Letto e a me questi articoli fanno mediamnete arrabbiare perché non aiutano le persone ma la portano a mettersi contro.
Il signore che scrive avrá certamente studiato e avrá gli strumenti per farsi un'idea propria, ma la gente normale ha bisogno di chiarezza e mi pare che lui, a parte la nosografia medica, abbia solo un po' di confusione.
1. La disprassia in italia non fa parte dei dsa
2. Si chiamano disturbi ed é un concetto assolutamente diverso da malattia. Poi che qualche logopedista ignorante usi il termine sbagliato é possibile ma questo non dovrebbe screditare il concetto in sé.
3. Il aignore che scrive dicendo che c'é chi arriva prima e chi dopo forse non sa che per definizione i dsa sono resistenti al trattamento. Non é che oggi uno é dislessico e domani non lo é piú, lo sará sempre, ma potrá compensare. Compensare aignifica fare piú fatica per raggiungere lo stesso risultato. Quindi non é mancanza di apprendimento, come lui dice. Se un dislessico lo fai leggere tutti i giorni per esercitarsi non migliorerá, probabilmente odierá la lettura.
4. Si chiamno specifici perché sono appunto specifici, quindi non é vero che un test non distingue un semianalfabeta da un dislessico. Prima di tutto perché qualunque professionista serio esegue un'anamnesi prima di effettuare i test, secondo perché esistono dei protocolli per i bambini stranieri ad esempio, perché se uno é arrivato dalla romani ieri e non sa leggere non é che lo posso diagnosticare dislessico. Sono specifici perché i bambini in questione mnifestano una significativa discrepanza tra apprendimento generale e quella specifica funzione.
5. Il signore che scrive, che parla di dinamiche familiari distorte a causa delle terapie precoci si dimwntica che i bambini hanno anche un vissuto emotivo e motivazionale. Un bambino che fa tanta fatica in un determinato compito se non consapevole del perché fa fatica applicherá il suo sistema attributivo (non riesco perché sono atupido, non riesco perché non mi impegno abbastanza) che avrá tutte delle conseguenze motivazionali e legte all'autostima che poi sará difficilissimo ripescare e sistemare.
6. Le terapie precoci non sono fatte per spillare quattrini ma chiunque in questo forum ne abbia usufruito potrá dire che, quando ben fatte, ovvio, da una parte compensano le abilitá carenti lavorando su un sistema cognitivo ancora morbido, dall'altra lavorano sulla consapevolezza del bambino che impara a adare un nome specifico alle cose e non a generalizzare l'insuccesso.
7. La differenza tra diaturbo e normalitá é il disagio nella qualitá della vita. Cornoldi (uno dei massimi esperti dsa in italia) ricorda sempre che in assenza di disagio quasi non si potrebbe fare diagnosi di dsa.
Quindi perché io devo lasciare passare del tempo preIoso sperando che il bambino migliori se lui é a disagio?
Perché poi se in terza per caso non é migliorato e non riesce studiare é tardi.
In quanto all'essere organicisti, ci sono delle correlazioni neurologiche nel dsa e sono allo studio anche componenti genetiche.
Come dice jovanotti: se hai imparato a contare fino a 7 non é che l'8 non possa esserci
