E' arrivata Elena, l'amore della nostra vita!!
Inviato: 10 apr 2013, 13:25
A + di un mese di distanza dalla tua venuta al mondo riesco finalmente a scrivere questo racconto, il racconto di un parto complicato, sofferto e lungo, ma che rifarei altre 100 volte x poter rivivere l’emozione del momento in cui ti ho vista e abbracciata x la prima volta!!!
Dopo 9 mesi di attesa e immaginazione arriviamo alla famosa DDP del 28 febbraio facendo avanti e indietro a giorni alterni x l’ospedale x fare i monitoraggi e ogni giorno tornavamo a casa con quel foglietto che non lasciava presagire nessun cambiamento imminente; e fu così anche x tutta la 41esima settimana,tanto che quella mattina di mercoledì 6 marzo andai dal direttore del reparto x prenotare l’induzione che sarebbe stata il lunedì successivo se nulla fosse cambiato… E arrabbiata perché tu non volevi venir fuori, mi lasciai andare in un pianto liberatorio tra le braccia del tuo papà e tornammo a casa. A questo punto decisi di affaticarmi e di non prendere l’ascensore, ci presi gusto e continuai a fare 5 piani di scale x 3 volte, poi stremata andai a letto.
Alle 14 qualche strano dolorino iniziò a farsi sentire; era un dolorino mai sentito prima, sull’osso sacro ma di tipo mestruale. Non volevo illudermi, e pensai che forse mi ero affaticata troppo. Ma i dolorini andavano e venivano a intervalli irregolari… e i tuoi calcetti non li sentivo +. Alle 16 l’ho detto al tuo papà al quale cominciarono a brillare gli occhi… E poi da quel momento fu un susseguirsi di avvenimenti che sinteticamente elenco: contrazioni sempre + forti e a intervalli regolari, telefonata alla ginecologa che mi conferma l’inizio del travaglio, allertati i nonni e si precipitano in ospedale, puntatina al PS che mi rimanda a casa dicendomi che ancora” lì sotto” è tutto chiuso anche se dal monitoraggio le contrazioni ci sono ma sono lievi, ritorno a casa, contrazioni sempre + intense e ravvicinate, inizio ad urlare, dopo 4 ore torno al PS che mi annuncia il ricovero x dilatazione di 2 cm. Sono le 03:00 del 7 marzo, e 13 ore prima aveva avuto inizio il mio travaglio!!!
A questo punto le contrazioni diventano sempre e sempre + forti e insopportabili; accanto al mio letto in sala travaglio la nonna Rosa e il tuo papà fuori in sala d’attesa. Le mie urla non so fin dove si sentissero, so solo che supplicavo qualsiasi ostetrica si avvicinasse di aiutarmi a fare in fretta. Le ore passavano, i turni dei medici si susseguivano e continuavano a dirmi: ci siamo quasi, ma il tempo passava ed io ero sempre lì a urlare dal dolore, e a continuare a supplicarli, mi sembrava di stare x partorire lì e invece ero ancora ben lontana dal partorire. Non riuscivo a completare la dilatazione, ero ferma a 7 cm.
Poi hanno fatto entrare finalmente il tuo papà in sala travaglio. Alle 10.30 decidono di rompere le membrane e dopo 20 minuti mi portano in sala parto. “Ci siamo” ho pensato, e invece spinta dopo spinta tu non uscivi; e io spingevo sempre + forte perché non volevo farti soffrire; dopo un infinito numero di spinte, dopo 22 ore dall’ inizio del travaglio e 1h e 20’ in sala parto, giunta ormai allo stremo delle forze, eccoti venuta al mondo, alle 12.10 del 7 marzo 2013!
Ricordo lo sguardo emozionato del tuo papà, il tuo primo pianto, la mia gioia e incredulità nell’abbracciarti.
Ricordo che pensavo che ormai era finito tutto, niente + spinte, niente contrazioni, solo tanta stanchezza, ma tu stavi bene, e a me interessava solo quello.
Ricordo che pensavo a te al piano di sopra, al nido, in incubatrice mentre io ero ancora in sala parto, e le mani del tuo papà mi stringevano forte e mi davano coraggio.
