Ripropongo il mio parto dal vecchio forum:Gaia!!!
Inviato: 6 mag 2012, 21:20
Nasce nel 2003 il desiderio di avere un figlio. Cinque gli anni di fallimento, due gli angioletti in cielo, numerosi test immacolati, molti esami senza risposte all’infertilità, piccole cure ma soprattutto pianti e sconforto. Dicembre ‘07, giorno 26, il test si colora e anche la nostra vita!
Subito ci fu la paura dell’aborto viste le minacce ma la seconda corsa al pronto soccorso fu di sollievo…sul monitor: la camera, l’embrione e l’inizio dell’attività cardiaca…quest’ultima ci dava tanta speranza! Tuttavia moltissime ecografie si susseguirono vista l‘ansia per i precedenti ed ogni volta che mi sdraiavo su quel lettino il mio cuore si stringeva e parlavo tra me e me:”Ti prego rimani con noi!!!”
Intanto i mesi correvano e la pancia che si vide da subito cresceva smisuratamente ed ogni mese la convinzione che tutto andasse bene aumentava…entrata nell’ottavo mese mi sentii sollevata!
Era Agosto e ci eravamo appena trasferiti nel nostro nuovo nido d’Amore. Ogni giorno entravo nella stanza che sarebbe diventata quella di mia figlia e rimanevo incantata e incredula…la borsa per l’ospedale era pronta da pochi giorni e ogni tanto mi riguardavo quei piccoli vestiti che avrebbero avvolto la nostra piccola creatura…tutto era pronto!!
La scadenza era prevista per il 2 Settembre ma vista l’ovulazione tardiva mi avevano detto che potevo partorire intorno al 7-9 Settembre…e va beh io speravo anticipasse il suo arrivo: la mia pancia pesava e la mia piccola scalciava tutto il giorno quasi per dirci:” Voglio uscire, voglio conoscere mamma e papà”
Era il 29 Agosto e iniziai ad avere delle contrazioni poco dolorose ma ritmiche e continue, così decisi di chiamare mio marito al lavoro, che fu contento pensando fossimo vicini all’evento.Tra l’altro fino al giorno prima salivo sulla scala per pulire la nuova cucina e non c’era stata nessuna avvisaglia! Così in 10 minuti il mio amore era a casa e insieme ai miei genitori ci avviammo al pronto soccorso non molto lontano!
Purtroppo la visita rivelò che non c’era dilatazione e il collo era ben chiuso…il monitoraggio diceva che le mie contrazioni erano solo preparatorie. L’unica persona contenta del responso fu mia suocera che doveva arrivare da Roma domenica…
Così tornammo a casa e le contrazioni continuavano ogni 15, poi 9, poi 7, poi 15 pian piano sempre più forti, tanto che ad ogni arrivo del dolore chiamavo mio marito che correva a massaggiarmi la schiena: Tesoro…
La notte non dormimmo, era impossibile, le contrazioni tenevano svegli entrambi e la vicinanza dell’evento ci rendeva esaltati…eccitati!
La notte decisi di andare al pronto soccorso visto che il dolori si facevano più forti e da quando iniziarono non mi lasciarono mai da non riuscire a dormire per il secondo giorno.
Questa volta all’ospedale mi dissero che le contrazioni erano buone ma ancora non c’era dilatazione…io mi disperai ma rifiutai la dilatazione manuale da parte del ginecologo di turno e così tornammo a casa, ancora in due e stremati:io dal dolore che non mi lasciava spazio e lui perché per starmi accanto non riposava da due giorni…
Il giorno successivo passai il giorno cercando di resistere alle contrazioni, passo a trovarmi mia madre che sembrava non volesse vedermi in quel modo e ad ogni contrazione si girava dall’altra parte…
Arriva la sera e i dolori si avvicinano sempre di più…non riesco a cenare…mangio due arachidi e mezzo bicchiere di birra, il mio amore non ha fame, sa che tra non molto conoscerà la sua bambina e potrà finalmente abbracciarla…
Ogni tre minuti grido per chiamare il mio Amore che accorre per alleviare il dolore che compare e scompare…povera illusa…credevo che l’avrei partorita a casa…
Mi faccio una doccia e via al pronto soccorso come se si ripetesse la stessa scena…mi attaccano al monitoraggio e vedo il grafico delle contrazioni che supera il picco…cerco di respirare forte e il pensiero di porre fine al dolore e di vedere la mia principessa mi danno forza e poi c’è mio marito che è stato davvero d’aiuto!!!
