Nel giardino, la mia piccola melina
Inviato: 7 giu 2011, 1:35
29 Aprile 2011, h 04.30
Sono a 37 settimane +2, mi desto e ho voglia di andare a fare la pipì. Tutto mi aspetto fuorchè le acque che come una piccola cascata scivolano lungo le gambe.
Mi sorprendo e un pensiero iniziale mi guida ad una perdita di pipì, ma poi mi desto meglio dal sonno e realizzo, andando verso il bagno, che ho perso il tappo e le acque si sono rotte, con delicatezza ma si sono rotte.
Mi siedo e osservo lo slip, stupefatta. Credevo mi avrebbe colta il panico. Ma no, con dolcezza e gioia infinita accarezzo la mia panciona enorme, comincio a parlare alla mia piccola. Le faccio fare il giro della cameretta e ci sediamo davanti al computer, ascoltiamo 'Arrival of the birds' dei cinematic orchestra, mandiamo il primo sms ad una vecchia amica nottambula.
Messaggio alla mamma per avvisarla. E' già fibrillante, più di me...forse davvero ho sbagliato a mandarle il sms. Avviso il mio dolce maritino addormentato...che come sempre anuisce, conferma d'aver sentito e poi crolla dall'altro lato. In effetti potrei partorire e lui non credo si potrebbe accorgere :D quando dorme, dorme!!!!
Alle 7 decido di prepararmi, mia madre è già arrivata.
Alle 8 arrivo in ospedale seguita da un corteo (mia mamma, papà, sorella di mia mamma, mia cugina) isterico e fibrillante, impaziente. Tutti attendono la mia cucciola, quanto e più di me. Tutti hanno il desiderio di mordicchiarla e sbacciucchiarla tutta.
Mi fanno le carte del ricovero, mi mettono in una stanzetta per monitorare la cucciola e cominciano a bombardarmi di antibiotici in attesa di sapere se ero positiva allo streptococco.
Da li, fino alle 16 del pomeriggio è stato un continuo sali e scendi dal lettino, tra doloretti e dolori un pò più accentuati. Purtroppo le contrazioni c'erano, ma nessuna buona ed utile per far uscire la cucciola. Attesa, infinita attesa mano nella mano con il mio dolce amore con lo sguardo perso sul monitor che indicava le contrazioni e il battito della cucciola. Un via e vai dalla stanza delle medicazioni. Mia mamma è pallida, le fa male il cuore nel vedermi sofferente. Mio papà fuori dalla saletta comincia a sentirsi male, mia zia (una seconda mamma) è cosi impaziente che potrebbe saltarmi sulla pancia per far uscire la piccola.
Mi sono dilatata di soli 3 cm in 11 ore passate. L'attesa è lunga, i dolori tanti ma è come se rifuggissi il momento del parto...quello vero. E' come se egoisticamente il mio corpo trattenesse la cucciola. E' presto, dovevamo aspettare altre 3 settimane dico a me e a lei.....altre 3 settimane tutte per noi due. Tre settimane di completa e totale intimità, noi due e il nostro giardino segreto, dove i semi piantati ora sono grandissimi sogni, grandi e meravigliosi.
Lo staff decide quindi di farmi iniezioni di ossitocina, che stimolano le contrazioni e inducono il parto, se non altro lo aprono. Nulla da fare però, il mio corpo era come se fosse imune agli effetti dell'ossitocina. Mi provocava contrazioni forti, ma come sempre, nessuna buona per la dilatazione.
Alle 18 circa, l'ostetrica del secondo turno (Mary) mi suggerisce di fare una doccia calda. Mi ha detto che potevo stare tutto il tempo che desideravo, poichè mi avrebbe molto aiutata l'acqua calda. Sotto l'acqua, invece dei benefici effetti del tepore, quindi invece del rilassamento, i dolori sono più forti ancora.
Mi assegnano la sala parto verde, molto intima, dolce, accogliente, con un gigantesco poster di una foresta e di una radura illuminata.
Sono rimasta sotto la doccia per un bel pò, ma i dolori anzichè diminuire, sembrava aumetassero. Sono dolori che tolgono il respiro, che non saprei spiegare, dolori che mi pare di sentire ancora se chiudo gli occhi.
Lei spinge, la mia cucciola spinge con la sua dolce testina, ed io anche.
Voglio l'epidurale...voglio poter tirare un respiro di sollievo. Voglio non avere dolori, anche solo epr qualche minuto. Guardo mio marito, mi stringe la mano. E' visibilmente stanco, fisicamente provato. Mi rendo conto in un attimo, che è molto più difficile per loro affrontare l'impotenza di non poterci aiutare, che per noi affrontare il dolore fisico....forse!
