La mia piccola gaia pigrona (dal vecchio gol)
Inviato: 5 ott 2007, 12:18
Reinserisco il racconto del mio parto, solo perchè mi fa piacere sia anche nel nuovo gol! Lo scrissi a una paio di mesi dal parto:
Ti guardo nella tua carrozzina, tutta vestita di rosa, dormi e assomigli troppo al tuo papà. Dovrei lavorare ma mi tornano alla mente troppe emozioni, di quando ancora eri nel pancione e io navigavo ore su internet per avere più informazioni possibili su quell’essere scalciante nella mia pancia, quello che a ottobre di quasi un anno fa era solo una lineetta su un test.. una linea che per me aveva già un nome, era la mia piccola Gaia. Da subito, anche se il tuo papà non ci credeva e ancora adesso mi dice che era solo perche’ desideravo tanto che tu fossi una bimba.
Rivivo la paura dei primissimi giorni, quando credevo che anche un minimo soffio di vento ti avrebbe potuto portare via da me, quella paura che mi ha portato più volte al pronto soccorso. E l’emozione di quella lucina pulsante che era il tuo cuoricino, tu eri solo un abbozzo di essere umano ma c’eri, eri viva.
E la mia pancia cominciava a crescere, i primi jeans premaman che emozione. E i nonni così felici, avevo quasi paura di tutta quella felicità riposta in me… sarei stata in grado davvero di cullarti e nutrirti per nove mesi?
Poi la prima eco ufficiale, il tuo papà era con me, sarebbe sempre stato con me ad ogni ecografia, e diceva “uh guarda che testolina, e’ proprio figlio mio!” Ti chiamavamo tondorotondo, avevi solo 12 settimane ancora non sapevamo il tuo sesso.
Natale, magico anche se io stavo sempre male, mi hai fatto impazzire per 3 mesi, vomitavo sempre, non riuscivo a entrare in casa a causa di un odore che sentivo solo io. I mercatini di Natale con gli amici, il papà che mi sussurrava piano che era il nostro primo viaggio in tre… piano piano perche’ c’erano gli “zii” con noi, loro desideravano tanto un cucciolino sai? E al tempo non sapevano che solo 2 mesi dopo una lineetta rosa su un test gli avrebbe fatto vivere le stesse emozioni.
E poi febbraio, l’ecografia morfologica… dovevamo controllare tutto tesoro mio, che tutto fosse a posto, cuoricino cervello, tutto tutto. Che paura che avevo…ma era tutto a posto, il tuo papà mi teneva la mano. Chiediamo se si vede qualcosina…e la ginecologa ci dice che non e’ sicura, che ti stai nascondendo ben bene ma… sembri una bimba!!!
E dal giorno dopo inizio a percepire chiaramente i tuoi movimenti, prima leggeri come un soffio, poi sempre più forti, la mia piccola calciatrice.
Poi, in un lampo, arrivano le ultime ecografie, mi dicono che sei proprio una bella bimba, cicciotta e stai bene.
Arriva il 24 giugno, la data presunta del parto.Ma non ti decidi eh piccola pigrona? 6 giorni dopo mi ricoverano in ospedale. E’ un venerdi, fino alla domenica provano a indurmi il parto. Non so se sei tu che sei pigra o io che ho troppa paura..la tua mamma ha sempre avuto una grandissima paura sai? La paura del parto, non c’e stato verso di farmela passare. Il tuo papà veniva con me al corso preparto ma serviva a poco.
Sono stati brutti quei 3 giorni, avevo paura che proprio alla fine di questa avventura qualcosa potesse andare storto. Colpa di internet, della mia troppa conoscenza di ciò che può succedere. E così prendo il coraggio a 2 mani, chiamo il medico e pretendo il cesareo. Firmo io, firmo qualsiasi cosa, ma fate uscire la mia piccola, fatemi vedere Gaia. Mi preparano per l’intervento.
Ricordo che ero felice, come se mi stessero preparando per una festa. Papà aveva tanta paura invece e io ridevo di lui. Mi portarono via su un lettino, il tuo papà era dolcissimo, preoccupato, mi ha accompagnato fino alla sala operatoria, mi ha dato un bacio. E poi c’eravamo solo io e te, mi hanno fatto la spinale, non ho sentito nulla, neppure il foro dell’ago.
Parlo parlo e nessuno mi ascolta, nessuno mi dice cosa mi sta succedendo. Poi sento raspare dentro la mia pancia, tirare.. e un dolcissimo urlo! Mi dicono subito che sei una bimba, lunga e cicciotta. Per un attimo ti mettono contro la mia guancia, sei bellissima, mi guardi e piangi… ciao amore mio ti dico, sono le 17.53 del 2 luglio 2006, il momento più intenso di questi nove mesi, forse il più intenso della mia vita, paragonabile solo a quel 7 dicembre di 3 anni fa quando una promessa di fedeltà eterna ha reso il tuo papà e me marito e moglie.. e tu in fondo ai miei pensieri c’eri già, c’eri durante quella messa, mentre promettevamo di accogliere i bimbi che sarebbero venuti al mondo.