E’ l’ora della visita e trovo una ginecologa che mi è parsa subito in gamba…mi vede stremata e mi fa scattare qualcosa:”Fatti aiutare” OK Luana. L’ostetrica che assiste alla visita si offre di tenermi la mano…gliela stringo al punto che la ritrae e dopo uno strillo la Dott.ssa T****** mi dilatò finalmente di 1 centimetro e sembrava essere ottimista dicendomi che se tornavo a casa, facevo l’amore e una doccia calda sarei tornata dopo poche ore e a quel punto mi avrebbero ricoverato…
Tornammo a casa e facemmo alla lettera ciò che ci aveva consigliato la Dott.ssa e in effetti i dolori erano più forti e dopo un paio d’ore partimmo da casa con l’idea di tornare in tre…era il terzo giorno che non dormivamo e questa volta ci portammo la valigia dell’ospedale…mi ricoverano anche se nonostante tre giorni di sofferenza, la dilatazione è rimasta ad un centimetro…e cosi’ ci danno la stanza e fanno rimanere il mio Amore in camera…c’era una donna che stava per partorire che si avviava verso la sala parto ed una che travagliava avanti e indietro, apriva e chiudeva cassetti e mi rendeva nervosa…in più nella camera c’era un freddo da farmi battere i denti e mi misi addosso una coperta di lana e tra una contrazione e l’altra cerco di riposare ma la compagna di stanza non me lo permetteva…ricordo mio marito che si addormenta in piedi…poi passa un’infermiera che mi prende la temperatura e qui iniziano i problemi.
Arriva la Dott.ssa che mi aveva visitato qualche ora prima e mi dice che vista la febbre a 39 poteva esserci un’infezione in corso e che non sapendo se era mia o della bambina era pericoloso e dovevano intervenire. Mi avrebbero rotto le acque per vedere se erano tinte e se fosse stato il caso avrebbero proceduto con il taglio cesareo. Ero spaventata e impreparata. Proprio a me doveva succedere? Io che avrei voluto provare l’esperienza del parto naturale e che avevo sognato 1000 volte quel momento!! Venne un’ostetrica a prendermi dicendomi che andavamo a fare il monitoraggio ma non sapevo che stavamo per andare in sala travaglio e quando mi dice di prendere il primo cambio della bambina non capisco e cammino con la paura di ciò che sarebbe successo…mi mettono in sala travaglio nel primo box, la sala era piena…affianco a me c’erano due donne in travaglio attivo e una che stava partorendo, sento le loro grida, quelle grida che mai dimenticherò…l’intensità dei loro lamenti diventavano quasi simili al piangere di un bimbo. Ho paura. Arriva un’ostetrica e mi attaccano le flebo ma per farlo mi bucano 5 volte perché non trovavano la vena…mi attaccano il monitoraggio ma il macchinario non funziona e ogni tanto si perde il battito. Ho paura per la mia bambina e quelle grida non fanno altro che terrorizzarmi…fermo un’ostetrica e le dico che io non voglio gridare in quel modo e lei cerca di rassicurarmi che non tutte fan così…la mie contrazioni sembrano fermarsi, credo sia stata la paura a bloccare tutto…chiedo che quelle donne vengano spostate, non voglio sentire piu’ niente, voglio concentrarmi sul mio dolore e su ciò che può succedere, ad un cesareo non sono preparata ma so che sarà necessario dovrò farlo. Mi manca mio marito, lo voglio accanto a me, mi sento persa senza lui e penso che sarà preoccupato…Arriva la Dott.ssa per una visita, la situazione è 2-3 centimetri…il monitoraggio sembra andar bene ma sento che bisbiglia qualcosa in cui diceva cesareo. Ecco