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Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
- Piorellino
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
ALE e si...ancxhe perche pur dopo 2 ore di sonno....appena lo sto adagiando nel suo lettino lui se ne accorge pure se sta ronfando alla grande, ma come diamine fanno

Juan Carlos Anthony è nato il 20 giugno 2007 alle ore 12.08, lui è l'AMORE DELLA MIA VITA!
- Franci.uk
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
Piore, ma sei fuoriPiorellino ha scritto:o Juan vuole solo il lettone, la tetta manco se la ricorda e se gli sto vicinoi lui ronfa tutta la notte....
Valerio Yi e' nato l'8 luglio 2007
- marlener
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
piore..quoto Franci.uk alla grandissima!!!!
io adoro avere stefano con me nel lettone..
ti dico cosa mi aveva detto un'ostetrica...se il bimbo non dorme, e non sai come comportatri..aspetta...arriva il momento che sarai ferma e decisa..e saprai magicamente cosa fare, come farla..e avrai la forza per fare le scelta più giusta!!!
certo..se stefano dormisse tutta la notte...mi appenderei anche ad un'amaca!!! :ahah
io adoro avere stefano con me nel lettone..
ti dico cosa mi aveva detto un'ostetrica...se il bimbo non dorme, e non sai come comportatri..aspetta...arriva il momento che sarai ferma e decisa..e saprai magicamente cosa fare, come farla..e avrai la forza per fare le scelta più giusta!!!
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^Oo Stefano (09/07/2007) 51 cm x 3570 gr di stupendissimo amore susso oO^


- Mimi75
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
frangela ha scritto:Io direi Juan+lettone=Mattia+tetta=Emma+tetta+lettoneVale70 ha scritto:Piore che mi racconti
![]()
Mattia lo addormento nel lettone ma poi lo trasferisco in culla ... deve aver tanto sonno altrimenti la trafila ricomincia ... e per i risvegli notturni ogni 2-3 ore solo tetta non c'è verso ... se dormo con lui tutta la notte i risvegli sono uguali e sempre la tetta
non so aiutarti mi spiace io le ho provate tutte ma son troppo vecchiaalla notte crollo non ce la faccio.
In sostanza: Juan+lettone=Mattia+tetta![]()
si capisce che sono ancora più vecchia di voi due
Io direi Juan+lettone=Mattia+tetta=Emma+tetta+lettone
figurati se la muovo di li...io voglia di fare guerre per un lettino non ne ho
e poi loro ci mamano...ovvio che preferiscno dormire con noi piuttosto che nel lettino da soli
i nostri figli sono tutti geni, mica so stupidi...
tu preferisci dormire da sola nel lettino o vicina vicina a Earl
dai che tra qualche anno li pregheremo di dormire con noi una notte e loro ci manderanno a....ecc ecc
𺰘¨ALBA 20/06/07 3630 kg di magia¨˜°ºð
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
Pluga ha scritto:Piore lo sai che la MindiPalla ormai è fissa nel lettone, ma chissenefrega io me la sbaciuccchio tutta notte, stiamo abbracciate viscine viscine e lei si sveglia solo due o tre volte.
Non ho nessuna voglia di farla piangere!!!
Al limite allargo il letto, cosi c'è più posto per tutti!!!
Ma io mi chiedo, non 'cè nessuno che vive con serenità il proprio bimbo nel letto? Se mi piace dormire col mio uomo, perché dovrebbe non piacermi dormire col mio bambino???
eccomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
noi abbiamo allargato il letto infatti
si mia figlia è una buongustaia...e vedo anche la "mindipalla"
ciuccio non ne vuole sapere, meglio la tettavera
e lettino da sola con pupazzetti surrogati di mamma nemmeno
e chi può darle torto...
