
Dal mio racconto cancellerò tutti i nomi, xchè già so che altrimenti mi cancellereste giustamente il messaggio, ma io nn avrei alcun problema nel fare nomi e cognomi dei medici in causa!!!
La mia esperienza questa:
Durante la gravidanza sono stata una paziente dal prof. V. andando tutti i mesi e delle volte per più volte al mese.
All'inizio mi sono trovata bene, ma poi da circa metà della gravidanza le sue visite sono diventate al massimo 5 minuti, aspettando con appuntamento prestabilito da mesi in media 1 ora e mezzo il mio turno, cioè come in ospedale e pagando sempre 100 euro a visita anziché 30 euro di ticket.
Verso la 32 settimana, mi ha consigliato un corso pre parto della sua ostetrica di fiducia, una sua amica, che dopo averla chiamata mi ha detto che lo avrebbe fatto privatamente e non in ospedale, come mi aspettavo e come quasi tutti i corsi pre parto, e sarebbe costato 200 euro per 6 incontri.
Sono andata così presso un consultorio, facendo 12 incontri gratuiti e validissimi.
Dopo l'ecografia di accrescimento alla 33esima settimana il bambino era ancora podalico ed il prof. V. mi ha prenotato un cesareo alla 39+4, uscendo di conti il 21 giugno di data presunta, e alla 40esima uscendo di conti secondo l'ecografia.
Io ho fatto presente che mi sembrava un po' tardi, tanto non si sarebbe girato al 90% più, ho fatto presente che in famiglia hanno sempre partorito TUTTI parecchio prima della data presunta, e con travagli molto veloci, ed ho fatto presente che forse non sarebbe valsa la pena rischiare di avere le contrazioni in una situazione di questo genere, ma lui con la sua immancabile faccia consolatoria, che oggi riconosco come presa in giro mi disse: Tranquilla in tal caso si farà prima!!!
La mia perplessità è rimasta.
Perchè rischiare un taglio cesareo di urgenza?
Inoltre nel tempo mi sono informata ed ho scoperto che nessun altro ginecologo, che seguiva tutte le persone che conosco nella mia stessa condizione, avrebbe mai fatto partorire con cesareo programmato così tardi, ma io avevo deciso di affidarmi.
Cesareo programmato dal prof. V. al Fate bene Fratelli di Roma, per il 17 Giugno alle 7.30.
Il venerdì 11 sono andata a fare i monitoraggi al FbF, e mi hanno rilevato delle contrazioni sporadiche rimandandomi a casa. In quella occasione ho fatto una visita in ambulatorio perchè il giorno precedente ho avuto delle perdite liquide, ma mi hanno detto che non c'era traccia di liquido amiotico.
Appena arrivata a casa mi sono accorta di aver perso il tappo mucoso con le striature di sangue.
Ho subito chiamato il mio ginecologo il prof .V*******e, il quale mi ha ripetuto di stare tranquilla ed attendere a casa gli eventi.
La mattina del 14 Giugno 2010, cioè 2 giorni dopo, ho avuto dei dolori simili a mestruazioni che ho riconosciuto come contrazioni solo all'alba della mattina.
Avevo cominciato il travaglio.
Ho cronometrato la vicinanza delle contrazioni ed erano sempre più frequenti, fino ad arrivare, nel tragitto in macchina verso l'ospedale ad una contrazione ogni minuto e mezzo.
Faccio presente che noi abitiamo leggermente fuori Roma e questa situazione era stata esposta esplicitamente ed in maniera molto chiara al prof V., e che era stato messo al corrente che sarebbe stato un problema correre in ospedale per un urgenza da fuori Roma.
Arrivata in ospedale mi hanno immediatamente ricoverata con inizio travaglio e dilatazione dell'utero di 3 cm.
Nel farmi il cesareo di urgenza non solo hanno avuto difficoltà date le contrazioni nel farmi l'anestesia epidurale, ma nell'estrarre il bambino dalla pancia gli anno fratturato il femore destro, poiché si era presumibilmente già impegnato con la gamba nell'utero, come ovvio per tutti, tranne che per il prof V.
Il bambino in sanissime condizioni generali, è stato per fortuna mandato di urgenza al reparto di patologia neonatale, presso il Bambino Gesù di Roma.
Nel frattempo mio marito ha tentato di rintracciare il prof. V. irreperibile, ma incontrandolo per puro caso in ospedale ha fatto presente il fatto accaduto.
La beffa è perdurata ancora nei nostri confronti, da parte del prof. V., il quale ci ha rassicurato dicendo che si trattava di una modesta distorsione ed in gergo chiamata distorsione a legno verde, recuperabile in 2 /4 giorni.
La situazione invece si rivelata ben diversa, poiché con la lastra effettuata al Bambino Gesù ci siamo tutti resi conto che era una frattura a tutti chi effetti del femore destro.
Quindi nn solo il nostro bambino ci e stato tolto subito, causandoci un enorme dolore, ma è stato in patologia neonatale, ricoverato per 15 giorni con la gamba in trazione.
Quindi impossibilitati a poterlo prendere in braccio, allattarlo, cambiarlo e godere di tutti i benefici tra genitore e figlio.
Finiti i 15 giorni è stato ingessato dalla vita al piede compreso, tenuto in osservazione per 2 giorni e dimesso con la prognosi di dover tenere questo gesso altri 21 giorni.
Le difficoltà a casa sono enormi nella gestione del fatto, e nel cercare di riabituare il bambino al un allattamento naturale al seno, poiché in tutto questo periodo ho continuato a tirare il latte per poter offrire il latte materno.
La cosa assurda è che inoltre abbiamo avuto modo di constatare che nel nostro reparto dove il nostro bambino era in trazione ricoverato, è sopraggiunto 2 giorno dopo dallo stesso ospedale e in cura sempre con il prof. V. un altro bambino con il femore rotto per le medesime cause.
Ovviamente il prof. V. non si degnato nemmeno di fare una telefonata ne a noi ne all'altra coppia per sapere le condizioni delle sue pazienti e dei loro neonati.
La nostra storia finirà bene per la salute del bambino che si riprenderà completamente, ed in causa penalmente, se si arriverà 40 giorni, altrimenti civilmente nei confronti di chi è responsabile di questo danno causatoci.
Ad oggi stiamo aspettando il referto del medico legale, il quale ci ha detto che assolutamente ci sono tutti i presupposti per fare causa!!!!
