dolore e gioia del diventare madre
Inviato: 17 feb 2009, 17:13
Quando sei incinta…sono tante le paure e le attese…ma poi arriva l’ultimo mese che non ne puoi più e non hai più paura, ma solo voglia di arrivare in fretta al giorno x…che a farla apposta non arriva mai.
E quel giorno è finalmente arrivato. Era sera, eravamo seduti in cucina e ho sentito qualcosa scendere (da premettere che il tappo l’avevo perso una settimana prima), sono andata in bagno, e ho trovato una perdita ematica. Chiamo una mia amica, chiamo il gine, mi consigliano di andare al PS per sicurezza. Ci prepariamo in fretta (il mio socio era un ansiolitico) e vado in reparto. Mi fanno un piccolo tracciato, e a differenza dei precedenti, si vedevano contrazioni regolari, distaccate di 15 min e deboli (fino al mattina sembravano lisce come il guscio dell’uovo)…insomma, mi mandano a casa,le perdite non sono niente di che. Arriviamo a casa, ci mettiamo a letto (era circa l’una) alle 3.30 mi sveglio…ho qualche dolore, ogni 10 minuti (ma che siano stati dolori enormi, no…anzi, ero più tranquilla del solito).
Sveglio socio “amore…penso che domani non vai a lavorare, portami su in reparto). Ci prepariamo, e via di nuovo, partenza e ospedale (20 km da casa!).
Arriviamo, la dr mi visita, sono già a 1 cm e le contrazioni sono quelle buone! Che bello!!! Finalmente, il momento era arrivato! E stavo bene, non avvertivo dolori allucinanti, niente di così orribile come sentivo dire. In un’ora e mezza sono arrivata a 6 cm…e vi giuro, il male era più che sopportabile. Le ostetriche mi dicono “non chiamiamo neanche l’anestesista, sei prossima ormai!”. Mi sentivo fiera di me stessa! Con il mio lui accanto, che doveva essere a 1000 per l’agitazione…ma qualcosa ha cominciato ad andare storto.
Dalle 6 alle 8 non si era più mossa una foglia, e il dolore aumentava sproporzionalmente, le contrazioni erano ogni 2 minuti, ma la mia schiena si spaccava in due dal dolore!!!!!!!!! Alle 8.30 ho cominciato ad imprecare l’epidurale, non volevano farla, perché il parto era a 6 cm. Ma non mi arresi, ho urlato e imprecato fino a che non mi hanno mandato un anestesista (mezzo scazz..to). tra dolori e contrazioni mi fanno questa puntura…non sento più la gamba, dolore atroce che si aggiunge al resto: mi ha leso il nervo della gamba (cosa che mi porterò fino alla fine). Ma il dolore non diminuisce, anzi. Urlo, donne, perdo qualsiasi dignità, ma fa male! Il mio lui mi guarda con occhi commossi, mi bacia la mano e non riesce a fare niente. Viene dentro un sec anche mia mamma, perché in sala attesa sente le mie urla. Ma non riesce a stare lì (per una madre vedere la figlia messa così, è come strapparle il cuore). Insomma, ad un certo punto pretendo delle risposte, mi rendo conto che qualcosa da molte ore non sta andando come deve…e infatti, il parto è in atto ma il bimbo è bloccato da qualcosa (e sono 9 ore ormai che chissà cos’aspettano per vedere qual è il problema!). alle 12 mi rompono il sacco per vedere se con il flusso scende anche lui, ma niente. Ma intanto aspetto un’altra ora di dolori allucinanti, imploro la seconda dose di epidurale, e quando me la fanno, non mi credono che il dolore non scende, anzi…non ho più voce per chiedere pietà. All’1 si decidono: taglio cesareo. Una mazzata al cuore! Dopo tutte quelle ore di travaglio, invano, mi tagliano! Ma sono esausta e ormai non ne vedo l’ora. Mi portono in sala operatoria, vanno per fare la lombare e di cosa si accorgono? Che il catetere dell’epidurale non è stata inserita correttamente, anzi, era proprio fuori…quindi l’epidurale me l’hanno fatto giù per la schiena! E io dentro di me:”e sti str..zi non mi credevano! Il dolore l’ho provato tutto eccome!!!”. Finalmente la lombare, li crollo. Non sento altro, non vedo altro, sono distrutta. Cercano di farmi domande ma non ho forze di rispondere. Ad un certo punto mi chiedono:”lo senti il tuo piccolo?”(10.02.09, 3880 kg alle 13.25)…e io no, non lo sentivo…(per forza, erano in 20 attorno a me e facevano più chiasso di uno stormo di papere). Poi l’ho sentito! Sembrava così flebile…e non ho neanche fatto in tempo di vederlo, che l’avevano portato via urgentemente. Intanto crollo del tutto mentre i dr mi cuciscono. Mi riportano in camera, comincio a riprendermi, conto le ore che mi separano per vedere il mio erede…ma qualcosa non va, non me lo portano in stanza: mi dicono che sono costretti a tenerlo in incubatrice. Donne, ma mi credete che io, come madre, come quella che ha sopportato l’inferno per vedere il mio piccolo, secondo loro non ero degna di sentire cosa aveva il mio piccolo, comunicavano solo con il padre. Insomma, alla sera, si scopre che il piccolo ha problemi respiratori, un polmone aveva del liquido amniotico deglutito ancora durante la gravidanza (dicono loro, forse sono state quelle 10 ore di travaglio in cui non hanno voluto fare niente anche se hanno visto che il piccolo non scendeva ed il parto era aperto). Cerco di stare tranquilla. La mattina dopo entra un infermiera: “nome cognome del piccolo, chi è il padre?”, io risp: “Sono la mamma, potete dire a me…”, “no, cerco il padre” e se ne va. Da lì a 10 minuti entra la pediatra e il mio socio con le lacrime agl’occhi (mi viene male, non sento le gambe).
