
Premetto che abbiamo vissuto l’arrivo di Aurora come un autentico miracolo… l’abbiamo desiderata per tanto tempo e concepita solo grazie alla ICSI (la quinta!!) dopo 4 anni di visite, pianti e speranze come succede purtroppo a tante coppie. In compenso, ho avuto una gravidanza bellissima, pochissime nausee, Aurora che cresceva a meraviglia, mai uno spavento… Infatti ho lavorato fino alla fine dell’ottavo mese. Il nono mese invece è stato duro… era giugno, io sentivo un caldo pazzesco, ero gonfia come un pallone (tre settimane prima del parto ero a +17kg, dopo non ho più osato pesarmi!), certe mattine alle 6.00, stremata dalle notti in bianco, me ne andavo a dormire in ammollo nella vasca, giusto per rendere l’idea.
Nel mio ricordo, i giorni immediatamente precedenti sono stati magici

La dpp era il 12 luglio, ma Aurora si è annunciata una settimana prima, il 5. Era domenica e come il giorno precedente siamo andati a passare le ore più calde in una spiaggetta attrezzata sul fiume. Non che potessi mettermi in costume, stavo rigorosamente all’ombra. Poi verso le 17 siamo andati con una coppia di amici in un outlet ad una 20 di km dalla città. Sentivo un caldo incredibile, mi muovevo a fatica e mi sentivo molto orso. In più avevo una fame! E dei fastidiosi doloretti nelle parti basse…
Intorno alle 18.40 mi fanno alzare a fatica dalla panchina in cui ero spiaggiata con la promessa di una tazza di cioccolata fredda e…splash!! Mentre mi alzo sento una fontana in mezzo alle gambe…Ma che è??? Possibile che io sia riuscita a rompere le acque al centro commerciale, l’incubo più volte evocato dalle mie compagne di corso pre-parto? Panico…Marito mi sa che ci siamo!! E lui: cosa, quando, sarà sudore, ma non beviamo la cioccolata?

Insomma non ci può credere. Vado ai bagni pubblici ma non scende più nulla, però i pantaloni sono zuppi…e fortuna che sono neri! E pensare che avevo tappezzato la casa e le nostre due macchine di pezzi di cerata! E ora devo salire sull’Audi del nostro amico! Il quale fra l’altro si agita subito moltissimo e corre a prendere l’auto al parcheggio. Riempiamo il sedile di salviette prese nei bagni e via, si torna a Bologna! Io chiedo di non fare l’autostrada visto il traffico del rientro dal mare, prendiamo una scorciatoia ma anche lì è tutto bloccato. Allora il mio amico comincia a superare tutti nella corsia di sinistra…manca poco tiriamo fuori il fazzoletto bianco. E mi fa ridere dicendo (seriamente): ma a questo punto nei film lei urla e strepita! Io invece sono solo incredula. Arriviamo a casa nostra, mi cambio e prendo la valigia. Mentre mi cambio ricomincia la fontanella…e sì sono proprio le fatidiche “acque”! Usciamo il fretta, anche perché io sono risultata positiva al tampone vaginale, ho solo il tempo di abbracciare la casa con un’ultima occhiata, guardo la cameretta di Aurora e penso: è l’ultima volta che saremo senza di te

Mio marito invece è spaventatissimo e mi mette fretta. Pensare che mi aveva “chiesto” di non partorire il 6 o il 7 luglio perché era troppo impegnato al lavoro!
In pochi minuti siamo in ospedale… so che ne uscirò solo con Aurora. Passo un paio d’ore monitorata, il collo dell’utero è altissimo e niente contrazioni, ma il medico decide di indurre il parto con l’ossitocina visto che la bambina è tachicardica. Testuali parole: “Andiamo di ossitocina tanto hai prenotato l’epidurale…” Di lì capisco, anche se già me l’avevano detto, che questa induzione è tosta. Avverto le mie migliori amiche, genitori e suoceri che cominciano ad agitarsi e si preparano a prendere un treno la mattina dopo (li devo pure dissuadere dal precipitarsi). Verso le 21.40 mi portano in sala travaglio-parto e attaccano la flebo di ossitocina. Finalmente fanno salire mio marito…Io sono emozionatissima, lui ha già la faccia sconvolta. E così comincia la lunga notte… Fino a mezzanotte quasi non sento nulla, infatti mi devono raddoppiare l’ossitocina, questo credo due-tre volte. Ricordo con infinita tenerezza quando l'ostetrica prende il sacchettino con i primi vestitini di Aurora, e li sistema nella culletta, pronti ad accoglierla

