Auguri papà! Ed eccomi qua! Fabiano 24/12/2011
Inviato: 2 gen 2012, 17:12
Sì: speravo di partorire con qualche giorno d'anticipo.
Ero veramente stanca, specialmente le ultime due settimane passate tra visite e corse folli per finire di preparare la valigia ed organizzare i regali al posto di Babbo Natale che mi ha chiesto di fare le sue veci. Ero stanca di non riuscire a digerire nulla, di avere acidità costante e ancora, dopo 8mesi e mezzo, momenti in cui resistere alle nausee ed ai conati era una prova di forza. Ero stanca anche perchè non dormivo praticamente più e la mole iniziava a farsi considerevole...quindi camminavo modello papera (bradipo-papera data la velocità) e insomma, se m'avesse graziato qualche giorno ne sarei stata felice.
D'altra parte però temevo che il pupetto fosse ancora troppo piccino, dal momento che all'ultima ecografia il medico mi disse che era un po' più minuto della media. Bè, "la sorella è nata piccola" pensavo "e a termine" quindi lui tesoro se arrivava prima rischiava d'esser uno scriccioletto. E mi sentivo un po' in colpa per il desiderio di farlo nascere quanto prima.
Verso sto pupetto mi son sempre sentita un po' in difetto in realtà, dapprima per il fatto di non prendermi abbastanza cura di me stessa e mi rimproveravo di stancami troppo, ma con una bimba di 5 anni in casa riposarsi in effetti non è facile. Secondo motivo di senso di colpa era il classico "lo amerò come amo Clarissa?"
Un classico appunto, che malgrado le rassicurazioni delle bismamme non mi lasciava in pace.
Ma veniamo al dunque.
Il 23 dicembre ero a casa con Clarissa febbricitante, ed anch'io non ero in gran forma. Speravo che entrambe saremmo state meglio l'indomani perchè a parte il cenone da preparare dovevamo festeggiare degnamente il compleanno di Nicola...e già cominciavamo male perchè saremmo dovute andare a comprargli il regalo il pomeriggio precedente ma non l'avevamo potuto fare causa febbre. Quindi eravamo a mani vuote e senza idee. Che facciamo che non facciamo decidiamo di fargli recapitare a sorpresa un mazzo di fiori, anche perchè fare un ordine il 23 dicembre e sperare in una consegna il 24 fa ridere. A sapere come sarebbe andata ci risparmiavamo i fiori
La sera mettiamo a letto Clarissa sfebbrata, io sto un po' meglio ed aspetto la mezzanotte per augurare a mio marito un buon compleanno
, poi vado a letto e mettendomi il pigiama gli chiedo "che pensi, non ti sembra che la pancia mi sia scesa parecchio?"
Lui mi guarda e decide che forse è perchè mancano una quindicina di giorni, quindi vado a dormire.
Alle 2.30 mi sveglio per andare al bagno, ma prima di alzarmi mi accorgo che mi sto un po bagnando. Oh oh, mi dico, qui c'è qualcosa di strano! Ed ho paura che nell'alzarmi possa fare un laghetto a terra: metti che mi si son rotte le acque? Pian piano mi alzo ed invece non accade nulla. Vado al bagno e cambio gli slip, che non sono bagnatissimi ma un po inumiditi. Che strano, penso, che è successo? Comunque decido di mettermi un assorbente per sicurezza. Torno a letto e sento di nuovo la sensazione di prima: mi sto bagnando, sto gocciolando
.
Vado a controllare l'assorbente: umido. Uhm, la cosa mi puzza
. Torno in camera e sveglio Niko "amore, mi sa che mi si son rotte le acque" e lui "Ma è il secondo figlio, possibile che NON SAI SE TI SI SON ROTTE???" Gli spiego che a differenza di Clarissa che mi ha fatto effetto Niagara al momento sgocciolo. E lui mi risponde "va a vedere su internet" Non si voleva alzare insomma, ma quando torno da lui dicendogli che forse è meglio andare al pronto soccorso acconsente, si veste, mi aiuta a vestirmi e preparare le cose e mentre io chiamo i suoi perchè qualcuno salisse a stare con pupa porta fuori la macchina.
Andiamo dunque in ospedale: per strada non c'è nessuno che pacchia! Decidiamo che comunque è meglio non arrivare fino a Roma perchè non si sa mai, metti che inizia il travaglio? Ok, domande di rito all'accettazione e saliamo con la valigia in reparto dove mi visitano e mi attaccano al monitoraggio: dilatazione 2 cm, collo raccorciato al 50%, nessuna contrazione. Chiaramente mi ricoverano comunque e dicono che Fabiano nascerà oggi. Oggi? Come il suo papà? E se questo poi si monta la testa?
