
i mesi passano,il 7°… l’8°… e finalmente sono nel 9° mese!! Sono impaziente,non vedo l’ora di conoscere il mio cucciolo,e poi sono pesante,di notte non si dorme,questa panciona è davvero grossa i piedi a zampogna,l’acidità e quante paure e paranoie mi assillano. Ma nulla si muove.
Due settimane prima del termine viene a casa Paola,l’ostetrica che mi segue,mi visita,e ho una piccola emorragia, perdo qualcosa che sembra essere un po’ di TAPPO,quindi mi dico “ok dai ci siamo!”

Ma i giorni continuano a passare,le mie compagne di avventura hanno ormai tutte i loro cuccioli tra le braccia, la mia impazienza e frustrazione aumentano..il termine passa,cominciano i monitoraggi,e qui il piccolo Manuel mostra già il suo caratterino… mentre le altre mamme vengono monitorate comodamente sulle poltrone,per me è un continuo: “si giri signora,no di là,no di qua,

Le visite emettono la sentenza. Utero chiuso,duro,nessuna dilatazione,niente di niente.. ed in più il
bimbo è stranamente ancora “alto” quindi non aiuta per nulla.
Arriviamo alla 41+1 e mi ricoverano per l’induzione (la cosa che ho sempre temuto di più.. e te pareva!)
Si comincia con il catetere di Foley,24 ore a cercare di capire se tutti i dolorini che sento laggiù sono
quelli giusti.
(speriamosperiamononvogliofareilcesareononvogliofareilcesareo)
NO non sono quelli giusti.

Utero chiuso,previo,nessuna dilatazione insomma..niente.
“Allora? Che si fa‘?” “Allora si và avanti signora” e cominciano i GEL.

(speriamosperiamononvogliofareilcesareononvogliofareilcesareo)
I monitoraggi,le visite,i gel,il socio che cercava di tirarmi su il morale,gli sms delle amiche di GOL che ho ancora adesso nel cell

Le notti insonni a camminare per i corridoi,e vedere tutte quelle mamme con i loro piccoli,mentre io ero ancora lì,con la mia panciona,ed i piedi gonfi..possibile che non partorirò?
Perché il mio corpo non ne vuole sapere di lasciare uscire questo bimbo?
Piango,ho pianto tanto,perché ormai sapevo come sarebbe andata,e non volevo che andasse così.
Nella mia mente quei giorni sono rimasti nebulosi,tutto si confonde..
Insomma,faccio tutta la trafila dei gel,all’ultima visita nulla è cambiato.
Il gine è basito.
Mentre io penso che se prova ancora a toccarmi là sotto “ci mozzo le dita” .

Paola mi guarda un attimo e mi dice “basta.”
Si. Basta. Non ne posso più. Tiratelo fuori. ... Cesareo.

Chiamo Marco:................. “Amo?“
................................ “Oddio stai partorendo!?“...................

Nel giro di mezz’ora mi ritrovo in sala operatoria (appena il tempo di salutare socio e mamma),
Fa’ freddo,ma Paola è lì con me,e i dottori sono simpatici,scherzano e cercano di rilassarmi un po’.
La mia mente e il mio cuore sono in un turbine di emozioni “oddio ora lo vedrò,ommamma che paura,il mio piccolo,finalmente.No un momento.Non sono pronta.Si sono pronta ma..non sono pronta.. Andrà tutto bene vero? VERO? “

Mi mettono sul lettino,mi fanno la spinale (2 volte

Ok ci siamo .
Armeggiano per un periodo che mi sembra infinito,intanto Paola e un’altra dottoressa chiacchierano per distrarmi,poi il gine dice “ma quanta acqua c’è qui”
Capisco che finalmente ci siamo davvero e in un istante spariscono tutti.
Il mondo,il mio mondo,ha trattenuto il fiato,in attesa del primo respiro di mio figlio….
Eccolo! è Manuel! Piange e anche forte!

Ed io piango con lui..qualcuno dice “che belle sono le mamme che piangono..

Voglio vederlo! Voglio vederlo subito! Ma singhiozzo tanto che non riesco neanche a parlare,
l’ostetrica lo prende lo guarda,poi guarda me ed esclama:
......................................................“ MA… E’ BIONDO!!”
Sabato 8 maggio 2010 alle 10:45 è nato Manuel,l’uomo che amerò per tutta la vita.