𺰘¨ALBA 20/06/07 3630 kg di magia¨˜°ºð
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
io l'ho risolta lasciandocelo
e dando sempre e cmql'alternativa del lettino in camera, sia per i riposini che la sera, aiutandomi con un rit prenanna fatto di canzoncine-filasrtocche con solletichini sul corpo così cmq c'era il contatto fisico, e poi più grandicello le favoline....così lui sapeva che il lettone c'era sempre ma che il suo spazio era quello....anche ora è così e devo dire che il lettone è una specie di ammortizzatore di tante cose...malattie, incubi, ora sorellina e aiuta il sonno di tutti...
ALESSANDRA, PIETRO 05/07/05 ed ELEONORA 13/12/07
- frangela
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
ma come Piore, non sai del sensore di culla sul culetto...Piorellino ha scritto:ALE e si...ancxhe perche pur dopo 2 ore di sonno....appena lo sto adagiando nel suo lettino lui se ne accorge pure se sta ronfando alla grande, ma come diamine fanno![]()
Emma è nata mercoledì 18 luglio 2007 alle 23 e 30 # Caxxona
The fundamental cause of the trouble is that in the modern world the stupid are cocksure while the intelligent are full of doubt.
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
frangela ha scritto:ma come Piore, non sai del sensore di culla sul culetto...Piorellino ha scritto:ALE e si...ancxhe perche pur dopo 2 ore di sonno....appena lo sto adagiando nel suo lettino lui se ne accorge pure se sta ronfando alla grande, ma come diamine fanno![]()
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:ahah :ahah
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
anche questo è veroFranci.uk ha scritto:Piore, ma sei fuoriPiorellino ha scritto:o Juan vuole solo il lettone, la tetta manco se la ricorda e se gli sto vicinoi lui ronfa tutta la notte....Se a Valerio per ronfare tutta la notte gli bastasse stare con me nel lettone non ci penserei due volte
io mica mi lamentod i Juan cmq...è Earl ad essere lamentoso e mi irrita
la notte scorsa incredibile...ha ronfato nel suo lettino!!!
si era addormentato nel lettone con me...alle 2 Earl lo ha spostato e ha dormito fino alle 8
SPERIAMO SI RIPETA
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
Mimi75 ha scritto:frangela ha scritto:ma come Piore, non sai del sensore di culla sul culetto...Piorellino ha scritto:ALE e si...ancxhe perche pur dopo 2 ore di sonno....appena lo sto adagiando nel suo lettino lui se ne accorge pure se sta ronfando alla grande, ma come diamine fanno![]()
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
MIMI io preferisco dormire da sola nel lettino che nel lettone con Earl perche Earl russa
:ahah :ahah :ahah
:ahah :ahah :ahah
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
Piorellino ha scritto:MIMI io preferisco dormire da sola nel lettino che nel lettone con Earl perche Earl russa![]()
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:ahah :ahah :ahah
:-) :-) :-)
"Raccontatemi pure quel che vi pare circa il flusso delle correnti in montagna; io so solo che, in presenza di un ciclista, il vento è contrario."
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
Vale avevodimentico pure quando si gira
e dire che la cicciona di casa sono io...
vma l altro ieri ha dormito nel lettino, la notte scorsa sino alla 4,30 e poi nel lettone...
Earl sul divano al piano di sotto
:ahah
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
Piore io non ho consigli ma volevo solo dirti che Juan è semplicemente MERAVIGLIOSO!!!!!!!!!!!!!!!
Un cioccolatino ciccioso tutto da mordere!!!!!!!!!!!!!!

Un cioccolatino ciccioso tutto da mordere!!!!!!!!!!!!!!
Čℓ℮Ø mamma di Tzunami Anna 19/03/2006 e di mad-Maddalena 21/04/2011
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
anche noi situaizone simile... all'inzio dormiva con noi per il reflusso, poi per la tosse e ora sta un paio di ore nel suo lettino e poi si lamenta: un malessere che magicamente passa appena arriva vicino a me e si appende al mio braccio (provo a metterlo vicino al papà ma lui rotola rotola e torna al mio braccio).
coccolone!!!
monica
monica
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
francesco ci dorme da 5 mesi....e io mio marito non ne abbiamo intenzione di spostarlo
ci dorme pure di giorno tutta la notte...con il ciuccio....
