Clara finalmente con noi!!!
Inviato: 2 set 2009, 10:08
È cominciato tutto il 16 agosto, la dpp era passata da 6 giorni ormai, ma tu non davi cenni di voler uscire! Al solito monitoraggio l’ostetrica, vedendomi stanca, mi consiglia l’olio di ricino… le confesso che ci ho già provato ma non sono riuscita a tenerlo giù. Secondo lei ho sbagliato la ricetta perché ho usato il succo d’arancia invece che quello di albicocca con spruzzo di grappa… Si sa,non sono una gran cuoca, ma non ho la minima intenzione di riprovarci!! 
Poi mi rendo conto che altri 3 giorni e mi tocca l’induzione. Ufff… Tornando verso casa vediamo la farmacia aperta anche se è domenica, decido con papà che lo possiamo comprare, poi si potrà decidere se prenderlo o meno. Detto fatto, arrivata in cucina raccolgo tutto il coraggio che ho e lo caccio giù. Era ora di pranzo. La sera me ne vado a letto sconsolata, sicura che l’unica cosa che ho guadagnato è stato passare la domenica pomeriggio in bagno invece che a fare una bella passeggiata con il tuo papi. Alle 2 mi svegliano le contrazioni, come succedeva tutte le notti da settimane ormai. Vado in bagno e sento un bel pluf. Che è? Non sono stata io! Guado in giù e nell’acqua vedo… il tappo!!
Wow!!
Tutta felice comincio a gironzolare per casa, guardo un film… nel frattempo le contrazioni continuano irregolari come al solito ma belle fortine. Alle 5 decido che il tuo papà ha dormito già abbastanza, così lo sveglio, 
tanto non dovrà andare a lavorare! Passano le ore, le contrazioni sono ormai potenti. Se sto a letto si distanziano di qualche minuto, se mi alzo vanno a ripetizione. Arriva la tua nonna che mi convince ad andare in ospedale altrimenti saresti nata in casa. Arranco fino alla macchina, si parte! Passano 50 minuti prima di arrivare in ospedale e le contrazioni spariscono come per magia. 
Racconto cosa è successo all’ostetrica che spedisce il papi a fare le carte per il ricovero e mi attacca al monitoraggio, calma piatta. Mi visita, utero raccorciato e pervio al dito. Mi manda in camera a mangiare e a riposare visto che ero sveglia da tanto, rassicurandomi che le contrazioni sarebbero ripartite da sole. A letto? Ma io ti voglio far nascere e il letto rallenta tutto!! Comincio a camminare su e giù per la stanza mentre papà va a recuperare la valigia… ecco qualche doloretto… mi metto carponi sul letto e…. eccole di ritorno finalmente!! Il pomeriggio trascorre veloce tra monitoraggi e passeggiate per l’ospedale. Mi visitano alle 16:00, “sei di 3 cm” “Oh mamma, ma allora sono davvero in travaglio!!” Non che il male mi lasciasse qualche dubbio, ma sentirlo dire è stato tutt’altra cosa. Il tuo papà nel frattempo è stato bravissimo, si lasciava stritolare la mano e non mi toccava, proprio quello che gli avevo chiesto!! Ha avuto un attimo di cedimento quando è semicaduto dallo sgabello con le ruote, facendomi ridere proprio nel bel mezzo di una contrazione… 
Nel frattempo sento le urla della partoriente nella sala accanto, poi un pianto. Vengono le lacrime pure a me!! Il tempo passa e il male mi porta a pensare le peggio cose durante le contrazioni per poi concludere con un “Beh tutto qua il dolore del parto?” durante le pause. Rientra l’ostetrica scusandosi di non avermi seguito a causa dell’altro parto (Non sa che mamma ne è felice poiché le da fastidio qualsiasi cosa quando sta male) mi chiede se voglio che mi riempia la vasca e li il bivio: parto in acqua o….. epidurale? Rispondo un timido “si” 
“sicura??” “Si!!”
Sono ormai le 20:00 e c’è il cambio dell’ostetrica. Entra in stanza, è la stessa che mi ha consigliato l’olio di ricino, piegata in 2 tra i denti le dico “Ha funzionato”. In realtà non ero felicissima perché alle visite mi era sembrata un vero gendarme… Non so ancora quanto mi ricrederò!! Mi visita “Sei veloce, alle 4 erano solo 3 e adesso sono già 7 cm!” Veloce?! Ma io non ho fretta.. Andiamo nella sala con la vasca e mentre aspetto che finisca di riempirsi mi spoglio senza nemmeno rendermi conto che resto a passeggiare nuda davanti alle finestre…
Per fortuna Tina rientrando se ne accorge e tira le tende.
