Data ultima mestruazione 26 Gennaio 2010.
Il mese di Febbraio per noi è stato un mese carico di tensioni: lavoro, casa, litigate varie… mai e poi mai avrei pensato che in un periodo così complicato potessi rimanere incinta, ma il destino, dopo alcuni mesi di attesa, mi ha accontentato.
Data presunta del parto 2 Novembre 2010, ma il ginecologo non volendo inserire quel giorno nella mia cartella, la modificò con il 30 Ottobre 2010.
La gravidanza è stata bellissima… 3 nausee in tutto e tutte nei primi 3 mesi…
Translucenza, morfologica, esami mensili tutti andati a buon fine. Unico piccolo neo, quel tampone positivo allo streptococco, per il quale, durante il travaglio, era necessaria una profilassi antibiotica. Poco male, dovevo comunque farla a causa del prolasso alla mitrale.
Quel piccolo esserino che pian piano cresceva dentro di me è stato chiamato in mille modi: inquilino nel monolocalo, carotina, poppi, brombe… e tutto perché non ci abbiamo mai voluto farci dire di che sesso fosse…
E così arriviamo al 2 novembre 2010 data del primo monitoraggio… dopo un’ora di tracciato (doveva durare una ventina di minuti ma l’inquilino era bello che addormentato), un’abbondante spataccata di gel per l’ecografia (dove mi ha trovato poco liquido) e una bella visitina (collo raccorciato, morbido e dilatato di 2 cm) la ginecologa sentenzia “CHE NE DICI SE LO FACCIAMO NASCERE???”

Poi però la data dell’induzione è stata spostata il giovedì poiché era pure di turno il mio ginecologo…
Esco dal reparto con un solo pensiero… giovedì 4 novembre nascerà la mia carotina… e questo pensiero mi accompagnerà per tutto il pomeriggio…
Mercoledì 3 novembre 2010. Domani sarà il grande giorno… preparo tutto ciò che mi serve per il ricovero, vado in bagno, rassetto casa, vado in bagno, pulisco il garage, vado in bagno, porto a spasso Maya, vado in bagno e arriva sera… sono stanca, svuotata (hihihihi) e ho uno strano dolore alla schiena (penso “ho faticato troppo oggi pomeriggio”)… sono impaziente per il giorno dopo… ma ho pure una fifa blu puffa…
Alle 21.30 saluto gli amici di facebook, le amiche novembrine e magikelle, mi faccio una bella doccia, lavo i capelli, faccio le ultime operazioni di “sfalcio” e me ne vado a letto col maritino a guardare Kong Fu Panda… avevo bisogno di qualcosa di leggero da vedere… qualcosa che mi rilassasse e mi svuotasse la mente…
Sono le 23.30 e sento una contrazione… dolorosa… è la prima volta che le sento… non mi spavento… dopo 25 min un’altra… penso “seeee con contrazioni ogni 25 min arrivo fino a domattina” e cerco di riposare nella pausa… inspira… espira… inspira… espira…
Franco sente che il mio stato cambia “CHE HAI?” mi chiede… io “NIENTE, CONTRAZIONI OGNI 25 MIN, NON TI PREOCCUPARE, DORMI”
1.30 contrazione… inspira… espira… inspira… espira…
1.45 contrazione… inspira… espira… inspira… espira…
“Sono passate a 15 min” penso… inspira… espira… inspira… espira…
1.48 contrazione… inspira… espira… inspira… espira… e che cacchio questa è arrivata subito!
Franco “MA QUESTA NON È MICA A 25 MIN… È A 3!” ed io “sì MA È UNA E SOLO PERCHÉ SONO APPENA ANDATA A FAR PIPÌ”
1.53 contrazione… inspira… espira… inspira… espira…
“ALLA PROSSIMA COSÌ RAVVICINATA ANDIAMO” mi sentenzia il consorte senza darmi la possibilità di replica… ed io “MA TRANQUILLO, VEDIAMO SE PASSANO…” ma non passano…
Mentre io rimango ancora a letto, lui si alza, si veste, tira fuori l’auto, apre il cancello rientra e mi fa “IO SONO PRONTO, ANDIAMO?” allora tra una contrazione e l’altra mi alzo, vado in bagno, mi vesto (mamma mia che veloci ‘ste contrazioni) e alla fine salgo in auto… sono le 2.15…
Fuori fa freddo, c’è una nebbia che non si vede un palmo dal naso… Non scorgo la lancetta del tachimetro dove si posa… solo qualche giorno dopo scoprirò che aveva toccato i 130 km/h (e non abbiamo fatto l’autostrada…)
Arriviamo al Pronto Soccorso dove non c’è nessuno… allora chiamo “È PERMESSO? (yuhuu) C’È NESSUNO??” esce un infermiere assonnato che mi chiede cosa c’è… emmm… non si vede??? Rantolo, mi strascico dietro le gambe, inspiro… espiro… inspiro… espiro… che avrò un’unghia incarnita?!?!? Con molta calma mi fa sedere su una sedia a rotelle, compila il ricovero, mi misura la pressione e mi porta in reparto.
Arriviamo su, la ginecologa di turno (la stessa del giorno del monitoraggio) mi visita e comunica a tutti i presenti (io, Franco e l’ostetrica) “COLLO APPIANATO, DILATAZIONE DI 5 CM E MEMBRANE ANCORA INTEGRE” ed io che pensavo di aver rotto le acque a casa

