anche io sono alle prese con la scelta dell'epidurale (primo figlio, DPP 10 marzo):
Anzitutto, quoto e sottoscrivo:
Fatta questa tara, io avendo sentito ginecologo, anestesista, ostetriche (una pro e una contro) mi sono convinta che in presenza di alcuni fattori i rischi sono minimi e i benefici massimi.olfersia ha scritto:Non dimenticare che il dolore del parto è profondamente ideologizzato...
Ci sono addirittura persone che ritengono che se non provi dolore non sei abbastanza mamma!!!
Ma ora mi sto zitta, sennò scateno un putiferio...
In particolare:
a. un punto nascita dove facciano uso esteso della procedura di analgesia, perchè tutti sono concordi nel dire che la manualità dell'anestesista è fondamentale (dove partorirò io ne fanno 1000 l'anno)
b. un punto nascita dove non eccedano con l'anestitico in modo da lasciare sensibilità (ci tengono a precisare che si tratta di analgesia e non di anestesia)
c. ovviamente assenza di controindicazioni personali (es. tempi di coagulazione troppo lunghi etc)
d. non sognarsi di fare l'epidurale e poi disinteressarsi dell'andamento del parto: mantenere un atteggiamento attivo e cercare di favorire il più possibile il decorso. Questo diminuisce il rischio di uso della ventosa e dell'ossitocina.
Infine, il dolore è sicuramente soggettivo, ma che il parto sia una passeggiata non me la bevo.

Poi se una preferisce affidarsi totalmente alla natura e non usare "aiuti", è giusto che lo faccia; altrettanto sia libera di scegliere senza condizionamenti ideologici chi vuole ridurre il dolore sacrificando un po' di "naturalità". D'altra parte conosco persone che non si fanno fare l'anestesia dal dentista, per me è impensabile.

Io penso proprio che la farò.
ciao