No assolutamente no. la prima cosa che abbiamo detto a laura quando è iniziata la scuola- anzi mesi prima- è che come la mamma ed il papà vanno a lavorare ed hanno questo impegno lei sarebbe andata a scuola e quello sarebbe stato il suo impegno. punto. mai avuto bisogno di lottare per i compiti e soprattutto mai promesso nessun gioco in cambio dei compiti. i compiti sono un dovere dello studente e non li ho mai barattati con nulla. a dire il vero non ne avrei avuto bisogno. è capitato un paio di volte che lei facesse la furbetta (questo l'anno scorso, terza elementare). una volta la ricordo con molta precisione. al sabato pomeriggio ha ciondolato in casa tra giochi, televisione ecc ecc...ed io sapevo benissimo che aveva da fare un compito di inglese. sapevo anche che la domenica saremmo stati via tutto il giorno (alla domenica in genere salvo gare andiamo da mia suocera che abita in montagna e stiamo li da mattina a sera. ci siamo noi ed anche i miei cognati con mia nipote (di due anni più piccola di laura) quindi loro giocano tutto il giorno e noi ciacoliamo beatamente. due o tre volte nel pomeriggio le ho chiesto "ma non hai da fare niente per la scuola???!" e lei sempre "no no non ho niente". a quel punto mi sono detta "bene adesso vediamo come va a finire". alla domenica come da copione siamo stati fuori tutto il giorno e siamo arrivati a casa che erano le dieci di sera passate...lei era stanca ovviamente dopo aver giocato tutto il giorno...è entrata in casa e ha avuto un flash...lacrime...Iswara ha scritto:Chica..sono d'accordo nel dire che il genitore non si deve sostituire all'insegnante..per esempio se le divisioni le fanno in un certo modo...a casa si svolgono esercizi in tal senso..ma soprattuo nela forma scritta essere guidati nei compiti aiuta molto, affina la precisione espressiva, milgiora la chiarezza logica ecc...
si va bene. però non dimentichiamoci che il compito deve essere del bambino, deve rispecchiare la SUA precisione espressiva e la SUA chiarezza logica, che diventernno via via migliori con l'esperienza e gli anni che passano... comunque no, non ho mai GUIDATO mia figlia nei compiti scritti o orali che fossero.
Comunqeu Chica...non mi dire che non esistono bamibni che si si concentrno sul loro sport preferito am che poi non sanno vedere altro. e anche la scuola diventa una noiso ingombro, ostacolo alla loro attività preferita per non parlare poi delle dinamiche che si instaturano qundo l'impegno sposrtivo è esplicitamnte o meno imposto dai genitori..erp colamre le loro frustrzioni...non è il, tuo caso, ma volte accade.
esistono certo. ma non significa che sia le regola. e poi non dimentichiamoci un'altro fattore fondamentale. ANDARE BENE A SCUOLA non significa NECESSARIAMENTE avere poi successo nella vita (e con successo non intendo diventare famosi o chissa quale altra cosa, ma semplicemente arrivare a ricoprire ruoli lavorativi di un certo livello o essere professionalmente molto dotati). anche perchè non è detto che chi magari arranca negli anni della scuola dell'obbligo sia destinato a non cambiare mai. ho mille esempi che ti potrei fare di amici, conoscenti e parenti che non brillavano certo per "voglia di studiare" ai tempi delle medie e delle elementari e che poi all'università hanno spaccato il mondo ed ora sono professionisti.
Ely il discorse ch hai fatto tu può valere in una scuola pubblica..ma la scuola privata , ha una sua filosofia che tu accetti nel momento che decidi di farla frequentare a tuo filgio..ad esempio in una scuola cattolica, già so che il bambino riceverà un educazione cattolica, se questo aspetto non lo condivido, non posso protestare..perchè il rpogetto formativo era già chiaro e univoco dall'inzio..lo stesso discorsso vale per la didattica: in questa come in altre scuole si usa così: la primina precede al prima vera e propria. Non puoi a quel punto frenare gli altri perchè ti aspettino o pretendere chissà qule adeguamento a non melgio precisati "programmi Ministeriali"...anche perchè le altre familgie desiderano lecitamente..che il programma prosegua così come era pattutito se vuoi bruciando le tappe, non rispettando i tmepi..puoi pensare quello che ti pare..ma è una scelta..che non si può negare a chi vuole farla.
![]()
su questo sono d'accordo al 50 % perchè se è vero che è lecito permettere di scegliere è anche vero che cmq la scuola privata è "parificata" e quindi dovrebbe andare di passo con la pubblica e con i programmi ministeriali.
poi dico stiamo parladno della prima non di un master post-universitario con un pò di buona volontà si entra nel clima comune ei problemi si sfumano..
ma proprio perchè stiamo parlando della scuola elementare vale questo discorso!!! in un master hai a che fare con persone che conoscono già la materia che vanno ad affrontare! nella scuola elementare parti da zero. nel master hai persone adulte che sanno già studiare ed hanno già un know how di partenza. nella scuola elementare parti con dei piccoletti che fino a quel giorno sapevano solo giocare! sovraccaricare un bambino con la spinta verso la scuola non lo trovo tanto differente dal "pomparlo" eccessivamente nei confronti di un'attività sportiva!sono entrambe forzature sercondo me.
torno a chiedere a tutte..ma per i vostri bimbi non c'è stato un imaptto difficile l'ingresso alla primaria?si sono abituati subito sono stati fermi scolarizzati, hanno volto i compiti senza nessuna lmentaela o necessità di essere persuasi in qulche modo? ( lunghe chiacchierate, , promesse di regali, e uscite ecc, ecc...)?!?!
"mammaaaaaaaaa dovevo fare un compito di inglese!!"
ed io per niente mossa a pietà dalle sue lacrime "bene...ieri mi sembrava di avere capito che non dovevi fare nulla


"ma mammaaaaa sono le dieci di seraaaaa sono STANCAAAAAA!"
io " non è un mio problema."
"mamma però potevi dirmelo ieri!"
io :" IO??? io dovevo dirtelo??? di chi è la scuola??? di chi sono i compiti??? ti chiedo forse di dirmi quello che devo o non devo fare al lavoro io ??? ieri tutto il pomeriggio hai bellamente fatto i fattacci tuoi ed io ti ho chiesto almeno 10 volte se non avevi dei compiti da fare. hai fatto la furbina..adesso non me ne frega assolutamente nulla se finisci alle due di notte, se sei stanca, se non ne hai voglia. puoi piangere, picchiare la testa contro il muro, imprecare in greco antico ma o ti fai il tuo compito o vai a scuola e ti becchi un 4. e la prossima volta invece che fare finta di niente il giorno prima ti alzi controlli il diario (che serve proprio a quello e non a scrivere le dediche e i disegnini con le tue amiche) e ti organizzi.
lei si è messa li ed ha fatto il suo compito (peraltro una cosetta breve e facile).
ci ha provato eh...ci ha provato a vedere se ero mamma dalla "giustificazione facile". ha trovato un muro. cattiva?? forse. ma su certe cose non transigo. fosse stata in prima probabilmente le avrei fatto vedere sul diario il sabato che per il lunedi aveva il compito. ma in terza no. in terza sai come gira il mondo da tre anni. in terza sei totalmente autonomo in fatto di compiti ed impegni scolastici.