♥ღ19/10/2007 38+2 TC alle 10.55 Francesco 3350kg x50.5cm! Amore mio!ottobrina07♥ღ
Azzurra un angelo speciale 11/8/2013 nel mio cuore..
♥ღ28/11/14 38+5 TC alle 18.55 Chiara 2900kg x 48cm!Il Sogno!dicembrina14♥ღ
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
ehehe vedo che piu o meno siamo tutte nella stessa barca
CLEO ma grazie sei gentilissima

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Juan Carlos Anthony è nato il 20 giugno 2007 alle ore 12.08, lui è l'AMORE DELLA MIA VITA!
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
Cosi', per chi non c'era sul vecchio GOL, vi metto una cosa che avevo inserito a proposito del sonno dei bambini e su dove sia meglio farli dormire ecc...
Spero che tolga le ansie di chi fa scelte diverse da quelle che vengono di solito indicate.
stralcio dell'intervento di James McKenna, il maggior studioso del sonno dei bambini, direttore del laboratorio sul sonno di mamma e bambino, all'Universita' della CAlifornia, al convegno de LLL International 1997. E' lui uno degli studiosi che sostiene il co-sleeping, inteso come dormire vicini al bambino, sia in un letto separato che nello stesso letto.
sintesi a cura di Lydia Landi
"Il dottor James McKenna, antropologo e professore nel dipartimento di neurologia all'università della California e ricercatore SIDS (sindrome della morte improvvisa del lattante) da oltre 10 anni, ha cercato di approfondire la vera natura del sonno di un neonato, sano e nato termine, dal punto di vista evolutivo - cioè come il suo corpo è stato programmato biologicamente per dormire. Ha studiato quelle che lui definisce "aspettative biologiche" del neonato rispetto alle sue esperienze di sonno, in contrasto con le nostre "aspettative culturali", e ha trovato un enorme abisso. Il dottor McKenna ci fa notare come recenti modelli pediatrici e psicologici, assieme a nuove ideologie, convenienze e valori culturali, hanno formato la nostra opinione su come un bambino "normalmente" dovrebbe dormire; ma questo è in netto contrasto con ciò che è importante per il neonato dal punto di vista biologico e dello sviluppo. In questa nostra epoca, quindi, dice McKenna, stiamo provocando nel neonato umano un nuovo tipo d'esperienza di sonno.
Origini evolutive del modo di dormire della specie umana
La struttura, il comportamento, lo sviluppo fisiologico dei nostri neonati si forma migliaia e migliaia di anni fa, tra l'epoca dei cacciatori-raccoglitori e la rivoluzione agricola - il che storicamente ci può sembrare tanto, osserva McKenna, ma dal punto di vista biologico è estremamente recente. Il Modus Vivendi dei nostri antenati ha sviluppato quelle caratteristiche di sopravvivenza che abbiamo oggi. Infatti, dice l'antropologo, nonostante grandissime differenze culturali nel mondo, ritroviamo una base comune a tutti i neonati, che si è sviluppata in questo periodo in cui gli esseri umani sono stati "scolpiti" per adattarsi meglio al loro modo di vita.
A questo punto il dottor McKenna fa un passo indietro per parlare di una fondamentale differenza tra gli esseri umani e gli altri primati: e cioè che la nostra circonferenza cranica fetale è in media più grande dell'apertura pelvica media (questo sarebbe avvenuto quando abbiamo acquisito la posizione eretta), e che i nostri cuccioli nascono estremamente immaturi in confronto agli altri mammiferi. Abbiamo il cervello meno maturo neurologicamente alla nascita, con solo il 25% del suo volume definitivo.
Gli scimpanzé nascono con il 45% del volume del loro cervello, eppure i loro piccoli vengono portati addosso in media dai due-quattro anni e allattati altrettanto a lungo.