il mio amore, è accanto al mio letto, gli spiego la situazione (sapeva dell’eventuale cesareo) e dopo un po’ si mette a piangere e mi dice che teme per la nostra bambina, io cerco di confrontarlo nonostante il dolore…ogni tanto si addormentava appoggiato al letto e veniva svegliato dai miei lamenti e mi massaggiava la schiena…anche lui sentiva quelle grida disumane ed era turbato…una donna stava per partorire e i suoi strilli fecero pensare che fosse nato il suo bambino, invece erano solo gridi di dolore. Le ore passavano e cambiarono le ostetriche che ogni tanto passavano a controllare il monitoraggio ma quasi mi abbandonarono, io non gridavo, respiravo forte e vocalizzavo piano aspettando che andasse via quel dolore! Ad un certo punto sento il letto bagnato, avevo rotto le acque, i dottori furono contenti perché è successo da se’ e cmq erano pulite, quindi niente cesareo, la mia bambina stava bene…
I dolori si facevano più intensi e mi visitò un nuovo dottore che mi disse che ero dilatata di 4-5 centimetri ed io non riuscivo più a star ferma dentro quel lettino senza muovermi, attaccata al monitoraggio che dal dolore staccavo quando il picco del dolore mi pervadeva…volevo dormire!
Iniziavo a non poterne più , non avevo più la forza e pensavo che non ce l’avrei mai fatta a gridare come facevano quelle donne, dove avrei trovato le forze per partorire? Lo dico alle ostetriche che mi dicono che la forza l’avrei avuta al momento giusto. Chiedo di parlare con la Dott.ssa T****** e quando arriva da me la imploro di farmi il cesareo e lei mi dice che non si prende la responsabilità di farmi un cesareo e poi mi dice che mi avrebbe aiutata lei in qualche modo. Mi propone una flebo di ossitocina ed io temo che il dolore già fortissimo diventi insopportabile. Non voglio ma accetto. Poi mi visita, mi dice che sono a dilatazione quasi completa. Mi convinco e penso che ce la devo fare. Ad un certo punto sento il bisogno di spingere, sento scendere qualcosa e lo grido, le ostetriche accorrono con una sedia a rotelle, mi portano in bagno ma non faccio niente e mentre cammino per avviarmi sul lettino da parto vedo scendere un liquido scuro: il meconio! Le ostetriche e la Dott.ssa si guardano, io capii che la bambina stava soffrendo e anche loro finalmente! Bisognava agire! La Dott.ssa mi dice che me l’avrebbe tirata fuori in qualche modo e mi fa salire sul lettino da parto ma dalla visita mi spiega che ci vorranno ancora 7-8 ore e questa volta ammette che non ce l’avrei mai fatta vista la stanchezza…Responso: preparano la sala operatoria per procedere con il cesareo d’urgenza, mi fanno firmare dei foglio, io tremo non riesco a scrivere…guardo Alessio mio marito ha uno sguardo dolcissimo, ci dicono di salutarci…gli dico che mi dispiace (come se fosse colpa mia di non riuscire a partorire naturalmente e non posso farlo partecipare alla nascita di nostra figlia) Va via da me e con lui una parte di quel corpo che stava soffrendo. Ho paura. Mi fanno sdraiare e tra una contrazione e l’altra mi infilano il catetere. Eccomi in sala operatoria, c’è un sacco di gente, fa freddo, ho paura ma sono felice tra poco vedrò la mia bambina…parlo con l’anestesista e dopo che mi infila l’ago dell’epidurale non sento più le gambe ma nemmeno il dolore…inizia tutto ma io sento tagliare e lo grido, qualcuno mi ha risposto :”Ho capito” . Mi svegliai sola, c’erano due infermiere