E' gelosa

[Topillo]

La mia piccola Veronica ha quasi un anno. E sua sorella, Roberta, 4 anni e mezzo, per sua stessa ammissione reiterata "è gelosa, gelosa, gelosa, gelosa".

E' gelosa dei suoi giocattoli, che Veronica non può toccare, ed è gelosa di me. Dice che Veronica le porta via un pezzo di mamma e che io sono tutta sua.
Ho spiegato mille volte che ognuna di loro ha il suo amore speciale nel suo cuore, che nasce con loro e che è solo per loro, ma la gelosia è irrazionale e Roberta è da sempre attaccatissima a me.

Io non so come rapportarmi a questa gelosia. Non posso nè darle più attenzioni di quelle che le do, perchè Roberta è una sanguisuga emotiva e già si succhia il 100% delle mie forze ed emozioni. Ha già i suoi "momenti esclusivi".
E non voglio nemmeno che pensi che si può stare bene con la mamma solo quando Veronica non c'è, quindi è fuori discussione che io trovi e/o inventi altre cose in esclusiva per lei.

Inoltre, in aggiunta alla enorme richiesta di attenzioni extra dovuta a questa gelosia, Roberta è una bambina faticosissima. Vuole attenzione al 100%. Se sta parlando lei e ha l'impressione che non la si ascolti in religioso silenzio o se, apriti cielo!!!, qualcuno parla mentre sta ancora parlando lei, pianta delle scenate impossibili.
Se qualcuno la contraddice (anche contraddicendo i suoi schemi mentali e il suo ordine delle cose), si arrabbia come una pazza.
Pone 16.000 domande al giorno a cui esige risposta esaustiva.
Racconta per filo e per segno TUTTO quello che le passa nella testa e pretende assoluto ascolto e partecipazione.

Vorrei arginarla un po', ma da un lato ho paura di esacerbare la sua richiesta di attenzioni, dall'altro ho paura che le passi il concetto che non mi interessa quello che lei racconta e che perda la voglia di confidarsi con me.

E' difficilissimo rapportarsi con lei. Datemi un consiglio.

[ci610]

beh, secondo me a questa età, che è l'età anche del mio primogenito, devono iniziare a capire che non esistono soltanto loro, forse le hai permesso che fosse attaccatissima a te e che avesse il 100% delle attenzioni perchè potevi dargliele, ora non gliele puoi più dare, ma non perchè c'è la sorella, proprio perchè non è giusto per il suo bene e per la sua crescita
dovete trovare un nuovo equilibrio, continua come stai facendo spiegandole che le vuoi bene, ma ricordale che vuoi bene anche alla sorella, anche al papà e pure a te stessa
lascia pure che si arrabbi ogni tanto, perchè la rabbia fa bene, col tempo imparerà a gestirla e imparerà che il bene non passa attraverso il 100% delle attenzioni, anzi...

[primomaggio]

Quoto Ci.
Io penso che noi come genitori abbiamo anche il compito di far assaggiare la frustrazione ai figli, è un sentimento negativo che proveranno purtroppo nella vita e noi possiamo dargli l'occasione di misurarcisi. Ovviamente non negando le cose a caso, ma seguendo la nostra linea di pensiero, indi per cui se una loro richiesta ci pare irragionevole o smisurata, gli si pone una misura... certo che ai bimbi piace avere l'attenzione esclusiva dei propri genitori, ma penso sia giusto che imparino pure ad arrangiarsi un po', cosa che avviene se sono lasciati un po' nel loro brodo.
Non penso che questo comprometta il rapporto tra voi, anzi, io penso che lo rafforzerà, in fondo cosa c'è di più bello che ritrovarsi dopo essere stati un po' lontani? (ovviamente tutto questo discorso è proporzionato all'età).