Gli esseri umani terminano la maggior parte della gestazione fuori dell'utero (dentro sarebbe impossibile proprio per via della grandezza del cranio rispetto allo scavo pelvico). Condividere il sonno, quindi, è una decisione fisiologica. I neonati dovrebbero stare almeno altri sei mesi nell'utero materno per essere vicini in sviluppo agli altri cuccioli mammiferi, afferma McKenna, e quindi necessitano di un ambiente ricco di cure per il loro sviluppo.
Noi facciamo parte delle specie che "portano" i loro cuccioli, come le scimmie e in particolare i primati (scimmie antropomorfe). Il nostro latte è stato disegnato per un cucciolo che vive costantemente con sua madre, che mangia frequentemente giorno e notte - a differenza delle specie che "cacciano", il cui latte è altamente proteico, ricco di grassi, povero di zuccheri e molto calorico, il che permette alle madri di lasciare le tane, cercare il cibo e tornare per allattare; i loro cuccioli sono sazi più a lungo e possono quindi stare dei periodi lunghi senza la mamma.
La qualità del latte umano, afferma McKenna, suggerisce invece un rapporto di costante contatto o prossimità con la mamma.
Il nostro mondo occidentale industrializzato incoraggia da subito lunghe e frequenti separazioni del neonato dalla madre - da cui la sua sopravvivenza dipende.
II dottor McKenna insiste che i neonati che protestano, che hanno "problemi di sonno", che sono definiti "patologici" stanno semplicemente cercando di migliorare quello che il loro corpo gli segnala essere una situazione pericolosa per la loro sopravvivenza: e cioè la separazione dalla madre. I neonati che non possono e non vogliono adattarsi ad un modello culturale arbitrario di separazione NON sono meno intelligenti o meno creativi o meno maturi, dice McKenna: sono probabilmente più vigorosi e agiscono nel loro interesse per cercare di ridurre la separazione.
Pregiudizi e false aspettative
Negli Stati Uniti dal 20% al 40% dei problemi pediatrici coinvolgono questioni di sonno. Per McKenna, questo conflitto genitori / figli sul sonno è in realtà la falsa aspettativa dei genitori su come il bambino DOVREBBE dormire, e come invece il bambino è stato BIOLOGICAMENTE PROGRAMMATO per dormire. Per McKenna, è ingiusto interpretare l'incapacità dei neonati di dormire soli come un fallimento del bambino o dei genitori. I genitori non dovrebbero aspettarsi che i loro bambini dormano tutta la notte a 2, 6, 8 mesi o più: è falso, si svegliano tantissimo! ma se sono vicini ai genitori spesso i genitori nemmeno se ne accorgono. Se invece si svegliano e sono soli, allora il loro scopo è di cercare di ridurre questa separazione, quest'isolamento, questo senso di abbandono col pianto.
Questi modelli culturali arbitrari di cui parla McKenna hanno diverse origini storiche, tra cui:
il complesso di Edipo freudiano; la crescita della famiglia patriarcale (che è un avvenimento recente); la società vittoriana e le sue nozioni riguardo alla privacy e i comportamenti sessuali; e il movimento moralista nell'Europa ottocentesca.
Si sono quindi create delle credenze popolari del tipo: "Vostro figlio rischia di soffocare se dorme con voi!" "Ci può essere un danno psicologico irreparabile dall'essere troppo intimi o sentire rumori di sesso!" Oppure "I bambini possono intromettersi fra i genitori!" eccetera.
Nulla di tutto questo è stato dimostrato scientificamente, afferma il dottor McKenna. Non esiste neanche uno studio che dimostri i benefici del sonno solitario (tranne in situazioni rischiose per il neonato come materassi ad acqua, genitori che fumano, usano droghe, oppure sono obesi).
Insomma: le nostre ideologie sono cambiate dai nostri antenati cacciatori / raccoglitori di 100.000 anni fa, ma i nostri geni no, i neonati sono esattamente uguali.
McKenna prosegue raccomandandoci di creare degli ambienti di sonno sicuri per i nostri bambini.
