quella sera in cui dovevo comprarmi il notebook nuovo
Inviato: 28 gen 2010, 21:07
Arrivata a termine mi avevano trovato il liquido amniotico aumentato, nulla di preoccupante, ma il ginecologo dell'ospedale (Buzzi, Milano) mi aveva spiegato che forse, ipoteticamente, se mai si fosse rotto il sacco improvvisamente c'era il rischio che si creava un effetto diga aperta e oltre al liquido veniva fuori pure il cordone, con conseguenze funeste per la mia bimba. Dopo avermi 'rassicurata' dicendomi che questo non succede quasi mai mi hanno datto una bella ravanata in zona e rispedita a casa.
Dopo 3 giorni (era venerdì 16 ottobre) mi ripresento in ospedale per l'ennesima visita a termine e mi fissano la data dell'induzione, patteggio la pena e da martedì riesco ad anticipare al lunedì. Mi danno ancora una mega ravanata lì sotto e mi rimandano a casa.
Arrivo a casa, spedisco mio marito al lavoro, chiedendogli però di venire a casa prima perchè con lo scollamento delle membrane non è che mi sentissi proprio in forma.
Mi attacco al pc e PUFF morto. Niente da fare.
E MO' CHE FACCIO?!?! Non me la sento di prendere l'auto e portarlo dal computerista e quindi aspetto mio marito che mi porti a riparare il notebook. Lui ligio al dovere viene a casa alle 16 ed il mio unico pensiero è 'sto benedetto computer, non so come farmi passare il tempo fino a lunedì, giorno del ricovero.
Ma il pc è inesorabilmente rotto, ne dobbiamo comprare uno nuovo e quindi deciso che dopo cena andremo al MediaWorld visto che è aperto fino alle 22:00
Intanto sistemo casa e alle 19:15 sento qualche dolore alla panza, non ci faccio molto caso, ma dopo che continua ciclicamente mando un sms ad Ale76 e chiedo lumi sulle contrazioni, visto che il primo parto fu un indotto e quindi con dinamiche diverse.
Mi convinco che sono contrazioni, ma sono leggere e io sono troppo presa dalle mie faccende, ordino la pizza (mi arrabbio pure perchè il pizzettaro si è dimenticato il crudo!) sparecchio, e 'ste contrazioni continuano ma non so neanche se sono regolari perchè sono presa da Fabio, finire la borsa da parto, etc. Ad un certo punto comunico a marito che non mi sento molto in forma e che non me la sento di andare a prendere il computer nuovo, e che forse è meglio che accompagnamo Fabio dal nonno e noi andiamo a farci un giro in ospedale. Mi faccio un bel clisterone (con Fabio che mi voleva tenere compagnia…) e io con la mia valigiona e Fabio con la sua valigina partiamo.
Finalmente alle 21:00 sono in auto e smessaggio tutte le amiche e amici comunicando che sto andando in ospedale accompagnata da mio marito (erano tutti in allerta perchè spesso mio marito è latitante e c'erano più persone in pole position per portarmi a partorire, elettricista compreso) e ricevo qualche telefonata, chiacchero tra le contrazioni e dico a mio marito 'dai che nasce il 17 come te!'
Arrivo all'ospedale alle 21:17, entro in ps con delle contrazioni continue e spedisco lui a parcheggiare, intanto schiaccio il campanello e nessuno arriva, rischiaccio e ancora nessuno. Alla fine entrano altri pazienti e schiacciano pure loro perchè io sono tutta presa dalla mia respirazione imparata al corso pre-parto e finalemente arriva un'infermiera che mi chiede qualche dato ma io riesco solo a comunicare a gesti. Il dolore non è forte, solo che è continuo. Nel frattempo arriva mio marito e nel corridoio dico 'voglio l'epidurale' in maniera preventiva.
Entro nella sala visite e la giovanissima ginecologa mi dice di spogliarmi in bagno, mi muovo a micropassi verso il bagno e da lì la situazione precipita, da questo momento in poi sono successe una serie di cose che ricordo solo a tratti, mio marito ha colmato i buchi ma tutto avviene in pochi minuti.