Il tuo papà guarda la stanza nella penombra e dice “Mi sembra tutto molto più reale” e li mi scappa l’unico commento poco carino che ricordo “A me invece sembra un film dell’orrore”
Entro in vasca e mi sento rinascere, mi solleva il pancione e sento molto meno male! Tina mi rassicura dicendo che per le 10 tu saresti stata con noi. Io continuo a non capacitarmi di nulla, ti vedo così lontana. Mi concentro sulla respirazione, faccio finta di buttare fuori il male ad ogni respiro… mi sembra che funzioni. Passa un’ora e Tina mi visita di nuovo “Sei completa, manca un piccolo lembo e poi è fatta, intanto ti rompo le membrane” Ok, aspettiamo. Non mi rivisita per più di un’ora, passano le 10… Ecco, vedi, lo sapevo che non saresti nata alle 10… Comincio a dire che devo spingere. Tina mi risponde che se sento di dover spingere solo durante la contrazione è troppo presto, di aspettare, che spingerei a vuoto e non posso permettermelo visto che sono stanca. Intanto mi manda a fare pipì. Che male pazzesco uscire!! Passa un’altra ora e capisco che c’è qualcosa che non va, sei messa male, per questo non posso spingere. Tina prova a spostarti ma il tuo cuoricino va giù… Comincio a dare segni di insofferenza dicendo che DEVO DEVO DEVO spingere. “Ok, prova qualche spinta” Oh, grazie al cielo!! Ritrovo le energie, penso che 12 anni di agonismo saranno pure serviti a farmi dei buoni addominali, che ti avrei tirata fuori in men che non si dica. Spingo come una matta e la tua testina arriva subito all’uscita, Tina stupita me la fa sentire, sembra gelatina, se ne avessi avute le forze avrei fatto questa faccia qui
Nel frattempo tira fuori un telo verde con tutti gli strumenti. In quel momento ho pensato …ma allora sta nascendo davvero…. Ho guardato il tuo papi che ha capito e probabilmente ha pensato la stessa cosa. Che strana emozione!
Ma il pavimento pelvico (Così l’ha chiamato) era troppo duro e non cedeva. Tu uscivi un po’ e poi di nuovo dentro. Cambio posizione, mi attacco al tuo papà che mi sorregge, poi in ginocchio ma salto come una trota appena pescata per il dolore. Tina mi massaggia con un olio profumato mentre il tuo papi mi da l’acqua da bere ad ogni mio schiocco di lingua e mi asciuga il sudore dal viso. Sono davvero stanca, tra una contrazione e l’altra sembro la tua bisnonna la sera davanti alla tv, la testa mi ciondola e rischio in continuazione di finire con la faccia nell’acqua. Papà dice che non ero presente e non rispondevo. Io ricordo solo questo scambio di battute
“Jessica, ti devo tagliare”
“Va bene”
“Devi uscire, non posso farlo se sei nella vasca”
“Mi fai l’anestesia?”
“No”
“Allora non esco”
Tina mi concede un’ultima spinta altrimenti fuori. Non so cos’ho fatto, non capivo più nulla nemmeno se ci fosse la contrazione o no. Ho tirato fuori la voce e con lei anche metà della tua testina che questa volta non rientra, pausa, contrazione… ed eccola li tra le mie gambe. Ti accarezzo i capelli… come sono morbidi!
Tina cerca di girarti, ma sei incastrata!! Cominci a scalciare, io sento un male indescrivibile e la vasca si riempie di sangue. Perdo la testa completamente, Tina parla in tedesco con l’infermiera e in un attimo afferrano le mie gambe e le usano come se fossero delle leve piegandole e distendendole. Urlo, urlo con tutta la voce che ho fino a rimanere senza (Nemmeno Vasco in concerto mi aveva portato a tanto).Sgusci fuori, ti lanciano su di me giusto il tempo di tagliare il cordone che si era attorcigliato 2 volte intorno al tuo collo, ricordo di aver fatto a tempo a pensare che le tue mani erano grandi grandi e… blu. Non piangi. Ma io ero stranamente tranquilla, sapevo che l’avresti fatto, stavi solo mettendo un po’ più tempo perché sei pigra e io ormai sapevo come sei fatta. Infatti arriva anche lui, il tuo uè uè, e li ricevi i tuoi primi complimenti da Tina e dall’infermiera… Ti danno un po’ di ossigeno con la mascherina mentre la vasca si svuota. Chiedo a papà che ore fossero “Mezzanotte e un quarto” Ce l’avevamo fatta piccolina mia, sei nata il giorno di Santa Elena, la zietta che per prima ha gioito per il tuo arrivo e che non ha fatto a tempo a sapere se saresti stata Clara o Gioele. Hai fatto un bel regalo alla tua nonna.