Poi sempre Mary viene e mi dice che potevo fare una pausa e accomodarmi in sala parto, su una poltrona a dir poco spaziale :D Era uno spettacolo, mio marito la voleva in sala a casa
huahuahuaahu
Ad intervalli regolari entravano a turno le donne della mia famiglia. Mia madre in modalità cadavere, bianca come un morto, con il cuore che le faceva male. Stava soffrendo per me (solo in seguito mi ha detto che lei al prossimo parto non vuole esserci). Mia zia che era esagitata ed in quanto già madre, si sentiva forte nel suggerirmi cose che il mio corpo lungi dal voler fare. Mi dava indicazioni su respirazione e altro...Ad un certo punto, non ho più voluto nessuno, volevo solo mio marito e il suo dolce silenzio, i suoi occhi ricolmi di dolcezza e amore, di quieta sofferenza. Non volevo più voci che mi incitassero a fare cose che il mio corpo non era pronto per fare.
Gli effetti dell'epidurale si attenuano ed io devo urlare, ne ho bisogno. Sto spingendo e la mia cucciola anche.
<<Respira Rebecca, respira...respira forte>>
Non ci riesco, non riesco...devo spingere, urlare mi da sollievo. Lo so, non mi sto concentrando, ma ho bisogno di gridare quel dolore fisico, esorcizzare quel dolore...e dopo ogni urlo il respiro, giusto.
Alle 22 Mary finisce il turno e ho paura di chi ne prenderà il posto. Ho paura che non avrò la fortuna di un'ostetrica sensibile. Ed è subentrata Sara, un'altra meravigliosa ragazza. Dolcissima, coccolosa, tenera e premurosa.
Ad intervalli di quasi 3 ore mi dovevano somministrare l'anestesia epidurale perchè i dolori diventavano insopportabili.
La mia bimbina spingeva, io anche, ma ero dilatata di soli 5 cm.
Ho fatto cosi tutta notte, mentre fuori mio padre ha rischiato l'infarto perchè mi sentiva gridare e patire e la sua pressione è salita a 220.
Gli era venuto in mente come 31 anni fa sua sorella aveva perso la bambina durante un parto come il mio ed era terrorizzato che succedesse anche a me.
E cercavo di ridere e sdramatizzare...invece di curarmi del mio parto, mi toccava curarmi degli infartati fuori.
La mia cucciola invece stava bene. Un tracciato bellissimo, non c'era sofferenza. L'unica a partire la fatica e lo sfinimento fisico ero io. Ero stanca fisicamente, avevo sonno, ma i dolori non mi davano tregua.
Dopo innumerevoli prove di forza, nello sconforto di sentire almeno una decina di donne che entravano, spingevano e stringevano tra le braccia i loro pargoli, mentre io ero li con la cervice che non ne voleva sapere di dilatarsi...finalmente alle 3 di notte entra la dottoressa di turno, e mi propone il cesareo per porre fine alle sofferenze.
Giuro, ero cosi sfinita di stanchezza che se non me lo avesse proposto lei, lo avrei chiesto io.
Tempo di svegliare lo staff, di preparare la sala operatoria e alle 4 in punto del 30 aprile 2011 ho sentito il pianto della mia piccola. Era stupenda, anche ricoperta di ricottina com'era, quando me l'hanno messa vicino alla fronte e le ho parlato e ci siamo guardate intensamente.
Poi l'hanno portata via dal suo papà, per lavarla e prepararla. 3kg e 300 di tenera rosellina.
A me hanno dato i punti velocemente e dopo poco ero fuori dalla sala operatoria, con il mio amore grande, Sara e la mia piccola principessa, tutti vicini. Sara mi ha messo la piccola sul petto, di traverso e me l'ha attaccata al seno. Ha cominciato subito a succhiare la mia vitellina.
Siamo rimasti li in quella stanza per un pò. Io credo di aver dormito per un pò. Poi verso le 6.30/7 mi hanno portata di sopra e caso vuole, che proprio nel fare quella manovra di trasporto, ho incrociato i miei che quasi non ci credevano. :D
Mi hanno messa in stanza con due ragazze con le quali ho fatto amicizia.
Mi hanno aiutata molto, perchè i primi 2 giorni io non riuscivo a muovermi, ero piena di aghi, cateteri e altro. Avevo un dolore che non so dirvi, tanto che hanno chiamato l'anestesista per 'drogarmi' con un pò di morfina...perchè piangevo dal male. Ah, che piacevole cosa quelle 'droghe' che fanno scomparire il dolore.
Ma com'è tanto più piacevole vedere la mia piccola principessa, la mia piccola Viviana.