Poi mi chiedono se ho i risultati dei tamponi miei e del tampone per la salmonella del papà: NO CHE NON LI HO! Saranno pronti il 27! E questo che vuol dire? Innanzitutto che
non sappiamo perchè il sacco si sia rotto e poi che mio marito non potrà assistere al parto. Questa notizia mi fa salire l'ansia: ho bisogno della sua calma e razionalità là dentro! L'ostetrica di turno mi assicura che per quanto la riguarda lo farà entrare comunque, e mi dice che a me verrà somministrato l'antibiotico in assenza di tali risultati. Per me poco male, ma il turno dell'ostetrica termina alle 8 e a quell'ora Niko è già a casa da un pezzo e non si smuove nulla. Cambio turno, altra visita e altro monitoraggio: tutto tace. L'ostetrica mi dice di camminare per far scendere la testa del bimbo ed inizio a farmi il corridoio avanti ed indietro...cioè, il reparto è talmente piccino che sto corridoio lo consumo! Un po mi metto a letto, un po cammino, faccio le scale e alle 11.30 finalmente incontro mia figlia che è venuta a trovarmi ma non può salire in reparto. Poco male:scendo io, forza con ste scale! Contrazioni ovviamente manco mezza. L'abbraccio forte, lei nota che sono ancora panzuta e mi chiede il perchè visto che a quest'ora sperava già di essere una sorellona. Non lo so mammina, ma spero che la prossima volta che ci vediamo Fabiano sarà nato. Quant è capoccione come il padre sto figlio??? Risalgo in reparto e vado dritta al monitoraggio. E' mezzogiorno, sto digiuna dalla sera prima e salto il pranzo perchè resto lì attaccata mentre la mia triste minestrina viene portata via. Alle 12.40 mi fanno la prima applicazione di gel, alle 14 mi staccano e indovina indovinello? 2 dita di dilatazione, collo al 50%
e nessun segno di travaglio imminente. Mi sembro sc**a a continuare le mie passeggiate ma tanto in reparto non c'è più nessuno se non un'altra ragazza rom di 19 anni ed il suo bimbo nato il giorno prima. Ed una carovana di parenti ed amici...Jingle bells jingle bells, alle 17 orario di visita torna il maritino. Gli dico che tutto tace e che tra un po mi rimettono il gel. Nel riaccompagnarlo alla porta lo saluto: se entro in travaglio lo chiameranno per vedere nostro figlio una volta nato ma a parte ciò non potremo abbracciarci fino all'indomani. mi spiace non aver passato del tempo con lui il giorno del suo compleanno, e i fiori non sono ancora arrivati. Al bar dell'ospedale che sta per chiudere mi prendo un pezzetto di pizza rossa, me la mangio come fossi un lupo e torno in reparto dove mi riattaccano al monitoraggio. TUTTO TACE. Seconda applicazione di gel allew 18.40, cambio turno dei medici ed ho saltato pure la cena. Dal lettino sento che arriva un fattorino con il loro cenone, c'è aria di festa, mangiano ridono e si scambiano gli auguri. Chiamano amici e parenti al cellulare ed io lì, sola ad ascoltare la loro allegria mi sento prendere dallo sconforto. Sono le 20.30 quando l'ostetrica mi stacca dal macchinario, ed ho le lacrime agli occhi. Ho il magone, penso alla mia famiglia che festeggia pensandomi ed aspettando una mia chiamata, mi sento sola e triste, mi spiace perdermi la magia dei regali di Babbo Natale della mia bimba e mi chiedo quando finalmente potrò conoscere il mio bambino?
Sono stanca ma so che mi devo riprendere perchè il bello deve ancora venire, e quando verrà dovrò essere pronta.
Chiamo a casa, mi faccio un piantarello al telefono per sfogarmi e me ne torno in camera...non l'avessi mai fatto dopo mezz'ora Niko è in clinica e ha deciso che prendiamo la stanza a pagamento in modo tale che lui può stare tutta la notte con me. Mi arrabbio per la sua leggerezza nel prendere le decisioni anche per mio conto ma in realtà ne sono sollevata ed averlo accanto anche se non durante il parto mi dà comunque più serenità.
Ci sistemiamo dunque nella camera con 2 letti e ci mettiamo a dormire (lui seriamente io con mezzo occhio aperto). Alle 22.10 avverto una contrazione: ohhhh che sia ora??? La successiva 10 minuti più tardi, ma ancora non sono dolorose. Spero si stia comunque muovendo qualcosa, sarebbe ora no??? Vado a farmi monitorare e...non è cambiato niente. NIENTE! Uffa però, non vuole uscire sto puzzone? Torno a letto, lui ronfa beato. Io smsaggio, giocherello col telefono e attendo. Alle 22.49 sono demotivata, alle 22.58 la sento
