Questo è il racconto del mio 2° parto; durante la 1° gravidanza ci tenevo tantissimo ad avere un parto naturale ma purtroppo Stefano, il mio bimbo, era in posizione podalica e nonostante tutte le manovre effettuate dalle ostetriche non si è girato e ho dovuto subire un parto cesareo. Io che non demordo mai (quasi all’inverosimile) e secondo molte delle mie amiche e conoscenti ho una grandissima forza di volontà avevo dovuto arrendermi. Durante la 2° gravidanza guardandomi allo specchio (in senso letterale) ho giurato a me stessa che avrei fatto l’impossibile pur di avere un parto naturale. Questa è la storia della mia rivincita come donna e come mamma.
La data prevista per la nascita di Desirèe era il 3 agosto, ma i primi sintomi del parto imminente mi sono comparsi già nel pomeriggio del 31 luglio. Verso le 18 ero a casa con il mio compagno ed ho iniziato a sentire le prime doglie, dolori lievi se paragonati a quelli che verranno poi, così ho telefonato a mia sorella Lucia per avvisarla, lei avrebbe dovuto poi avvertire mia madre.
Io e il mio compagno abbiamo atteso che i dolori diventassero più intensi e ravvicinati e attorno alle 22 chi siamo recati all’ospedale con tutto il necessario per il ricovero.
Arrivati in reparto mi fanno subito una visita ginecologica, ma nonostante questo sia il mio secondo parto la dilatazione procede lentamente. Le doglie diventano sempre più forti, più ravvicinate, il dolore è molto intenso, forse il più forte che mi sia mai capitato di provare, ma cerco di trattenermi (mettendoci tutta la mia forza di volontà), non voglio urlare, né emettere suoni strani,
Le visite dell’ostetrica si susseguivano ad intervalli regolari per tutta la notte, ma la dilatazione era lenta, lentissima; io soffrivo in silenzio con il mio compagno vicino che a me che mi dava coraggio.
Verso le 11 del mattino l’ostetrica mi ha consigliato di fare un bagno caldo per rilassare la muscolatura e velocizzare la dilatazione. Dopo il bagno le cose hanno iniziato a procedere più velocemente, alle 13 sono dilatata 4 cm, la fase più lunga è finita (ci sono volute 19 ore per dilatarmi 4 cm). Dal quel momento in poi la contrazioni sono stata molto ravvicinate e forti, ho sofferto molto, ho iniziato ad emettere alcuni gemiti per il dolore, ma non ho fatto l’epidurale, perché volevo che il mio parto fosse il più possibile naturale.
Così tra dolori, contrazioni, speranze e fatica è passato tutto il pomeriggio. Finché attorno alle 22 sento la voglia e il desiderio di spingere, lo dico al mio compagno, lui fa chiamare l’ostetrica, che mi seguirà fino alla nascita di Desirèe; lei all’inizio non crede che sia già dilatata completamente, ma dopo avermi visitata mi conferma che sono a 10 cm. Ci sono volute 25 ore.
So che per la maggior parte delle mamme non è così, ma per me la fase espulsiva, quella delle spinte è stata la peggiore, la più dura. In quel momento ancora non avevo capito quanto sarebbe stata dura la lotta per fare nascere Desirèe (ma lo capirò a breve!). L’ostetrica, una ragazza giovane e molto dolce, mi avverte fin da subito che sarebbe stata faticosissima la fase espulsiva perché avevo le contrazioni piuttosto brevi ed inoltre la mia bimba era piuttosto grossa. Già dai primi tentativi di spinta mi incita dicendomi: “Devi mettercela tutta in quei 20/30 secondi della contrazione. Spingi con tutta l’anima! Mettici anima e corpo!””
