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Prima, durante e dopo la gravidanza
Lorenzo. La gioia di mamma e papà
- Dida77
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Lorenzo. La gioia di mamma e papà
La mattina di lunedi 23 marzo ero stata all’ospedale per il terzo tracciato, ero oltre il termine di circa una settimana. Erano state registrate delle contrazioni anche di notevole intensità, ma io non avevo avvertito alcun dolore. Nel pomeriggio ho fatto il solito giro di mura (km 4,2) e due passi in centro con mamma: insomma ho camminato tutto il pomeriggio senza avvertire alcunché, ma quando saluto la mia mamma per andare a casa le dico “Speriamo che succeda stanotte!” – come se me lo sentissi! Anche la serata passa tranquilla, come qualsiasi altra: era già una decina di giorni che andando a letto la sera pensavo che sarebbe potuto succedere quella notte stessa… ma invece mi svegliavo sempre l’indomani dicendo “Anche stanotte è andata!” Solo pochi minuti dopo che siamo andati a letto ho avvertito il primo dolorino e l’ho detto a Luca col sorriso sulle labbra. Ero contenta che si stesse avvicinando il grande momento, volevo viverlo!
Il primo doloretto è stato seguito dal secondo a soli 8 min di distanza e poi ancora un altro. Ho preso un squadernino e ho segnato gli orari (23,44-23,52-00,07-00,14-00,19-00,24-doccia calda-00,35…) in cui avvertivo le contrazioni per sapere a che distanza si presentavano e poco dopo mi sono accorta che erano ogni 5 min circa. Non erano molto forti, ma non ero sicura di voler aspettare altro tempo a casa, avevo paura di farmi prendere dall’ansia e di non saper gestire da sola l’evolversi della situazione così ho deciso di iniziare a prepararmi. Ho fatto la doccia calda (è vero che attenua il dolore e aiuta a rilassarsi), Luca si è fatto la barba (voleva presentarsi al meglio al suo bambino …senza pungerlo!), ci siamo vestiti e ho deciso di attendere altre due contrazioni prima di partire per verificare la loro frequenza. Ho telefonato ai miei per dire che portavamo Dida (la nostra canina) a casa loro per non farla stare sola nel caso in cui mi avessero trattenuto in ospedale. Anche mamma si è offerta di accompagnarmi, ma ho preferito di no – chissà quante ore ci vorranno e poi è probabile che mi rimandino a casa.
In ospedale mi ha accolto l’ostetrica del turno di notte e mi ha fatto accomodare in una delle sale parto per effettuare il monitoraggio. Ho avuto contrazioni anche molto forti, ma stringevo i denti e non mi lamentavo, sapevo di dover sopportare – l’ostetrica mi ha detto che ero un caso piu’ unico che raro! Mi ha visitata il medico di turno: non c’era dilatazione ma vista l’intensità e la frequenza delle contrazioni ha deciso il ricovero. Hanno invitato Luca ad andare a casa ed ha provveduto lui ad avvertire i miei che mi avevano trattenuto in ospedale. Mi hanno messa in una camera con altre due mamme che avevano già partorito: i bambini piangevano – motivo in piu’ per non riuscire a chiudere occhio. Le contrazioni erano ancora abbastanza sopportabili, quando sopraggiungevano mi mettevo carponi sul letto e muovevo il bacino oscillando avanti e indietro e di lato- era la posizione che meglio mi faceva sopportare il dolore. Tra una contrazione e l’altra mi sarei appisolata volentieri, ma quando il dolore cessava mi prendeva un tremito irrefrenabile alle gambe, i muscoli delle cosce sembravano fuori controllo e mi facevano scuotere tutta.. Forse era un modo per scaricare la tensione… Ho passato quasi tutta la notte così, senza un gemito, senza un lamento, solo vedendo oscillare la catenina della Madonna che porto al collo d’avanti a me quando carponi dondolavo su e giù pregandola che mi aiutasse. Verso