• Per conservare la cellule staminali per tempi molto lunghi è necessario congelarle a bassissime temperature, dell'ordine dei -150 °C. Queste temperature sono dette criogeniche, pertanto si parla di campioni "crioconservati".
• Il mezzo per consentire alle cellule di arrivare e mantenere queste temperature è l'azoto che allo stato liquido si trova a -196 °C e quindi è in grado di portarle "al freddo".
• E' una tecnica diffusa da diverse decine di anni per la conservazione di tante tipologie di cellule, campioni biologici e tessuti, quindi non si tratta di una nuova tecnologia, la novità sta nel fatto di applicarla anche alle cellule staminali da cordone ombelicale.
Una volta congelate vengono conservate in appositi contenitori isolati termicamente denominati "crioconstenitori o dewar", che servono semplicemente a mantere costantamente le basse temperature.
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- Cos'è la crioconservazione
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- Cos'è la crioconservazione
Redazione
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- scimmietta
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- Iscritto il: 13 ott 2005, 10:31
Re: - Cos'è la crioconservazione
dove viene conservato il cordone?
...SUPER LEO 20.09.2006...MINI MARGOT 28.12.2009...IO&TE QUANDO1+1=4...
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- Iscritto il: 3 nov 2009, 14:54
Re: - Cos'è la crioconservazione
Il sangue presente all'interno del cordone ombelicale viene prelevato dall'ostetrica dopo il parto attraverso un ago retrattile direttamente collegato a una particolare sacca. La sacca viene poi sigillata, inserita in un contenitore da trasporto e trasferita nella banca di crioconservazione.
In poche ore si procede con il trattamento del campione, successivamente più parti dello stesso campione vengono trasferite in piccole sacche da 25 ml adatte alla conservazione a bassissime temperature.
Si procede poi al congelamento fino a -150°C con un particolare strumento per la discesa graduale della temperatura (cambiamenti di temperatura troppo repentini potrebbero danneggiare i campioni).
Una volta congelate, le sacche sono infine alloggiate in scatoline in alluminio inserite in una struttura a cassettiera in acciaio inox, posta all'interno del contenitore criobiologico. L'azoto liquido (-196°C) presente nel contenitore criobiologico, attraverso i suoi vapori freddi, mantiene i campioni a una temperatura media di -150°C che ne garantisce la vitalità per lungo periodo (almeno 20 anni secondo le attuali conosenze in materia).
Quanto detto vale sia nel caso si scelga di donare il cordone a una struttura pubblica (caso in cui se ne perde la proprietà) sia nel caso di conservazione in forma privata (caso in cui se ne mantiene la proprietà).
Spero di aver soddisfatto la tua curiosità!
In poche ore si procede con il trattamento del campione, successivamente più parti dello stesso campione vengono trasferite in piccole sacche da 25 ml adatte alla conservazione a bassissime temperature.
Si procede poi al congelamento fino a -150°C con un particolare strumento per la discesa graduale della temperatura (cambiamenti di temperatura troppo repentini potrebbero danneggiare i campioni).
Una volta congelate, le sacche sono infine alloggiate in scatoline in alluminio inserite in una struttura a cassettiera in acciaio inox, posta all'interno del contenitore criobiologico. L'azoto liquido (-196°C) presente nel contenitore criobiologico, attraverso i suoi vapori freddi, mantiene i campioni a una temperatura media di -150°C che ne garantisce la vitalità per lungo periodo (almeno 20 anni secondo le attuali conosenze in materia).
Quanto detto vale sia nel caso si scelga di donare il cordone a una struttura pubblica (caso in cui se ne perde la proprietà) sia nel caso di conservazione in forma privata (caso in cui se ne mantiene la proprietà).
Spero di aver soddisfatto la tua curiosità!