
Vi racconto: io e la mamma di un amichetto (con il quale va molto d'accordo, siamo stati diverse volte a casa loro e loro a casa nostra, i due bimbi giocano, si abbracciano, separarli spesso è difficile), avendo bisogno di un po' di aiuto durante le vacanze pasquali, abbiamo deciso di fare uno scambio di baby sitting. Mercoledì mattina ho accompagnato Vittoria a casa di R. (a dire il vero, ci siamo incontrate a metà strada) e lei è rimasta da loro fino al pomeriggio. Ieri mattina sono andata a prendere R., che è rimasto a casa nostra fino alle cinque.
Vittoria ha cominciato ad essere ostile nei confronti dell'amichetto da quando io (ok, ora lo so di aver sbagliato, ma mi era sembrato giusto e cortese) ho dato la precedenza a lui nell'aiutarlo a spogliarsi entrando in casa (spiegando ovviamente a Vittoria che era ospite e gli ospiti vanno trattati bene). Non voleva più giocare assieme, se lui mi chiedeva di giocare a palla, lei la nascondeva, ogni cosa che il bimbo diceva, aveva una reazione negativa in mia figlia.
La tragedia è scoppiata per pranzo. Propongo di fare assieme la pizza. Lui entusiasta, lei ha storto il naso. Chi mi aiuta? R. mi vuole aiutare a stendere la pasta, lei comincia a piangere disperata, mi si aggrappa addosso, urla, vuole mordere l'amichetto, fa con le mani il gesto di cacciarlo via, mostra la lingua...ci ho messo mezz'ora a calmarla (mezz'ora di orologio, non dico tanto per dire...). Alla fine mi dice che lei non vuole la pizza, di cucinare il riso... La cosa che a posteriori mi ha colpita è che il tutto è avvenuto parlando in tedesco (la lingua dell'amichetto, che non capisce l'italiano...insomma, mi sono resa conto che voleva che lui capisse).
Passato quel momento, con mille rassicurazioni da parte mia, che le voglio bene, che lei per me è la persona più importante, che non deve avere paura di R., il resto della giornata è andata bene (inclusa la pizza, che poi Vittoria ha mangiato di gusto...

Era effettivamente gelosia per la presenza dell'amico in casa sua, con la sua mamma a dargli attenzione e paura di non essere più al primo posto?
Ho sbagliato nel cercare un equlibrio (ok, è casa tua, ma lui è un ospite e deve essere trattato bene)?
E soprattutto...ci riprovo o è meglio se dico alla mamma di R. che non è il caso, perché la reazione di mia figlia è spropositata?
Io ci tengo all'amicizia con questo bimbo e con la sua famiglia, ma non voglio mettere in discussione la serenità di mia figlia (e il mio compagno è già partito a dire che abbiamo un legame eccessivo e un reciproco attaccamento morboso, cosa che a me non pare proprio).