
E' nata Elena, il 12 gennaio 2010, mentre fuori nevicava come non lo faceva da anni da queste parti. Ma questo lo saprò solo il giorno dopo.
Durante la gravidanza mi era stata diagnosticata la placenta inizialmente previa, poi "solo" bassa, ma sempre comunque da sorvegliare e a partire dal settimo mese son dovuta rimanere a riposo quasi totale, tornare a casa dei miei e quindi scombussolare un po' tutto quanto e tutti quanti.
Mi si parla di fare un cesareo, perchè i rischi di emorragia nel mio caso sarebbero stati troppo elevati con un parto naturale, ma ci si riserva sempre l'eventualità di evitarlo nel caso fosse risalita. Cosa che è avvenuta, ma non "abbastanza" da scongiurare i vari rischi per me e la bimba.
Fissiamo quindi l'appuntamento in ospedale per un cesareo...Ci faceva strano, poter scegliere la data della nascita di nostra figlia ed abbiamo optato per una data il più vicino al termine possibile, anche se tutto sommato non sapevamo bene a cosa saremmo andati incontro. Semplicemente eravamo fiduciosi e poco ci importava "come" sarebbe nata dal momento che c'era in ballo la sua salute.
L'appuntamento era fissato per le 10.30 di mattina, un orario tutto sommato decente, il che già ci predisponeva postivamente. Malgrado il digiuno richiesto prima dell'operazione (che paura solo sentire pronunciare questa parola!) mi sentivo bene e non mi sentivo né agitata, né affamata...ma tranquillissima e pure il marito lo era. Mi pareva tutto abbastanza surreale. Dopo tutta la paura che potesse nascere prematura, Elena sarebbe nata invece a termine e l'avremmo conosciuta di lì a poco. Intanto pensavo a Letizia, la sua sorellina e mi domandavo cosa stesse facendo dai nonni nel frattempo. Pensavo continuamente a loro e mi veniva da sorridere. Sembravo già sotto effetto morfina...
Mentre mi si preparava e mi si "vestiva" si fa per dire, con gli stessi colori della sala operatoria, bianca e verde, il marito aspettava fuori, dopodiché sarebbe venuto dentro con me. Arrivata nella sala, mi si presentano tutti i vari medici, anestesista, chirurgo, infermieri e...non so chi altro...So solo che erano in molti e mi faceva sempre più strano questa situazione. Eran tutti di buon umore, manco si preparassero a fare una scampagnata e si parlava dell'anestesia che mi avrebbero fatto di lì a poco. Io intanto mi chiedevo cosa mi aspettava e quando sarebbe entrato mio marito.
Mi si fa sedere sul bordo del lettino, curvando leggermente la schiena e lasciando cadere le spalle...Nessun dolore. Sento che l'anestesista mi tocca la schiena e mi spiega che mi avrebbe fatto un'anestesia locale e poi subito dopo quella che mi avrebbe addormentato tutta la parte sottostante (mi ha anche detto il nome del tipo di anestesia ma non me lo ricordo...si vede che sono ancora un po' smemorata). Sento solo un po' freddo. E poco dopo il freddo diventa frescura. Chiedo quando mi farà la puntura che mi renderà anestetizzata del tutto. Già fatta! E manco me ne ero accorta. Mi tornava in mente la pubblicità di quando ero piccola in cui la bimba che chiedeva " Già fatta?" e mi rendo conto che non sono normale a pensare alle pubblicità in questo frangente.
Mi si corica, dinanzi a me si mette un telo (sempre verde e bianco, tutto in tinta) e mi si chiede se sento qualcosa toccandomi con del ghiaccio. Ormai ci sono tutti i medici, la mia Drssa pure, colei che mi opererà ed il marito arriva pure lui di fianco a me. E' anche lui con camice e berretto verde, sembra un dottore, ha un aspetto davvero fighetto e gli dico che è bellissimo vestito così e che il verde gli fa risaltare gli occhi...lui mi chiede se mi hanno già drogata. E poi mi chiede come mi sento.
E si comincia...eran le 13.00 più o meno quando si ha cominciato. Sento come due puntine fredde che si posano sul mio ventre. Poi come dei movimenti, come se mi si facessero dei massaggi strani nella pancia. Si sente parlare e nel frattempo col marito ci teniamo la mano e chiaccheriamo un pochino. Anche intorno a me c'è movimento e di tanto in tanto un medico mi informa su quello che succede e si informa sul mio stato.
Poi un momento di silenzio...Fino a che si sente un urlo potente...ELENAAAAA!!!!!


Ce la presentano, tutta rotolosa e ancora un po' "impiastricciata" e la prima cosa che facciamo è io piangere di gioia e il marito sollevare gli occhiali e passarsi le dita sugli occhi. Siamo inebetiti e strafelici entrambi. Gli chiedo se sta piangendo...lui "no ... sudo" con voce tremolante.
E poi dice: "Caspita ma quant'è bella! E che bel facciottino tondo...è uno spettacolo" E' vero, faceva anche molto caldo...ma era palese che eravamo talmente emozionati che non capivamo più niente ed io facevo commenti sempre più idioti.
Poi mi si appoggia Elena sul petto e le ho subito detto: "benvenuta amore, sei stupenda...anzi di più"...poi ho ripreso pure io a "sudare dagli occhi" come il marito. Nel frattempo lui è uscito con la bimba e la pediatra; è stato quindi lui ad avere il primo contatto con lei, a pulirla e contemplarla nel suo insieme.
Nel frattempo mi dovevano ricucire e ricordo nettamente la sensazione di nausea che mi è venuta ad un certo punto, dovuta al fatto che senza che me ne accorgessi avevo avuto un'emorragia piuttosto importante (sempre per via di questa benedetta placenta, che in realtà era molto più bassa di come risultata sulle ecografie), ma bloccata subito per fortuna, e quindi un calo di pressione notevole.
Inseguito mi hanno portata in una sala piena di macchinari, ("la salle de repos", come la chiamano qui) mi sembrava di essere una donna bionica con tutti sti tubicini fra le braccia e non so più dove. Ero stordita, ma paradossalmente lucida e non mi sembrava vero che era appena nata nostra figlia. Col marito ci siamo salutati con un bacetto e poi sarebbe passato subito la mattina dopo.
Ho passato la notte così, e mi son pure riuscita ad addormentare, malgrado la fascia della pressione che mi stringeva ogni ora. Pian piano ritrovavo sensibilità negli arti inferiori ma non sentivo nessun dolore.
Non vedevo l'ora di ri-ammirare Elena, rivedere Letizia, il marito... e ricordo che prima di poter riveder Elena mi sembrara che il tempo non passasse mai. Ho sentito la voce di mia mamma (che ha preceduto il marito!) nel corridoio poco prima che mi portassero nella mia camera e poco dopo mi son trovata di fianco un batuffolo rosa addormentato, splendido. Appena giunto il marito, mia mamma, dopo aver pianto di felicità se n'è andata e siamo così rimasti noi tre insieme, mentre fuori nevicava e non si sentiva un solo rumore.
A parte quello dei nostri cuori che battevano all'unisono.

Mai un Nuovo Anno poteva cominciare in maniera più bella. Sono profondamente grata alla Vita per questo.