Provo ad alzarmi ma la placenta che mi avevi staccato a pedate esce. Tina resta un secondo a guardare la vasca con la mia placenta, le 3 cacche grandi grandi che avevi fatto tu, sangue e muco ovunque e si lascia scappare un “…La mia vasca…”
A me non importa più nulla, voglio solo vederti. Tina mi dice di aspettare che stava arrivando la dottoressa per ricucirmi. No, resto così, voglio solo andare a dormire con la mia bimba… Invece mi fanno sdraiare sul lettino e ti appoggiano su di me. Non ti vedo, ma sento il tuo profumo di bimba. Passa un’ora prima che finiscano l’arazzo tra le mie gambe e tu nel frattempo trovi il mio seno e cominci a mangiare… Tina ci dice che se vogliamo il tuo papi può rimanere a dormire con noi, tanto non ho compagne di stanza!! Certo che vogliamo!! Tra medici e infermiere partono le scommesse su quanto fossi grande, ti portano via accompagnata dal tuo papà. Tornano ad avvisarci: 4360gr*54cm e 37cm di circonferenza cranica. Mi fanno i complimenti per l’impresa, ma se sei qui con noi è solo grazie a Tina che ti ha salvata e al tuo papà che con la sua presenza mi ha dato tanto tanto coraggio.
Vengo riaccompagnata in stanza, Tina mi rimbocca pure le coperte. Arrivate anche tu e papà che crollate subito addormentati. Resto a guardarvi, papà sorrideva sereno e tu facevi le smorfie e le bollicine con la bocca. Improvvisamente mi sento appagata come non mai, come se tutta la mia vita fosse stata finalizzata a quel momento. Ero con il tuo papà e con te, la mia Clara.
Poi mi rendo conto che altri 3 giorni e mi tocca l’induzione. Ufff… Tornando verso casa vediamo la farmacia aperta anche se è domenica, decido con papà che lo possiamo comprare, poi si potrà decidere se prenderlo o meno. Detto fatto, arrivata in cucina raccolgo tutto il coraggio che ho e lo caccio giù. Era ora di pranzo. La sera me ne vado a letto sconsolata, sicura che l’unica cosa che ho guadagnato è stato passare la domenica pomeriggio in bagno invece che a fare una bella passeggiata con il tuo papi. Alle 2 mi svegliano le contrazioni, come succedeva tutte le notti da settimane ormai. Vado in bagno e sento un bel pluf. Che è? Non sono stata io! Guado in giù e nell’acqua vedo… il tappo!!Wow!!
