Ovviamente appena entrata in ospedale le contrazioni si sono bloccate. Ho fatto un lungo monitoraggio in cui se ne sono sentite solo 2; per me leggere, niente a che vedere con quelle dolorose della notte, per l'osterica "quelle giuste"! Mi fece visitare e la ginecologa disse che il travaglio era avviato quindi avrei dovuto essere ricoverata ma non c'erano posti. Mi emozionai pensando a quando avrei conosciuto Elena e a Marta che non avrei rivisto per qualche giorno. Forse mi avrebbero mandata in un altro ospedale. Ho aspettato 6 ore nella sala d'attesa. Nel frattempo ho fatto altri 2 monitoraggi durante i quali mi "bloccavo" e le contrazioni si riducevano notevolmente.
Una volta sistemata a letto mi hanno detto di tornare x le 18 a fare il monitoraggio ma dissi che sarei andata quando avrei sentito contrazioni regolari pensando che alle 18 non sarebbe cambiato ancora niente. Invece da quel momento le contrazioni sono diventate molto frequenti ma non regolari. Sempre molto dolorose. Ad ognuna stringevo forte i denti e gli occhi. Dopo le 18 sono diventate regolari. Ho deciso di cenare ed aspettare Lorenzo per fare il monitoraggio, in modo che sapesse se restare direttamente. Alle 20 chiesi di fare questo famoso monitoraggio ma le ostetriche mi rimandarono a letto dicendo che sicuramente non serviva. Torno a letto e appena mi siedo sento tanta acqua uscire tutta insieme. Ho rotto il sacco. Chiamo le infermiere le quali mi portano in sala travaglio. Dilatazione 3-4 cm. Le ostetriche mi dicono di mandare a casa il mio compagno. Resto quindi sola sul letto di quella stanza. Le contrazioni sono veramente dolorose. Mi aggrappo al letto ogni volta che arrivano. Quando partorii Marta le ostetriche non chiamarono l'anestesista, ma non ne ero troppo convinta nemmeno io. Certo che ci fu dolore ma fu dimenticato appena partorito.
Memore della volta scorsa, stavolta, essendo di 3 cm , chiesi l'anestesista a tutte quelle che entravano a controllarmi. Hanno tutte cercato di scoraggiarmi. Una mi ha chiesto il perché visto che la prima volta non la feci. Le dissi che volevo farla perché le contrazioni stavolta erano molto più dolorose, perché ero già molto stanca, perché so che sarebbe stato il mio ultimo parto, per capire la differenza e perché ho avuto una gravidanza difficile e sofferta e VOLEVO GODERMI APPIENO OGNI ATTIMO DI QUESTO PARTO. Avrei voluto dirle che la volevo anche perché è un mio diritto e credo sia giusto assecondarlo. Anche lei andò via senza chiamare l'anestesista. Passarono ancora quasi 4 ore in cui ad ogni contrazione mi aggrappavo dove potevo a quel letto. La salivazione era finita. Avevo la bocca completamente asciutta quando mi decisi a chiedere se potessi bere o se potessero bagnarmi le labbra. Mi dissero di no. Feci presente che ero completamente disidratata, allora mi misero la flebo. Il tempo passava ed io avevo la bocca la lingua e la gola completamente asciutte. Continuavo a farlo presente ma mi dicevano che la flebo era sufficiente. Ogni tanto passava la capo ostetrica e mi chiedeva se mi avessero svuotato la vescica appena arrivata, perché la vedeva piena. No. Nessuna lo aveva fatto. Ad un certo punto finalmente un'osteria si accorse che soffrivo tanto ad ogni contrazione. Mi visitò e poi mi chiese se volessi andare sulla palla. Si!!! Scesi dal letto, aspettai che finisse la contrazione e salii sulla palla. Finalmente il dolore diminuisce un pochino. Non mi sembrava vero. Nemmeno un minuto dopo passa la capo ostetrica, mi vede li e fa il caziatone all'osteria per avermi visitata e fatta scendere senza il suo permesso. Procede