che sgomberavano la sala e chiesi subito dov’era mia figlia e se stava bene…una donna mi rispose:” Ma non l’hai vista?” non ricordo nulla…”Sta bene” mi rispose…(mio marito mi spiegò più in là che mi avevano sedato )fui sollevata ma non avevo la forza di gioire…del tragitto dalla sala alla camera non ricordo nulla…tutto è soffuso…arriva il mio amore, il suo sguardo bellissimo dice un sacco di cose…mi guarda emozionato e piangendo mi dice :”Che regalo che mi hai fatto” . Lo amo infinitamente…vuole andare a prendere la nostra bambina che si trova al nido…gli chiedo di restare con me (me lo dice lui dopo, non ricordo) . Lo vedo entrare con la culletta dell’ospedale, guarda la nostra principessa e le dice :”Ecco la mamma” il tratto dall’ingresso della stanza al letto mi sembrò infinito, avevo atteso quel momento da cinque lunghi anni…ho in braccio la mia bambina, la guardo…non ricordo ciò che le dissi, l’emozione ha cancellato le parole dalla memoria…aveva la testa lunga (essendosi già incanalata), tantissimi capelli scuri e il suo pianto era stridulo, assomiglia alla mamma, si attacca subito al mio seno…provai una gioia che cancellò tutto il dolore e sentii un’Amore per lei che solo Dio conosce per mezzo delle mie preghiere nella sua attesa….
Gaia è nata il 31 Agosto alle 15.51, pesava 2.920 gr ed misurava 49.5 cm
Il tuo papà ti ha visto per primo, ti hanno portato a lui avvolta da un lenzuolo bianco e pensando di riprendere quel magico momento con la telecamera, si è trovato a filmare il pavimento…
A distanza di quasi tre mesi scrivo il mio parto, ogni giorno la guardo sorridere e non riesco a trattenere le lacrime…Gaia, tu e papà siete tutta la mia vita e…siamo finalmente una famiglia!!!
Subito ci fu la paura dell’aborto viste le minacce ma la seconda corsa al pronto soccorso fu di sollievo…sul monitor: la camera, l’embrione e l’inizio dell’attività cardiaca…quest’ultima ci dava tanta speranza! Tuttavia moltissime ecografie si susseguirono vista l‘ansia per i precedenti ed ogni volta che mi sdraiavo su quel lettino il mio cuore si stringeva e parlavo tra me e me:”Ti prego rimani con noi!!!”
Intanto i mesi correvano e la pancia che si vide da subito cresceva smisuratamente ed ogni mese la convinzione che tutto andasse bene aumentava…entrata nell’ottavo mese mi sentii sollevata!
Era Agosto e ci eravamo appena trasferiti nel nostro nuovo nido d’Amore. Ogni giorno entravo nella stanza che sarebbe diventata quella di mia figlia e rimanevo incantata e incredula…la borsa per l’ospedale era pronta da pochi giorni e ogni tanto mi riguardavo quei piccoli vestiti che avrebbero avvolto la nostra piccola creatura…tutto era pronto!!
La scadenza era prevista per il 2 Settembre ma vista l’ovulazione tardiva mi avevano detto che potevo partorire intorno al 7-9 Settembre…e va beh io speravo anticipasse il suo arrivo: la mia pancia pesava e la mia piccola scalciava tutto il giorno quasi per dirci:” Voglio uscire, voglio conoscere mamma e papà”
Era il 29 Agosto e iniziai ad avere delle contrazioni poco dolorose ma ritmiche e continue, così decisi di chiamare mio marito al lavoro, che fu contento pensando fossimo vicini all’evento.Tra l’altro fino al giorno prima salivo sulla scala per pulire la nuova cucina e non c’era stata nessuna avvisaglia! Così in 10 minuti il mio amore era a casa e insieme ai miei genitori ci avviammo al pronto soccorso non molto lontano!