Vado in bagno, mi abbasso i pantaloni e le mutande ma sento qualcosa di strano in mezzo alle gambe. Metto la mano e sento come una bolla che diventa sempre più grande ODDDDDDDIO E' IL SACCOOOOOOOOOO
e mi vengono in mente le parole del ginecologo che mi diceva dell'eventuale rottura........
e quindi URLO!
arriva mio marito che mi mette una mano sotto e mi tiene il sacco, la ginecologa e l'infermiera cercano di farmi andare verso il lettino ma io urlo come una matta, la dottoressa continua a dirmi
'si sdrai sul lettino che la visito' tutta calma e io urlo e urlo, lei continua a dirmi di sdraiarmi sul lettino e io urlo. Alla fine mio marito guarda la ginecologa e le chiede 'MA LEI è IN GRADO DI FARLA PARTORIRE QUA?!?!' a quel punto si rendono conto e arriva l'infermiera con la sedia a rotelle.
LA SEDIA A ROTELLE?!?!
io avevo un gavettone che mi usciva da lì e queste pensavano di farmi sedere! allora mio marito chiede che venga portata una barella e finalmente mi sdraio. Appena messa giù queste capiscono la situazione e
PANICO!!!
Cominciano a correre, mi sembrava di essere in un film: Il rumore delle ruote della barella, le luci quadrate sul soffitto dei corridoi che viaggiano velocissimo, il saltino dell'ascensore, corri corri corri e arriviamo in sala parto, io che urlo che devo spingere e cerco di trattenermi il più possibile.
Finalmente arrivo in sala parto, l'ostretrica chiede il mio nome e scopre che sono tedesca e si mette a parlarmi in tedesco! ma io in quel momento non ho proprio voglia di fare 'konversation'!
mi chiede di spostarmi dalla barella al lettino da parto (sempre in tedesco) ma io non ci riesco, mi rimetto sdraiata e dico 'MI VIENE DA SPINGEREEEEEEEEEEEE' e lei 'allora spingi!' non ci potevo credere, spingo un volta volta, poi due, e sotto sento tirare, brucia da matti, spingo fortissimo e PLUFF! sento il corpicino che passa, sento proprio le spalle, le gambe ed il cordone che sgusciano fuori.
E' successo tutto in pochissimi minuti, mi mettono la piccola addosso e intanto mi guardano lì sotto, io la stringo, è tutta ricoperta di vernice caseosa, è piena di capelli ed è così piccola, però non riesco a vederla bene perchè sono sdraiata e lei ha la testina appoggiata sul mio collo. Non sono col busto sollevato come nel lettino da parto e quindi chiedo che la tirino sù, il personale si gira verso di me e mi prendono la piccoletta, tagliano il cordone al volo e la portano via. Io non ho fatto in tempo a rendermi conto ma mio marito mi ha detto che era diventata nera.
Lui è andato dietro alla piccola, che è stata aspirata e stimolata un po' riprendendosi subito, me la riporta dopo bella pulita, le do un bacino e la riporta via (dopo ho saputo che era perchè doveva essere visitata subito dal neonatologo, ma io in quel momento ignoravo il tutto) e intanto mi ricuciono. Finito il ricamino (e io che speravo di evitarmelo ‘sta volta) mi metto subito a smessaggiare gli amici: molti hanno letto contemporanemante il messaggio delle 21:00 'sto andando in ospedale' con quello 'alle 21:40 è nata Viola'!
Io sono tranquilla, mi tremano un po’ le gambe per lo sforzo e la corsa e mi faccio fuori la scorta di cioccolato che mi ero portata dietro, succo e le peggio cose che mi ero comprata per affrontare il travaglio e che non avevo potuto mangiare per 40 settimane per non ingrassare troppo.
La mia piccoletta è in incubatrice, riesco a vederla solo un paio di minuti, non posso manco toccarla e rimarrà lì dentro per 20 ore in osservazione e quando me la vedo lì dentro come Biancaneve nella bara di cristallo un paio di lacrime mi scendono.
Per fortuna che l’infermiera è accorsa subito a rassicurarmi, così come tutto il personale gentilissimo che mi ha visto ciondolare per il reparto quando non sapevo bene che fare e che mi sostituiva ogni 3x2 le batterie del suo ossimetro quando potevo prenderla.