[Topillo]

Sì, lo so che deve smettere di succhiare il 100% delle mie energie.
Avevo provato ad arginarla un po' quando ho saputo di aspettare Veronica, proprio in vista della molto probabile (e poi verificatasi) gelosia, ma è stato un disastro perchè aveva avvertito il tentativo di "allontanamento" e si era incozzita ancora di più.

Allora ho provato la mossa contraria, cioè tenerla vicina. Da quando sono entrata in maternità, a febbraio dello scorso anno, fino a settembre, cioè alla ripresa della scuola materna, l'ho mandata a scuola solo al mattino, dalle 9.30 alle 13.
A settembre è tornata tutto il giorno, da quando sono rientrata al lavoro fa anche il prescuola e da lunedì, fine dell'allattamento, non andrò nemmeno più io a ritirarla.
Ma sono tutte cose che su di lei lasciano il segno. A lei piace andare a scuola, le vogliono tutti bene, non ha problemi a socializzare, ama la sua maestra, però, di fondo, lei preferisce stare a casa con me. E me lo dice.

Quindi, qualunque mossa io provi a fare per arginare il suo egocentrismo esagerato, la ferisce facendola sentire rifiutata.
Ho preso appuntamento con la pedagogista che c'è alla sua scuola, per capire che frasi e che modi posso usare per non farle pensare che io la rifiuti in favore di Veronica.

[tittiale]

Topillo, in genere leggo i post, rifletto e poi rispondo. Con te mi viene da risponderti a caldo e le due parole che ho in testa sono DOLCEZZA e FERMEZZA (e anche pazienza). Per arginare Roberta e le sue richieste mi sembra importante una ferma e risoluta dolcezza: anche Veronica, come dici tu, ha diritto ai suoi spazi e al suo "pezzo di mamma" anche se Roberta ha la netta sensazione di perderti quando non dedichi attenzioni a lei. Va allenata in questo, capisco il tuo timore di ferirla nel fare questo, ma, come scrivono Ci e primomaggio, è davvero utile per lei, ma anche per te e Veronica (e per il papà). Il nuovo equilibrio è difficile da raggiungere e in un anno i cambiamenti del piccino nuovo arrivato sono molteplici: la crisi pi forte può sopraggiungere quando il piccolino comincia a muoversi e, quindi, ad invadere gli spazi e a toccare i giochi del grande. Puoi dire a Roberta di scegliere alcuni giochi che vuole che rimangano esclusivamente suoi, e di metterli fuori dalla portata della sorella, riconoscendo la difficoltà di aprire spazi prima solo suoi alla sorella, ma non legittimando il suo desiderio di proprietà e possesso. E davanti alle sue naturali proteste (urla, pianti e quant'altro) è importante mantenere la linea ferma, decisa e dolce di cui parlavo prima. Perché se Roberta ha il sentore che tu "soffri nel farla soffrire" userà questa cosa a suo favore: tu, come mamma di Roberta e Veronica, stai facendo la cosa giusta per le tue bimbe anche se questo significa provocare nella grande frustrazione e "sofferenza" (la metto tra virgolette perché per lei è una sofferenza VERA, ma per te deve diventare una sofferenza utile e necessaria).
Per gli aspetti pratici ti saprà aiutare la pedagogista della scuola, hai fatto benissimo a contattarla.
Posso farti una domanda? Cosa ne pensa tuo marito della situazione?

[tittiale]

E mi colpisce la tua frase "succhia il 100% delle mie energie.... sanguisuga emotiva"... scritto così dai la sensazione che sia Roberta ad avere in mano il timone del comando (scusami, l'affermazione è forte, non riesco a spiegarmi in altri termini ). Roberta deve sentire che tu come mamma sei sicura dei limiti che le metti e che non è lei a decidere le modalità del vostro stare insieme.
Sto dicendo cose facili a scriversi e difficili a farsi, ne sono consapevole...

