non la faccio lunga stavolta... xché sinceramente mi sono rotta io per prima di parlare sempre delle stesse cose! è una storia vecchia come il mondo: il figlioletto maschio cuore di mamma e papà si sposa e scoppia la tragedia. al posto mio poteva esserci chiunque, non sarebbe cambiato nulla.
in più... i figlioletti maschi sono due e il primogenito è ancora più cuore di mamma e papà del socio. e io l'anno scorso ho fatto il fatale gesto di mandarlo a cagher insieme alla sua dolce metà e a tutto ciò che gli gira intorno dopo 6 (sì sì, leggete bene, proprio SEI) anni di "sopportazione" di bastardate di ogni genere.
i perché di questa situazione son quelli dettati dallo stereotipo dei cognati che vivono uno sopra l'altro e dividono troppi spazi comuni: sparlate che tornano indietro, dispetti (rumori ad ore improponibili, tappeti sbattuti in testa...), citofonate continue... insomma, il repertorio completo!
poi condite il tutto con i suddetti mammà e papà a meno di 2 km di distanza e avete il quadro del dramma (o quasi...).
tant'è che un anno e mezzo fa prendiamo il toro per le corna e facciamo fagotto. qualche mese in affitto, poi nuova casa a 12 km da tutti.
come dice una mia amica brasiliana, dai parenti devi stare abbastanza lontano da non andarci in pantofole e abbastanza vicino da non dover fare la valigia...
magicamente, tutto cambia. nel mio matrimonio torna la serenità, nel condominio facciamo belle amicizie e cominciamo davvero una nuova vita.
ovviamente, lavoriamo anche per recuperare il rapporto col suocerame e per far digerire loro l'allontanamento: li invitiamo da noi, li andiamo a trovare, ci parliamo... il tutto col sorriso sulle labbra, con pazienza, con tranquillità interiore.
no no, non sono la reincarnazione di madre teresa. ma amo il socio più di ogni cosa al mondo e so che lui soffre x quello che è successo. così mi sono messa in tasca le mie ragioni e ho azzerato tutto, offrendo una mano aperta e sincera a quei

risultato? beh, sembrava che le cose stessero funzionando. fino a qualche giorno fa...
al compleanno del puffo.
che facciamo, che non facciamo... alla fine decidiamo di fare due feste: una per gli amici ed una per i parenti (ma senza i cognati), il giorno dopo. xché in 5 anni di matrimonio e quasi 3 di convivenza ce le hanno sempre rovinate tutte: compleanni, natale, pasqua... tutte le occasioni sono state buone per piantere grane o farci fare figuracce atroci.
se non che... ecco la telefonata di mammà il giorno prima: ma xché, ma x come, ma davvero...
il socio si innervosisce, taglia corto. io richiamo mio suocero e cerco di spiegargli con i dovuti modi le nostre ragioni. e qui l'impensabile: è colpa mia.
sì, è colpa mia. tutto è colpa mia. lui sta male, non dorme la notte. il figlio (non il socio, il fratello, eh!) soffre, sua moglie di più (



scusa eh... ma come avrei fatto a fare tutto ciò? risposta: l'hai fatto andando via. xché genitori e figli devono vivere insieme, i cugini devono crescere nella stessa casa...
...
aspe'... quindi x vivere sereni cosa si dovrebbe fare? una sorta di comune dove dovrebbero vivere: noi tre, mio cognato con moglie e due figlie, genitori del socio con annessa nonna... poi xò così non sarebbe giusto, xché lui dice che "genitori e figli devono vivere insieme", anch'io e mia cognata abbiamo genitori e fratelli!!!
quindi dovrebbe venire papà con la compagna, mio fratello con la moglie... che xò ha i suoi genitori... e i genitori di mia cognata, che ha due fratelli sposati e 5 nipoti... e i loro suoceri e poi i loro fratelli e...


due giorni fa è venuto alla festa del nipote dimagrito, sfatto, depresso. al tel è stato perentorio: o torniamo a vivere lì con loro o lui si sente pugnalato, ritiene la sua famiglia distrutta, la sua vita rovinata. ed è tutta colpa mia.
ed io a questo punto sono seriamente preoccupata: cosa devo aspettarmi? lì non torneremo, la comune non si farà. come reagirà lui?
davvero nella sua testa sono la causa di tutti i mali, quella che gli ha distrutto la vita? o è stato solo un teatrale tentativo di riavvicinare il figlio?
io finora ho sempre scherzato qui sul forum sul discorso suoceri, ma stavolta lo prendo davvero sul serio: l'ho visto in una condizione preoccupante e non so che pensare!
ho chiesto al socio di chiamarlo, di vederlo, di cercare di calmare le cose. non so se la cosa migliore è sparire per un po' o se invece farlo può solo alimentare di più quello che ormai non posso definire altrimenti che il suo odio.
non so più che fare né che pensare...