Un altro passo, verso il futuro....e tenendo in braccio Viviana, guardando negli occhi mio marito, a soli due giorni dal parto, ancora piena di dolori, voglio già il bis....voglio già ritornare ad avere il pancione. E pensare che ero terrorizzata, e invece ora mi scopro essere 'una macchina sforna bebè'

Sono a 37 settimane +2, mi desto e ho voglia di andare a fare la pipì. Tutto mi aspetto fuorchè le acque che come una piccola cascata scivolano lungo le gambe.
Mi sorprendo e un pensiero iniziale mi guida ad una perdita di pipì, ma poi mi desto meglio dal sonno e realizzo, andando verso il bagno, che ho perso il tappo e le acque si sono rotte, con delicatezza ma si sono rotte.
Mi siedo e osservo lo slip, stupefatta. Credevo mi avrebbe colta il panico. Ma no, con dolcezza e gioia infinita accarezzo la mia panciona enorme, comincio a parlare alla mia piccola. Le faccio fare il giro della cameretta e ci sediamo davanti al computer, ascoltiamo 'Arrival of the birds' dei cinematic orchestra, mandiamo il primo sms ad una vecchia amica nottambula.
Messaggio alla mamma per avvisarla. E' già fibrillante, più di me...forse davvero ho sbagliato a mandarle il sms. Avviso il mio dolce maritino addormentato...che come sempre anuisce, conferma d'aver sentito e poi crolla dall'altro lato. In effetti potrei partorire e lui non credo si potrebbe accorgere :D quando dorme, dorme!!!!
Alle 7 decido di prepararmi, mia madre è già arrivata.
Alle 8 arrivo in ospedale seguita da un corteo (mia mamma, papà, sorella di mia mamma, mia cugina) isterico e fibrillante, impaziente. Tutti attendono la mia cucciola, quanto e più di me. Tutti hanno il desiderio di mordicchiarla e sbacciucchiarla tutta.
Mi fanno le carte del ricovero, mi mettono in una stanzetta per monitorare la cucciola e cominciano a bombardarmi di antibiotici in attesa di sapere se ero positiva allo streptococco.
Da li, fino alle 16 del pomeriggio è stato un continuo sali e scendi dal lettino, tra doloretti e dolori un pò più accentuati. Purtroppo le contrazioni c'erano, ma nessuna buona ed utile per far uscire la cucciola. Attesa, infinita attesa mano nella mano con il mio dolce amore con lo sguardo perso sul monitor che indicava le contrazioni e il battito della cucciola. Un via e vai dalla stanza delle medicazioni. Mia mamma è pallida, le fa male il cuore nel vedermi sofferente. Mio papà fuori dalla saletta comincia a sentirsi male, mia zia (una seconda mamma) è cosi impaziente che potrebbe saltarmi sulla pancia per far uscire la piccola.
Mi sono dilatata di soli 3 cm in 11 ore passate. L'attesa è lunga, i dolori tanti ma è come se rifuggissi il momento del parto...quello vero. E' come se egoisticamente il mio corpo trattenesse la cucciola. E' presto, dovevamo aspettare altre 3 settimane dico a me e a lei.....altre 3 settimane tutte per noi due. Tre settimane di completa e totale intimità, noi due e il nostro giardino segreto, dove i semi piantati ora sono grandissimi sogni, grandi e meravigliosi.
Lo staff decide quindi di farmi iniezioni di ossitocina, che stimolano le contrazioni e inducono il parto, se non altro lo aprono. Nulla da fare però, il mio corpo era come se fosse imune agli effetti dell'ossitocina. Mi provocava contrazioni forti, ma come sempre, nessuna buona per la dilatazione.
Alle 18 circa, l'ostetrica del secondo turno (Mary) mi suggerisce di fare una doccia calda. Mi ha detto che potevo stare tutto il tempo che desideravo, poichè mi avrebbe molto aiutata l'acqua calda. Sotto l'acqua, invece dei benefici effetti del tepore, quindi invece del rilassamento, i dolori sono più forti ancora.
Mi assegnano la sala parto verde, molto intima, dolce, accogliente, con un gigantesco poster di una foresta e di una radura illuminata.
Sono rimasta sotto la doccia per un bel pò, ma i dolori anzichè diminuire, sembrava aumetassero. Sono dolori che tolgono il respiro, che non saprei spiegare, dolori che mi pare di sentire ancora se chiudo gli occhi.
Lei spinge, la mia cucciola spinge con la sua dolce testina, ed io anche.
Voglio l'epidurale...voglio poter tirare un respiro di sollievo. Voglio non avere dolori, anche solo epr qualche minuto. Guardo mio marito, mi stringe la mano. E' visibilmente stanco, fisicamente provato. Mi rendo conto in un attimo, che è molto più difficile per loro affrontare l'impotenza di non poterci aiutare, che per noi affrontare il dolore fisico....forse!