Tutta felice comincio a gironzolare per casa, guardo un film… nel frattempo le contrazioni continuano irregolari come al solito ma belle fortine. Alle 5 decido che il tuo papà ha dormito già abbastanza, così lo sveglio, tanto non dovrà andare a lavorare! Passano le ore, le contrazioni sono ormai potenti. Se sto a letto si distanziano di qualche minuto, se mi alzo vanno a ripetizione. Arriva la tua nonna che mi convince ad andare in ospedale altrimenti saresti nata in casa. Arranco fino alla macchina, si parte! Passano 50 minuti prima di arrivare in ospedale e le contrazioni spariscono come per magia. Racconto cosa è successo all’ostetrica che spedisce il papi a fare le carte per il ricovero e mi attacca al monitoraggio, calma piatta. Mi visita, utero raccorciato e pervio al dito. Mi manda in camera a mangiare e a riposare visto che ero sveglia da tanto, rassicurandomi che le contrazioni sarebbero ripartite da sole. A letto? Ma io ti voglio far nascere e il letto rallenta tutto!! Comincio a camminare su e giù per la stanza mentre papà va a recuperare la valigia… ecco qualche doloretto… mi metto carponi sul letto e…. eccole di ritorno finalmente!! Il pomeriggio trascorre veloce tra monitoraggi e passeggiate per l’ospedale. Mi visitano alle 16:00, “sei di 3 cm” “Oh mamma, ma allora sono davvero in travaglio!!” Non che il male mi lasciasse qualche dubbio, ma sentirlo dire è stato tutt’altra cosa. Il tuo papà nel frattempo è stato bravissimo, si lasciava stritolare la mano e non mi toccava, proprio quello che gli avevo chiesto!! Ha avuto un attimo di cedimento quando è semicaduto dallo sgabello con le ruote, facendomi ridere proprio nel bel mezzo di una contrazione… Nel frattempo sento le urla della partoriente nella sala accanto, poi un pianto. Vengono le lacrime pure a me!! Il tempo passa e il male mi porta a pensare le peggio cose durante le contrazioni per poi concludere con un “Beh tutto qua il dolore del parto?” durante le pause. Rientra l’ostetrica scusandosi di non avermi seguito a causa dell’altro parto (Non sa che mamma ne è felice poiché le da fastidio qualsiasi cosa quando sta male) mi chiede se voglio che mi riempia la vasca e li il bivio: parto in acqua o….. epidurale? Rispondo un timido “si” “sicura??” “Si!!”Sono ormai le 20:00 e c’è il cambio dell’ostetrica. Entra in stanza, è la stessa che mi ha consigliato l’olio di ricino, piegata in 2 tra i denti le dico “Ha funzionato”. In realtà non ero felicissima perché alle visite mi era sembrata un vero gendarme… Non so ancora quanto mi ricrederò!! Mi visita “Sei veloce, alle 4 erano solo 3 e adesso sono già 7 cm!” Veloce?! Ma io non ho fretta.. Andiamo nella sala con la vasca e mentre aspetto che finisca di riempirsi mi spoglio senza nemmeno rendermi conto che resto a passeggiare nuda davanti alle finestre…
Per fortuna Tina rientrando se ne accorge e tira le tende. Il tuo papà guarda la stanza nella penombra e dice “Mi sembra tutto molto più reale” e li mi scappa l’unico commento poco carino che ricordo “A me invece sembra un film dell’orrore”
Entro in vasca e mi sento rinascere, mi solleva il pancione e sento molto meno male! Tina mi rassicura dicendo che per le 10 tu saresti stata con noi. Io continuo a non capacitarmi di nulla, ti vedo così lontana. Mi concentro sulla respirazione, faccio finta di buttare fuori il male ad ogni respiro… mi sembra che funzioni. Passa un’ora e Tina mi visita di nuovo “Sei completa, manca un piccolo lembo e poi è fatta, intanto ti rompo le membrane” Ok, aspettiamo. Non mi rivisita per più di un’ora, passano le 10… Ecco, vedi, lo sapevo che non saresti nata alle 10… Comincio a dire che devo spingere. Tina mi risponde che se sento di dover spingere solo durante la contrazione è troppo presto, di aspettare, che spingerei a vuoto e non posso permettermelo visto che sono stanca. Intanto mi manda a fare pipì. Che male pazzesco uscire!! Passa un’altra ora e capisco che c’è qualcosa che non va, sei messa male, per questo non posso spingere. Tina prova a spostarti ma il tuo cuoricino va giù… Comincio a dare segni di insofferenza dicendo che DEVO DEVO DEVO spingere. “Ok, prova qualche spinta” Oh, grazie al cielo!! Ritrovo le energie, penso che 12 anni di agonismo saranno pure serviti a farmi dei buoni addominali, che ti avrei tirata fuori in men che non si dica. Spingo come una matta e la tua testina arriva subito all’uscita, Tina stupita me la fa sentire, sembra gelatina, se ne avessi avute le forze avrei fatto questa faccia qui
Nel frattempo tira fuori un telo verde con tutti gli strumenti. In quel momento ho pensato …ma allora sta nascendo davvero…. Ho guardato il tuo papi che ha capito e probabilmente ha pensato la stessa cosa. Che strana emozione!