I bambini possono soffocare, ma non è facile riuscirci: le ricerche dimostrano la capacità del neonato di proteggere la bocca e le narici dall'occlusione. I neonati sono strutturati per proteggersi in situazioni di condivisione di sonno, afferma McKenna: è così che hanno vissuto attraverso l'evoluzione, ed è così che vivono in gran parte del mondo.
La letteratura scientifica abbonda dei benefici di contatto fisico tra genitori e bambini. Gli studi sul tatto e sul massaggio, giorno e notte, dimostrano che i livelli di glucosio nel sangue sono più alti, le temperature corporee dei bambini sono più alte, i bambini piangono meno, l'allattamento al seno si stabilisce meglio e i bambini aumentano di peso più velocemente.
Attualmente il dottor McKenna sta conducendo delle importanti ricerche sulla condivisione del sonno tra mamma e bambino. Sta monitorando reazioni fisiche e registrando mamme e bambini che dormono insieme e separatamente. Ha trovato che, dormendo insieme, i neonati trascorrono meno tempo in un sonno profondo: in questa fase sarebbe più difficile per loro svegliarsi da situazioni di apnea o pause respiratorie (che sono molto comuni nei neonati). I neonati più a rischio per SIDS sono quelli che hanno un'incapacità di riprendersi da questo stato, e quindi non è nel loro interesse trascorrere 15-20 minuti in un sonno profondo solitario, a differenza di 7-11 minuti in un sonno profondo condiviso. Quando dormono insieme, i bambini e le mamme sono nella stessa fase di sonno.
Conclusioni
McKenna conclude ricordandoci che non solo i neonati portano la loro eredità biologica nel presente, ma anche che noi adulti non avremmo mai dovuto accettare l'idea che loro arrivino già "adattati", per quanto incredibili e versatili possano essere.
Abbiamo spinto troppo in là le nozioni dell'indipendenza fisiologica del neonato dalla madre, perché questi sono i valori che la nostra società sostiene. Quando, ad esempio, scopriamo una cosa nuova che i nostri piccoli sanno fare pensiamo che sia fantastico: "Guarda, sa già fare così!".
Ebbene, un conto è riconoscere che i nostri figli si preparano ad adattarsi, dice McKenna, ma un altro è riconoscere che non sono ancora adattati. Per McKenna, la frase di Winnicott:* "Non esiste un neonato, esiste un neonato e qualcuno", è una bella metafora per cercare di capire la natura del sonno dei nostri neonati e come la storia evolutiva umana ci suggerisce di considerarli.
*il grande pediatra e psicologo infantile (NdT)
Nell'intervento al convegno LLL del marzo 2005 In Francia, PArlava anceh del sonno condiviso dicendo:
"Il sonno condiviso, il fatto che la madre e il bambino dormano uno di fianco all'altra, costituisce il contesto evolutivo di sviluppo del sonno del bambino. Fino a poco tempo fa, rappresentava per tutti i piccoli umnai un prerequisito per la sopravvivenza. Viene praticato ancora oggi presso la maggioranza delle popolazioni contemporanee, eccetto quelle industrializzate. (......)
Portare, abbracciare, accarezzare un neonato, emettere un odore e respirare a fianco a lui induce un aumento della sua temperatura, una diminuizione della durata del pianto, un'importante variabilita' del ritmo cardiaco, meno apnee, un livello di stress piu' basso, uno stoccaggio maggiore di glucosio ed una maggiore crescita giornaliera ("Touch in early developement" T. Field ed. (Mahaway New Jersey; Laurence Earlabaum and ass. 1995)"
Spero che tolga le ansie di chi fa scelte diverse da quelle che vengono di solito indicate.
stralcio dell'intervento di James McKenna, il maggior studioso del sonno dei bambini, direttore del laboratorio sul sonno di mamma e bambino, all'Universita' della CAlifornia, al convegno de LLL International 1997. E' lui uno degli studiosi che sostiene il co-sleeping, inteso come dormire vicini al bambino, sia in un letto separato che nello stesso letto.
