"Chiami suo marito"
Inviato: 18 dic 2011, 11:11
Sono passati tre mesi dal parto ed eccomi qui a raccontare la mia piccola esperienza.
La mia gravidanza è stata etichettata "a rischio" non tanto per il bébé ma per me che non potevo più prendere i miei farmaci quotidiani (soffro di una malattia rara delle vene e delle articolazioni) e ho passato molto tempo a casa e a riposo, ma devo dire che tutto procedeva perfettamente per la/il piccolo (non avevamo idea di cosa fosse).
Dalla 34esima settimana avevo iniziato ad avere le contrazioni preparatorie, tutto nella norma per quanto leggevo in giro. All'inizio della 36esima sono passata dalla mia ginecologa a portarle le analisi.
"Non ti visito tanto va tutto bene."
Le parlo delle contrazioni, mi conferma che è normalissimo.
Tre giorni dopo, a mezzanotte (queste cose succedono sempre nei momenti più assurdi, in fondo i bambini hanno la febbre di domenica e i gatti la cistite a ferragosto) iniziano delle contrazioni più forti e regolari, che aumentano di intensità e di frequenza nelle due ore successive.
Appena mio marito torna da lavoro ci avviamo con molta calma verso l'ospedale (che dista più di 20minuti da casa mia).
Lì passeremo diverse ore tra tracciati e visite.
"Si signora le contrazioni ci sono ma sono deboli di intensità, lei vada ad istallarsi in camera, seguiremo l'andamento della questione."
Alle 8 del mattino mio marito torna a casa a riposare e verso ora di pranzo mi visita un'altra ginecologa.
"Qui non sta succedendo niente, quando finisco il giro di visite la rimando a casa non è ora."
Ho pianto, le ho spiegato che queste contrazioni non erano come quelle dei giorni scorsi, le ho fatto notare che ogni caso ero 4 settimane in anticipo, che era forse meglio non sorvolare sulla questione. Niente, era irrimovibile. Ma io lo sentivo che era il momento.
Qualcosa è girato per il verso giusto perché quel pomeriggio ci sono stati due parti e un cesareo quindi la dottoressa non l'ho più rivista e al turno successivo mi ha visitata un terzo dottore.
"Facciamo un nuovo tracciato adesso e vediamo."
Mio marito legge un libro, a me cade l'occhio sul tracciato. Quando le contrazioni (che erano rimaste regaolari a 5 minuti dalla notte prima) si fanno più intense, il battito del bèbè crolla.
"No signora, lei non va da nessuna parte."
Abbiamo fatto unìeco per vedere dove potesse essere il problema non c'era niente di allarmante. Allora il dottore ha fatto l'ipotesi di una disidratazione del folicolo. Mi ha messa sotto due flebo di medicine di cui onestamente non ricordo il nome.
Abbiamo rifatto il tracciato.
Tutto era tornato nella norma.
Ormai era mezzanotte e ho mandato mio marito a casa a dormire, mi sono messa a letto e ho chiuso gli occhi.
Di certo non ho dormito. Dopo pochi minuti ho iniziato a rimettere. Non è che stessi eccessivamente male ma in 4 ore avrò rimesso 5 volte.
E un angelo di infermiera è stata al mio fianco.
Poi alle 4 ha chiamato l'ostetrica di sua iniziativa.
"Guarda che la signora è molto sofferente, perchè non la visiti un attimo."
Mi sono alzata dal letto e sono andata fino alla sala visite, è durato meno di dieci secondi. Il viso dell'ostetrica era raggiante.
"Signora, chiami suo marito, ci siamo."
Come ci siamo? Sono una primipara, dove sono le 8 ore di travaglio per la dilatazione? A me è parso di avere dolori da ciclo in queste 4 ore.
Chiamo il suddetto marito che salta in macchina. Torno in stanza, prendo la mia borsettina e mi avvio camminando verso la sala parto. E dire che avevo visto il giorno prima donne andarci in sedia a rotelle, su lettini, a spalle dei mariti!
Ho fatto un'ora di travaglio in vasca, poi sono uscita perché a 36 settimane non si può partorire in acqua ma devo dire che è stato bellissimo e mi ha aiutato molto con i dolori.
E' vero ho pensato più volte di non farcela, pensavo di essere lì da anni, quando poi in realtà dopo 3 ore e qualcosa la sala parto si è riempita di medici e infermirere della neonatologia. Hanno usato la ventosa perché il bébé aveva rivolto la testa all'insù ed è durato tutto un secondo.
Poi non ho più visto niente, ho capito che era nata una femmina perché ho sentito mio marito pronunciare il suo nome.
Elizabeth.
L'ho vista di schiena mentre il neonatologo la visitava.
Stava benissimo, era sana come un pesce. Me l'hanno posata sul petto e finalmente l'ho vista. Ha aperto gli occhi e si è attaccata al seno, da sola, subito.
Ci hanno tenuto 5 giorni in ospedale visto il mese di anticipo con cui era arrivata ma con i 2610gr e i suoio 47cm, anche se era la nana del reparto era anche la più forte.
Forse mi aspettavo qualcosa di più traumatico, forse sono molto resistente al dolore io, ma devo dire che ho vissuto questo momento benissimo, malgrado la stanchezza.
