Bruno, il ciclo della vita.
Inviato: 18 lug 2012, 18:45
Questa storia forse ha inizio 4 anni fa, quando è nato tuo fratello e quando gli ho promesso che non lo avrei lasciato solo.
Ma non avevamo il coraggio di provarci sul serio, troppi problemi contingenti, Ennio che diventava "grande" e aumentava la paura che saresti rimasto un dolce sogno prima e un amaro rimpianto poi.
A metà ottobre l'azienda per la quale lavoro organizza un meeting alle terme, la sera prima, tra ceretta e varie, attuo un'importante opera di restauro e invito tuo padre ad approfittarne...Nessuna ovulazione prevista e si va tranquilli.
L'indomani, in macchina verso le terme, arriva LA telefonata: mio papà ha il cancro. Inoperabile. Incurabile. 3-8 mesi l'aspettativa di vita.
Torno a casa la sera, sconvolta, ho solo voglia di accoccolarmi con Ennio e non pensare più, mentre siamo abbracciati mi die:"Hai un bimbo nella pancia". Io penso che solo i bambini abbiano la capacità di strapparti un sorriso in ogni situazione e mi preparo per una lunghissima ntte insonne.
Passano i giorni e le settimane, in pellegrinaggio per gli ospedali del nord Italia in cerca di speranza, ma collezioniamo solo pugnalate.
Nonno Orizzonte comincia la chemio: dose da cavallo e ciclo lungo e poi vediamo. Intanto mi rendo conto di essere in ritardo col ciclo e finalmente un giorno mi degno di fare un test, convinta di stare a buttare 10 € e che con tutto quello stress sarebbe stato anomalo se il ciclo fosse stato puntuale.
Due lineette.
Piango.
Corro da tuo padre, lui riesce solo ad essere felice e stiliamo il piano d'azione: 1. stare vicino a mio papà 2. finire la casa 3. lavorare fino all'8° mese. Benvenuto nel nostro casino!!!
Chiamo mio papà, gli do la notizia e il suo "Alèèèèèèè!!!!!" spazza via ogni paura, ogni dubbio. Sei la "cosa" migliore che potesse capitarci.
E così la gravidanza procede in parallelo con la malattia di papà, tra pause pranzo in ospedale, scambio di consigli e rimedi anti nausea, cibi onsigliati dagli oncologi lavati con amuchina, sonnellini che ritemprano lui dalla lotta per restare attaccato alla vita e me dalla fatica del crearne una nuova.
Tra alti e bassi la malattia procede, la casa pure, ma i soldi sono agli sgoccioli, il lavoro in ufficio e a casa mi logora...mi trascuro e ti trascuro. Non ho nemmeno paura che vadano male le visite, ho paura di dimenticarmi di andarci alle visite. Ma tu, zitto e buono, te ne stai aggrappato forte forte, fai tutto da manuale, alla morfologica sei già cefalico per non darmi pensiero e non ti sei più girato. Costanti e dolci, i tuoi rotolamenti e calcioni, come a dirmi "Ci sono, vai per la tua che io sto bene".
Il 25 Maggio il nonno si arrende. Tutto sommato, se ne va all'improvviso. E' il momento del dolore.
Come facilmente prevedibile, scoppia il bugnone con quella che sulla carta dovrebbe essere tua nonna (e mia madre), c'è il trasloco a casa del nonno da fare e mi mancano ancora 2 settimane di lavoro alle quali non voglio rinunciare per tornare, per quanto possibile, alla tran tran quotidiano. Lo stress è alle stelle e, ancora una volta, tu sei l'ultima ruota del carro.
Alla 36 settimana realizzo di essere incinta e in un paio di giorni preparo ciò che avrebbe già dovuto essere pronto: valigia, corredo, trio, culla. Adesso sono pronta e voglio che tu nasca, ma, per fortuna, tu hai più buonsenso di me, te ne stai al tuo posto e io ho modo di realizzare che mi sono dimenticata dell'anestesista.
E no eh, senza anestesia no!!! Provvedo e siamo alla 38 settimana, scoppia il caldo...è proprio ora. Così, nel giro di 3 giorni, riprendo a far sesso, faccio bagni caldi, lunghe passeggiate, vado a piedi a far la spesa fino a che mi fissano un atto dal notaioil 03 luglio a 39 settimane. Indietro tutta Bruno!!!! C'è l'ennesima burocrazia che ti passa davanti...
E nel mentre non sappiamo ancora come ci conosceremo: dopo il cesareo di Ennio, mi han dato il via libera a tentare un parto naturale, quindi il piano è: aspettiamo fino alla dpp se succede qualcosa, diversamente si fisserà un cesareo, non potendo essere indotto il parto.
E' il giusto epilogo per una gravidanza affidata al caso e vegliata nelle ultime settimane da Nonno Orizzonte. Chissà cosa succederà!!!!
Non succede nulla, quindi viene fissato il ricovero il 10 luglio (dpp) e cesareo l'indomani.
Ma tu sei uno preciso, si era capito e così, alle 00.05 del 10 luglio rompo il sacco.
Corsa all'ospedale, do il consenso per il travaglio di prova, mi dilato subito, spingo, ma tu non ti incanali, come tuo fratello. Dopo mezz'ora il ginecologo dice che non è il caso di accanirsi oltre con un utero cicatrizzato e si va in sala operatoria.
Piccola complicazione alla vescica, 5 giorni di catetere...ma chi se ne frega, ora ci sei!!!! Sei tu, sei come tuo fratello, questa volta non penso che tu sia brutto, ma piango come una bambina e ringrazio mio papà, che ti ha mandato da me. Piango perchè non lo troverò fuori dalla porta. Ma ci sei tu e la gioia prende il sopravvento. Ancora non ci credo...ci sei e sei bellissimo.