“Signora, non deve preoccuparsi (!), ma il piccolo è leggermente peggiorato, dobbiamo trasferirlo d’urgenza nell’ospedale di Rovigo, dove sono più attrezzati, ma stia tranquilla”
“ma quando?”
“subito”. Allora realizzo che non l’ho nemmeno visto e cerco di buttarmi giù dal letto per arrivare ad una sedia per cercare di andare a vederlo. Ma non c riesco, alzarmi è impossibile, fisicamente mi sento tagliare (non erano passare 24 ore dall’intervento).
Mamme, donne, non c’è dolore più grande che si possa provare, né durante il travaglio, neanche se il TC l’avessero fatta senza anestesia, può far male come quell’istanti, sei lì, impotente, non riesce a far niente, te lo portano via e tu neanche l’hai visto, e sei inutile.il mio compagno (mai visto piangere) ti bacia la mano per cercare di calmarti e senti le sue lacrime scendere calde…ho creduto di impazzire dal dolore! Ad un certo punto vedo entrare l’incubatrice…io ero volontaria fino alla gravidanza sulle ambulanze che trasportano malati da un ospedale all’altro e il ragazzo di turno leggendo i documenti mi aveva riconosciuta, e ha fatto uno strappo alla regola, portandolo fin lì per darmi almeno la possibilità di guardare quel corpicino tutto nudo per qualche attimo. ripeto, non c’è travaglio, dolore fisico comparabile a questo. Dopo di questo il silenzio: per questione di privacy i due ospedale non possono passarsi i dati, attendete fino a domani sera(!!!!!). vi chiedo come si fa? Il mio lui al mattino è partito ed è andato là, nonostante non sia la sua ora.
Io intanto la notte mi disperavo nel letto: quella piccola creatura senza la sua mamma, senza la mia pelle, senza un contatto…lo immaginavo piangere e nessuno lo prendeva in braccio! Se avessero potuto conficcarmi un pugnale, sarebbe stato meglio!
Il gg dopo, il latte ha cominciato a farsi sentire, avevo il seno pieno, ma a nessuno importava, o avevi tuo figlio o ti arrangiavi. Dopo una gg a chiedere aiuto, mi hanno buttato una pompetta per tirarlo fuori, senza neanche spiegarmi come usarla…ghiaccio totale.
La notte, per non svegliare la mia compagna di camera, mi avviai al nido dove le altre stavano allattando, anche per un po di calore umano…beh, ostetrica non mi ha accolto benissimo:”beh, poteva restare in camera, cosa viene a fare qui, e tutte cose del genere:insomma, non hai il cucciolo, sei fuori dal branco.
Con il trascorrere delle ore il piccolo migliorava, io cercavo di fare l’impossibile per tirarmi su prima del tempo da quel letto (infatti sono stata dimessa il gg prima del previsto).
E qui la gioia. Mi portano il pomeriggio al mio primo incontro con mio figlio! Non ci sono parole per esprimere ciò che sentivo, so solo che fra 10 culle e incubatrici, senza leggere il nome, sapevo già dov’era il mio! Ci sono andata dritta, mentre lui mi diceva”guarda che è là”, no, il mio cuore era deciso, era quello, e quello era! Le lacrime le trattenevo solo perché se sarei scoppiata a piangere sarebbe stata un crisi isterica, e i miei punti non avrebbero retto. Ma non riuscivo a calmarmi. Tremavo! Era il mio piccolo, lo vedevo la prima volta! Era lì, tutto indifeso! Ma eravamo finalmente insieme! Ieri, finalmente l’hanno dimesso! Il problema è rimasto, ma guarirà! E qui accanto a me nel letto!
