Luisa vuole nascereee!!!!
Inviato: 10 mag 2010, 15:28
Circa a 37 settimane avevo avuto contrazioni abbastanza forti che mi prendevano la schiena. Ad un controllo in ospedale mi avevano detto che il collo in effetti era completamente raccorciato e il monitoraggio rilevava le contrazioni. Era ancora presto ma la ginecologa di turno mi manda a casa dicendomi che alla fine non ci sarei arrivata ma che per ora potevo stare tranquilla.
Vivo le seguenti settimane serena, facendo tutto in casa, preparando cose buone al socio per cena (compatibilmente con la mia dieta da diabetica da gravidanza) e mi riposo. Ogni tanto sento qualche contrazione ma non sono come quelle di quel giorno e quindi non mi preoccupo.
Prendo appuntamento per farmi i capelli per venerdì 17 aprile…ho un buono che l’estetista mi ha regalato ancora a Natale quando andavo a farmi i miei massaggi settimanali (che goduria e che sollievo!) e se non lo uso ora di certo non lo farò più. La mattina mi sveglio con qualche contrazione. Sembrano quelle di due settimane fa…prendo nota delle contrazioni su un piccolo block notes ma non sono ancora forti forti…decido di andare comunque a farmi bella…sono a 39+1…è ancora presto mi dico! Per scrupolo metto la valigia in macchina e via. Mentre sono in macchina noto che le contrazioni sono regolari, ogni 8 minuti esatti…faccio finta di niente, anche due settimane era così, non mi va di andare di nuovo in ospedale per nulla.
Parcheggio, entro dalla parrucchiera e chiacchierando iniziamo a fare lo shampoo, tutti coccolano la mia panciona. Ridiamo e scherziamo sul fatto che ho qualche contrazione e mi raccomandano di non fargliela lì… Finito lo shampoo mi alzo e faccio per raggiungere la mia postazione per la piega e…sento caaaaaldo scendere tra le gambe…guardo…acqua…tanta acqua…che vergogna…guardo la parrucchiera e le dico “Ehm…mi sa che ho rotto le acque” e lei tutta sorridente “Ah, bene!”
…”no, non va bene, forse non hai capito, HO ROTTO LE ACQUE!”. “Ah, OOOOOOOOOOOHHHHHH, tieni” e mi da un asciugamano. Sono le 10.30. Da lì inizia la corsa, prima in bagno a darmi una sistemata, trovo il tappo ma nessuna perdita di sangue e le acque sono limpide…bene. Ci siamo penso, la piccola ha deciso che vuole nascere e sta andando tutto bene ma so anche che non devo perdere tempo. Chiamo il socio e lo avviso, lui ha almeno un’ora di strada per raggiungermi. Esco dal bagno e dico alla parrucchiera di asciugarmi velocemente i capelli che devo andare in ospedale. E lei si mette lì con la piastra a lavorare,
cerco di farle capire che non importa, che devo fare presto
ma lei insiste nel dire che così anche dopo il parto sarò a posto e i capelli saranno bellissimi…non so se ridere o piangere ma dato che le contrazioni non peggiorano di intensità mi arrendo e mi faccio fare questi benedetti capelli!
Finalmente pago e riprendo la macchina. Sì perché mica potevo chiamare un taxi no? No. Ho le acque rotte, le contrazioni ogni 5 minuti ma devo andare con la mia macchina!
Attraverso la strada lasciando la scia come una lumaca, salgo in macchina (non vi dico la sensazione di sedersi con tutti i pantaloni fradici) e vado in ospedale che comunque dista solo 5 minuti. Arrivata alla sbarra dico alla guardia “Guardi scusi so che non si può entrare con la macchina ma ho rotto le acque e sono da sola, posso entrare?” e quella “ Eh, signora, non si potrebbe”
E alla mia faccia “ Ma no signora, sto scherzando, la faccia solo spostare appena può!” “sì, sì, guardi, partorisco e la sposto! :ahah ”.
Entro parcheggio, prendo la valigia e salgo due piani di scale fino al reparto. Metto piede in corridorio e …panico. E adesso? Che devo fare? Con chi devo parlare?
Il primo camice che mi vedo passare davanti lo placco e chiedo suggerimenti. Mi dicono di andare in fondo al corridoio e farmi visitare. La porta della sala visite è chiusa. Ci sono almeno 4 donne che aspettano e 2 uomini. Non c’è neanche posto a sedere fino a quando un ragazzo di colore mi vede e si alza subito aiutandomi a sedermi…le altre donne e l’altro papà (italiano) mi guardano con sufficienza…esce il dottore, gli faccio presente la situazione e mi fa passare avanti a tutti. Conferma le acque rotte. Collo inesistente e 2 dita di dilatazione. La testa non è scesa. Mi ricoverano ma devo stare distesa a letto per non rischiare di schiacciare il follicolo… Sono le 11.10. Vado in camera, mi metto la camicia da notte e qui cominciano le contrazioni forti….tanto forti…ogni 3 minuti. Ma tutte di un colpo? Così? Ma se sono appena all’inizio cosa saranno dopo??? Lo ammetto, sono spaventata!
Quando il socio arriva mi sto rotolando sul letto dolorante da 10 minuti. Fa troppo male, chiedo che mi visitino perché non è normale che vada avanti così. Sono a 3 centimetri…in 10 minuti???
Mi spostano in sala parto, tanto son sola e invece che stare in camera con altre 5 partorienti lì posso lamentarmi come mi pare. Mi spostano col letto e tutto perché non devo camminare sempre a causa delle acque rotte e appena sono in sala mi visitano di nuovo: 5 cm.
Urka come corro…chiedo l’epidurale e arriva dopo un po’ il ginecologo. Mi visita e sono a 7 cm…signora mi dice, in poco più di un’ora è arrivata a 7 cm.
“Non val la pena che io chiami l’anestesista. Ora che arriva qui, lei avrà già partorito”…”Va bene dico, se lo dice lei”!
E qui inizia la tortura. La piccola punta i piedi per uscire, spinge come una forsennata questa pulcina, vuole proprio nascere
ma io non sono completamente dilatata così devo trattenere lei e le spinte che sento io perché se “lascio fare” rischio di lacerarmi troppo…continuiamo così per più di un’ora fino a quando una santa ostetrica non mi fa una manovra e mi “allarga” quell’ultimo benedetto centimetro manualmente. Posso spingere E VAIIIIIIII! Da qui è difficile spiegarlo ma il dolore non lo sento più, sento solo una gran voglia di spingere e cerco di farlo nel modo più dolce possibile, per non lacerarmi, ma allo stesso tempo cercando di essere efficace. Spingo per più di un’ora. Prima in piedi, poi accucciata e poi di nuovo sul lettino. Finalmente mi dicono che alla prossima uscita uscirà, che la testina è lì e la piccola è piena di capelli neri…Spingo con tutta la mia forza ma esce solo mezza testa…un dolore terribile, brucia da morire…ma non posso spingere, “Aspetta la contrazione” mi urlano tutti! E allora soffro in silenzio e aspetto…eccola…spingooooooooooooooooooooo… UEUEUEUUUUUUUEUEUEUEUUEEU…è nata. E’ qui. Apro gli occhi e vedo questo affarino tutto rosso a testa in giù (tenuto per i piedi dall’ostetrica) che si è aggrappato al cordone ombelicale e non lo vuole mollare. Tutti a ridere. E l’ostetrica “Mollalo, molla il cordone, mollalo!” Piccola, la mia cucciola mica mollava eh….
Ore 15.15…è iniziata l’avventura!
Come primo parto non mi posso affatto lamentare. In 5 ore ho fatto tutto e ho avuto solo due punti esterni guariti nel giro di qualche giorno. La piccola si è subito attaccata bene e infatti dopo 36 ore avevo già il latte…
Ricordo tutto con molta serenità e il pensiero di un altro parto non mi preoccupa affatto, anzi, non vedo l’ora di vivere di nuovo quei momenti così intensi.