Ti portano di là, dal tuo papi. Mi dicono che sei lunga 51 cm e pesi kg 3.920, lo sapevo che eri cicciona non potevo avere quella pancia immensa sennò! Nulla è come me lo ero immaginato, non c’è stato dolore, solo tanta gioia. Non c’è il mio amore alle spalle che mi bacia e mi dice ti amo, ma so che lui ha te fra le braccia ora, o forse no, non ce l’avrà il coraggio di prenderti in braccio senza che io lo costringa, ti vedrà piccolissima anche se invece sei una bambinona.
Mi ricuciono, mi portano fuori. Sei in una culla e il tuo papà mi dice: “è tua figlia eh ba? Ha i tuoi pollicioni dei piedi” e ti mettono nel letto insieme a me, poi via andiamo in reparto. Hai una tutina bianca, l’ho comperata insieme alla nonna a febbraio. I nonni sono fuori, pazzi di gioia, in un attimo ci sono accanto non hanno occhi che per la loro nipotina.
E in reparto siamo subito circondati da tutti, i nonni, gli zii, e nei due giorni successivi un via vai di visite, tutti vogliono vedere la piccola Gaia, sei la prima bimba che nasce in questo gruppo di amici eh, sono tutti in fibrillazione. Gli amici del papà si presentano in un gruppo numerosissimo, portano lo spumante bisogna brindare!! E la tua bisnonna…oh Gaia la sua faccia…avete 82 anni di differenza ma non so chi abbia più stupore da bambina sul viso, se lei o te. E tua zia ro alle 6.30 del mattino dopo che si fionda in camera e vuole svegliarti… c’è il mio lento recupero e il tuo papà che si prende cura di te, la nonna che per due notti si occupa della sua nipotina.
E il rientro a casa, i primi due giorni da panico e poi il nostro nascere come famiglia… una bimba che dorme 8 ore per notte, capita proprio a noi due che abbiamo sempre avuto solo paura di non dormire… la nostra vita che cambia ma solo in modo migliore, un cucciolo che ora farà per sempre parte di noi.
Sono quasi due mesi che sei fuori da me. I due mesi più belli della mia vita. Come facevo ad essere felice prima? Non c’era il tuo sorriso, non c’erano i tuoi pianti.. la felicità vera è tutta in quell’esserino che si è appena svegliato nella sua carrozzina.
Ti guardo nella tua carrozzina, tutta vestita di rosa, dormi e assomigli troppo al tuo papà. Dovrei lavorare ma mi tornano alla mente troppe emozioni, di quando ancora eri nel pancione e io navigavo ore su internet per avere più informazioni possibili su quell’essere scalciante nella mia pancia, quello che a ottobre di quasi un anno fa era solo una lineetta su un test.. una linea che per me aveva già un nome, era la mia piccola Gaia. Da subito, anche se il tuo papà non ci credeva e ancora adesso mi dice che era solo perche’ desideravo tanto che tu fossi una bimba.
Rivivo la paura dei primissimi giorni, quando credevo che anche un minimo soffio di vento ti avrebbe potuto portare via da me, quella paura che mi ha portato più volte al pronto soccorso. E l’emozione di quella lucina pulsante che era il tuo cuoricino, tu eri solo un abbozzo di essere umano ma c’eri, eri viva.
E la mia pancia cominciava a crescere, i primi jeans premaman che emozione. E i nonni così felici, avevo quasi paura di tutta quella felicità riposta in me… sarei stata in grado davvero di cullarti e nutrirti per nove mesi?
Poi la prima eco ufficiale, il tuo papà era con me, sarebbe sempre stato con me ad ogni ecografia, e diceva “uh guarda che testolina, e’ proprio figlio mio!” Ti chiamavamo tondorotondo, avevi solo 12 settimane ancora non sapevamo il tuo sesso.
Natale, magico anche se io stavo sempre male, mi hai fatto impazzire per 3 mesi, vomitavo sempre, non riuscivo a entrare in casa a causa di un odore che sentivo solo io. I mercatini di Natale con gli amici, il papà che mi sussurrava piano che era il nostro primo viaggio in tre… piano piano perche’ c’erano gli “zii” con noi, loro desideravano tanto un cucciolino sai? E al tempo non sapevano che solo 2 mesi dopo una lineetta rosa su un test gli avrebbe fatto vivere le stesse emozioni.
E poi febbraio, l’ecografia morfologica… dovevamo controllare tutto tesoro mio, che tutto fosse a posto, cuoricino cervello, tutto tutto. Che paura che avevo…ma era tutto a posto, il tuo papà mi teneva la mano. Chiediamo se si vede qualcosina…e la ginecologa ci dice che non e’ sicura, che ti stai nascondendo ben bene ma… sembri una bimba!!!