Mentre credo che la ginecologa che incontrai in Pronto Soccorso è ancora lì che ripete il suo mantra
si spogli
Si sdrai sul lettino
Così la visito
si spogli
Si sdrai sul lettino
Così la visito
si spogli
Si sdrai sul lettino
Così la visito
Dopo 3 giorni (era venerdì 16 ottobre) mi ripresento in ospedale per l'ennesima visita a termine e mi fissano la data dell'induzione, patteggio la pena e da martedì riesco ad anticipare al lunedì. Mi danno ancora una mega ravanata lì sotto e mi rimandano a casa.
Arrivo a casa, spedisco mio marito al lavoro, chiedendogli però di venire a casa prima perchè con lo scollamento delle membrane non è che mi sentissi proprio in forma.
Mi attacco al pc e PUFF morto. Niente da fare.
E MO' CHE FACCIO?!?! Non me la sento di prendere l'auto e portarlo dal computerista e quindi aspetto mio marito che mi porti a riparare il notebook. Lui ligio al dovere viene a casa alle 16 ed il mio unico pensiero è 'sto benedetto computer, non so come farmi passare il tempo fino a lunedì, giorno del ricovero.
Ma il pc è inesorabilmente rotto, ne dobbiamo comprare uno nuovo e quindi deciso che dopo cena andremo al MediaWorld visto che è aperto fino alle 22:00
Intanto sistemo casa e alle 19:15 sento qualche dolore alla panza, non ci faccio molto caso, ma dopo che continua ciclicamente mando un sms ad Ale76 e chiedo lumi sulle contrazioni, visto che il primo parto fu un indotto e quindi con dinamiche diverse.
Mi convinco che sono contrazioni, ma sono leggere e io sono troppo presa dalle mie faccende, ordino la pizza (mi arrabbio pure perchè il pizzettaro si è dimenticato il crudo!) sparecchio, e 'ste contrazioni continuano ma non so neanche se sono regolari perchè sono presa da Fabio, finire la borsa da parto, etc. Ad un certo punto comunico a marito che non mi sento molto in forma e che non me la sento di andare a prendere il computer nuovo, e che forse è meglio che accompagnamo Fabio dal nonno e noi andiamo a farci un giro in ospedale. Mi faccio un bel clisterone (con Fabio che mi voleva tenere compagnia…) e io con la mia valigiona e Fabio con la sua valigina partiamo.
Finalmente alle 21:00 sono in auto e smessaggio tutte le amiche e amici comunicando che sto andando in ospedale accompagnata da mio marito (erano tutti in allerta perchè spesso mio marito è latitante e c'erano più persone in pole position per portarmi a partorire, elettricista compreso) e ricevo qualche telefonata, chiacchero tra le contrazioni e dico a mio marito 'dai che nasce il 17 come te!'
Arrivo all'ospedale alle 21:17, entro in ps con delle contrazioni continue e spedisco lui a parcheggiare, intanto schiaccio il campanello e nessuno arriva, rischiaccio e ancora nessuno. Alla fine entrano altri pazienti e schiacciano pure loro perchè io sono tutta presa dalla mia respirazione imparata al corso pre-parto e finalemente arriva un'infermiera che mi chiede qualche dato ma io riesco solo a comunicare a gesti. Il dolore non è forte, solo che è continuo. Nel frattempo arriva mio marito e nel corridoio dico 'voglio l'epidurale' in maniera preventiva.
Entro nella sala visite e la giovanissima ginecologa mi dice di spogliarmi in bagno, mi muovo a micropassi verso il bagno e da lì la situazione precipita, da questo momento in poi sono successe una serie di cose che ricordo solo a tratti, mio marito ha colmato i buchi ma tutto avviene in pochi minuti.
