da qualche mese io sono senza lavoro, ci sono stati dei cambiamenti radicali nella nostra vita (un cambio di casa e di città, ad esempio), ma li abbiamo assorbiti tutti rimanendo sempre uniti.
ultimamente però s'è innescato un meccanismo per cui i nostri equilibri interni stanno cambiando, in un modo che non mi piace: il socio lavora tantissimo e praticamente non c'è mai, quando torna è stanco e nervoso e anche se cerca di mascherare si vede; io invece sto a casa, sto ripartendo con altri progetti lavorativi e mi sono messa l'anima in pace per altre cose... insomma, sono serena e dedico i miei pomeriggi a giulio, alle sue attività e a quelle che amiamo fare insieme.
e giulio? eh... più passa il tempo, meno cerca il padre. ma si vede che lo fa per rabbia, visto che sempre più spesso mi dice frasi del tipo:"ma perché papà non viene mai con noi qui o lì...? ma perché oggi non resta con noi?".
ora... io ho provato a parlare col socio, a spiegargli... lui mi ha risposto di sì, ragione piena su tutta la linea. ma nei fatti...
ad esempio, il 25 c'è la gita scolastica, ma lui il sabato lavora. io gli ho detto che, secondo me, è il caso che si prende la mezza giornata e viene con noi (visto che se no sarebbe la seconda che salta...), lui mi ha risposto che è indeciso, tanto ci sono io, tanto sta con gli amici, tanto poi volendo ci torniamo insieme una domenica.
![che_dici :che_dici](./images/smilies/017_che_dici.jpg)
ora, secondo me non funziona così e chiedo il vostro parere, perché vorrei far capire al socio che giulio ha bisogno della sua presenza... come dire? sia mentale che fisica, anche se per poche ore al giorno. lui secondo me è solo stanco e preoccupato, sa che per giulio ci sono io e si appoggia su questo per potersi concentrare sul lavoro e sui problemi che vorrebbe risolvere (sempre da solo).
il nostro rapporto non è mai stato così, quando eravamo io e lui non c'erano le percentuali di divisione dei compiti, eravamo una cosa sola. ora non so più che succede...