Purtroppo la visita rivelò che non c’era dilatazione e il collo era ben chiuso…il monitoraggio diceva che le mie contrazioni erano solo preparatorie. L’unica persona contenta del responso fu mia suocera che doveva arrivare da Roma domenica…
Così tornammo a casa e le contrazioni continuavano ogni 15, poi 9, poi 7, poi 15 pian piano sempre più forti, tanto che ad ogni arrivo del dolore chiamavo mio marito che correva a massaggiarmi la schiena: Tesoro…
La notte non dormimmo, era impossibile, le contrazioni tenevano svegli entrambi e la vicinanza dell’evento ci rendeva esaltati…eccitati!
La notte decisi di andare al pronto soccorso visto che il dolori si facevano più forti e da quando iniziarono non mi lasciarono mai da non riuscire a dormire per il secondo giorno.
Questa volta all’ospedale mi dissero che le contrazioni erano buone ma ancora non c’era dilatazione…io mi disperai ma rifiutai la dilatazione manuale da parte del ginecologo di turno e così tornammo a casa, ancora in due e stremati:io dal dolore che non mi lasciava spazio e lui perché per starmi accanto non riposava da due giorni…
Il giorno successivo passai il giorno cercando di resistere alle contrazioni, passo a trovarmi mia madre che sembrava non volesse vedermi in quel modo e ad ogni contrazione si girava dall’altra parte…
Arriva la sera e i dolori si avvicinano sempre di più…non riesco a cenare…mangio due arachidi e mezzo bicchiere di birra, il mio amore non ha fame, sa che tra non molto conoscerà la sua bambina e potrà finalmente abbracciarla…
Ogni tre minuti grido per chiamare il mio Amore che accorre per alleviare il dolore che compare e scompare…povera illusa…credevo che l’avrei partorita a casa…
Mi faccio una doccia e via al pronto soccorso come se si ripetesse la stessa scena…mi attaccano al monitoraggio e vedo il grafico delle contrazioni che supera il picco…cerco di respirare forte e il pensiero di porre fine al dolore e di vedere la mia principessa mi danno forza e poi c’è mio marito che è stato davvero d’aiuto!!!
E’ l’ora della visita e trovo una ginecologa che mi è parsa subito in gamba…mi vede stremata e mi fa scattare qualcosa:”Fatti aiutare” OK Luana. L’ostetrica che assiste alla visita si offre di tenermi la mano…gliela stringo al punto che la ritrae e dopo uno strillo la Dott.ssa T****** mi dilatò finalmente di 1 centimetro e sembrava essere ottimista dicendomi che se tornavo a casa, facevo l’amore e una doccia calda sarei tornata dopo poche ore e a quel punto mi avrebbero ricoverato…
Tornammo a casa e facemmo alla lettera ciò che ci aveva consigliato la Dott.ssa e in effetti i dolori erano più forti e dopo un paio d’ore partimmo da casa con l’idea di tornare in tre…era il terzo giorno che non dormivamo e questa volta ci portammo la valigia dell’ospedale…mi ricoverano anche se nonostante tre giorni di sofferenza, la dilatazione è rimasta ad un centimetro…e cosi’ ci danno la stanza e fanno rimanere il mio Amore in camera…c’era una donna che stava per partorire che si avviava verso la sala parto ed una che travagliava avanti e indietro, apriva e chiudeva cassetti e mi rendeva nervosa…in più nella camera c’era un freddo da farmi battere i denti e mi misi addosso una coperta di lana e tra una contrazione e l’altra cerco di riposare ma la compagna di stanza non me lo permetteva…ricordo mio marito che si addormenta in piedi…poi passa un’infermiera che mi prende la temperatura e qui iniziano i problemi.
