
Wow!!







Sono ormai le 20:00 e c’è il cambio dell’ostetrica. Entra in stanza, è la stessa che mi ha consigliato l’olio di ricino, piegata in 2 tra i denti le dico “Ha funzionato”. In realtà non ero felicissima perché alle visite mi era sembrata un vero gendarme… Non so ancora quanto mi ricrederò!! Mi visita “Sei veloce, alle 4 erano solo 3 e adesso sono già 7 cm!” Veloce?! Ma io non ho fretta.. Andiamo nella sala con la vasca e mentre aspetto che finisca di riempirsi mi spoglio senza nemmeno rendermi conto che resto a passeggiare nuda davanti alle finestre…

Il tuo papà guarda la stanza nella penombra e dice “Mi sembra tutto molto più reale” e li mi scappa l’unico commento poco carino che ricordo “A me invece sembra un film dell’orrore”
Entro in vasca e mi sento rinascere, mi solleva il pancione e sento molto meno male! Tina mi rassicura dicendo che per le 10 tu saresti stata con noi. Io continuo a non capacitarmi di nulla, ti vedo così lontana. Mi concentro sulla respirazione, faccio finta di buttare fuori il male ad ogni respiro… mi sembra che funzioni. Passa un’ora e Tina mi visita di nuovo “Sei completa, manca un piccolo lembo e poi è fatta, intanto ti rompo le membrane” Ok, aspettiamo. Non mi rivisita per più di un’ora, passano le 10… Ecco, vedi, lo sapevo che non saresti nata alle 10… Comincio a dire che devo spingere. Tina mi risponde che se sento di dover spingere solo durante la contrazione è troppo presto, di aspettare, che spingerei a vuoto e non posso permettermelo visto che sono stanca. Intanto mi manda a fare pipì. Che male pazzesco uscire!! Passa un’altra ora e capisco che c’è qualcosa che non va, sei messa male, per questo non posso spingere. Tina prova a spostarti ma il tuo cuoricino va giù… Comincio a dare segni di insofferenza dicendo che DEVO DEVO DEVO spingere. “Ok, prova qualche spinta” Oh, grazie al cielo!! Ritrovo le energie, penso che 12 anni di agonismo saranno pure serviti a farmi dei buoni addominali, che ti avrei tirata fuori in men che non si dica. Spingo come una matta e la tua testina arriva subito all’uscita, Tina stupita me la fa sentire, sembra gelatina, se ne avessi avute le forze avrei fatto questa faccia qui

Nel frattempo tira fuori un telo verde con tutti gli strumenti. In quel momento ho pensato …ma allora sta nascendo davvero…. Ho guardato il tuo papi che ha capito e probabilmente ha pensato la stessa cosa. Che strana emozione!
Ma il pavimento pelvico (Così l’ha chiamato) era troppo duro e non cedeva. Tu uscivi un po’ e poi di nuovo dentro. Cambio posizione, mi attacco al tuo papà che mi sorregge, poi in ginocchio ma salto come una trota appena pescata per il dolore. Tina mi massaggia con un olio profumato mentre il tuo papi mi da l’acqua da bere ad ogni mio schiocco di lingua e mi asciuga il sudore dal viso. Sono davvero stanca, tra una contrazione e l’altra sembro la tua bisnonna la sera davanti alla tv, la testa mi ciondola e rischio in continuazione di finire con la faccia nell’acqua. Papà dice che non ero presente e non rispondevo. Io ricordo solo questo scambio di battute
“Jessica, ti devo tagliare”
“Va bene”
“Devi uscire, non posso farlo se sei nella vasca”
“Mi fai l’anestesia?”
“No”
“Allora non esco”
Tina mi concede un’ultima spinta altrimenti fuori. Non so cos’ho fatto, non capivo più nulla nemmeno se ci fosse la contrazione o no. Ho tirato fuori la voce e con lei anche metà della tua testina che questa volta non rientra, pausa, contrazione… ed eccola li tra le mie gambe. Ti accarezzo i capelli… come sono morbidi!

Provo ad alzarmi ma la placenta che mi avevi staccato a pedate esce. Tina resta un secondo a guardare la vasca con la mia placenta, le 3 cacche grandi grandi che avevi fatto tu, sangue e muco ovunque e si lascia scappare un “…La mia vasca…”

A me non importa più nulla, voglio solo vederti. Tina mi dice di aspettare che stava arrivando la dottoressa per ricucirmi. No, resto così, voglio solo andare a dormire con la mia bimba… Invece mi fanno sdraiare sul lettino e ti appoggiano su di me. Non ti vedo, ma sento il tuo profumo di bimba. Passa un’ora prima che finiscano l’arazzo tra le mie gambe e tu nel frattempo trovi il mio seno e cominci a mangiare… Tina ci dice che se vogliamo il tuo papi può rimanere a dormire con noi, tanto non ho compagne di stanza!! Certo che vogliamo!!

Vengo riaccompagnata in stanza, Tina mi rimbocca pure le coperte. Arrivate anche tu e papà che crollate subito addormentati. Resto a guardarvi, papà sorrideva sereno e tu facevi le smorfie e le bollicine con la bocca. Improvvisamente mi sento appagata come non mai, come se tutta la mia vita fosse stata finalizzata a quel momento. Ero con il tuo papà e con te, la mia Clara.