sintesi a cura di Lydia Landi
"Il dottor James McKenna, antropologo e professore nel dipartimento di neurologia all'università della California e ricercatore SIDS (sindrome della morte improvvisa del lattante) da oltre 10 anni, ha cercato di approfondire la vera natura del sonno di un neonato, sano e nato termine, dal punto di vista evolutivo - cioè come il suo corpo è stato programmato biologicamente per dormire. Ha studiato quelle che lui definisce "aspettative biologiche" del neonato rispetto alle sue esperienze di sonno, in contrasto con le nostre "aspettative culturali", e ha trovato un enorme abisso. Il dottor McKenna ci fa notare come recenti modelli pediatrici e psicologici, assieme a nuove ideologie, convenienze e valori culturali, hanno formato la nostra opinione su come un bambino "normalmente" dovrebbe dormire; ma questo è in netto contrasto con ciò che è importante per il neonato dal punto di vista biologico e dello sviluppo. In questa nostra epoca, quindi, dice McKenna, stiamo provocando nel neonato umano un nuovo tipo d'esperienza di sonno.
Origini evolutive del modo di dormire della specie umana
La struttura, il comportamento, lo sviluppo fisiologico dei nostri neonati si forma migliaia e migliaia di anni fa, tra l'epoca dei cacciatori-raccoglitori e la rivoluzione agricola - il che storicamente ci può sembrare tanto, osserva McKenna, ma dal punto di vista biologico è estremamente recente. Il Modus Vivendi dei nostri antenati ha sviluppato quelle caratteristiche di sopravvivenza che abbiamo oggi. Infatti, dice l'antropologo, nonostante grandissime differenze culturali nel mondo, ritroviamo una base comune a tutti i neonati, che si è sviluppata in questo periodo in cui gli esseri umani sono stati "scolpiti" per adattarsi meglio al loro modo di vita.
A questo punto il dottor McKenna fa un passo indietro per parlare di una fondamentale differenza tra gli esseri umani e gli altri primati: e cioè che la nostra circonferenza cranica fetale è in media più grande dell'apertura pelvica media (questo sarebbe avvenuto quando abbiamo acquisito la posizione eretta), e che i nostri cuccioli nascono estremamente immaturi in confronto agli altri mammiferi. Abbiamo il cervello meno maturo neurologicamente alla nascita, con solo il 25% del suo volume definitivo.
Gli scimpanzé nascono con il 45% del volume del loro cervello, eppure i loro piccoli vengono portati addosso in media dai due-quattro anni e allattati altrettanto a lungo.
Gli esseri umani terminano la maggior parte della gestazione fuori dell'utero (dentro sarebbe impossibile proprio per via della grandezza del cranio rispetto allo scavo pelvico). Condividere il sonno, quindi, è una decisione fisiologica. I neonati dovrebbero stare almeno altri sei mesi nell'utero materno per essere vicini in sviluppo agli altri cuccioli mammiferi, afferma McKenna, e quindi necessitano di un ambiente ricco di cure per il loro sviluppo.
Noi facciamo parte delle specie che "portano" i loro cuccioli, come le scimmie e in particolare i primati (scimmie antropomorfe). Il nostro latte è stato disegnato per un cucciolo che vive costantemente con sua madre, che mangia frequentemente giorno e notte - a differenza delle specie che "cacciano", il cui latte è altamente proteico, ricco di grassi, povero di zuccheri e molto calorico, il che permette alle madri di lasciare le tane, cercare il cibo e tornare per allattare; i loro cuccioli sono sazi più a lungo e possono quindi stare dei periodi lunghi senza la mamma.
La qualità del latte umano, afferma McKenna, suggerisce invece un rapporto di costante contatto o prossimità con la mamma.
Il nostro mondo occidentale industrializzato incoraggia da subito lunghe e frequenti separazioni del neonato dalla madre - da cui la sua sopravvivenza dipende.
