è arrivato Leonardo il 7 Marzo
Inviato: 14 mar 2011, 18:06
ebbene sì, scrivo in veste di papà, visto che la mamma è sempre impegnata...
Tutto inizia il tardo pomeriggio di domenica 6 marzo, qualche contrazione sparsa che poi prosegue tutta la notte, con Elena che passeggia per il salotto fino al mattino (le alleviava il dolore, dice).
Al mattino, appunto, orologio alla mano decidiamo che è l'ora di andare in ospedale, macchina carica e noi con un po' di ansia arriviamo in sala monitoraggio.
Attività contrattile presente, ma non ancora con frequenza e intensità giuste.
Comunque il ginecologo fa la sua visita e scopre che Elena è dilatata di 2 cm e con il collo dell'utero "come il burro" (parole sue).
"Tornate pure a casa, e riporti sua moglie quando non parlerà più, vedrà che sarà il momento giusto"
Torniamo a casa e attendiamo gli eventi.
Nel frattempo le contrazioni continuano, e verso le 13.30 Elena mi chiede di essere riportata in ospedale, la sensazione è quella di "farlo in cucina" quindi per prevenire giorni di spazzolone e strofinaccio sul pavimento la accontento.
Rieccoci in ospedale, guardati come quelli che non sono stati a casa a sufficienza dall'ultima visita di sole 3 ore prima...
Altro monitoraggio e altra visita interna, e qui la sorpresa: Elena era dilatata di 8cm con collo dell'utero appianato!! (eppur parlava ancora!!!!!!)
Bene, mentre lei prendeva possesso della camera, io prendevo le valigie dalla macchina, e dopo il tempo tecnico siamo entrati in sala parto: erano circa le 15.00.
Attendiamo quindi la rottura del sacco, dopo circa 40min ancora nulla, l'ostetrica ci viene incontro e procede rompendolo lei.
A questo punto attendiamo l'inizio delle contrazioni con frequenza e intensità giuste per la fase di espulsiva, ma anche queste, diversamente al travaglio tardano ad arrivare.
Finalmente dopo altri 40min sembra che sia il momento giusto, l'ostetrica fa mettere Elena in posizione accovacciata nel momento delle contrazioni, chiedendole di spingere.
Tralasciando tutta la parte in cui io anziché svenire come mio solito (mi basta sentir parlare di un taglio e mi sento male) partecipo invece attivamente, guardo e osservo, riferisco a Elena cosa vedo (la testa...), la sollevo e la riaccovaccio quando lei sembra sfinita, le faccio la cronaca di quanti cm mancano prima che esca la testolina, tralasciando dicevo questa fase in cui divento come superman , impermeabile alla vista del sangue e insensibile al dolore (ho un mal di schiena cronico), partecipe come il più esperto degli ostetrici (ne esistono di sesso maschile??), ecco che alle 17.10 nasce Leonardo.
Ha più l'aspetto di un piccolo lottatore di sumo, ben 4,180kg di simpatica ciccia distribuita in ogni luogo del corpo lungo 50cm, un faccino talmente simpatico che nei tre giorni seguenti tutti: ostetriche, infermiere, parenti in visita anche di altri pazienti si fermano a guardarlo estasiati quando lo vedono (le infermiere del nodo lu usavano come antistress)...
Comunque, tutto è filato liscio, qualche punto (non c'è stata episiotomia), al test di apgar ottiene 9 e poi 10punti.
Un'oretta di pelle a pelle, poi in camera pronti ad affrontare i parenti....
Tutto inizia il tardo pomeriggio di domenica 6 marzo, qualche contrazione sparsa che poi prosegue tutta la notte, con Elena che passeggia per il salotto fino al mattino (le alleviava il dolore, dice).
Al mattino, appunto, orologio alla mano decidiamo che è l'ora di andare in ospedale, macchina carica e noi con un po' di ansia arriviamo in sala monitoraggio.
Attività contrattile presente, ma non ancora con frequenza e intensità giuste.
Comunque il ginecologo fa la sua visita e scopre che Elena è dilatata di 2 cm e con il collo dell'utero "come il burro" (parole sue).
"Tornate pure a casa, e riporti sua moglie quando non parlerà più, vedrà che sarà il momento giusto"
Torniamo a casa e attendiamo gli eventi.
Nel frattempo le contrazioni continuano, e verso le 13.30 Elena mi chiede di essere riportata in ospedale, la sensazione è quella di "farlo in cucina" quindi per prevenire giorni di spazzolone e strofinaccio sul pavimento la accontento.
Rieccoci in ospedale, guardati come quelli che non sono stati a casa a sufficienza dall'ultima visita di sole 3 ore prima...
Altro monitoraggio e altra visita interna, e qui la sorpresa: Elena era dilatata di 8cm con collo dell'utero appianato!! (eppur parlava ancora!!!!!!)
Bene, mentre lei prendeva possesso della camera, io prendevo le valigie dalla macchina, e dopo il tempo tecnico siamo entrati in sala parto: erano circa le 15.00.
Attendiamo quindi la rottura del sacco, dopo circa 40min ancora nulla, l'ostetrica ci viene incontro e procede rompendolo lei.
A questo punto attendiamo l'inizio delle contrazioni con frequenza e intensità giuste per la fase di espulsiva, ma anche queste, diversamente al travaglio tardano ad arrivare.
Finalmente dopo altri 40min sembra che sia il momento giusto, l'ostetrica fa mettere Elena in posizione accovacciata nel momento delle contrazioni, chiedendole di spingere.
Tralasciando tutta la parte in cui io anziché svenire come mio solito (mi basta sentir parlare di un taglio e mi sento male) partecipo invece attivamente, guardo e osservo, riferisco a Elena cosa vedo (la testa...), la sollevo e la riaccovaccio quando lei sembra sfinita, le faccio la cronaca di quanti cm mancano prima che esca la testolina, tralasciando dicevo questa fase in cui divento come superman , impermeabile alla vista del sangue e insensibile al dolore (ho un mal di schiena cronico), partecipe come il più esperto degli ostetrici (ne esistono di sesso maschile??), ecco che alle 17.10 nasce Leonardo.
Ha più l'aspetto di un piccolo lottatore di sumo, ben 4,180kg di simpatica ciccia distribuita in ogni luogo del corpo lungo 50cm, un faccino talmente simpatico che nei tre giorni seguenti tutti: ostetriche, infermiere, parenti in visita anche di altri pazienti si fermano a guardarlo estasiati quando lo vedono (le infermiere del nodo lu usavano come antistress)...
Comunque, tutto è filato liscio, qualche punto (non c'è stata episiotomia), al test di apgar ottiene 9 e poi 10punti.
Un'oretta di pelle a pelle, poi in camera pronti ad affrontare i parenti....