Poi cominciano i dolori… Prima sopportabili, poi sempre meno! Provo tutte le posizioni che mi vengono in mente, il marito mi massaggia la schiena, ma poi la faccenda si fa critica. Ho una fame incredibile, da pranzo sono digiuna e avevo mangiato solo un panino, ma mi fanno solo bere del tè e succhiare cucchiaini di miele perché c’è la possibilità che si arrivi al cesareo considerato che non sta cambiando nulla. Non so come arriviamo al controllo successivo…altra visita delle ostetriche, fra le mie urla: non ce la faccio già più! Ho contrazioni continue, non c’è riposo fra l’una e l’altra.
Vedo lo sguardo che si scambiano le ostetriche e mi prende malissimo: ancora nessuna dilatazione, sempre il mezzo centimetro con cui sono arrivata. Raddoppiano ancora la dose di ossitocina mentre io comincio a piangere. Proviamo con la borsa dell’acqua calda, e un po’ aiuta… Nelle ore successive sono in trance, ascolto un po’ di musica dall’i-pod e entro in una fase di sonnolenza, ma le contrazioni si fanno troppo forti e così vicine…in più comincio a vomitare più e più volte, solo miele naturalmente, ma mi sento a pezzi. Mio marito mi indica la culletta e continua a dirmi che tra poco Aurora sarà lì nella sua tutina bianca e rosa

Dopo un po’ altro controllo…e di nuovo quello sguardo, l’induzione sta funzionando pochissimo! Quella che credo sia la caposala mi dice che o mi raddoppiano ancora l’ossitocina o me ne vado in reparto e ricominceremo tutto da capo il giorno successivo. Pensa di spaventarmi ma io dico ok portatemi in reparto, voi quella flebo non la toccate, non ce la faccio più!! Ma non accettano. Non ricordo bene come va la contrattazione… so che ad un certo punto mi propongono di chiamare l’anestesista che mi farà l’epidurale appena arrivo a 2 cm, anche se di solito si fa più tardi. E va bene proviamo così… Alle 5 passate dicono di aver chiamato l’anestesista a casa (io ho prenotato l’epidurale in libera professione) ma ci mette più di un’ora ad arrivare, io urlo perché penso che in realtà non l’abbiano chiamata, mando duemila volte il povero marito a chiedere…finchè arriva un’ostetrica cattivissima a ca@@iarmi perché non posso ululare così, è normale partorire con dolore! E così mi zittisce per qualche contrazione, finchè non sento qualcuno salutare una dottoressa…capisco che è arrivato il mio angelo!

Ancora poche contrazioni e poi vedo la luce, l’epidurale è fantastica! in poco tempo smetto di sentire ogni dolore e mi addormento, russo anche a detta dei dottori e delle ostetriche che mi vengono a visitare ogni tanto. Infatti alla fine del parto mio marito sarà molto più stanco e provato di me. Da allora per me è tutto in discesa… mi risomministrano l’epidurale diverse volte perché il travaglio dura ancora molto…addirittura alle 13 pensano di farmi il cesareo. Chiamano un professore perché la bimba è di nuovo tachicardica ma lui sostiene che posso partorire naturalmente, e così sarà. Verso le 15.30 arrivo a dilatazione completa , alle 16 inizio a spingere, grazie al mio angelo-anestesista sento poco dolore, a parte quando l’ostetrica mi spinge sulla pancia per far scendere la bambina che è bella alta e piazzata storta, a detta loro. Poi vedo che si preparano per l’espulsione della bimba…io non ci posso ancora credere che manca poco, ma ad un certo punto spunta la testa! E alla contrazione successiva è fuori! Vedo che tutti si affannano la sotto, e non sento piangere…allora comincio a piangere io e chiedo continuamente perché non piange, ma nessuno mi risponde…uno specializzando chiede se debba essere portata nella culletta termica (o qualcosa di simile) ma in quel momento Aurora emette i primi vagiti…non un vero e proprio pianto come mi aspettavo, ma dei vagiti tenerissimi…Ora sì che scoppio a piangere e ridere insieme, che gioia immensa!!!



Poi finalmente la vedo, la tengo sul petto…un’ostetrica la pizzica dicendo “visto che la volevi sentir piangere” e lei poverina si fa sentire, poi va di là col papà per bagnetto e cose varie e una specializzanda davvero cr@tina mi dà un bel po’ di punti e mi rimprovera perché non faccio come mi dice…ma io ho il cuore da un’altra parte e guardo solo quella porta da dove ritornerà mio marito con il braccio la nostra Aurora… e così comincia la meravigliosa avventura dell’Aurottina, che ogni giorno riempie d’amore e di gioia le nostre vite