Ma il pavimento pelvico (Così l’ha chiamato) era troppo duro e non cedeva. Tu uscivi un po’ e poi di nuovo dentro. Cambio posizione, mi attacco al tuo papà che mi sorregge, poi in ginocchio ma salto come una trota appena pescata per il dolore. Tina mi massaggia con un olio profumato mentre il tuo papi mi da l’acqua da bere ad ogni mio schiocco di lingua e mi asciuga il sudore dal viso. Sono davvero stanca, tra una contrazione e l’altra sembro la tua bisnonna la sera davanti alla tv, la testa mi ciondola e rischio in continuazione di finire con la faccia nell’acqua. Papà dice che non ero presente e non rispondevo. Io ricordo solo questo scambio di battute
“Jessica, ti devo tagliare”
“Va bene”
“Devi uscire, non posso farlo se sei nella vasca”
“Mi fai l’anestesia?”
“No”
“Allora non esco”
Tina mi concede un’ultima spinta altrimenti fuori. Non so cos’ho fatto, non capivo più nulla nemmeno se ci fosse la contrazione o no. Ho tirato fuori la voce e con lei anche metà della tua testina che questa volta non rientra, pausa, contrazione… ed eccola li tra le mie gambe. Ti accarezzo i capelli… come sono morbidi!
Tina cerca di girarti, ma sei incastrata!! Cominci a scalciare, io sento un male indescrivibile e la vasca si riempie di sangue. Perdo la testa completamente, Tina parla in tedesco con l’infermiera e in un attimo afferrano le mie gambe e le usano come se fossero delle leve piegandole e distendendole. Urlo, urlo con tutta la voce che ho fino a rimanere senza (Nemmeno Vasco in concerto mi aveva portato a tanto).Sgusci fuori, ti lanciano su di me giusto il tempo di tagliare il cordone che si era attorcigliato 2 volte intorno al tuo collo, ricordo di aver fatto a tempo a pensare che le tue mani erano grandi grandi e… blu. Non piangi. Ma io ero stranamente tranquilla, sapevo che l’avresti fatto, stavi solo mettendo un po’ più tempo perché sei pigra e io ormai sapevo come sei fatta. Infatti arriva anche lui, il tuo uè uè, e li ricevi i tuoi primi complimenti da Tina e dall’infermiera… Ti danno un po’ di ossigeno con la mascherina mentre la vasca si svuota. Chiedo a papà che ore fossero “Mezzanotte e un quarto” Ce l’avevamo fatta piccolina mia, sei nata il giorno di Santa Elena, la zietta che per prima ha gioito per il tuo arrivo e che non ha fatto a tempo a sapere se saresti stata Clara o Gioele. Hai fatto un bel regalo alla tua nonna.Provo ad alzarmi ma la placenta che mi avevi staccato a pedate esce. Tina resta un secondo a guardare la vasca con la mia placenta, le 3 cacche grandi grandi che avevi fatto tu, sangue e muco ovunque e si lascia scappare un “…La mia vasca…”
A me non importa più nulla, voglio solo vederti. Tina mi dice di aspettare che stava arrivando la dottoressa per ricucirmi. No, resto così, voglio solo andare a dormire con la mia bimba… Invece mi fanno sdraiare sul lettino e ti appoggiano su di me. Non ti vedo, ma sento il tuo profumo di bimba. Passa un’ora prima che finiscano l’arazzo tra le mie gambe e tu nel frattempo trovi il mio seno e cominci a mangiare… Tina ci dice che se vogliamo il tuo papi può rimanere a dormire con noi, tanto non ho compagne di stanza!! Certo che vogliamo!!
Tra medici e infermiere partono le scommesse su quanto fossi grande, ti portano via accompagnata dal tuo papà. Tornano ad avvisarci: 4360gr*54cm e 37cm di circonferenza cranica. Mi fanno i complimenti per l’impresa, ma se sei qui con noi è solo grazie a Tina che ti ha salvata e al tuo papà che con la sua presenza mi ha dato tanto tanto coraggio.Vengo riaccompagnata in stanza, Tina mi rimbocca pure le coperte. Arrivate anche tu e papà che crollate subito addormentati. Resto a guardarvi, papà sorrideva sereno e tu facevi le smorfie e le bollicine con la bocca. Improvvisamente mi sento appagata come non mai, come se tutta la mia vita fosse stata finalizzata a quel momento. Ero con il tuo papà e con te, la mia Clara.
... Quindi in fondo mi aspettavo una pupona 
già dalle prime righe m'aveva dato l'impressione di essere un best seller, raccontato in modo spassoso e commovente