Nel frattempo mandano Franco a prendere la valigia, e quando torna, mi portano in camera per cambiarmi. Da lì via diretti in sala travaglio!
Fortunatamente eravamo soli, nessun’altra gestante a lamentarsi con me… eravamo io e mio marito… molto intimo anche se doloroso. L’ho molto apprezzato…
Mi attaccano ancora al monitoraggio. Bum bum bum bum bum bum il cuore del mio brombe batte forte. Ora bisogna solo aspettare. Per ingannare l’attesa respiro e cerco di concentrarmi sulla contrazione… ecco che ne arriva una… inspiro… espiro… inspiro… espiro… bene dai è passata… ora ne arriva un’altra… inspiro… espiro… inspiro… espiro… cavoli questa era più forte…
Al mio fianco Franco non sa come “far passare il tempo” allora mi sta vicino, poi si alza, riprende con la telecamera “VOLEVI IL FILMINO DEL PARTO”… “NON LO VOGLIO PIÙ” ribatto io!!! Poi si avvicina alla macchina del tracciato e la scruta… mumble mumble… “QUANDO ARRIVI SULLA SOGLIA DEI 50 COMINCI A SENTIRE DOLORE… ECCO ADESSO TE NE STA ARRIVANDO UNA” … inspiro… espiro… inspiro… espiro… che dolore… “QUESTA HA AVUTO PICCO MASSIMO DI 100… ECCO ORA NE ARRIVA UN’ALTRA” inspiro… espiro… inspiro… espiro… e nel momento di pausa, al termine della contrazione, con il poco fiato che ho in corpo, gli dico “PER PIACERE PUOI STARE ZITTO E GUARDARE SENZA COMMENTARE??? GUARDA CHE LE SENTO DA SOLA LE CONTRAZIONI ANCHE SE TU NON MI DICI CHE STANNO ARRIVANDO!!!”
Non so che ore fossero quando l’ostetrica venne per visitarmi. Splash! Mi si rompono le acque. Dilatazione 7-8 cm. In un momento di sconforto causato da una contrazione assai tosta mi confesso “NON CE LA FACCIO… NON CE LA POSSO FARE… MA SI CHE CE LA FACCIO, CE L’HANNO FATTA IN TANTE PERCHÉ IO NON DOVREI RIUSCIRCI???” … mi avrà presa per pazza!
Poi a un certo punto una contrazione strana, la pancia mi si muove per conto suo senza che io faccia nulla e così dico al maritozzo di richiamare l’ostetrica. Quando arriva, mi chiede se sento il bisogno di spingere e alla mia risposta affermativa mi incita a farlo…
Allora afferro le braccia del futuro papà e stringo forte forte…
Contrazione… spinta… gnnnnnnnnn… gnnnnnnnnn… gnnnnnnnnn…
“NO, COSÌ NON VA BENE DEVI SPINGERE CON LA PANCIA NON CON LA GOLA”
Contrazione… spinta… ummmmmm… ummmmmm… ummmmmm…
“ECCO QUESTE VANNO BENE… ANCORA…”
Contrazione… spinta… ummmmmm… ummmmmm… ummmmmm…
“ASPETTA CHE TI VISITO… PERFETTO! È ORA, ANDIAMO IN SALA PARTO!”
Mi alzo, e faccio a piedi quei 3-4 metri che mi separano dalla poltrona verde… mi sembra di aver camminato per un chilometro… e hop salgo su…
Mi sistemano le gambe, controllano che la sotto sia tutto pronto… “MI VIENE DA SPINGERE” “E FALLO ALLORA”
ummmmmmmmmm… una lunga spinta… “GUARDA CHE CAPELLI NERI” mi informa l’ostetrica.
ummmmmmmmmmmmmmmmmmm… swishhhhhh… “PIANO PIANO PIANO PIANO” e subito sento “UÈ UÈ”
Oddio, penso, è nato! Erano le 4.14
“VELOCE COME UNO SCIANTISO! MA QUANTO FORTE HAI SPINTO! TRA UN PO’ MI SCIVOLAVA DALLE MANI DA QUANTO VELOCE È USCITO!” esclama l’ostetrica “MA SEI STATA BRAVISSIMA L’ANNO PROSSIMO VERRAI A FARNE UN ALTRO COSÌ VELOCE VERO?!?!?” mi sfotte l’infermiera!
“COME STA? COME STA?” mi appresto a chiedere ma subito non mi rispondono, lo stanno pulendo e gli stanno liberando le vie aeree… ma so che sta bene perché sento i suoi primi vagiti e non vedo nessuno tanto preoccupato da allarmarmi… poi alla fine mi ricordo “AH A PROPOSITO, COS’È? MASCHIO O FEMMINA???” e l’ostetrica col suo meraviglioso accento sardo “È MARTA, COME MIA FIGLIA!”
Hanno finito di pulirla e me l’hanno messa sulla pancia… piangeva… ma appena le ho detto “HEI CIAO MARTA” subito ha smesso di piangere …
È stata un’emozione unica, indescrivibile, meravigliosa e dolorosa ma sopportabile!

Ci hanno messo i bracciali e, con il papà, sono andate a lavarla.
Poi è iniziato il dopo, ma su questo non mi dilungo… ho espulso velocemente la placenta, mi hanno ripulito e ricucito, mi sono alzata, sono svenuta, mi sono ripresa, e poi sono risvenuta… è stato tutto troppo veloce ho perso parecchio sangue e per questo mi c’è voluto un po’ per riprendermi. A causa di questa mia defaiance non me l’hanno fatta attaccare subito al seno, però me l’hanno portata per guardarmela…
Eravamo io, Franco e Marta… una famiglia… una vera famiglia al completo…
… mancava solo Maya che se ne stava a casa dormendo beatamente nella sua cuccia al calduccio, ignara, che da quel momento, anche la sua vita sarebbe cambiata!