Papà, visto che capolavoro?
Ma non avevamo il coraggio di provarci sul serio, troppi problemi contingenti, Ennio che diventava "grande" e aumentava la paura che saresti rimasto un dolce sogno prima e un amaro rimpianto poi.
A metà ottobre l'azienda per la quale lavoro organizza un meeting alle terme, la sera prima, tra ceretta e varie, attuo un'importante opera di restauro e invito tuo padre ad approfittarne...Nessuna ovulazione prevista e si va tranquilli.
L'indomani, in macchina verso le terme, arriva LA telefonata: mio papà ha il cancro. Inoperabile. Incurabile. 3-8 mesi l'aspettativa di vita.
Torno a casa la sera, sconvolta, ho solo voglia di accoccolarmi con Ennio e non pensare più, mentre siamo abbracciati mi die:"Hai un bimbo nella pancia". Io penso che solo i bambini abbiano la capacità di strapparti un sorriso in ogni situazione e mi preparo per una lunghissima ntte insonne.
Passano i giorni e le settimane, in pellegrinaggio per gli ospedali del nord Italia in cerca di speranza, ma collezioniamo solo pugnalate.
Nonno Orizzonte comincia la chemio: dose da cavallo e ciclo lungo e poi vediamo. Intanto mi rendo conto di essere in ritardo col ciclo e finalmente un giorno mi degno di fare un test, convinta di stare a buttare 10 € e che con tutto quello stress sarebbe stato anomalo se il ciclo fosse stato puntuale.
Due lineette.
Piango.
Corro da tuo padre, lui riesce solo ad essere felice e stiliamo il piano d'azione: 1. stare vicino a mio papà 2. finire la casa 3. lavorare fino all'8° mese. Benvenuto nel nostro casino!!!
Chiamo mio papà, gli do la notizia e il suo "Alèèèèèèè!!!!!" spazza via ogni paura, ogni dubbio. Sei la "cosa" migliore che potesse capitarci.
E così la gravidanza procede in parallelo con la malattia di papà, tra pause pranzo in ospedale, scambio di consigli e rimedi anti nausea, cibi onsigliati dagli oncologi lavati con amuchina, sonnellini che ritemprano lui dalla lotta per restare attaccato alla vita e me dalla fatica del crearne una nuova.
Tra alti e bassi la malattia procede, la casa pure, ma i soldi sono agli sgoccioli, il lavoro in ufficio e a casa mi logora...mi trascuro e ti trascuro. Non ho nemmeno paura che vadano male le visite, ho paura di dimenticarmi di andarci alle visite. Ma tu, zitto e buono, te ne stai aggrappato forte forte, fai tutto da manuale, alla morfologica sei già cefalico per non darmi pensiero e non ti sei più girato. Costanti e dolci, i tuoi rotolamenti e calcioni, come a dirmi "Ci sono, vai per la tua che io sto bene".
Il 25 Maggio il nonno si arrende. Tutto sommato, se ne va all'improvviso. E' il momento del dolore.
Come facilmente prevedibile, scoppia il bugnone con quella che sulla carta dovrebbe essere tua nonna (e mia madre), c'è il trasloco a casa del nonno da fare e mi mancano ancora 2 settimane di lavoro alle quali non voglio rinunciare per tornare, per quanto possibile, alla tran tran quotidiano. Lo stress è alle stelle e, ancora una volta, tu sei l'ultima ruota del carro.
Alla 36 settimana realizzo di essere incinta e in un paio di giorni preparo ciò che avrebbe già dovuto essere pronto: valigia, corredo, trio, culla. Adesso sono pronta e voglio che tu nasca, ma, per fortuna, tu hai più buonsenso di me, te ne stai al tuo posto e io ho modo di realizzare che mi sono dimenticata dell'anestesista.
E no eh, senza anestesia no!!! Provvedo e siamo alla 38 settimana, scoppia il caldo...è proprio ora. Così, nel giro di 3 giorni, riprendo a far sesso, faccio bagni caldi, lunghe passeggiate, vado a piedi a far la spesa fino a che mi fissano un atto dal notaioil 03 luglio a 39 settimane. Indietro tutta Bruno!!!! C'è l'ennesima burocrazia che ti passa davanti...
E nel mentre non sappiamo ancora come ci conosceremo: dopo il cesareo di Ennio, mi han dato il via libera a tentare un parto naturale, quindi il piano è: aspettiamo fino alla dpp se succede qualcosa, diversamente si fisserà un cesareo, non potendo essere indotto il parto.
E' il giusto epilogo per una gravidanza affidata al caso e vegliata nelle ultime settimane da Nonno Orizzonte. Chissà cosa succederà!!!!
Non succede nulla, quindi viene fissato il ricovero il 10 luglio (dpp) e cesareo l'indomani.
Ma tu sei uno preciso, si era capito e così, alle 00.05 del 10 luglio rompo il sacco.
Corsa all'ospedale, do il consenso per il travaglio di prova, mi dilato subito, spingo, ma tu non ti incanali, come tuo fratello. Dopo mezz'ora il ginecologo dice che non è il caso di accanirsi oltre con un utero cicatrizzato e si va in sala operatoria.
Piccola complicazione alla vescica, 5 giorni di catetere...ma chi se ne frega, ora ci sei!!!! Sei tu, sei come tuo fratello, questa volta non penso che tu sia brutto, ma piango come una bambina e ringrazio mio papà, che ti ha mandato da me. Piango perchè non lo troverò fuori dalla porta. Ma ci sei tu e la gioia prende il sopravvento. Ancora non ci credo...ci sei e sei bellissimo.
Papà, visto che capolavoro?