le 5 ho cominciato a farmi prendere dalla disperazione e a non sopportare più il dolore, mi sembrava che la contrazione non finisse mai, che non ci fosse più alcuna pausa tra una e l’altra. Il dolore era localizzato nel perineo e avevo la sensazione di venire tirata, aperta – avvertivo la voglia di spingere, mi dava sollievo il fatto di non contrastare la forza che sentivo premere da dentro – non ho contenuto la pipì. Ero davvero esausta e mi dicevo che ero stata una sc**a a rinunciare all’idea del cesareo, che non avrei dovuto sopportare questa agonia. Pensavo che non ce l’avrei fatta a sopportare questo dolore per altre 6/8 ore, magari fino alle 12 0 le 13 del pomeriggio, che avrei voluto l’epidurale, ma figuriamoci se di notte avrebbero chiamato l’anestesista…. Sono andata in bagno a fare la pipì e ho visto un po’ di sangue. In camera è passata un’infermiera del nido, io stavo mugolando e piangendo: ha chiamato l’ostetrica per me. Le prime parole dell’ostetrica sono state “Devi sopportare: sono i dolori che ti preparano al parto!” ma per scrupolo ha deciso di visitarmi: ha subito cambiato espressione del viso, mi ha guardata con gli occhi spalancati e mi ha detto che ero a dilatazione completa e che dovevamo andare subito in sala parto. Mi sono sentita sollevata, non dovevo aspettare fino alle 12 o alle 13 come pensavo, non dovevo sopportare più questi dolori, eravamo vicini, mancava poco, ce l’avevo quasi fatta! L’ostetrica mi invita a salire sul lettino per portarmi in sala parto, ma io esclamo “Vengo a piedi io!”. Ho preso il cambio per Lorenzo, la macchina fotografica e il cellulare e ho chiamato Luca. Erano le 5.48.
Mi hanno fatto sistemare sul letto in sala parto, Luca è arrivato subito e si è messo dietro di me, mi accarezzava i capelli e io all’inizio gli tenevo la mano. Le contrazioni sembravano sparite, forse mi ero rilassata troppo…. Le ostetriche mi dicevano che quando sentivo la contrazione dovevo spingere, che se avessi spinto mi si sarebbero rotte le acque da sole…. e così è stato, una bella spinta e splash… ho sentito come rompersi un pallone pieno d’acqua. Erano le 6.05.
A quel punto anche Lorenzo ha cominciato a fare la sua parte, a scendere sempre più giù, verso l’uscita, verso la vita. Le ostetriche mi davano indicazioni su quando e come spingere. Mi sono venuti in mente gli insegnamenti del corso preparto sulla spinta in espirazione bloccata, ma il difficile è continuare la spinta quando ti sembra di aver esaurito le forze. Durante la fase espulsiva del parto sinceramente non ho provato dolore, per me è stato un grande sforzo, uno sforzo sovrumano. Luca mi incoraggiava, mi diceva “Brava, brava! Forza! Spingi, sta per nascere!” e io ci mettevo tutta la forza, ancora più forza e spingevo e dicevo “Dai bimbo, nasci!”, ma per qualche volta non ho tenuto la spinta, mi sembrava di non avere più forza, di non farcela più… Ma poi Luca e le ostetriche hanno cominciato a dirmi che si vedeva la testina e allora ho scoperto un’energia e una forza che non credevo di avere, delle risorse inaspettate che mi hanno permesso di metterci ancora più forza, più volontà, tutta l’energia per chiamarlo alla vita. Ho spinto e ho sentito uscire la testina e subito dopo, con un’altra spinta ho sentito passare il suo corpicino ….poi ho sentito il suo pianto. Lorenzo è nato alle 6.30 di martedi 24 marzo 2009.
L’ho visto sollevare in aria mentre gridava il suo benvenuto alla vita e Luca gli scattava la primissima foto. Lo hanno pulito appena e poi lo hanno ridato a me, appoggiato sul mio seno. L’ho guardato e mi è piaciuto subito. Appoggiando le labbra sui suoi capelli per dargli un piccolo bacio sentivo un profumo dolce, il mio pane e zucchero. Lo sentivo mio: ho provato una profonda tenerezza, un senso di protezione e di cura, un amore gratuito e viscerale, l’amore che prova una mamma. Luca era accanto a noi, ci guardava con tenerezza e con l’orgoglio tipico del papà. Aveva gli occhi lucidi ed era carico di emozioni.