II dottor McKenna insiste che i neonati che protestano, che hanno "problemi di sonno", che sono definiti "patologici" stanno semplicemente cercando di migliorare quello che il loro corpo gli segnala essere una situazione pericolosa per la loro sopravvivenza: e cioè la separazione dalla madre. I neonati che non possono e non vogliono adattarsi ad un modello culturale arbitrario di separazione NON sono meno intelligenti o meno creativi o meno maturi, dice McKenna: sono probabilmente più vigorosi e agiscono nel loro interesse per cercare di ridurre la separazione.
Pregiudizi e false aspettative
Negli Stati Uniti dal 20% al 40% dei problemi pediatrici coinvolgono questioni di sonno. Per McKenna, questo conflitto genitori / figli sul sonno è in realtà la falsa aspettativa dei genitori su come il bambino DOVREBBE dormire, e come invece il bambino è stato BIOLOGICAMENTE PROGRAMMATO per dormire. Per McKenna, è ingiusto interpretare l'incapacità dei neonati di dormire soli come un fallimento del bambino o dei genitori. I genitori non dovrebbero aspettarsi che i loro bambini dormano tutta la notte a 2, 6, 8 mesi o più: è falso, si svegliano tantissimo! ma se sono vicini ai genitori spesso i genitori nemmeno se ne accorgono. Se invece si svegliano e sono soli, allora il loro scopo è di cercare di ridurre questa separazione, quest'isolamento, questo senso di abbandono col pianto.
Questi modelli culturali arbitrari di cui parla McKenna hanno diverse origini storiche, tra cui:
il complesso di Edipo freudiano; la crescita della famiglia patriarcale (che è un avvenimento recente); la società vittoriana e le sue nozioni riguardo alla privacy e i comportamenti sessuali; e il movimento moralista nell'Europa ottocentesca.
Si sono quindi create delle credenze popolari del tipo: "Vostro figlio rischia di soffocare se dorme con voi!" "Ci può essere un danno psicologico irreparabile dall'essere troppo intimi o sentire rumori di sesso!" Oppure "I bambini possono intromettersi fra i genitori!" eccetera.
Nulla di tutto questo è stato dimostrato scientificamente, afferma il dottor McKenna. Non esiste neanche uno studio che dimostri i benefici del sonno solitario (tranne in situazioni rischiose per il neonato come materassi ad acqua, genitori che fumano, usano droghe, oppure sono obesi).
Insomma: le nostre ideologie sono cambiate dai nostri antenati cacciatori / raccoglitori di 100.000 anni fa, ma i nostri geni no, i neonati sono esattamente uguali.
McKenna prosegue raccomandandoci di creare degli ambienti di sonno sicuri per i nostri bambini.
I bambini possono soffocare, ma non è facile riuscirci: le ricerche dimostrano la capacità del neonato di proteggere la bocca e le narici dall'occlusione. I neonati sono strutturati per proteggersi in situazioni di condivisione di sonno, afferma McKenna: è così che hanno vissuto attraverso l'evoluzione, ed è così che vivono in gran parte del mondo.
La letteratura scientifica abbonda dei benefici di contatto fisico tra genitori e bambini. Gli studi sul tatto e sul massaggio, giorno e notte, dimostrano che i livelli di glucosio nel sangue sono più alti, le temperature corporee dei bambini sono più alte, i bambini piangono meno, l'allattamento al seno si stabilisce meglio e i bambini aumentano di peso più velocemente.
Attualmente il dottor McKenna sta conducendo delle importanti ricerche sulla condivisione del sonno tra mamma e bambino. Sta monitorando reazioni fisiche e registrando mamme e bambini che dormono insieme e separatamente. Ha trovato che, dormendo insieme, i neonati trascorrono meno tempo in un sonno profondo: in questa fase sarebbe più difficile per loro svegliarsi da situazioni di apnea o pause respiratorie (che sono molto comuni nei neonati). I neonati più a rischio per SIDS sono quelli che hanno un'incapacità di riprendersi da questo stato, e quindi non è nel loro interesse trascorrere 15-20 minuti in un sonno profondo solitario, a differenza di 7-11 minuti in un sonno profondo condiviso. Quando dormono insieme, i bambini e le mamme sono nella stessa fase di sonno.
