è un periodo che vedo giulio (4 anni e mezzo) appassionato, affascinato... stregato direi dai bimbi più grandi di lui. ma parecchio più grandi, tipo dagli 8 ai 10 anni.
maschi o femmine non fa differenza: sanno scrivere, sanno leggere, sanno le regole dei giochi... per lui sono dei miti. da seguire con deferenza...
ora, a me questa cosa rompe tantissimo per due motivi: 1) lui si confronta con loro e si sente inferiore, a volte viene preso in giro o scansato perché non sa fare determinate cose e ovviamente ne risente 2) potenzialmente se lo rigirano come un pupazzetto e gli fanno fare quello che vogliono.
giulio è un bimbo sveglio, curioso e intelligente. molto poco sportivo, vivrebbe solo di "laboratori", libretti e quaderni. tanto che, nonostante il mio buttarlo fuori casa di continuo tra attività ludiche e parchi, lui ha imparato a leggere tutte le lettere (e sta cominciando a leggere le parole), a scriverle (anche sotto dettato ben scandito) e soprattutto è un computer per problemini e calcoli vari. quindi nei grandi vede, secondo me, dei bimbi come lui colti come un adulto e vorrebbe essere come loro.
io non lo freno e non l'assecondo, non lo "gaso" e non lo "smonto"... solo che... uffa! l'altro giorno mi è capitato di assistere a una scena, a karate, che esplicita la mia preoccupazione: bimba di 8 anni, che fa lezione con quelli di 5 perché non ha i requisiti necessari per passare con i suoi coetanei, che all'uscita umilia giulio dicendo ad alta voce e con aria seccatissima che lui è lento, non fa bene gli esercizi ed è veramente scarso.
lui a testa bassa, nello spogliatoio mi fa:"mamma... g. è così brava... io invece non riesco... forse è meglio che non venga più a karate, forse non è per me..."

quindi problema rientrato, per questa volta.
ma... come è giusto che mi comporti? io vorrei che lui si confrontasse sempre con coetanei (più o meno), anche perché temo che col crescere questo "divinizzare" i più grandi possa diventare davvero pericoloso.
grazie dei consigli...