Arriva la Dott.ssa che mi aveva visitato qualche ora prima e mi dice che vista la febbre a 39 poteva esserci un’infezione in corso e che non sapendo se era mia o della bambina era pericoloso e dovevano intervenire. Mi avrebbero rotto le acque per vedere se erano tinte e se fosse stato il caso avrebbero proceduto con il taglio cesareo. Ero spaventata e impreparata. Proprio a me doveva succedere? Io che avrei voluto provare l’esperienza del parto naturale e che avevo sognato 1000 volte quel momento!! Venne un’ostetrica a prendermi dicendomi che andavamo a fare il monitoraggio ma non sapevo che stavamo per andare in sala travaglio e quando mi dice di prendere il primo cambio della bambina non capisco e cammino con la paura di ciò che sarebbe successo…mi mettono in sala travaglio nel primo box, la sala era piena…affianco a me c’erano due donne in travaglio attivo e una che stava partorendo, sento le loro grida, quelle grida che mai dimenticherò…l’intensità dei loro lamenti diventavano quasi simili al piangere di un bimbo. Ho paura. Arriva un’ostetrica e mi attaccano le flebo ma per farlo mi bucano 5 volte perché non trovavano la vena…mi attaccano il monitoraggio ma il macchinario non funziona e ogni tanto si perde il battito. Ho paura per la mia bambina e quelle grida non fanno altro che terrorizzarmi…fermo un’ostetrica e le dico che io non voglio gridare in quel modo e lei cerca di rassicurarmi che non tutte fan così…la mie contrazioni sembrano fermarsi, credo sia stata la paura a bloccare tutto…chiedo che quelle donne vengano spostate, non voglio sentire piu’ niente, voglio concentrarmi sul mio dolore e su ciò che può succedere, ad un cesareo non sono preparata ma so che sarà necessario dovrò farlo. Mi manca mio marito, lo voglio accanto a me, mi sento persa senza lui e penso che sarà preoccupato…Arriva la Dott.ssa per una visita, la situazione è 2-3 centimetri…il monitoraggio sembra andar bene ma sento che bisbiglia qualcosa in cui diceva cesareo. Ecco il mio amore, è accanto al mio letto, gli spiego la situazione (sapeva dell’eventuale cesareo) e dopo un po’ si mette a piangere e mi dice che teme per la nostra bambina, io cerco di confrontarlo nonostante il dolore…ogni tanto si addormentava appoggiato al letto e veniva svegliato dai miei lamenti e mi massaggiava la schiena…anche lui sentiva quelle grida disumane ed era turbato…una donna stava per partorire e i suoi strilli fecero pensare che fosse nato il suo bambino, invece erano solo gridi di dolore. Le ore passavano e cambiarono le ostetriche che ogni tanto passavano a controllare il monitoraggio ma quasi mi abbandonarono, io non gridavo, respiravo forte e vocalizzavo piano aspettando che andasse via quel dolore! Ad un certo punto sento il letto bagnato, avevo rotto le acque, i dottori furono contenti perché è successo da se’ e cmq erano pulite, quindi niente cesareo, la mia bambina stava bene…
I dolori si facevano più intensi e mi visitò un nuovo dottore che mi disse che ero dilatata di 4-5 centimetri ed io non riuscivo più a star ferma dentro quel lettino senza muovermi, attaccata al monitoraggio che dal dolore staccavo quando il picco del dolore mi pervadeva…volevo dormire!