[Topillo]

Grazie a tutte.
Uso "succhiare energie" perchè è davvero una bambina faticosissima, pur dandomi tantissime soddisfazioni. Fin da piccolissima ha senza sosta cercato contatto e rapporto con me (e solo con me, è pochissimo che accetta suo padre nella schiera dei suoi affetti), chiedendo sempre attenzioni, risposte.
Ho in mente come se fosse ieri lei che, a soli 4 mesi, che già con appoggio stava seduta, a casa di mia mamma si è girata dalla mia parte e ha teso le braccia per farsi prendere da me e si è messa a urlare come un'ossessa quando mia madre, che era seduta di fronte a lei, si è frapposta visivamente tra me e lei, impedendole di vedere che io stavo effettivamente andando a prenderla.
Lei mi guardava, aspettava che le rispondessi, che le parlassi.
Attaccava la sirena finchè non capivo esattamente quello che voleva e come lo voleva, fin da neonata.

Io pensavo fosse normale, un comportamento che hanno tutti i neonati, ma dopo avere avuto Veronica mi sono resa conto che invece era una peculiarità tutta sua. Veronica è molto meno esigente e molto più facile da gestire.

Roberta è una bambina che, presa nel modo giusto, dà soddisfazioni enormi. Presa nel modo sbagliato, è massacrante.

[tittiale]

Topillo, a me sembra importante "allenarla" sia al distacco da te che al contatto con altre persone, che come tu stessa dici non è difficoltoso. è normale e sano che Roberta abbia un attaccamento privilegiato nei tuoi confronti, ma non per questo, come dici tu, deve essere esclusivo. Ti chiedevo del papà perché, anche se preso da ritmi lavorativi più intensi e quindi meno presente, è utile nel processo di "scollamento" e mi chiedevo cosa ne pensa e come si approccia con lei.

[tittiale]

Verissimo il discorso che fai dell'indole: i bambini possono essere "facili" o "difficili" (se non difficili quanto meno impegnativi) fin dalla nascita. A noi genitori l'arduo compito di smussare, arginare, guidare, accompagnare nella crescita, rinforzando le caratteristiche positive e lavorando su quelle difficili. Una consolazione c'è: cerchiamo di non vederle come caratteristiche stabili e immodificabili. A questa età non si può certamente parlare di carattere Per fortuna!

[cinny78]

GUARDA..PER CERTI VERSI ALE ERA COSI...E LA COLPA ERA MIA OVVIO...DAVO POCO SPAZIO A MIO MARITO E DI CONSEGUENZA IIL BIMBO VIVEVA IN SIMBIOSI MENTALE E FISICA CON ME...
CI VA TEMPO...NON DEVI ALLONTANARLA..MA APPUNTO SPIEGARE CHE SIETE IN 4 E CHE NEL TUO CUORE GRANDE C'E' SPAZIO PER TUTTI ALLO STESSO MODO...E CHE IL SUO PEZZO DI CUORE RIMARRA' PER SEMPRE SUO E SEMPRE UGUALE..
RIPETILE SPESSO CHE L'AMI MA SE SERVE SGRIDALA...E QUANDO E' IL MOMENTO DI DEDICARTI ALL'ALTRA LO FAI ANCHE SE FA CAPRICCI..
GUARDA IO STO LAVORANDO ANCORA QUINDI QUESTI SONO PICCOLI CONSIGLI...
IO INOLTRE LASCIO MOLTO ALE E LA SORELLA INSIEME....MAGARI STIRO APPOSTA E LORO GIOCANO INSIEME..MAGARI UNO ALLA VOLTA PROVANO A VENIRE DA ME,MA IO CONTINUO E LORO FINISCONO PER GESTIRIS...HANNO 5 ANNI DI DIFFERENZA...MA TROVANO IL MODO...