questa si è fatta notare, penso, e cerco di mantenere il self control. Mi alzo, vado alla finestra (tanto per fare qualcosa) ed eccone un'altra. YUUUU, 3 MINUTI, FORZA!!! Chiamo Niko, gli chiedo di aiutarmi a gestire il dolore, gli dico che son quelle buone ed eccone un'altra, di nuovo 3 minuti. Yeah! Mi accompagna per mano in sala travaglio e mi lascia nelle mani di un'ostetrica con la messa in piega ed il trucco perfetti, da cenone appunto
Mi attacca al monitoraggio ma lo vede da sè che ci siamo quasi. Mi visita, un po mi son dilatata ma nulla di eccezionale quindi mi chiede se può farmi un po male e portarmi a 6/7 cm: "fallo fallo" dico io prima di sentire un dolore dolorosissimo. Ma gliene sono infinitamente grata!
Mi dice di non spingere, non ancora, e va a preparare la sala parto. Le urlo che non posso, che devo spingere e allora ritorna, controlla e mi da il benestare mentre tutti i medici e gli infermieri del reparto si apprestano a portarmi in sala parto. Così vengo messa sul lettino, a pancia in su e coi piedi nelle staffe e posso spingere. Son tutti in modalità festa e non mi va di rovinare il clima perciò durante la contrazione spingo e nella pausa ("pensa a qualcosa di bello" mi ripeto) li intrattengo e chiacchiero. E ridiamo, facciamo battute, mi scuso per aver interrotto il loro cenone ed il ginecologo ha pure la faccia tosta di farmi notare che ho un callo sotto al piede. "Dottore, da mo che non mi vedo i piedi! Appena torno a casa le prometto che levo quello e mi faccio la ceretta all'inguine" e faccio ridere tutti: chissà poi perchè!
Alla terza spinta l'ostetrica capisce che il bimbo ha un giro di cordone, alla quarta lo srotola e lo fa nascere
Il cordone non era solo attorno al collo, ma anche attorno una gambina ed un braccino era sollevato tipo superman: che piccolo contorsionista!
Eccolo, il mio Fabiano detto Calippo, eccolo sul mio petto alle 23.41, in tempo per fare gli auguri al suo papà e condividere con lui il compleanno. E come lo vedo, come mi viene appoggiato al petto, mi si riempiono gli occhi di lacrime e mi rincoglionisco riuscendo a ripetere all'infinito soltanto "AMORE MIO" mentre lui fa sentire la sua voce
Poi me lo portano via per lavarlo e metterlo nella culletta termica: è piccino, 2,410kg e ci resterà tutta la notte. Intanto a me tocca la parte divertente di ricucitura perchè malgrado i massaggi col braccino alzato mi ha lacerata, ma a differenza della sorella stavolta mi fanno l'anestesia. E questa è l'immagine che si poteva vedere allo scoccare della mezzanotte nel reparto maternità e ginecologia di Aprilia: una decina di persone che si scambiavano gli auguri di BUON NATALE mentre la sottoscritta con la patata al vento gioiva della nascita del suo secondo tesoro e ringraziava tutti facendo a sua volta gli auguri.
Ero veramente stanca, specialmente le ultime due settimane passate tra visite e corse folli per finire di preparare la valigia ed organizzare i regali al posto di Babbo Natale che mi ha chiesto di fare le sue veci. Ero stanca di non riuscire a digerire nulla, di avere acidità costante e ancora, dopo 8mesi e mezzo, momenti in cui resistere alle nausee ed ai conati era una prova di forza. Ero stanca anche perchè non dormivo praticamente più e la mole iniziava a farsi considerevole...quindi camminavo modello papera (bradipo-papera data la velocità) e insomma, se m'avesse graziato qualche giorno ne sarei stata felice.
D'altra parte però temevo che il pupetto fosse ancora troppo piccino, dal momento che all'ultima ecografia il medico mi disse che era un po' più minuto della media. Bè, "la sorella è nata piccola" pensavo "e a termine" quindi lui tesoro se arrivava prima rischiava d'esser uno scriccioletto. E mi sentivo un po' in colpa per il desiderio di farlo nascere quanto prima.
Verso sto pupetto mi son sempre sentita un po' in difetto in realtà, dapprima per il fatto di non prendermi abbastanza cura di me stessa e mi rimproveravo di stancami troppo, ma con una bimba di 5 anni in casa riposarsi in effetti non è facile. Secondo motivo di senso di colpa era il classico "lo amerò come amo Clarissa?"

