
A 38 settimane faccio l’ultima visita con la mia gine: tutto a posto, ci diamo appuntamento per il primo monitoraggio a 39+4 in ospedale. Niente da segnalare? Solo delle fastidiose perdite molto acquose, dico io. E Lei: ma è normalissimo in gravidanza! Me ne vado tranquilla a casa. L’inquilino probabilmente si farà sfrattare oltre termine, ormai fa caldo e io ripenso ai mesi di vasosuprina e letto quando dovevo” arrivare almeno a 34”, e adesso siamo qui, a termine, fa un caldo boia e giro in ciabatte da tanto son gonfi i piedi

Il giorno del monitoraggio mi avvio da sola, guido fino in ospedale pure scocciata col marito che vuole a tutti i costi accompagnarmi e portare la valigia. Tutto ok, collo chiuso, zero contrazioni, ci rivediamo a 40+0. Ma l’ostetrica che mi toglie il monitoraggio e mi passa i vestiti si rende conto che i pantaloni sono visibilmente bagnati, e non è convinta che le perdite così acquose siano tanto normali
Visita, eco, tamponi: Signora, forse ha rotto il sacco in alto e non è più sterile, dobbiamo cominciare una cura antibiotica. Ma io sono 2 settimane che mi lamento di queste perdite! Via, ricovero e induzione immediata, aspettiamo 3 dosi di antibiotico e si parte!
Io non ero mica pronta a partorire così, in fretta e furia, con l’induzione … mi prende l’ansia.

Mi dicono che sarà una cosa lunga, che non funzionerà alla prima, e poi mi chiedono il permesso di far fare pratica a due allieve ostetriche e un paio di specializzandi… ma certo! Tanto ormai … non vi posso dire quanti ne son passati in quei giorni: solo per applicare il propess guardavano in 6

Alle 19 vomito tutto, ho freddo, ho male, voglio morire e maledico chiunque… in perfetto e rigoroso silenzio! Chi mi conosce, marito, madre, amici che si alternano a trovarmi è seriamente preoccupato: io parlo anche con le pietre e soprattutto in situazioni di stress ho un turpiloquio degno di uno scaricatore di porto: non sentirmi parlare, lamentarmi ed inveire porta mio marito al panico. Chiede una nuova visita, siamo sempre a 1 cm e viene gentilmente invitato ad andarsene, visto che ormai sono le 21 e di partorire per quella notte non se ne parla

La provvidenza (la c’è la provvidenza, la c’è) fa in modo che la mia amica carissima, coinquilina per anni, sorella acquisita, saputo del ricovero , arrivi da fuori città ormai alle 22, si intrufoli in camera (dove sono rimasta sola) e faccia finta di niente. Mi visitano: non sono ancora ufficialmente in travaglio, ma i dolori ora sono insopportabili, le contrazioni sono continue, non riesco a stare in nessun altro modo che in piedi col sedere appena appoggiato al letto. Tra una contrazione e l’altra mi addormento (questo giuro non l’avrei mai creduto possibile) e cado in avanti, lei mi sorregge e poi aspetta la nuova contrazione… andiamo benino insieme, le ostetriche e infermiere sono molto soddisfatte del fatto che ho smesso di chiamare col campanello e lasciano stare l’amica anche se sarebbe proibito. Alle 23.30 mi prende un fortissimo bisogno di spingere, l’amica chiama allarmata e le infermiere le dicono che sicuramente mi devo scaricare, le danno in mano una peretta e spariscono. Mi trascino in bagno sentendomi una fallita, piagnucolando che non ce la farò mai a sopravvivere, che non ce la farò mai a farmi un clistere, neanche riuscivo a sedermi sul water… a quel punto ho ricordi vaghi, so che ho chiamato dentro l’amica per farmi aiutare ad alzarmi e lei ha cominciato a chiamare forte le ostetriche, sono entrati tutti in bagno e poi ho ricostruito che avevo rotto le acque, ma soprattutto c’era sangue ovunque… finalmente mi visitano, lì sul letto della mia stanza e mi dicono: ah, ecco dilatazione completa, andiamo in sala parto. ma cioè così?????

No neanche a questo sono pronta, mi avete detto un’ora fa che non ero in travaglio e che era solo la fifa e la bassa soglia del dolore a farmi sragionare e adesso devo partorire???? Non posso, non c’è mio marito, non sono pronta… invece pare proprio che sia pronta, mi fanno andare in sala parto a piedi, sorretta dall’ostetrica e dall’amica con la raccomandazione di tenermi una mano lì sotto e se sento arrivare il bambino urlare


Non c’è tempo di aspettare il marito, fanno vestire l’amica (mai partorito prima, e forse mai più :ahah scusa scusa) e si va: prima spinta! Mi dicono che sono bravissima che ho capito perfettamente il meccanismo e continuare così, mi rendo conto che ho riempito il letto di c@cc@. Ma al momento neanche mi importa sono concentratissima. Si vedono i capelli, forza forza! A questo punto mi parte il turpiloquio: mi hanno cacciato il marito, mi rifiuto di partorire senza di lui, mi agito, insulto tutti quelli che mi hanno ripetuto per quasi 12 ore che avrei partorito il giorno dopo e adesso non c’è il padre, non riesco più a coordinare… è un casino. Poi arriva trafelato mio marito e allora improvvisamente tutto cambia, ricomincio a spingere, ci siamo… all’improvviso l’ostetrica mi ordina di non spingere. Io dico che non posso fermarmi, e lei con voce ferma mi dice che devo trattenermi a tutti i costi, mi fanno una flebo per fermare le contrazioni, entrano due ginecologi, io mi agito perché al corso ci avevano detto che se il parto è senza complicazioni c’è solo l’ostetrica. Ma quanto glielo hanno stimato questo bambino? Fa danni come se fosse di 5 kg! Mi sento morire! Io comincio a gridare “tiratelo fuori!!!!!!” m dicono che mi tagliano, ma chissene, presto, presto va bene tutto, ma tiratelo fuori… li sento che parlottano tra loro e manovrano, io piango come una matta, supplico tutti di tirarlo fuori, chiedo scusa ripetutamente a mio marito

Pesa 3,010 KG ed è “lungo” 49 cm! Mi cuciono per un’ora, ho un enorme orologio sulla parete di fronte al lettino e piango e misuro ogni minuto… più male il cucire che il partorire, fanno in fretta perché ho una emorragia
Non ho voluto marco in braccio, l’ho visto appena, avevo paura di farlo cadere perché sussultavo di continuo per il male… è stato brutto, mi sono sentita una pessima madre dopo pochi minuti dall’esserlo diventata… poi però ci sono state quelle splendide due ore noi tre da soli in una sala travaglio blu, con le luci basse, la musica e l’ostetrica che compilava i moduli istat con mio marito che non si ricordava più quando era nato e dove e che studi aveva fatto :ahah il mio eroe! Io dico sempre che senza di lui non avrei potuto partorire ed è vero!

Oggi Marco è un ometto, stamattina non riuscivo a vestirlo da quanto era eccitato dall’idea di avere 5 anni!
Buon compleanno amore mio!