La gravidanza è stata lunga, ho avuto tutti i malesseri possibili e immaginabili, soprattutto nausea e un grosso spavento: bi-test con elevato tischio per trisomia 21.
Così faccio d’urgenza la villocentesi e fortunatamente il risultato è cariotipo normale. Fino ad allora non volevamo sapere il sesso, ma dopo i giorni di angoscia vissuta, quando la dottoressa dell’H mi ha chiamato per dirmi che andava tutto bene non ho resistito io desideravo tanto una bimba e fin dall’inizio avrei voluto chiamarla Caterina,e quando mi ha detto femmina, mi sono sciolta in un pianto misto di liberazione e felicità.
Così i mesi passano e supportata e sopportata dalle marzoline

40 settimane, inziano i monitoraggi ma niente, poi a 40+3 altro monitoraggio: collo raccorciato del 50% così la dottoressa rompe le mebrane e mi dice “se non succede niente ci vediamo lunedì per l’altro monitoraggio e mercoledì 6 aprile l’induzione”.
Il giorno dopo, sabato 2 pranziamo e ci mettiamo sul divano a vedere le prove della motogp, sento un po’ di mal di pancia e così vado al bagno, appena tornata sul divano inzio a sentire dei dolorini, così dico al papà: “forse è meglio se ci avviamo all’ospedale” , ho le contrazioni ogni 2 minuti circa

Arriviamo in H e alle 15 sono già in reparto, con contrazioni giù abbastanza dolorose e dilatazione di 2 cm, e da qui inizia il delirio. Avevo chiesto mille volte alle amiche marzoline come fossero le contrazioni ma mica vevo capito che avrebbero fatto così male. Purtroppo la dilatazione procede molto lentamente e così vado avanti fino alle 23 tra urli e pianti e quel povero cristo del papà che mi sorregge e l’ostetrica che cerca di aiutarmi con la respirazione, ma niente da fare io sento solo tanto MALE , tanto che a un certo punto dico anche “basta, non voglio più partorire, fatela tornare indietro”

Finalmente alle 23 raggiungo i 3 cm e mi portano in sala travaglio per la SANTA EPIDURALE, ma l’anestesista non arriva e io piango e dico all’ostetrica “mi giuri che sta arrivando? No, mi stai dicendo una bugia, non arriva”.
Dopo un tempo che a me è sembrato interminabile arriva l’anestetista e con l’epidurale inzia una ltro mondo: non ho pù dolore e finalmente posso rilassarmi e chiacchiero con l’ostetrica che è una rgaazza carinissima e dolcissima.
La dilatazione continua a procedere molto a rilento e solo verso mattina inizio ad arrivare al punto, l’osterica mi sprona e dice “vedo al testa, SPINGI” ma io non riesco a spingere bene e Caterina è sempre lì, tanto che a un certo punto arriva il professore e dice “Qua non si procede, se tra mezz’ora nnn cambia niente facciamo il cesareo” e io lì sono entrata nel panico e ho inziato a

Torna il professore e decide di eseguire la manovra di Kristeller: ho questo omone sulla panza che attaccato ad un asciugamano spinge spinge spinge ma ancora facciamo fatica, così decidono di farmi anche l’episiotomia.
A un certo punto stremata dalla fatica vedo intorno a me almeno 6 persone tra chi traffica sotto, chi spinge sulla panza, e chi mi “studia” , sìbperchè il Sant’Orsola essendo un policlinico universitario offre anche questo bel servizio

Dunque eravamo rimasti all’mone sulla panza… spingo spingo spingo e finalmente sento qualcosa di caldo che scivola fuori, mezza rimabambita chiedo: “è nata?” Ero talmentre stremata che non sentivo neanche che piangeva.
“Sì”
E io " sta bene?”
“Sì sta benissimo ed è bellissima”
E finalmente la vedo, la alzano e me la mettono sulla pancia, piangente, bagnata, ma BELLISSIMA

La annuso e fa un profumo indescrivibile ma indimenticabile he solo chi l’ha sentito può capire. Inizio a piangere e ripeterle “amore mio” all’infinito.
Guardo il papà che piange e penso a quanto sia bello averlo lì vicino a me e alla nostra bambina e in un attimo Caterina mi fa la cacca addosso…….. La cosa più dolce che abbia mai visto!!!