Vado in bagno, mi abbasso i pantaloni e le mutande ma sento qualcosa di strano in mezzo alle gambe. Metto la mano e sento come una bolla che diventa sempre più grande ODDDDDDDIO E' IL SACCOOOOOOOOOO
e mi vengono in mente le parole del ginecologo che mi diceva dell'eventuale rottura........
e quindi URLO!
arriva mio marito che mi mette una mano sotto e mi tiene il sacco, la ginecologa e l'infermiera cercano di farmi andare verso il lettino ma io urlo come una matta, la dottoressa continua a dirmi
'si sdrai sul lettino che la visito' tutta calma e io urlo e urlo, lei continua a dirmi di sdraiarmi sul lettino e io urlo. Alla fine mio marito guarda la ginecologa e le chiede 'MA LEI è IN GRADO DI FARLA PARTORIRE QUA?!?!' a quel punto si rendono conto e arriva l'infermiera con la sedia a rotelle.
LA SEDIA A ROTELLE?!?!
io avevo un gavettone che mi usciva da lì e queste pensavano di farmi sedere! allora mio marito chiede che venga portata una barella e finalmente mi sdraio. Appena messa giù queste capiscono la situazione e
PANICO!!!
Cominciano a correre, mi sembrava di essere in un film: Il rumore delle ruote della barella, le luci quadrate sul soffitto dei corridoi che viaggiano velocissimo, il saltino dell'ascensore, corri corri corri e arriviamo in sala parto, io che urlo che devo spingere e cerco di trattenermi il più possibile.
Finalmente arrivo in sala parto, l'ostretrica chiede il mio nome e scopre che sono tedesca e si mette a parlarmi in tedesco! ma io in quel momento non ho proprio voglia di fare 'konversation'!
mi chiede di spostarmi dalla barella al lettino da parto (sempre in tedesco) ma io non ci riesco, mi rimetto sdraiata e dico 'MI VIENE DA SPINGEREEEEEEEEEEEE' e lei 'allora spingi!' non ci potevo credere, spingo un volta volta, poi due, e sotto sento tirare, brucia da matti, spingo fortissimo e PLUFF! sento il corpicino che passa, sento proprio le spalle, le gambe ed il cordone che sgusciano fuori.
E' successo tutto in pochissimi minuti, mi mettono la piccola addosso e intanto mi guardano lì sotto, io la stringo, è tutta ricoperta di vernice caseosa, è piena di capelli ed è così piccola, però non riesco a vederla bene perchè sono sdraiata e lei ha la testina appoggiata sul mio collo. Non sono col busto sollevato come nel lettino da parto e quindi chiedo che la tirino sù, il personale si gira verso di me e mi prendono la piccoletta, tagliano il cordone al volo e la portano via. Io non ho fatto in tempo a rendermi conto ma mio marito mi ha detto che era diventata nera.
Lui è andato dietro alla piccola, che è stata aspirata e stimolata un po' riprendendosi subito, me la riporta dopo bella pulita, le do un bacino e la riporta via (dopo ho saputo che era perchè doveva essere visitata subito dal neonatologo, ma io in quel momento ignoravo il tutto) e intanto mi ricuciono. Finito il ricamino (e io che speravo di evitarmelo ‘sta volta) mi metto subito a smessaggiare gli amici: molti hanno letto contemporanemante il messaggio delle 21:00 'sto andando in ospedale' con quello 'alle 21:40 è nata Viola'!
Io sono tranquilla, mi tremano un po’ le gambe per lo sforzo e la corsa e mi faccio fuori la scorta di cioccolato che mi ero portata dietro, succo e le peggio cose che mi ero comprata per affrontare il travaglio e che non avevo potuto mangiare per 40 settimane per non ingrassare troppo.
La mia piccoletta è in incubatrice, riesco a vederla solo un paio di minuti, non posso manco toccarla e rimarrà lì dentro per 20 ore in osservazione e quando me la vedo lì dentro come Biancaneve nella bara di cristallo un paio di lacrime mi scendono.
Per fortuna che l’infermiera è accorsa subito a rassicurarmi, così come tutto il personale gentilissimo che mi ha visto ciondolare per il reparto quando non sapevo bene che fare e che mi sostituiva ogni 3x2 le batterie del suo ossimetro quando potevo prenderla.
Mentre credo che la ginecologa che incontrai in Pronto Soccorso è ancora lì che ripete il suo mantra
si spogli
Si sdrai sul lettino
Così la visito
si spogli
Si sdrai sul lettino
Così la visito
si spogli
Si sdrai sul lettino
Così la visito