Giordano è stato fortemente desiderato dal suo papà e da me e, a differenza dei fratelli, è stato più "meditato". Infatti dopo la perdita di Lisa i dubbi e le paure erano tanti ma, alla fine, ha prevalso la voglia di vedere sbocciare una nuova vita e soprattutto di mantenere fede ad una promessa fatta alla nostra principessa.
Ricordo con emozione la prima visita dalla mia ginecologa e la prima eco dove ho visto il suo cuoricino pulsare. Finita la visita la dottoressa mi ha subito detto che avrei dovuto stare a casa dal lavoro visto che i miei bimbi hanno la tendenza ad anticipare (Sergio è nato a 37+4 e Lisa a 33+2) ed anche a seguito dello stress a cui ero stata ed ero sottoposta dopo la perdita di Lisa.
Comunque tra nausee, contrazioni varie, farmaci e tanto riposo la gravidanza, tutto sommato, è stata tranquilla. Tutte le visite confermavano che il bimbo stava bene e che cresceva.
Quando abbiamo saputo il sesso si è scatenato il toto-nome ma, alla fine, l'ho spuntata io!
A fine maggio ho fatto l'ultima visita e la ginecologa mi aveva trovato il collo dell'utero già raccorciato mentre il resto era nella norma e quindi ha deciso di sospendermi il progesterone.
Il 10 giugno ho festeggiato il mio compleanno e la sera, come sempre, sono andata a dormire prestissimo. Ho dormito abbastanza bene, a parte i soliti risvegli per andare in bagno oppure per bere. Quando è suonata la sveglia di mio marito l'ho salutato e gli ho detto che rimanevo a poltrire ancora un pochino. Dopo un attimo è arrivato Sergio nel lettone e ci siamo riaddormentati tutti e due per poi svegliarci alle 7:30 quando abbiamo deciso di alzarci. Siamo scesi al piano di sotto ed io ho detto a Sergio di attendere un attimo per la colazione perché prima dovevo andare in bagno. Mentre facevo pipì ho sentito distintamente un 'blop' ed ho subito capito di aver rotto il sacco. Ho aspettato qualche istante per avere conferma e, in un attimo, ho realizzato che Giordano, a 35+4, aveva voglia di nascere.
Sono uscita dal bagno ed ho spiegato la situazione a Sergio, ho telefonato a mio marito per avvisarlo (stava entrando in ditta quando ha ricevuto la mia telefonata e quindi mi ha detto che entrava, avvisava e tornava a casa), ho telefonato a mia mamma e quindi ho chiamato mia zia che abita sotto di me.
Mi sono vestita con calma, ho messo in valigia le ultime cose e preparato la teca con tutta la documentazione della gravidanza. Quando è arrivato mio marito ho salutato Sergio e siamo partiti per l'ospedale. Durante il tragitto casa-ospedale sono arrivate un paio di contrazioni non molto forti. Naturalmente la mattina alle 8:30 trovare parcheggio vicino all'ospedale è impresa impossibile e quindi mio marito mi ha fatta scendere davanti all'ingresso e, mentre lui è andato a parcheggiare, io sono salita in reparto. Ho avvisato l'ostetrica dell'ambulatorio per la gravidanza che mi ha messa subito sotto monitoraggio. Nel frattempo mi ha raggiunta mio marito che dando una rapida occhiata a me ed al monitoraggio si è subito accorto che le contrazioni aumentavano in fretta sia per intensità che per frequenza. Abbiamo quindi iniziato a compilare tutti i moduli relativi al ricovero (naturalmente nemmeno per Giordano ero riuscita a fare il pre-ricovero) e quindi è arrivata l'ostetrica di turno in sala parto accompagnata da una studentessa che si è rivelata bravissima e che praticamente in sala parto ha fatto tutto lei. Mi hanno accompagnata in stanza in modo da farmi cambiare e potermi fare i prelievi. Alle 9:30 mi hanno accompagnata in ambulatorio dove mi attendeva la ginecologa per la visita. Quando mi sono messa sul lettino la ginecologa ha subito detto "Vedo i capelli!" e quindi ha accelerato i tempi: visita (dilatazione 4 cm), tamponi, ultime scartoffie da compilare, richiesta di flebo con antibiotico. Le contrazioni intanto si erano fatte belle toste tanto da farmi dire a mio marito che non mi ricordavo fossero così dolorose.
Finita la visita sono tornata in stanza per fare l'ecg ed attaccare la flebo e quindi mi hanno accompagnata in sala parto. L'ostetrica ha guardato l'ora e mi ha detto "Sono la 10:15, tra un'ora ti visitiamo per vedere come procede". Mio marito ed io ci siamo guardati come per dirci "Tra un'ora è già fuori!".
Terzo figlio, terzo travaglio ma sempre uguale e cioè in piedi ed aggrappata a mio marito al momento delle contrazioni. Ogni tanto la studentessa sentiva il cuore di Giordano per verificare che tutto fosse a posto e poi, alle 10:30, mi ha guardata e mi ha chiesto se sentivo già la voglia di spingere, quando ho detto di si mi ha visitata ed infatti la dilatazione era completa.
Visto che Giordano era a 35+4 hanno avvisato sia l'infermiera del nido sia il pediatra di turno.
Ho iniziato a spingere ed anche a cacciare fuori qualche urlo bello forte non apprezzato dall'ostetrica più anziana ma che a me serviva per darmi la carica


Quando me lo hanno portato, avvolto in una coperta e con il berrettino in testa per tenerlo caldo, ho vi sto un visino dolcissimo, due mani grandi e poi il "marchio" di Lisa e cioè il medesimo angioma piano che anche lei aveva in mezzo alla fronte. L'ho stretto a me ed è stato subito amore.
Dopo una decina di minuti, mentre la ginecologa mi dava un paio di punti, lo hanno portato al nido per monitorarlo ma, trascorse un paio di ore, visto che il noi ragnetto era in forma me lo hanno portato in stanza dove finalmente ho potuto abbracciarlo e coccolarlo con calma.