E' MOLTO IMPORTANTE L'APPOGGIO DEL PADRE....E L'AIUTO..ALE ORA FA MOTE PIU COSE CON IL PADRE,,,

[Ari]

topi, hai letto nella mia pagina personale quello che NPI ha detto del mio rapporto con sara.
ci vedo dei tratti molto simili a quello che racconti di te con roberta, quindi ti giro pari pari i consigli che ci ha dato lei: tu devi farti da parte e deve introdursi il papà, sia con l'affettività ma sia soprattutto con le regole.
e devi lasciarle vivere le sue emozioni negative senza farti inglobare da esse (mi ricordo il tuo topic sui frigni, sul fatto che lei si irrigidisse e che tu chiedevi soluzioni sul "come aiutarla" a superare questi momenti).
lei deve stare male e lei da sola deve elaborare l'emozione negativa e uscirne.

lo so che fa malissimo vissuto da mamma, ma è per il suo bene.

[Topillo]

Io lo faccio, eh. Non è che quando lei attacca la sirena io la accontenti.
anzi, sono diventata così zen che mi limito a chiederle di andare a lamentarsi altrove e tornare a parlare quando è in grado di ascoltarmi.
E se devo dare retta a Veronica, lo faccio anche se lei protesta.

Ma vorrei trovare le parole giuste per farle capire che do retta a Veronica o non do retta a lei quando urla non perchè non le voglio più bene (classica frase sua: "Prima si stava meglio, eravamo solo io e te"), ma perchè adesso voglio bene anche a Veronica. Le faccio spesso esempi, le dico sempre che quando lei era piccolina come Veronica non c'era nessuno a distrarmi da lei. Ma ha 4 anni e mezzo, sa quello che vuole e ha una dialettica migliore della mia.

Papà: questo è un tasto dolente. Fino al dicembre 2010 (Roberta aveva 28 mesi) mio marito ha fatto per lavoro tantissime trasferte. Stava settimane senza vedere Roberta, nemmeno di sera, perchè quando rientrava, rientrava che lei già dormiva e spesso partiva la mattina prima che lei si svegliasse.
Questo, unito all'incozzimento ulteriore che ha avuto Roberta dopo l'inizio del nido (per darvi un'idea: se io mi allontanavo 5 metri urlava disperata), ha fatto sì che nella mente di Roberta scattasse il binomio: "arriva una persona a cui voglio bene (papà, nonna, educatrici del nido - cui ha sempre voluto bene, lei non ha manifestato disagio nei confronti del nido o rifiuto) significa che la mamma se ne va. Quindi io da sola con una persona cui voglio bene non ci sto."

Era allucinante. Bastava che si profilasse l'idea di restare da sola con il papà o la nonna perchè lei si appiccicasse urlando alle mie gambe. La soluzione era che io fossi sempre presente mentre era con qualcun altro. A volte andava bene, mio marito poteva occuparsi di lei con me presente, ma ci sono state tante, tantissime occasioni in cui lei letteralmente scappava urlando e piangendo, cercando me.
E suo padre, frustrato, reagiva sgridandola, sculacciandola, urlando, rafforzando nella sua testa l'idea che mamma è molto molto molto meglio di papà.

Adesso va molto meglio, lei cerca il suo papà e si lascia accudire (pur proclamando che però al papà vuole bene, ma a me BENISSIMO ), ma ha capito benissimo che a volte io tendo a delegare al papà per mia scelta e protesta. Poi anche se protesta è così lo stesso, ma è per dirvi quanto difficile sia, e sia stato, il rapporto con mio marito.