quindi a farmi salire subito sul lettino. Decide di visitarmi lei e la dilatazione era andata avanti ma non ricordo di quanto fosse. Vanno via. A quel punto non ne posso proprio più. Il dolore è tanto, le contrazioni ravvicinate e lunghe. La salivazione ancora non torna. Sono debolissima. Per fortuna ad un certo punto sento il desiderio di spingere. Finalmente questo brutto travaglio sta per finire. Chiamo le ostetriche con quel filino di voce che mi esce a fatica. Chiamo Lorenzo e riesco a dirgli solo "vieni!" La capo ostetrica mi visita, si agita, mette una mano dentro, spinge contro la testa della mia piccola e mi dice più volte di non spingere. Era impossibile per me: Elena stava nascendo ed il mio corpo la stava aiutando. Ho sentito che è arrivato Lorenzo. non lo fanno entrare nemmeno ora. L'osterica continua a dirmi di non spingere mentre urla contro tutte le ostetriche di sbrigarsi a cambiarsi, di preparare il tavolino con gli attrezzi per il parto, che non è possibile che una donna stia partorendo e loro non siano pronte, che non è possibile che mi abbiano messo sulla palla quando la bimba avrebbe potuto nascere cadendo a terra, che non è possibile che non mi abbiano svuotato la vescica. E ancora mi chiedeva di non spingere finché le ostetriche non si sono preparate al parto. La sua mano a contrastare il naturale processo del parto faceva ancora più male ad ogni contrazione. Io ero senza fiato ne forze. Una infermiera mi ha messo una garza bagnata in bocca e finalmente sono tornata "in me". Solo ora si sono accorte che non mi avevano aperto la flebo. Quando finalmente era tutto pronto, l'ostetrica ha tolto la mano, hanno fatto entrare Lorenzo ed Elena aveva gia' la testa fuori e con poche spinte è nata. ho visto lei... una bella moretta con due occhioni grandi e scuri. Si è avvicinata a me ed ha smesso di piangere. L'hanno ripresa ed ha ricominciato a piangere. Proprio come fece Marta. Anche questa volta niente punti. La placenta non è uscita subito subito, ma stavolta non avrei avuto le forze per un tentativo di secondamento manuale lungo e doloroso seguito dal secondamento in sala operatoria. Il tempo di fare questi pensieri mentre spingevo ancora forte ed eccola li.. Sento uscire la placenta!!! Evviva!!! È finita!! Ora posso godere delle 2 ore di osservazione che con Marta non ebbi. Quelle 2 ore solo io e la mia meraviglia, quella bimba che c'è davvero! Quella bimba che x motivi diversi in molti non volevano che nascesse. Invece era li con due occhioni bellissimi e un carattere forte perché appena poggiai le mie mani sulle sue, me le toglieva e metteva le sue sopra, appena sentiva qualcuno parlare, interrompeva la suzione e si girava a guardare con uno sguardo che chiedeva "di non disturbare". Però non avevo proprio forze, volevo solo riposare a tal punto da chiedere più di una volta di portarmi in camera subito. Non potevano. Mi addormentai con Elena accanto. Dopo un'ora e mezza portarono lei al nido e me in camera.
È vero che ormai era tutto finito, alle 23.28 del 2 maggio ( 38+6 ) Elena è nata. ma il ricordo di quel travaglio sofferto e l'amarezza per non avere avuto le forze per godere e coccolare la mia Elena nelle 2 ore successive al parto non le scorderò facilmente.
P.S. Poi ho saputo che con vescica piena e disidratazione il travaglio risulta più doloroso... :(
Ieri Elena ha compiuto 4 mesi.... mi ci è voluto del tempo per mettere nero su bianco queste parole e farlo ha "risvegliato" l'amarezza, però Elena è una bimba bellissima, ed è una gioia guardarla e tenerla tra le mie braccia.
Buona vita piccola MIA
