L’ultimo giorno di agosto ti ho parlato, ti ho detto “Sono pronta!” e tu mi hai preso in parola. Al pomeriggio ero a letto con tuo fratello che parlava, parlava, parlava (oh tu sai quanto parla


Arrivo in ospedale, membrane rotte. E’ il momento, ci siamo!
Verso sera cominciano le prime contrazioni, per me è una nuova avventura visto che Enea è nato con un cesareo, vacilla la mia certezza di voler tentare un parto naturale e già alla prima contrazione imploro a gran voce un bel taglio sulla pancia. Mi propongono di fare una doccia, accetto e passo quasi tutto il tempo sotto il getto dell’acqua bollente che mi aiuta a sopportare il dolore. Il travaglio procede bene per essere un primo parto, la dilatazione è veloce nonostante le poche ed irregolari contrazioni, alle due di notte mi dicono che quando sento l’esigenza posso spingere. La fase espulsiva è stata lunga, ma senza alcun dolore.
Alle 04:28 del primo settembre arrivi tu Elia, settembrino proprio come tuo fratello, nonostante la data prevista fosse il 26/08.
Nove mesi vissuti tra la gioia della tua attesa, la curiosità di vederti e scoprire a chi somigli, se esiste un’altra combinazione di noi diversa da Enea, la paura di fare un torto a tuo fratello, di togliere a lui esclusività, mille dubbi e mille paure svanite in un attimo. Tuo fratello è stato subito amore puro, tu per me sei arrivato come amore violento, prepotente, come a dire “io ci sono e voglio ciò che mi spetta”. L’amore è esploso quando tuo fratello ti ha tenuto per la prima volta tra le braccia guardandoti impacciato, emozionato.
Sei arrivato proprio a settembre ed io si sa, a settembre mi innamoro