Poi sempre Mary viene e mi dice che potevo fare una pausa e accomodarmi in sala parto, su una poltrona a dir poco spaziale :D Era uno spettacolo, mio marito la voleva in sala a casa

Ad intervalli regolari entravano a turno le donne della mia famiglia. Mia madre in modalità cadavere, bianca come un morto, con il cuore che le faceva male. Stava soffrendo per me (solo in seguito mi ha detto che lei al prossimo parto non vuole esserci). Mia zia che era esagitata ed in quanto già madre, si sentiva forte nel suggerirmi cose che il mio corpo lungi dal voler fare. Mi dava indicazioni su respirazione e altro...Ad un certo punto, non ho più voluto nessuno, volevo solo mio marito e il suo dolce silenzio, i suoi occhi ricolmi di dolcezza e amore, di quieta sofferenza. Non volevo più voci che mi incitassero a fare cose che il mio corpo non era pronto per fare.
Gli effetti dell'epidurale si attenuano ed io devo urlare, ne ho bisogno. Sto spingendo e la mia cucciola anche.
<<Respira Rebecca, respira...respira forte>>
Non ci riesco, non riesco...devo spingere, urlare mi da sollievo. Lo so, non mi sto concentrando, ma ho bisogno di gridare quel dolore fisico, esorcizzare quel dolore...e dopo ogni urlo il respiro, giusto.
Alle 22 Mary finisce il turno e ho paura di chi ne prenderà il posto. Ho paura che non avrò la fortuna di un'ostetrica sensibile. Ed è subentrata Sara, un'altra meravigliosa ragazza. Dolcissima, coccolosa, tenera e premurosa.
Ad intervalli di quasi 3 ore mi dovevano somministrare l'anestesia epidurale perchè i dolori diventavano insopportabili.
La mia bimbina spingeva, io anche, ma ero dilatata di soli 5 cm.
Ho fatto cosi tutta notte, mentre fuori mio padre ha rischiato l'infarto perchè mi sentiva gridare e patire e la sua pressione è salita a 220.

E cercavo di ridere e sdramatizzare...invece di curarmi del mio parto, mi toccava curarmi degli infartati fuori.
La mia cucciola invece stava bene. Un tracciato bellissimo, non c'era sofferenza. L'unica a partire la fatica e lo sfinimento fisico ero io. Ero stanca fisicamente, avevo sonno, ma i dolori non mi davano tregua.
Dopo innumerevoli prove di forza, nello sconforto di sentire almeno una decina di donne che entravano, spingevano e stringevano tra le braccia i loro pargoli, mentre io ero li con la cervice che non ne voleva sapere di dilatarsi...finalmente alle 3 di notte entra la dottoressa di turno, e mi propone il cesareo per porre fine alle sofferenze.
Giuro, ero cosi sfinita di stanchezza che se non me lo avesse proposto lei, lo avrei chiesto io.
Tempo di svegliare lo staff, di preparare la sala operatoria e alle 4 in punto del 30 aprile 2011 ho sentito il pianto della mia piccola. Era stupenda, anche ricoperta di ricottina com'era, quando me l'hanno messa vicino alla fronte e le ho parlato e ci siamo guardate intensamente.
Poi l'hanno portata via dal suo papà, per lavarla e prepararla. 3kg e 300 di tenera rosellina.
A me hanno dato i punti velocemente e dopo poco ero fuori dalla sala operatoria, con il mio amore grande, Sara e la mia piccola principessa, tutti vicini. Sara mi ha messo la piccola sul petto, di traverso e me l'ha attaccata al seno. Ha cominciato subito a succhiare la mia vitellina.
Siamo rimasti li in quella stanza per un pò. Io credo di aver dormito per un pò. Poi verso le 6.30/7 mi hanno portata di sopra e caso vuole, che proprio nel fare quella manovra di trasporto, ho incrociato i miei che quasi non ci credevano. :D
Mi hanno messa in stanza con due ragazze con le quali ho fatto amicizia.
Mi hanno aiutata molto, perchè i primi 2 giorni io non riuscivo a muovermi, ero piena di aghi, cateteri e altro. Avevo un dolore che non so dirvi, tanto che hanno chiamato l'anestesista per 'drogarmi' con un pò di morfina...perchè piangevo dal male. Ah, che piacevole cosa quelle 'droghe' che fanno scomparire il dolore.
Ma com'è tanto più piacevole vedere la mia piccola principessa, la mia piccola Viviana.
Un altro passo, verso il futuro....e tenendo in braccio Viviana, guardando negli occhi mio marito, a soli due giorni dal parto, ancora piena di dolori, voglio già il bis....voglio già ritornare ad avere il pancione. E pensare che ero terrorizzata, e invece ora mi scopro essere 'una macchina sforna bebè'