[tittiale]

Topillo, ho letto della buona dialettica di Roberta , ma bastano poche parole (odio ripetermi) ferme, decise e dolci, non servono discorsi con lei. Non ci sono "parole giuste per farle capire", ma fatti che le dimostrano che quando tu dedichi tempo e attenzioni alla sorellina non togli affetto a lei. è il tempo che farà imparare a Roberta questa cosa e la tua coerenza negli atteggiamenti verso di lei.
nel processo di "scollamento" (scusa i termini tecnici ) è importante fare le cose gradualmente: è così per tutti i bimbi, chi più chi meno. Alla nascita sono in simbiosi con la madre e gradatamente si inseriscono nel loro mondo altre figure di riferimento (e altre di disturbo, come i fratellini): per i bambini e le mamme che fanno più fatica a staccarsi i passaggi dovrebbero essere:
-presenza di altre persone con bimbo in braccio alla mamma
-bimbo vicino alla mamma sempre in presenza di altre persone
-bimbo che si allontana dalla mamma
-mamma che si allontana da bimbo nella stessa stanza
-mamma che va in un'altra stanza e torna subito
-mamma che va in un'altra stanza e rimane tempi sempre più lunghi lasciando il bimbo con nonna/papà
etc. etc.
Roberta è ovviamente a livelli successivi, ma va comunque accompagnata nel distacco da te e nell'avvicinamento al papà (come già state facendo).
Mi fa effetto che tu definisca "difficile" il rapporto tra papà e bimba, quando Roberta ha poco più di 4 anni. è un rapporto in costruzione con le sue difficoltà e le sue vittorie, ma non difficile a priori. parere esterno e non vorrei andare troppo a fondo in questo aspetto così intimo e familiare

[Topillo]

Grazie dell'incoraggiamento.
Io sono comunque già abbastanza contenta del fatto che comunque adesso, quando mio marito c'è, sia in grado di aiutare e di stare con lei senza che ci siano tragedie greche. Proteste, non sempre, ma civili e con accettazione del "no" senza troppi problemi.

Il loro rapporto è difficile per me! Nel senso che, in passato, per me "mediare" tra i due era più difficoltoso che non accollarmi tutto io. E anche adesso è difficile, nel senso che quando sento Roberta che escogita piani per avvelenare il papà e potere avere in questo modo un altro gatto, da un lato muoio dal ridere, dall'altro devo sforzarmi per farle capire che il suo desiderio di avere un altro gatto è comprensibile, ma il rifiuto del papà è altrettanto legittimo.

[ci610]

beh insomma su ste cose non c'è molto da mediare, se io la sentissi parlare di avevlenamento del padre le direi che la prossima volta che si permette anche solo di pensare una cosa del genere prima la riempio di mazzate e poi le levo pure il primo, di gatto

[Topillo]

io la sgrido quando lo dice, ma è evidente che non si rende bene conto di cosa significhi. Non ha ancora affrontato la morte.

[ci610]

la sgridi? evidentemente non basta
e non giustificarla, se parli avvelenamento sa che è qualcosa che fa male

[ci610]

poi, davevro, mi domando cosa ci sia da morire dal ridere quando una bambina di manco 5 anni parla di fare volontariamente del male al padre
tra qualche tempo vorrà avvelenare pure la sorella

[Topillo]

Lo sa come tutti i bambini che guardano Biancaneve (che per altro "resuscita").

Di solito le dico che senza papà sono sicura che sarebbe tristissima. E lei lo ammette senza remore. Le spiego anche quali sono le motivazioni del papà per il rifiuto di un gatto. E lei le capisce.
Però lei adora gli animali e fa fatica a metterli su un piano inferiore agli esseri umani. Senza contare che è poco che "vuole bene" al suo papà. Fino a non molto tempo fa, non si faceva problemi a dichiarare di preferire il nostro gatto.

E no, alla sorella vuole bene e lo dichiara. Anzi, se Veronica sta male, è malata, o ha preso una botta, Roberta si intristisce e si agita finchè non le passa. E' molto tenera con lei. La sua gelosia (giocattoli a parte, ma anche lì, si riprende il suo e ne propone un altro a lei) è manifestata solo nei miei confronti.

[Topillo]

Comunque, davanti a lei non rido mai. Anzi, sono severa nel redarguirla.
Mi fa ridere l'ingegnosità dei sistemi che escogita, ma lei non lo sa e non lo saprà mai.