E dal giorno dopo inizio a percepire chiaramente i tuoi movimenti, prima leggeri come un soffio, poi sempre più forti, la mia piccola calciatrice.
Poi, in un lampo, arrivano le ultime ecografie, mi dicono che sei proprio una bella bimba, cicciotta e stai bene.
Arriva il 24 giugno, la data presunta del parto.Ma non ti decidi eh piccola pigrona? 6 giorni dopo mi ricoverano in ospedale. E’ un venerdi, fino alla domenica provano a indurmi il parto. Non so se sei tu che sei pigra o io che ho troppa paura..la tua mamma ha sempre avuto una grandissima paura sai? La paura del parto, non c’e stato verso di farmela passare. Il tuo papà veniva con me al corso preparto ma serviva a poco.
Sono stati brutti quei 3 giorni, avevo paura che proprio alla fine di questa avventura qualcosa potesse andare storto. Colpa di internet, della mia troppa conoscenza di ciò che può succedere. E così prendo il coraggio a 2 mani, chiamo il medico e pretendo il cesareo. Firmo io, firmo qualsiasi cosa, ma fate uscire la mia piccola, fatemi vedere Gaia. Mi preparano per l’intervento.
Ricordo che ero felice, come se mi stessero preparando per una festa. Papà aveva tanta paura invece e io ridevo di lui. Mi portarono via su un lettino, il tuo papà era dolcissimo, preoccupato, mi ha accompagnato fino alla sala operatoria, mi ha dato un bacio. E poi c’eravamo solo io e te, mi hanno fatto la spinale, non ho sentito nulla, neppure il foro dell’ago.
Parlo parlo e nessuno mi ascolta, nessuno mi dice cosa mi sta succedendo. Poi sento raspare dentro la mia pancia, tirare.. e un dolcissimo urlo! Mi dicono subito che sei una bimba, lunga e cicciotta. Per un attimo ti mettono contro la mia guancia, sei bellissima, mi guardi e piangi… ciao amore mio ti dico, sono le 17.53 del 2 luglio 2006, il momento più intenso di questi nove mesi, forse il più intenso della mia vita, paragonabile solo a quel 7 dicembre di 3 anni fa quando una promessa di fedeltà eterna ha reso il tuo papà e me marito e moglie.. e tu in fondo ai miei pensieri c’eri già, c’eri durante quella messa, mentre promettevamo di accogliere i bimbi che sarebbero venuti al mondo.
Ti portano di là, dal tuo papi. Mi dicono che sei lunga 51 cm e pesi kg 3.920, lo sapevo che eri cicciona non potevo avere quella pancia immensa sennò! Nulla è come me lo ero immaginato, non c’è stato dolore, solo tanta gioia. Non c’è il mio amore alle spalle che mi bacia e mi dice ti amo, ma so che lui ha te fra le braccia ora, o forse no, non ce l’avrà il coraggio di prenderti in braccio senza che io lo costringa, ti vedrà piccolissima anche se invece sei una bambinona.
Mi ricuciono, mi portano fuori. Sei in una culla e il tuo papà mi dice: “è tua figlia eh ba? Ha i tuoi pollicioni dei piedi” e ti mettono nel letto insieme a me, poi via andiamo in reparto. Hai una tutina bianca, l’ho comperata insieme alla nonna a febbraio. I nonni sono fuori, pazzi di gioia, in un attimo ci sono accanto non hanno occhi che per la loro nipotina.
E in reparto siamo subito circondati da tutti, i nonni, gli zii, e nei due giorni successivi un via vai di visite, tutti vogliono vedere la piccola Gaia, sei la prima bimba che nasce in questo gruppo di amici eh, sono tutti in fibrillazione. Gli amici del papà si presentano in un gruppo numerosissimo, portano lo spumante bisogna brindare!! E la tua bisnonna…oh Gaia la sua faccia…avete 82 anni di differenza ma non so chi abbia più stupore da bambina sul viso, se lei o te. E tua zia ro alle 6.30 del mattino dopo che si fionda in camera e vuole svegliarti… c’è il mio lento recupero e il tuo papà che si prende cura di te, la nonna che per due notti si occupa della sua nipotina.
E il rientro a casa, i primi due giorni da panico e poi il nostro nascere come famiglia… una bimba che dorme 8 ore per notte, capita proprio a noi due che abbiamo sempre avuto solo paura di non dormire… la nostra vita che cambia ma solo in modo migliore, un cucciolo che ora farà per sempre parte di noi.
Sono quasi due mesi che sei fuori da me. I due mesi più belli della mia vita. Come facevo ad essere felice prima? Non c’era il tuo sorriso, non c’erano i tuoi pianti.. la felicità vera è tutta in quell’esserino che si è appena svegliato nella sua carrozzina.