Io non la penso così.antonella74 ha scritto:per come sono fatta io, non mi sarei mai fatta trascinare in una situazione del genere.
Se sono agiati e vi aiutano (pagando la retta della scuola che, spero, avete scelto voi - comprandovi i mobili - dandovi soldi extra ecc...) è una cosa molto bella ed è anche una loro scelta.
Il tuo lavoro da loro dovrebbe essere pagato a norma di legge e con i contributi. Se proprio non c'è scelta, secondo me 300 euro per 3 ore e mezza sono un po' pochini (si prende di più a fare pulizie ad ore) e, sempre secondo me, considerando che non ti paga contributi ed altro, non dovrebbero decurtarti nulla per eventuali malattie (una sorta di venirsi incontro). Questo, secondo me, perché il lavoro che svolgi per loro non dovrebbe avere nulla a che fare con ciò che, di loro sponte, vi regalano (compresa la scuola del pupo che non va a sommarsi con i 300 euro, per me).
Sicuramente, poi, vorrei che i soldi venissero dati a me e a me soltanto. Mica è tuo marito a lavorare per loro!
Per le urla e il poco rispetto nei tuoi confronti non ho parole. Ho lavorato in posti in cui non erano particolarmente rispettosi, ma mai robe del genere (dai propri familiari, poi).
Tutto questo per dire che al tuo posto rimarrei solo se cambiassero le cose, diversamente cercherei altro o farei del volontariato attivo.
Ma, scusa la domanda, tuo marito di tutto ciò che dice?
Magari sbaglio, ma ho visto situazioni analoghe e la questione era un tantinello differente.
Lei ci dice che non ha titoli particolari e esperienze di lavoro, e che lavorare le serve perchè ha problemi di tipo ansioso-depressivo.
Io vedo un suocero che per fare un favore alla nuora, dopo aver già aiutato molto il figlio con elargizioni varie, la assume e le insegna comunque un mestiere nel momento in cui lei, messo oramai a scuola il bambino, ha molto tempo libero e si sente inutile.
Negli orari che a lei comodano.
E le dà pure qualcosina (bruttissimo, continuo a ribadire, che non lo dia a lei ma al figlio) e non si incavola se lei fa delle assenze.
E lei invece di dire grazie si lamenta.
Io sarò una suocera tremenda, ma se fosse mia nuora e percepissi il suo scontento le direi "ninin, cresci!" e taglierei i cordoni della borsa, e pure per il suo bene!