Le prime parole che ho detto a Lorenzo sono state queste “Che Dio ti benedica e ti doni piena salute e serenità per tutta la vita”.
Il primo doloretto è stato seguito dal secondo a soli 8 min di distanza e poi ancora un altro. Ho preso un squadernino e ho segnato gli orari (23,44-23,52-00,07-00,14-00,19-00,24-doccia calda-00,35…) in cui avvertivo le contrazioni per sapere a che distanza si presentavano e poco dopo mi sono accorta che erano ogni 5 min circa. Non erano molto forti, ma non ero sicura di voler aspettare altro tempo a casa, avevo paura di farmi prendere dall’ansia e di non saper gestire da sola l’evolversi della situazione così ho deciso di iniziare a prepararmi. Ho fatto la doccia calda (è vero che attenua il dolore e aiuta a rilassarsi), Luca si è fatto la barba (voleva presentarsi al meglio al suo bambino …senza pungerlo!), ci siamo vestiti e ho deciso di attendere altre due contrazioni prima di partire per verificare la loro frequenza. Ho telefonato ai miei per dire che portavamo Dida (la nostra canina) a casa loro per non farla stare sola nel caso in cui mi avessero trattenuto in ospedale. Anche mamma si è offerta di accompagnarmi, ma ho preferito di no – chissà quante ore ci vorranno e poi è probabile che mi rimandino a casa.
In ospedale mi ha accolto l’ostetrica del turno di notte e mi ha fatto accomodare in una delle sale parto per effettuare il monitoraggio. Ho avuto contrazioni anche molto forti, ma stringevo i denti e non mi lamentavo, sapevo di dover sopportare – l’ostetrica mi ha detto che ero un caso piu’ unico che raro! Mi ha visitata il medico di turno: non c’era dilatazione ma vista l’intensità e la frequenza delle contrazioni ha deciso il ricovero. Hanno invitato Luca ad andare a casa ed ha provveduto lui ad avvertire i miei che mi avevano trattenuto in ospedale. Mi hanno messa in una camera con altre due mamme che avevano già partorito: i bambini piangevano – motivo in piu’ per non riuscire a chiudere occhio. Le contrazioni erano ancora abbastanza sopportabili, quando sopraggiungevano mi mettevo carponi sul letto e muovevo il bacino oscillando avanti e indietro e di lato- era la posizione che meglio mi faceva sopportare il dolore. Tra una contrazione e l’altra mi sarei appisolata volentieri, ma quando il dolore cessava mi prendeva un tremito irrefrenabile alle gambe, i muscoli delle cosce sembravano fuori controllo e mi facevano scuotere tutta.. Forse era un modo per scaricare la tensione… Ho passato quasi tutta la notte così, senza un gemito, senza un lamento, solo vedendo oscillare la catenina della Madonna che porto al collo d’avanti a me quando carponi dondolavo su e giù pregandola che mi aiutasse. Verso le 5 ho cominciato a farmi prendere dalla disperazione e a non sopportare più il dolore, mi sembrava che la contrazione non finisse mai, che non ci fosse più alcuna pausa tra una e l’altra. Il dolore era localizzato nel perineo e avevo la sensazione di venire tirata, aperta – avvertivo la voglia di spingere, mi dava sollievo il fatto di non contrastare la forza che sentivo premere da dentro – non ho contenuto la pipì. Ero davvero esausta e mi dicevo che ero stata una sc**a a rinunciare all’idea del cesareo, che non avrei dovuto sopportare questa agonia. Pensavo che non ce l’avrei fatta a sopportare questo dolore per altre 6/8 ore, magari fino alle 12 0 le 13 del pomeriggio, che avrei voluto l’epidurale, ma figuriamoci se di notte avrebbero chiamato l’anestesista…. Sono