Iniziavo a non poterne più , non avevo più la forza e pensavo che non ce l’avrei mai fatta a gridare come facevano quelle donne, dove avrei trovato le forze per partorire? Lo dico alle ostetriche che mi dicono che la forza l’avrei avuta al momento giusto. Chiedo di parlare con la Dott.ssa T****** e quando arriva da me la imploro di farmi il cesareo e lei mi dice che non si prende la responsabilità di farmi un cesareo e poi mi dice che mi avrebbe aiutata lei in qualche modo. Mi propone una flebo di ossitocina ed io temo che il dolore già fortissimo diventi insopportabile. Non voglio ma accetto. Poi mi visita, mi dice che sono a dilatazione quasi completa. Mi convinco e penso che ce la devo fare. Ad un certo punto sento il bisogno di spingere, sento scendere qualcosa e lo grido, le ostetriche accorrono con una sedia a rotelle, mi portano in bagno ma non faccio niente e mentre cammino per avviarmi sul lettino da parto vedo scendere un liquido scuro: il meconio! Le ostetriche e la Dott.ssa si guardano, io capii che la bambina stava soffrendo e anche loro finalmente! Bisognava agire! La Dott.ssa mi dice che me l’avrebbe tirata fuori in qualche modo e mi fa salire sul lettino da parto ma dalla visita mi spiega che ci vorranno ancora 7-8 ore e questa volta ammette che non ce l’avrei mai fatta vista la stanchezza…Responso: preparano la sala operatoria per procedere con il cesareo d’urgenza, mi fanno firmare dei foglio, io tremo non riesco a scrivere…guardo Alessio mio marito ha uno sguardo dolcissimo, ci dicono di salutarci…gli dico che mi dispiace (come se fosse colpa mia di non riuscire a partorire naturalmente e non posso farlo partecipare alla nascita di nostra figlia) Va via da me e con lui una parte di quel corpo che stava soffrendo. Ho paura. Mi fanno sdraiare e tra una contrazione e l’altra mi infilano il catetere. Eccomi in sala operatoria, c’è un sacco di gente, fa freddo, ho paura ma sono felice tra poco vedrò la mia bambina…parlo con l’anestesista e dopo che mi infila l’ago dell’epidurale non sento più le gambe ma nemmeno il dolore…inizia tutto ma io sento tagliare e lo grido, qualcuno mi ha risposto :”Ho capito” . Mi svegliai sola, c’erano due infermiere che sgomberavano la sala e chiesi subito dov’era mia figlia e se stava bene…una donna mi rispose:” Ma non l’hai vista?” non ricordo nulla…”Sta bene” mi rispose…(mio marito mi spiegò più in là che mi avevano sedato )fui sollevata ma non avevo la forza di gioire…del tragitto dalla sala alla camera non ricordo nulla…tutto è soffuso…arriva il mio amore, il suo sguardo bellissimo dice un sacco di cose…mi guarda emozionato e piangendo mi dice :”Che regalo che mi hai fatto” . Lo amo infinitamente…vuole andare a prendere la nostra bambina che si trova al nido…gli chiedo di restare con me (me lo dice lui dopo, non ricordo) . Lo vedo entrare con la culletta dell’ospedale, guarda la nostra principessa e le dice :”Ecco la mamma” il tratto dall’ingresso della stanza al letto mi sembrò infinito, avevo atteso quel momento da cinque lunghi anni…ho in braccio la mia bambina, la guardo…non ricordo ciò che le dissi, l’emozione ha cancellato le parole dalla memoria…aveva la testa lunga (essendosi già incanalata), tantissimi capelli scuri e il suo pianto era stridulo, assomiglia alla mamma, si attacca subito al mio seno…provai una gioia che cancellò tutto il dolore e sentii un’Amore per lei che solo Dio conosce per mezzo delle mie preghiere nella sua attesa….
Gaia è nata il 31 Agosto alle 15.51, pesava 2.920 gr ed misurava 49.5 cm
Il tuo papà ti ha visto per primo, ti hanno portato a lui avvolta da un lenzuolo bianco e pensando di riprendere quel magico momento con la telecamera, si è trovato a filmare il pavimento…
A distanza di quasi tre mesi scrivo il mio parto, ogni giorno la guardo sorridere e non riesco a trattenere le lacrime…Gaia, tu e papà siete tutta la mia vita e…siamo finalmente una famiglia!!!