Vivo le seguenti settimane serena, facendo tutto in casa, preparando cose buone al socio per cena (compatibilmente con la mia dieta da diabetica da gravidanza) e mi riposo. Ogni tanto sento qualche contrazione ma non sono come quelle di quel giorno e quindi non mi preoccupo.
Prendo appuntamento per farmi i capelli per venerdì 17 aprile…ho un buono che l’estetista mi ha regalato ancora a Natale quando andavo a farmi i miei massaggi settimanali (che goduria e che sollievo!) e se non lo uso ora di certo non lo farò più. La mattina mi sveglio con qualche contrazione. Sembrano quelle di due settimane fa…prendo nota delle contrazioni su un piccolo block notes ma non sono ancora forti forti…decido di andare comunque a farmi bella…sono a 39+1…è ancora presto mi dico! Per scrupolo metto la valigia in macchina e via. Mentre sono in macchina noto che le contrazioni sono regolari, ogni 8 minuti esatti…faccio finta di niente, anche due settimane era così, non mi va di andare di nuovo in ospedale per nulla.
Parcheggio, entro dalla parrucchiera e chiacchierando iniziamo a fare lo shampoo, tutti coccolano la mia panciona. Ridiamo e scherziamo sul fatto che ho qualche contrazione e mi raccomandano di non fargliela lì… Finito lo shampoo mi alzo e faccio per raggiungere la mia postazione per la piega e…sento caaaaaldo scendere tra le gambe…guardo…acqua…tanta acqua…che vergogna…guardo la parrucchiera e le dico “Ehm…mi sa che ho rotto le acque” e lei tutta sorridente “Ah, bene!”




Finalmente pago e riprendo la macchina. Sì perché mica potevo chiamare un taxi no? No. Ho le acque rotte, le contrazioni ogni 5 minuti ma devo andare con la mia macchina!


Entro parcheggio, prendo la valigia e salgo due piani di scale fino al reparto. Metto piede in corridorio e …panico. E adesso? Che devo fare? Con chi devo parlare?


Quando il socio arriva mi sto rotolando sul letto dolorante da 10 minuti. Fa troppo male, chiedo che mi visitino perché non è normale che vada avanti così. Sono a 3 centimetri…in 10 minuti???



E qui inizia la tortura. La piccola punta i piedi per uscire, spinge come una forsennata questa pulcina, vuole proprio nascere


Ore 15.15…è iniziata l’avventura!
Come primo parto non mi posso affatto lamentare. In 5 ore ho fatto tutto e ho avuto solo due punti esterni guariti nel giro di qualche giorno. La piccola si è subito attaccata bene e infatti dopo 36 ore avevo già il latte…
Ricordo tutto con molta serenità e il pensiero di un altro parto non mi preoccupa affatto, anzi, non vedo l’ora di vivere di nuovo quei momenti così intensi.