Complici forse la mano salda di mio marito intorno alla mia e un'ostetrica a dir poco fantastica!

La mia gravidanza è stata etichettata "a rischio" non tanto per il bébé ma per me che non potevo più prendere i miei farmaci quotidiani (soffro di una malattia rara delle vene e delle articolazioni) e ho passato molto tempo a casa e a riposo, ma devo dire che tutto procedeva perfettamente per la/il piccolo (non avevamo idea di cosa fosse).
Dalla 34esima settimana avevo iniziato ad avere le contrazioni preparatorie, tutto nella norma per quanto leggevo in giro. All'inizio della 36esima sono passata dalla mia ginecologa a portarle le analisi.
"Non ti visito tanto va tutto bene."
Le parlo delle contrazioni, mi conferma che è normalissimo.
Tre giorni dopo, a mezzanotte (queste cose succedono sempre nei momenti più assurdi, in fondo i bambini hanno la febbre di domenica e i gatti la cistite a ferragosto) iniziano delle contrazioni più forti e regolari, che aumentano di intensità e di frequenza nelle due ore successive.
Appena mio marito torna da lavoro ci avviamo con molta calma verso l'ospedale (che dista più di 20minuti da casa mia).
Lì passeremo diverse ore tra tracciati e visite.
"Si signora le contrazioni ci sono ma sono deboli di intensità, lei vada ad istallarsi in camera, seguiremo l'andamento della questione."
Alle 8 del mattino mio marito torna a casa a riposare e verso ora di pranzo mi visita un'altra ginecologa.
"Qui non sta succedendo niente, quando finisco il giro di visite la rimando a casa non è ora."
Ho pianto, le ho spiegato che queste contrazioni non erano come quelle dei giorni scorsi, le ho fatto notare che ogni caso ero 4 settimane in anticipo, che era forse meglio non sorvolare sulla questione. Niente, era irrimovibile. Ma io lo sentivo che era il momento.
Qualcosa è girato per il verso giusto perché quel pomeriggio ci sono stati due parti e un cesareo quindi la dottoressa non l'ho più rivista e al turno successivo mi ha visitata un terzo dottore.
"Facciamo un nuovo tracciato adesso e vediamo."
Mio marito legge un libro, a me cade l'occhio sul tracciato. Quando le contrazioni (che erano rimaste regaolari a 5 minuti dalla notte prima) si fanno più intense, il battito del bèbè crolla.
"No signora, lei non va da nessuna parte."
Abbiamo fatto unìeco per vedere dove potesse essere il problema non c'era niente di allarmante. Allora il dottore ha fatto l'ipotesi di una disidratazione del folicolo. Mi ha messa sotto due flebo di medicine di cui onestamente non ricordo il nome.
Abbiamo rifatto il tracciato.
Tutto era tornato nella norma.
Ormai era mezzanotte e ho mandato mio marito a casa a dormire, mi sono messa a letto e ho chiuso gli occhi.
Di certo non ho dormito. Dopo pochi minuti ho iniziato a rimettere. Non è che stessi eccessivamente male ma in 4 ore avrò rimesso 5 volte.
E un angelo di infermiera è stata al mio fianco.
Poi alle 4 ha chiamato l'ostetrica di sua iniziativa.
"Guarda che la signora è molto sofferente, perchè non la visiti un attimo."
Mi sono alzata dal letto e sono andata fino alla sala visite, è durato meno di dieci secondi. Il viso dell'ostetrica era raggiante.
"Signora, chiami suo marito, ci siamo."
Come ci siamo? Sono una primipara, dove sono le 8 ore di travaglio per la dilatazione? A me è parso di avere dolori da ciclo in queste 4 ore.

Chiamo il suddetto marito che salta in macchina. Torno in stanza, prendo la mia borsettina e mi avvio camminando verso la sala parto. E dire che avevo visto il giorno prima donne andarci in sedia a rotelle, su lettini, a spalle dei mariti!
Ho fatto un'ora di travaglio in vasca, poi sono uscita perché a 36 settimane non si può partorire in acqua ma devo dire che è stato bellissimo e mi ha aiutato molto con i dolori.
E' vero ho pensato più volte di non farcela, pensavo di essere lì da anni, quando poi in realtà dopo 3 ore e qualcosa la sala parto si è riempita di medici e infermirere della neonatologia. Hanno usato la ventosa perché il bébé aveva rivolto la testa all'insù ed è durato tutto un secondo.
Poi non ho più visto niente, ho capito che era nata una femmina perché ho sentito mio marito pronunciare il suo nome.
Elizabeth.
L'ho vista di schiena mentre il neonatologo la visitava.
Stava benissimo, era sana come un pesce. Me l'hanno posata sul petto e finalmente l'ho vista. Ha aperto gli occhi e si è attaccata al seno, da sola, subito.
Ci hanno tenuto 5 giorni in ospedale visto il mese di anticipo con cui era arrivata ma con i 2610gr e i suoio 47cm, anche se era la nana del reparto era anche la più forte.
Forse mi aspettavo qualcosa di più traumatico, forse sono molto resistente al dolore io, ma devo dire che ho vissuto questo momento benissimo, malgrado la stanchezza.
Complici forse la mano salda di mio marito intorno alla mia e un'ostetrica a dir poco fantastica!