Dopo le parole dell’ostetrica ho iniziato a spingere; le primissime spinte le ho date accovacciata, tutte le altre sullo sgabello olandese. Ce l’ho messa davvero tutta per spingere; ho usato le mie forze come non avevo mai fatto nella mia vita, ho fatto smorfie per lo sforzo, spingevo 2/3 volte per ogni contrazione usando tutti i muscoli del mio corpo fino a quando non avevo più fiato, spingevo fino a diventare rossa cupa in viso. Ad un certo punto l’ostetrica mi dice che si vede la testa, e che devo fare uno sforzo estremo durante la contrazione successiva per farla uscire. Io provo a spingere più di quanto avevo fatto fino a quel momento, la testa si avvicinava all’uscita, ma appena smetto di sforzarmi torna indietro; l’ostetrica mi dice che la bimba ha il cordone attorno al collo, ma che per il momento non sta soffrendo. Devo mettercela proprio tutta! Io spingo e dico che non ce la faccio (nonostante la promessa fatta a me stessa), l’ostetrica mi incoraggia ad alta voce, mi dice che sono brava e se m’impegno ce la farò, mi urla “Spingiiiiii!!”, mi dice di urlare o grugnire o fare gemiti se mi aiuta nello sforzo ma di non arredermi. Il mio compagno mi incita parlandomi a bassa voce vicino all’orecchio mi dice: “Spingi, amore, spingi; fallo per Desirèe e per te stessa, so che ci tieni da morire ad avere un parto naturale,”.
A quel punto dentro mi è scattato qualcosa e mi sono decisa a fare lo sforzo o che mi avrebbe fatto svenire o che avrebbe fatto nascere Desirèe: ho spinto con tutta me stessa, con tutto l’amore che ho per la mia bimba Desirèe, con tutta la voglia che avevo di farcela in modo naturale, con tutta la rabbia che avevo dentro perché anche questa volta avevo paura di non riuscirci; sono diventata rossa cupa in viso ed ho emesso dei suoni a denti stretti, forti e gutturali (ggggggg!), per circa 10 spinte consecutive (non mi era mai successo in tutta la vita!). Mentre davo quelle spinte ricordo che stringevo i pugni così forte che avrei distrutto qualsiasi cosa avessi avuto in mano. Volevo farcela, anzi dovevo farcela a tutti i costi!
L’ostetrica e soprattutto una stagista presente in quel momento sono visibilmente impressionate dallo sforzo e dalla determinazione che ci metto nelle spinte; me lo fanno capire sia con i loro gesti che a parole. Mi pare di cogliere questa frase detta dalla stagista (che forse non aveva assistito a molti parti) all’ostetrica, ma non ne sono sicura perché ero concentrata nello sforzo: “Madonna, quanto sta spingendo! Mai vista nessuna spingere a quel modo!”
La testa finalmente, con un gran bruciore, esce. Poi con un’altra spinta forte, (anche se non come le precedenti) ma lunghissima è uscito tutto il corpo. Erano le 22 del 1 agosto. La mia bimba Desirèe pesava 4.050 kg. (La espulsiva era durata circa 3 ore. Il parto nel complesso era durato 28 ore.)
Appena mia hanno messo in braccio Desirèe ho iniziato a piangere. Ce l’avevo fatta! E’stata una lotta durissima ma alla fine ce l’avevo fatta! Anch’io con tutta la mia determinazione ero riuscita a partorire naturalmente, anch’io ero capace e avevo abbastanza forze per farlo!
Dopo il parto è andato tutto bene, io e Desirèe siamo state dimesse dall’ospedale il 4 agosto!
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Il mio secondo parto: nascita di Desirèe
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- Dionaea
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Re: Il mio secondo parto: nascita di Desirèe
Benvenuta e congratulazioni per la.nascita della vostra bambina!
Sei arrivata per cambiare tutta una vita 2016 e 2019
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- New~GolGirl®
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Re: Il mio secondo parto: nascita di Desirèe
Wow!! Bravissima!! Buona vita insieme!
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- New~GolGirl®
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Re: Il mio secondo parto: nascita di Desirèe
Grazie!! Come vedi è stata durissima ma alla fine Desirèe è nata!