alle 21 mi corico ma nn riesco a riposare perchè ogni tanto ne arriva una tostina, alle 23 e passa tracciato: ci sono tante belle montagnette nn ancora proprio distanziate al punto giusto, un'ora dopo altro ctg e visita con l’ostetrica (che abita al mio paese ed è la madre di un amichetto di Rebecca, piccolo il mondo) e la ginecologa appena entrata in turno per la notte che minaccio nn appena la vedo “Lei mi ha tagliato la pancia la prima volta,,, non lo farà una seconda!!!” si fa una gran bella risata e… appianatissima, 3 cm di dilatazione... o cielo forse ci siamo davvero!!! Mi spediscono in doccia, ma prima mando sms “marito fai una bella cosa, porta Rebecca dai mie e mettiti sul divano a pisolare e aspettare la mia telefonata… resisito ma fanno male cane!! Mi sa ti chiamo presto” la doccia è un toccasana ma nn è miracolosa come mi aspettavo, dopo un bel po’ esco e Franco è lì in corridoio “non potevo stare a casa dopo quel messaggio” ci abbracciamo, mi vesto e ritorno a strusciarmi a mo’ di orso sui corrimani dei corridoi… è proprio vero che ogni donna trova il suo modo di sopportare le contrazioni e per me il massimo era sentire la pressione di quegli affari sui miei reni!!!
I dolori si fan sempre + forti: altra visita... 4 cm.. via in sala parto... sono le 02.30 ca del 16....o cielo cielo cielo non posso crederci

Dopo 2 ore ca sono a 6 cm, continuo a vomitare (per la cronaca l’ho fatto x tutto il travaglio, che kiulo) e l’epidurale ha preso solo in parte (doppio kiulo) ma mi rifiuto di rifarla dato che tra le controindicazioni ci sono nausea e vomito


Torno di là, glielo dico, mi visita e… sono completamente dilatata!!!!!
Iniziamo la fase espulsiva e qui devo dire davvero grazie all’ostetrica che mi ha guidata pazientemente… è pazzesco quello che succede in qs fase e le sensazioni che si provano… sento l’anestesia, l’episiotomia e poi la sento uscire, la vedo e me la mettono sul petto… o mio Dio non ci sono parole... è così bella tutta sporca e raggomitolata con gli occhioni socchiusi e quel faccino tutto gonfio per lo sforzo…. sono le 6.10 di venerdì 16 maggio

La prendono e vanno a fare tutti i controlli, il bagnetto e quant’altro portandosi via pure mio marito e lasciandomi in balìa di ago e filo.
Che bel quadretto deve essere stato: la gine che descrive ai presenti la mia faccia minacciosa quando le dico che non le avrei permesso di tagliarmi la pancia una seconda volta, l’ostetrica che racconta di quanto siano amici/quasi fidanzati i nostri figli e io bella bella che chiamo mamma al cellulare per dirle "è nata" e lei, + fuori di me, mi dice come prima cosa ‘sei proprio una testona’ riferendosi alla mia cocciutaggine nel voler partorire naturalmente, il tutto mentre mio marito passeggia con Vanessa tra le braccia e, lanciando un'occhiatina al lavoro di taglioecucito, alza il pollice e mi dice 'tranquilla, tornerà bella come prima'

Che esperienza meravigliosa… giuro che farei un altro figlio oggi stesso per partorire ancora... ma non lo farò :prrrr
E così da quasi un anno ormai siamo in 4 e spesso mi chiedo "si può essere + felici?"

Volevo solo dire un’ultima cosa: grazie… perchè qualcuno dall’alto deve sicuramente aver messo una buona parola affinché il mio sogno diventasse realtà