
Ti dò delle indicazioni di massima ma non conoscendo direttamente il bimbo sono piuttosto limitative
I bambini che presentano problematiche ossessive hanno poche relazioni con i propri coetanei a causa della loro scarsa spontaneità, della difficoltà a controllare le situazioni di gioco così come vorrebbero. I coetanei sono vissuti solitamente come imprevedibili e quindi i bambini ossessivi preferiscono relazionarsi con gli adulti che percepiscono come più rassicuranti. Solitamente prediligono sport individuali nei quali le regole del gioco sono “assolute” e non dipendono dalla squadra o dall’andamento delle relazioni interpersonali. Inoltre i bambini a differenza degli adulti con lo stesso tipo di problematiche hanno scarsa o nessuna consapevolezza del fatto che le ossessioni e le compulsioni siano eccessive o irragionevoli. Frequentemente manifestano un elevato stato d’ansia in tutte le situazioni che devono affrontare, sia quelle positive come andare ad una festa di compleanno che quelle negative come andare a fare una visita dal medico. Si instaurano di conseguenza sentimenti depressivi connessi alla pesantezza delle preoccupazioni e al senso di impotenza collegato ai sintomi ossessivi: pertanto il bambino tenderà a chiudersi sempre più in se stesso ed evitare le relazioni sociali. Rispetto al rapporto con i propri genitori il bambino sviluppa la convinzione di poter essere amato solo se bravo e competente e se non causa danni o problemi e tende quindi a volere raggiungere standard legati alla perfezione.
Attraverso una serie di tecniche basate sul gioco, in particolare con i bambini più piccoli, lo psicologo aiuterà il bambino a riconoscere e dar voce alle proprie emozioni ed in seguito affrontare anche dal punto di vista cognitivo le sue credenze sul perfezionismo, sul pensiero magico, sul senso di responsabilità. Alcuni obiettivi terapeutici sui quali lavorare potrebbero essere:
- l’eccessiva importanza attribuita al pensiero
- l’esagerato senso di responsabilità riguardo all’influenza del proprio comportamento sul verificarsi o meno di determinati eventi
- il bisogno di certezze
- il perfezionismo
- il bisogno di controllo sui pensieri
- l’eccessiva valutazione di un evento vissuto come dannoso.