Ma veniamo al dunque.
Il 23 dicembre ero a casa con Clarissa febbricitante, ed anch'io non ero in gran forma. Speravo che entrambe saremmo state meglio l'indomani perchè a parte il cenone da preparare dovevamo festeggiare degnamente il compleanno di Nicola...e già cominciavamo male perchè saremmo dovute andare a comprargli il regalo il pomeriggio precedente ma non l'avevamo potuto fare causa febbre. Quindi eravamo a mani vuote e senza idee. Che facciamo che non facciamo decidiamo di fargli recapitare a sorpresa un mazzo di fiori, anche perchè fare un ordine il 23 dicembre e sperare in una consegna il 24 fa ridere. A sapere come sarebbe andata ci risparmiavamo i fiori

La sera mettiamo a letto Clarissa sfebbrata, io sto un po' meglio ed aspetto la mezzanotte per augurare a mio marito un buon compleanno


Alle 2.30 mi sveglio per andare al bagno, ma prima di alzarmi mi accorgo che mi sto un po bagnando. Oh oh, mi dico, qui c'è qualcosa di strano! Ed ho paura che nell'alzarmi possa fare un laghetto a terra: metti che mi si son rotte le acque? Pian piano mi alzo ed invece non accade nulla. Vado al bagno e cambio gli slip, che non sono bagnatissimi ma un po inumiditi. Che strano, penso, che è successo? Comunque decido di mettermi un assorbente per sicurezza. Torno a letto e sento di nuovo la sensazione di prima: mi sto bagnando, sto gocciolando

Vado a controllare l'assorbente: umido. Uhm, la cosa mi puzza

Andiamo dunque in ospedale: per strada non c'è nessuno che pacchia! Decidiamo che comunque è meglio non arrivare fino a Roma perchè non si sa mai, metti che inizia il travaglio? Ok, domande di rito all'accettazione e saliamo con la valigia in reparto dove mi visitano e mi attaccano al monitoraggio: dilatazione 2 cm, collo raccorciato al 50%, nessuna contrazione. Chiaramente mi ricoverano comunque e dicono che Fabiano nascerà oggi. Oggi? Come il suo papà? E se questo poi si monta la testa?