Ricordo che non vedevo l’ora di rivederti, e poi di portarti a casa. Era cambiato tutto, è cambiato tutto…
Sei arrivata tu, amore della nostra vita… E’ arrivata Elena!!
Dopo 9 mesi di attesa e immaginazione arriviamo alla famosa DDP del 28 febbraio facendo avanti e indietro a giorni alterni x l’ospedale x fare i monitoraggi e ogni giorno tornavamo a casa con quel foglietto che non lasciava presagire nessun cambiamento imminente; e fu così anche x tutta la 41esima settimana,tanto che quella mattina di mercoledì 6 marzo andai dal direttore del reparto x prenotare l’induzione che sarebbe stata il lunedì successivo se nulla fosse cambiato… E arrabbiata perché tu non volevi venir fuori, mi lasciai andare in un pianto liberatorio tra le braccia del tuo papà e tornammo a casa. A questo punto decisi di affaticarmi e di non prendere l’ascensore, ci presi gusto e continuai a fare 5 piani di scale x 3 volte, poi stremata andai a letto.
Alle 14 qualche strano dolorino iniziò a farsi sentire; era un dolorino mai sentito prima, sull’osso sacro ma di tipo mestruale. Non volevo illudermi, e pensai che forse mi ero affaticata troppo. Ma i dolorini andavano e venivano a intervalli irregolari… e i tuoi calcetti non li sentivo +. Alle 16 l’ho detto al tuo papà al quale cominciarono a brillare gli occhi… E poi da quel momento fu un susseguirsi di avvenimenti che sinteticamente elenco: contrazioni sempre + forti e a intervalli regolari, telefonata alla ginecologa che mi conferma l’inizio del travaglio, allertati i nonni e si precipitano in ospedale, puntatina al PS che mi rimanda a casa dicendomi che ancora” lì sotto” è tutto chiuso anche se dal monitoraggio le contrazioni ci sono ma sono lievi, ritorno a casa, contrazioni sempre + intense e ravvicinate, inizio ad urlare, dopo 4 ore torno al PS che mi annuncia il ricovero x dilatazione di 2 cm. Sono le 03:00 del 7 marzo, e 13 ore prima aveva avuto inizio il mio travaglio!!!
A questo punto le contrazioni diventano sempre e sempre + forti e insopportabili; accanto al mio letto in sala travaglio la nonna Rosa e il tuo papà fuori in sala d’attesa. Le mie urla non so fin dove si sentissero, so solo che supplicavo qualsiasi ostetrica si avvicinasse di aiutarmi a fare in fretta. Le ore passavano, i turni dei medici si susseguivano e continuavano a dirmi: ci siamo quasi, ma il tempo passava ed io ero sempre lì a urlare dal dolore, e a continuare a supplicarli, mi sembrava di stare x partorire lì e invece ero ancora ben lontana dal partorire. Non riuscivo a completare la dilatazione, ero ferma a 7 cm.
Poi hanno fatto entrare finalmente il tuo papà in sala travaglio. Alle 10.30 decidono di rompere le membrane e dopo 20 minuti mi portano in sala parto. “Ci siamo” ho pensato, e invece spinta dopo spinta tu non uscivi; e io spingevo sempre + forte perché non volevo farti soffrire; dopo un infinito numero di spinte, dopo 22 ore dall’ inizio del travaglio e 1h e 20’ in sala parto, giunta ormai allo stremo delle forze, eccoti venuta al mondo, alle 12.10 del 7 marzo 2013!
Ricordo lo sguardo emozionato del tuo papà, il tuo primo pianto, la mia gioia e incredulità nell’abbracciarti.
Ricordo che pensavo che ormai era finito tutto, niente + spinte, niente contrazioni, solo tanta stanchezza, ma tu stavi bene, e a me interessava solo quello.
Ricordo che pensavo a te al piano di sopra, al nido, in incubatrice mentre io ero ancora in sala parto, e le mani del tuo papà mi stringevano forte e mi davano coraggio.
Ricordo che non vedevo l’ora di rivederti, e poi di portarti a casa. Era cambiato tutto, è cambiato tutto…
Sei arrivata tu, amore della nostra vita… E’ arrivata Elena!!
