Il baccello e il pisello
Inviato: 13 nov 2008, 19:36
Il parto di Totò fu disastroso.
Ricordo come un incubo i 40 punti interni che mi diedero.
Quando pensavo a fare figli ricominciavo a sentire il dolore dei punti.
E fu così mi affidai ad un medico che trovò la soluzione:
curare la paura con l'incoscenza.
Il bimbetto nella pancia sarebbe nato grosso, lui mi propose un cesareo.
Immotivato e rassicurante.
Io sapevo che era immotivato, dentro di me, ma lui aveva tanti bei paroloni medici per dire che infondo andava fatto.
E così arrivai alla 33 settimana.
Tutto liscio.
Un dì mi trovai con la pressione alta e mi ricoverano al Sant'Anna.
Il reparto della dottoressa XXXXXXXXX.
In unità materno fetale, 4 piano della clinica.
Un medico alto e brezzolato, di nome XXXXXXXX, mi accolse con simpatia e mi ricoverarono per accertamenti.
Ostetriche meravigliose, tutte gentilissime.
Mi controllavano continuamente.
E io mi affezionavo al reparto, anche se il mio medico lavorava altrove.
Tutte le ostetriche mi sconsigliavano il cesareo.
Tutte erano pronte ad assistermi senza alcuna difficoltà.
E io alla fine ho scelto.
Mi sono fidata e affidata a loro.
Poi un pomeriggio Andrea decide di farsi sentire.
Arrivo in ospedale e mi ricoverano.
Ma i dolori si fermano.
Parlo con la caposala, XXXXXXXX, e le dio che ho paura, che so che il bimbo è grosso e che temo di aver scelto in prima persona.
Se le cose andassero male?
Lei mi rassicura, come solo una donna può fare con un'altra donna.
Mi visita e dice di non preoccuparmi.
Ce la farò.
Stima peso del bimbo e ora del parto con la semplice visita, sul peso sbaglia di 40 grammi, sull'ora è precisissima.
I dolori arrivano, mi aiutano con epidurale e ossitocina.
Arriva una anestesista giovane giovane.
Dolce e rassicurante, ferma e decisa.
La prima cosa che mi viene da dire è che alla fine non dobbiamo essere poi una gnerazione così di bamboccioni se tra di noi ci sono cervelli così fini.
mi inserisce la canula dell'anestesia e tutto inizia, in modo dolce e naturale.
Le osteriche accanto a me sono due, e non mi hanno lasciato un attimo.
L'anestesista mi aiutava col dolore, lro con le spinte.
Poi tutto diventa veloce, spingi spingi, respira, respira.
Poi "ferma"!
E ancora "Guarda".
Ed eccolo lì, Andrea, nudo sporco e legato al mio corpo dal cordone.
Me lo mettono sul petto e vivo di nuovo in quell'attimo ciò che dà senso alla mia esistenza.
Sono di nuovo mamma.
Ricordo come un incubo i 40 punti interni che mi diedero.
Quando pensavo a fare figli ricominciavo a sentire il dolore dei punti.
E fu così mi affidai ad un medico che trovò la soluzione:
curare la paura con l'incoscenza.
Il bimbetto nella pancia sarebbe nato grosso, lui mi propose un cesareo.
Immotivato e rassicurante.
Io sapevo che era immotivato, dentro di me, ma lui aveva tanti bei paroloni medici per dire che infondo andava fatto.
E così arrivai alla 33 settimana.
Tutto liscio.
Un dì mi trovai con la pressione alta e mi ricoverano al Sant'Anna.
Il reparto della dottoressa XXXXXXXXX.
In unità materno fetale, 4 piano della clinica.
Un medico alto e brezzolato, di nome XXXXXXXX, mi accolse con simpatia e mi ricoverarono per accertamenti.
Ostetriche meravigliose, tutte gentilissime.
Mi controllavano continuamente.
E io mi affezionavo al reparto, anche se il mio medico lavorava altrove.
Tutte le ostetriche mi sconsigliavano il cesareo.
Tutte erano pronte ad assistermi senza alcuna difficoltà.
E io alla fine ho scelto.
Mi sono fidata e affidata a loro.
Poi un pomeriggio Andrea decide di farsi sentire.
Arrivo in ospedale e mi ricoverano.
Ma i dolori si fermano.
Parlo con la caposala, XXXXXXXX, e le dio che ho paura, che so che il bimbo è grosso e che temo di aver scelto in prima persona.
Se le cose andassero male?
Lei mi rassicura, come solo una donna può fare con un'altra donna.
Mi visita e dice di non preoccuparmi.
Ce la farò.
Stima peso del bimbo e ora del parto con la semplice visita, sul peso sbaglia di 40 grammi, sull'ora è precisissima.
I dolori arrivano, mi aiutano con epidurale e ossitocina.
Arriva una anestesista giovane giovane.
Dolce e rassicurante, ferma e decisa.
La prima cosa che mi viene da dire è che alla fine non dobbiamo essere poi una gnerazione così di bamboccioni se tra di noi ci sono cervelli così fini.
mi inserisce la canula dell'anestesia e tutto inizia, in modo dolce e naturale.
Le osteriche accanto a me sono due, e non mi hanno lasciato un attimo.
L'anestesista mi aiutava col dolore, lro con le spinte.
Poi tutto diventa veloce, spingi spingi, respira, respira.
Poi "ferma"!
E ancora "Guarda".
Ed eccolo lì, Andrea, nudo sporco e legato al mio corpo dal cordone.
Me lo mettono sul petto e vivo di nuovo in quell'attimo ciò che dà senso alla mia esistenza.
Sono di nuovo mamma.