Non c’è gioia più grande!
E quel giorno è finalmente arrivato. Era sera, eravamo seduti in cucina e ho sentito qualcosa scendere (da premettere che il tappo l’avevo perso una settimana prima), sono andata in bagno, e ho trovato una perdita ematica. Chiamo una mia amica, chiamo il gine, mi consigliano di andare al PS per sicurezza. Ci prepariamo in fretta (il mio socio era un ansiolitico) e vado in reparto. Mi fanno un piccolo tracciato, e a differenza dei precedenti, si vedevano contrazioni regolari, distaccate di 15 min e deboli (fino al mattina sembravano lisce come il guscio dell’uovo)…insomma, mi mandano a casa,le perdite non sono niente di che. Arriviamo a casa, ci mettiamo a letto (era circa l’una) alle 3.30 mi sveglio…ho qualche dolore, ogni 10 minuti (ma che siano stati dolori enormi, no…anzi, ero più tranquilla del solito).
Sveglio socio “amore…penso che domani non vai a lavorare, portami su in reparto). Ci prepariamo, e via di nuovo, partenza e ospedale (20 km da casa!).
Arriviamo, la dr mi visita, sono già a 1 cm e le contrazioni sono quelle buone! Che bello!!! Finalmente, il momento era arrivato! E stavo bene, non avvertivo dolori allucinanti, niente di così orribile come sentivo dire. In un’ora e mezza sono arrivata a 6 cm…e vi giuro, il male era più che sopportabile. Le ostetriche mi dicono “non chiamiamo neanche l’anestesista, sei prossima ormai!”. Mi sentivo fiera di me stessa! Con il mio lui accanto, che doveva essere a 1000 per l’agitazione…ma qualcosa ha cominciato ad andare storto.
Dalle 6 alle 8 non si era più mossa una foglia, e il dolore aumentava sproporzionalmente, le contrazioni erano ogni 2 minuti, ma la mia schiena si spaccava in due dal dolore!!!!!!!!! Alle 8.30 ho cominciato ad imprecare l’epidurale, non volevano farla, perché il parto era a 6 cm. Ma non mi arresi, ho urlato e imprecato fino a che non mi hanno mandato un anestesista (mezzo scazz..to). tra dolori e contrazioni mi fanno questa puntura…non sento più la gamba, dolore atroce che si aggiunge al resto: mi ha leso il nervo della gamba (cosa che mi porterò fino alla fine). Ma il dolore non diminuisce, anzi. Urlo, donne, perdo qualsiasi dignità, ma fa male! Il mio lui mi guarda con occhi commossi, mi bacia la mano e non riesce a fare niente. Viene dentro un sec anche mia mamma, perché in sala attesa sente le mie urla. Ma non riesce a stare lì (per una madre vedere la figlia messa così, è come strapparle il cuore). Insomma, ad un certo punto pretendo delle risposte, mi rendo conto che qualcosa da molte ore non sta andando come deve…e infatti, il parto è in atto ma il bimbo è bloccato da qualcosa (e sono 9 ore ormai che chissà cos’aspettano per vedere qual è il problema!). alle 12 mi rompono il sacco per vedere se con il flusso scende anche lui, ma niente. Ma intanto aspetto un’altra ora di dolori allucinanti, imploro la seconda dose di epidurale, e quando me la fanno, non mi credono che il dolore non scende, anzi…non ho più voce per chiedere pietà. All’1 si decidono: taglio cesareo. Una mazzata al cuore! Dopo tutte quelle ore di travaglio, invano, mi tagliano! Ma sono esausta e ormai non ne vedo l’ora. Mi portono in sala operatoria, vanno per fare la lombare e di cosa si accorgono? Che il catetere dell’epidurale non è stata inserita correttamente, anzi, era proprio fuori…quindi l’epidurale me l’hanno fatto giù per la schiena! E io dentro di me:”e sti str..zi non mi credevano! Il dolore l’ho provato tutto eccome!!!”. Finalmente la lombare, li crollo. Non sento altro, non vedo altro, sono distrutta. Cercano di farmi domande ma non ho forze di rispondere. Ad un certo punto mi chiedono:”lo senti il tuo piccolo?”(10.02.09, 3880 kg alle 13.25)…e io no, non lo sentivo…(per forza, erano in 20 attorno a me e facevano più chiasso di uno stormo di papere). Poi l’ho sentito! Sembrava così flebile…e non ho neanche fatto in tempo di vederlo, che l’avevano portato via urgentemente. Intanto crollo del tutto mentre i dr mi cuciscono. Mi riportano in camera, comincio a riprendermi, conto le ore che mi separano per vedere il mio erede…ma qualcosa non va, non me lo portano in stanza: mi dicono che sono costretti a tenerlo in incubatrice. Donne, ma mi credete che io, come madre, come quella che ha sopportato l’inferno per vedere il mio piccolo, secondo loro non ero degna di sentire cosa aveva il mio piccolo, comunicavano solo con il padre. Insomma, alla sera, si scopre che il piccolo ha problemi respiratori, un polmone aveva del liquido amniotico deglutito ancora durante la gravidanza (dicono loro, forse sono state quelle 10 ore di travaglio in cui non hanno voluto fare niente anche se hanno visto che il piccolo non scendeva ed il parto era aperto). Cerco di stare tranquilla. La mattina dopo entra un infermiera: “nome cognome del piccolo, chi è il padre?”, io risp: “Sono la mamma, potete dire a me…”, “no, cerco il padre” e se ne va. Da lì a 10 minuti entra la pediatra e il mio socio con le lacrime agl’occhi (mi viene male, non sento le gambe).