non sappiamo perchè il sacco si sia rotto e poi che mio marito non potrà assistere al parto. Questa notizia mi fa salire l'ansia: ho bisogno della sua calma e razionalità là dentro! L'ostetrica di turno mi assicura che per quanto la riguarda lo farà entrare comunque, e mi dice che a me verrà somministrato l'antibiotico in assenza di tali risultati. Per me poco male, ma il turno dell'ostetrica termina alle 8 e a quell'ora Niko è già a casa da un pezzo e non si smuove nulla. Cambio turno, altra visita e altro monitoraggio: tutto tace. L'ostetrica mi dice di camminare per far scendere la testa del bimbo ed inizio a farmi il corridoio avanti ed indietro...cioè, il reparto è talmente piccino che sto corridoio lo consumo! Un po mi metto a letto, un po cammino, faccio le scale e alle 11.30 finalmente incontro mia figlia che è venuta a trovarmi ma non può salire in reparto. Poco male:scendo io, forza con ste scale! Contrazioni ovviamente manco mezza. L'abbraccio forte, lei nota che sono ancora panzuta e mi chiede il perchè visto che a quest'ora sperava già di essere una sorellona. Non lo so mammina, ma spero che la prossima volta che ci vediamo Fabiano sarà nato. Quant è capoccione come il padre sto figlio??? Risalgo in reparto e vado dritta al monitoraggio. E' mezzogiorno, sto digiuna dalla sera prima e salto il pranzo perchè resto lì attaccata mentre la mia triste minestrina viene portata via. Alle 12.40 mi fanno la prima applicazione di gel, alle 14 mi staccano e indovina indovinello? 2 dita di dilatazione, collo al 50%

Sono stanca ma so che mi devo riprendere perchè il bello deve ancora venire, e quando verrà dovrò essere pronta.
Chiamo a casa, mi faccio un piantarello al telefono per sfogarmi e me ne torno in camera...non l'avessi mai fatto dopo mezz'ora Niko è in clinica e ha deciso che prendiamo la stanza a pagamento in modo tale che lui può stare tutta la notte con me. Mi arrabbio per la sua leggerezza nel prendere le decisioni anche per mio conto ma in realtà ne sono sollevata ed averlo accanto anche se non durante il parto mi dà comunque più serenità.
Ci sistemiamo dunque nella camera con 2 letti e ci mettiamo a dormire (lui seriamente io con mezzo occhio aperto). Alle 22.10 avverto una contrazione: ohhhh che sia ora??? La successiva 10 minuti più tardi, ma ancora non sono dolorose. Spero si stia comunque muovendo qualcosa, sarebbe ora no??? Vado a farmi monitorare e...non è cambiato niente. NIENTE! Uffa però, non vuole uscire sto puzzone? Torno a letto, lui ronfa beato. Io smsaggio, giocherello col telefono e attendo. Alle 22.49 sono demotivata, alle 22.58 la sento


Mi dice di non spingere, non ancora, e va a preparare la sala parto. Le urlo che non posso, che devo spingere e allora ritorna, controlla e mi da il benestare mentre tutti i medici e gli infermieri del reparto si apprestano a portarmi in sala parto. Così vengo messa sul lettino, a pancia in su e coi piedi nelle staffe e posso spingere. Son tutti in modalità festa e non mi va di rovinare il clima perciò durante la contrazione spingo e nella pausa ("pensa a qualcosa di bello" mi ripeto) li intrattengo e chiacchiero. E ridiamo, facciamo battute, mi scuso per aver interrotto il loro cenone ed il ginecologo ha pure la faccia tosta di farmi notare che ho un callo sotto al piede. "Dottore, da mo che non mi vedo i piedi! Appena torno a casa le prometto che levo quello e mi faccio la ceretta all'inguine" e faccio ridere tutti: chissà poi perchè!
Alla terza spinta l'ostetrica capisce che il bimbo ha un giro di cordone, alla quarta lo srotola e lo fa nascere

Eccolo, il mio Fabiano detto Calippo, eccolo sul mio petto alle 23.41, in tempo per fare gli auguri al suo papà e condividere con lui il compleanno. E come lo vedo, come mi viene appoggiato al petto, mi si riempiono gli occhi di lacrime e mi rincoglionisco riuscendo a ripetere all'infinito soltanto "AMORE MIO" mentre lui fa sentire la sua voce

Poi me lo portano via per lavarlo e metterlo nella culletta termica: è piccino, 2,410kg e ci resterà tutta la notte. Intanto a me tocca la parte divertente di ricucitura perchè malgrado i massaggi col braccino alzato mi ha lacerata, ma a differenza della sorella stavolta mi fanno l'anestesia. E questa è l'immagine che si poteva vedere allo scoccare della mezzanotte nel reparto maternità e ginecologia di Aprilia: una decina di persone che si scambiavano gli auguri di BUON NATALE mentre la sottoscritta con la patata al vento gioiva della nascita del suo secondo tesoro e ringraziava tutti facendo a sua volta gli auguri.