Conclusioni
McKenna conclude ricordandoci che non solo i neonati portano la loro eredità biologica nel presente, ma anche che noi adulti non avremmo mai dovuto accettare l'idea che loro arrivino già "adattati", per quanto incredibili e versatili possano essere.
Abbiamo spinto troppo in là le nozioni dell'indipendenza fisiologica del neonato dalla madre, perché questi sono i valori che la nostra società sostiene. Quando, ad esempio, scopriamo una cosa nuova che i nostri piccoli sanno fare pensiamo che sia fantastico: "Guarda, sa già fare così!".
Ebbene, un conto è riconoscere che i nostri figli si preparano ad adattarsi, dice McKenna, ma un altro è riconoscere che non sono ancora adattati. Per McKenna, la frase di Winnicott:* "Non esiste un neonato, esiste un neonato e qualcuno", è una bella metafora per cercare di capire la natura del sonno dei nostri neonati e come la storia evolutiva umana ci suggerisce di considerarli.
*il grande pediatra e psicologo infantile (NdT)
Nell'intervento al convegno LLL del marzo 2005 In Francia, PArlava anceh del sonno condiviso dicendo:
"Il sonno condiviso, il fatto che la madre e il bambino dormano uno di fianco all'altra, costituisce il contesto evolutivo di sviluppo del sonno del bambino. Fino a poco tempo fa, rappresentava per tutti i piccoli umnai un prerequisito per la sopravvivenza. Viene praticato ancora oggi presso la maggioranza delle popolazioni contemporanee, eccetto quelle industrializzate. (......)
Portare, abbracciare, accarezzare un neonato, emettere un odore e respirare a fianco a lui induce un aumento della sua temperatura, una diminuizione della durata del pianto, un'importante variabilita' del ritmo cardiaco, meno apnee, un livello di stress piu' basso, uno stoccaggio maggiore di glucosio ed una maggiore crescita giornaliera ("Touch in early developement" T. Field ed. (Mahaway New Jersey; Laurence Earlabaum and ass. 1995)"
Paola, Consulente LLL
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
ciao piore
asseconda il tuo cucciolo, è un'esigenza e non un vizio !!!!!!!
tra qualche anno questo contatto con lui ti mancherà tantissimo
approfittane ora e tienilo accanto...............sempre!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Re: Juan vuol dorimire solo nel lettone HELP!!!
mia figlia si sveglia tantissime volte durante la notte dal quarto mese. a 5 mesi ha messo i denti sotto quindi pensavo fosse quello.....invece no, ora ne ha 8 e la situazione è degenerata........prima il papà riusciva a farla addormentare, adesso no. si addormenta toccandomi e tirandomi i capelli. io ovviamente l'accontento ( anche perchè così si addormenta in un secondo) l'unica cosa è che poi si sveglia dal suo lettino e allunga le manine cercando i miei capelli urlando come una disperata.........
ho pensato che potevano essere i denti ( dentinale, tachipirina........
) che fosse la fame -sete (latte camomilla acqua) ciuccio........notti e notti a provare.........ma si svegliava lo stesso. allora ho provato a prenderla in braccio e ripere il rito del pre nanna........morale della favola ...VOLEVA LA MAMMA!!!!!!!!
adesso la metto sempre nel suo lettino all'inizio poi come si inizia a svegliasre a volte mi alzo, a volte la tocco dal mio letto...a volte quando sono stremata dopo 7 8 volte la passo al lettone anche perchè lavoro.
ho pensato che potevano essere i denti ( dentinale, tachipirina........
adesso la metto sempre nel suo lettino all'inizio poi come si inizia a svegliasre a volte mi alzo, a volte la tocco dal mio letto...a volte quando sono stremata dopo 7 8 volte la passo al lettone anche perchè lavoro.