“Signora, non deve preoccuparsi (!), ma il piccolo è leggermente peggiorato, dobbiamo trasferirlo d’urgenza nell’ospedale di Rovigo, dove sono più attrezzati, ma stia tranquilla”
“ma quando?”
“subito”. Allora realizzo che non l’ho nemmeno visto e cerco di buttarmi giù dal letto per arrivare ad una sedia per cercare di andare a vederlo. Ma non c riesco, alzarmi è impossibile, fisicamente mi sento tagliare (non erano passare 24 ore dall’intervento).
Mamme, donne, non c’è dolore più grande che si possa provare, né durante il travaglio, neanche se il TC l’avessero fatta senza anestesia, può far male come quell’istanti, sei lì, impotente, non riesce a far niente, te lo portano via e tu neanche l’hai visto, e sei inutile.il mio compagno (mai visto piangere) ti bacia la mano per cercare di calmarti e senti le sue lacrime scendere calde…ho creduto di impazzire dal dolore! Ad un certo punto vedo entrare l’incubatrice…io ero volontaria fino alla gravidanza sulle ambulanze che trasportano malati da un ospedale all’altro e il ragazzo di turno leggendo i documenti mi aveva riconosciuta, e ha fatto uno strappo alla regola, portandolo fin lì per darmi almeno la possibilità di guardare quel corpicino tutto nudo per qualche attimo. ripeto, non c’è travaglio, dolore fisico comparabile a questo. Dopo di questo il silenzio: per questione di privacy i due ospedale non possono passarsi i dati, attendete fino a domani sera(!!!!!). vi chiedo come si fa? Il mio lui al mattino è partito ed è andato là, nonostante non sia la sua ora.
Io intanto la notte mi disperavo nel letto: quella piccola creatura senza la sua mamma, senza la mia pelle, senza un contatto…lo immaginavo piangere e nessuno lo prendeva in braccio! Se avessero potuto conficcarmi un pugnale, sarebbe stato meglio!
Il gg dopo, il latte ha cominciato a farsi sentire, avevo il seno pieno, ma a nessuno importava, o avevi tuo figlio o ti arrangiavi. Dopo una gg a chiedere aiuto, mi hanno buttato una pompetta per tirarlo fuori, senza neanche spiegarmi come usarla…ghiaccio totale.
La notte, per non svegliare la mia compagna di camera, mi avviai al nido dove le altre stavano allattando, anche per un po di calore umano…beh, ostetrica non mi ha accolto benissimo:”beh, poteva restare in camera, cosa viene a fare qui, e tutte cose del genere:insomma, non hai il cucciolo, sei fuori dal branco.
Con il trascorrere delle ore il piccolo migliorava, io cercavo di fare l’impossibile per tirarmi su prima del tempo da quel letto (infatti sono stata dimessa il gg prima del previsto).
E qui la gioia. Mi portano il pomeriggio al mio primo incontro con mio figlio! Non ci sono parole per esprimere ciò che sentivo, so solo che fra 10 culle e incubatrici, senza leggere il nome, sapevo già dov’era il mio! Ci sono andata dritta, mentre lui mi diceva”guarda che è là”, no, il mio cuore era deciso, era quello, e quello era! Le lacrime le trattenevo solo perché se sarei scoppiata a piangere sarebbe stata un crisi isterica, e i miei punti non avrebbero retto. Ma non riuscivo a calmarmi. Tremavo! Era il mio piccolo, lo vedevo la prima volta! Era lì, tutto indifeso! Ma eravamo finalmente insieme! Ieri, finalmente l’hanno dimesso! Il problema è rimasto, ma guarirà! E qui accanto a me nel letto!
Non c’è gioia più grande!