andata in bagno a fare la pipì e ho visto un po’ di sangue. In camera è passata un’infermiera del nido, io stavo mugolando e piangendo: ha chiamato l’ostetrica per me. Le prime parole dell’ostetrica sono state “Devi sopportare: sono i dolori che ti preparano al parto!” ma per scrupolo ha deciso di visitarmi: ha subito cambiato espressione del viso, mi ha guardata con gli occhi spalancati e mi ha detto che ero a dilatazione completa e che dovevamo andare subito in sala parto. Mi sono sentita sollevata, non dovevo aspettare fino alle 12 o alle 13 come pensavo, non dovevo sopportare più questi dolori, eravamo vicini, mancava poco, ce l’avevo quasi fatta! L’ostetrica mi invita a salire sul lettino per portarmi in sala parto, ma io esclamo “Vengo a piedi io!”. Ho preso il cambio per Lorenzo, la macchina fotografica e il cellulare e ho chiamato Luca. Erano le 5.48.
Mi hanno fatto sistemare sul letto in sala parto, Luca è arrivato subito e si è messo dietro di me, mi accarezzava i capelli e io all’inizio gli tenevo la mano. Le contrazioni sembravano sparite, forse mi ero rilassata troppo…. Le ostetriche mi dicevano che quando sentivo la contrazione dovevo spingere, che se avessi spinto mi si sarebbero rotte le acque da sole…. e così è stato, una bella spinta e splash… ho sentito come rompersi un pallone pieno d’acqua. Erano le 6.05.
A quel punto anche Lorenzo ha cominciato a fare la sua parte, a scendere sempre più giù, verso l’uscita, verso la vita. Le ostetriche mi davano indicazioni su quando e come spingere. Mi sono venuti in mente gli insegnamenti del corso preparto sulla spinta in espirazione bloccata, ma il difficile è continuare la spinta quando ti sembra di aver esaurito le forze. Durante la fase espulsiva del parto sinceramente non ho provato dolore, per me è stato un grande sforzo, uno sforzo sovrumano. Luca mi incoraggiava, mi diceva “Brava, brava! Forza! Spingi, sta per nascere!” e io ci mettevo tutta la forza, ancora più forza e spingevo e dicevo “Dai bimbo, nasci!”, ma per qualche volta non ho tenuto la spinta, mi sembrava di non avere più forza, di non farcela più… Ma poi Luca e le ostetriche hanno cominciato a dirmi che si vedeva la testina e allora ho scoperto un’energia e una forza che non credevo di avere, delle risorse inaspettate che mi hanno permesso di metterci ancora più forza, più volontà, tutta l’energia per chiamarlo alla vita. Ho spinto e ho sentito uscire la testina e subito dopo, con un’altra spinta ho sentito passare il suo corpicino ….poi ho sentito il suo pianto. Lorenzo è nato alle 6.30 di martedi 24 marzo 2009.
L’ho visto sollevare in aria mentre gridava il suo benvenuto alla vita e Luca gli scattava la primissima foto. Lo hanno pulito appena e poi lo hanno ridato a me, appoggiato sul mio seno. L’ho guardato e mi è piaciuto subito. Appoggiando le labbra sui suoi capelli per dargli un piccolo bacio sentivo un profumo dolce, il mio pane e zucchero. Lo sentivo mio: ho provato una profonda tenerezza, un senso di protezione e di cura, un amore gratuito e viscerale, l’amore che prova una mamma. Luca era accanto a noi, ci guardava con tenerezza e con l’orgoglio tipico del papà. Aveva gli occhi lucidi ed era carico di emozioni.
Le prime parole che ho detto a Lorenzo sono state queste “Che Dio ti benedica e ti doni piena salute e serenità per tutta la vita”.
Sara mamma di ♥ Lorenzo 24/03/09 ♥ Alessandro 02/06/12
Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi.
Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede.
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- Stefy74
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- Iscritto il: 21 giu 2006, 16:59
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà



Un abbraccio alla splendida famiglia!
- LadyRock
- Master~GolGirl®
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- Iscritto il: 11 ago 2008, 16:31
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà
Brava Dida, sei stata bravissima!
Complimenti per il parto

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Mamma dal 09.03.09
* Marzolina '09 * HardRocker * aNobiiana
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- loretta83
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- Iscritto il: 25 ott 2005, 21:59
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà


Daniele 9/02/06 Elisa MariaFrancesca 27/08/09 Adele 29/01/2015


- Stefi83
- Master~GolGirl®
- Messaggi: 7729
- Iscritto il: 9 feb 2008, 12:06
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà
Bellissimo racconto 

LORENZO 21-09-08 h08.12 (38+0, 2,460kg e 46,3cm) GABRIELE 01-07-10 h01.27 (39+3, 3,160kg e 50cm) FEDERICO 06-10-12 h23.15 (38+1, 2,830kg e 48,5cm)
- Friky75
- Master~GolGirl®
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- Iscritto il: 24 lug 2008, 14:10
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà
Brava Dida, sei stata coraggiosa!!!! 

F.,mamma di G.(11/08/2004),V.(20/06/2006), T.(21/03/09),E.(24/03/11), Mar09,Mamma XXL, OTtista, Pitbull ink@zzato, Apr11
- elevia
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- Iscritto il: 3 mag 2006, 15:53
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà
Sei stata bravissima e la Madonna ha protetto te ed il tuo piccolo Lorenzo!
complimenti! 


dopo 3 anni: Luca è con noi !(21.10.09)
in un lampo: "easy" Valerio è arrivato! (15.3.2013)
in un lampo: "easy" Valerio è arrivato! (15.3.2013)
- GEV
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- Iscritto il: 12 gen 2009, 10:25
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà




GIORGIA nata il 15.12.2006 un batuffolo rosa di 3100kg per 49cm
GINEVRA nata il 23.07.2009 un batuffolo rosa di 3550 kg per 50 cm
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- diana3
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- Iscritto il: 9 lug 2008, 13:57
- guciola
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- Iscritto il: 3 dic 2008, 17:32
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà


Gli angeli in cielo e i diavoletti con me. F(28.08.10), E(24.07.12)
MagikaPoliabortivaAgostina10Lugliolina12
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- Mary1969
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- Iscritto il: 21 mar 2010, 20:46
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà
Mi hai fatto piangere dall'emozione.......complimenti ed auguri




Gabriele e' nato il 05/11/10 alle 08.58 3.500 gr x 50.5 cm benvenuto al mondo amore di mamma e papa'
- carme70
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- Messaggi: 2414
- Iscritto il: 21 lug 2009, 11:02
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà


Sara, la nostra Principessa, è nata il 12/08/2010 alle 16,49
un batuffolo d'amore di 3.700 gr. x 52 cm.
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- sissi77
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- Messaggi: 9583
- Iscritto il: 9 feb 2009, 13:09
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà
Dida che racconto stupendo,sei stata coraggiosa e leggerlo mi ha fatto emozionare molto 

Piera mamma di MATTEO (7/08/2004) a 41+2,FEDERICA (6/11/2005)a 40+2, SIMONE (6/07/2009) a 39+2 E JACOPO (11/07/2014) a 34+6
- Alikucciola
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- Messaggi: 7995
- Iscritto il: 15 apr 2005, 10:01
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà
che racconto meraviglioso...!!!
complimenti
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Giorgia Ginevra Augusta 05/11/2013 ore 2.09 - 3kg - 48cm
- Ele81
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- Iscritto il: 26 ott 2009, 18:20
Re: Lorenzo. La gioia di mamma e papà
Bellissimo Dida!!



09/06/2010 MATILDE *Giugnettina 2010*
21/05/2012 NICOLO' *Maggiolina 2012*
13/03/2014 CAMILLA *Marzolina 2014*
21/05/2012 NICOLO' *Maggiolina 2012*
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