Mi spiego meglio. Il mio figliolo (6 anni domani) è sempre stato un tipo dal carattere orgoglioso e oppositivo... sì, non è un bel termine, ma non me ne viene in mente uno più sfumato. Da alcuni mesi a questa parte mi pare di scontrarmi con lui per delle cavolate (in realtà potrei parlare al plurale perché è un atteggiamento che riscontriamo sia io che mio marito e pure mia madre, quindi non è una cosa che riserva a me), ma che costellano la giornata di momenti tesi. I motivi sono i più banali e i più diffusi, a quanto leggo, dal vestirsi (ci mette un'eternità, è lento, si perde, si distrae, protesta perché non gli piace questo o quello, perché vuole le maniche corte anche se c'è freddo, perché la felpa preferita è a lavare e lui non può metterla... insomma, a me paiono cose un po' pretestuose, a volte) all'uscire di casa, dallo stare seduto a tavola all'andare a letto... è tutto sempre un'impresa. So bene che se io lo vestissi la mattina e gli mettessi il pigiamo la sera, ridurremmo metà dei motivi di discussione, però a 6 anni direi che può fare benissimo da solo e poi, non so, secondo me tirerebbe fuori polemica per altro.
Per dire, stamattina prima era eccitato perché domani è il suo compleanno, poi - dopo aver fatto l'aerosol - ha cominciato a protestare che invece il compleanno era oggi e sembrava che noi lo stessimo ingannando o che fosse "colpa" nostra.
Dovremmo avere la pazienza di giobbe, ma a volte di prima mattina, quando sei lì che stai cercando di far partire la giornata, avere uno che se non è per questo, è per quello, polemizza... avresti più che altro voglia di buttarlo dalla finestra...
Io per conto mio ho capito che non serve a nulla fare muro contro muro in queste situazioni, in cui di fatto lui comunque ha la nostra attenzione... però non so bene come fare a sviare da questi momenti ed eventualmente compensare con altro.
Io purtroppo sono a casa da un po', quindi al pomeriggio è con me, il padre lavora parecchio ma è lui che lo porta a scuola e va a prenderlo, quindi non direi che siamo assenti. Alcuni pomeriggi fa sport, dove va volentieri, altre volte andiamo al parco, altre volte in biblioteca, lo porto a fare i giri in bici, a trovare qualche amico, altre volte stiamo a casa... insomma, secondo me è un bambino che ha la sua bella dose di attenzioni e stimoli.
Debbo dire che la scuola che frequenta non è un ambiente molto sereno, alcuni bambini sono davvero pesanti (alcuni maneschi, altri prepotenti... mio figlio non è uno stinco di santo, ma potrei dire che fuori da quel contesto non gli vedo mai fare certe cose) e le maestre sono poco "moderne", vi faccio un esempio... qualche giorno fa sono andata a prenderlo io e stavano giocando in giardino, non dove hanno i giochi perché era tutto allagato, ma in uno spazio assolato e senza nulla... Una maestra mi dice "lo sa che sti bambini sono proprio disobbedienti? E non sanno giocare". Ora, 100 bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni, se li molli in giardino senza nemmeno uno scivolo, cosa pensi che facciano? Si organizzino per una partita di pallavolo? Le maestre non gestiscono i loro giochi (potevano improvvisare una partita a bandierina? A palla avvelenata? Ah no, la maestra di mio figlio non vuole che abbiano nemmeno una palla). C'è molta cura per le attività a tavolino, mentre il momento di libertà è momento selvaggio...
Sono 3 anni che è lì e quando ci sono le vacanze estive e natalizie, lo vedo rilassato e più collaborativo. Però, non voglio nemmeno dare tutta la responsabilità alla scuola.
Ho scritto un papiro, ma il consiglio che vorrei da voi è: come faccio a ignorare quelli che per brevità definirò "capricci" e rafforzare gli aspetti positivi?
Lui è un bimbo molto intelligente e sensibile (si, va be', lo so, lo dicono tutte le mamme, ma a me l'hanno detto pure le maestre e altre figure "titolate"
Consigli?



