Non si può parlare del parto senza fare un veloce accenno alla gravidanza che l’ha preceduto…a rischio, molto difficile, bloccata su un divano per il 90% del tempo, non potevo muovermi. Ho preso 25 kg che sto smaltendo piano piano, ma che per la metà almeno mi rimarranno addosso.
Ho passato problemi di ogni tipo, non ultimo il tunnel carpale alle mani che alla mano sinistra è ancora in corso.
Questo mi ha portata ad arrivare alle 2 settimane precedenti al parto, già esaurita.
Alla visita dal ginecologo della 36° settimana, lui mi fece il verso “dottore non ce la faccio più…” perché avevo la ritenzione idrica alle stelle, ero gonfia come una zampogna ed ero costretta ad indossare calze a compressione graduata per contrastarla.
Di quelle ultime 2 settimane ho contato ogni giorno, ogni ora che mi separava dal parto.
Parto previsto: cesareo con anestesia totale.
Ammetto che avevo sempre sognato un parto naturale e che il cesareo, in quanto operazione chirurgica, mi spaventava non poco.
Arriviamo al 22 luglio, mi faccio fare le foto di rito x avere un bel ricordo della panzona il giorno prima del parto.
Alle 14 mi ricoverano. Sono in camera con una cesarizzata che ha vissuto una gravidanza con gli stessi problemi della mia. E’ al suo 5° giorno di ospedale e la vedo camminare abbastanza sciolta. Allora si sopravvive…! Bene, la cosa mi rincuora….
La vedo prendersi cura del suo pupo, camminare alzarsi e sedersi da sola sul letto… comincio a pensare che domani nascerà la mia cipolla, conoscerò finalmente Stefanino… e supererò anche io le difficoltà del parto, come tutte…ce la posso fare….
Penso che questa è l’ultima notte insonne che passerò con la pancia… da domani forse dormirò poco, ma almeno avrò il mio pupo tra le braccia….

Al mattino del 23 luglio 2008, sono agitata, alle 8.30 mi estrarranno il pupo dalla panza…
Mi danno il clistere, io lo faccio ma non serve a niente, la stitichezza è alle stelle… sono preoccupata, avrò problemi col cesareo x questo motivo?
Mi chiamano, è ora, mi portano a prepararmi x l’operazione.
Si comincia con i vari buchi nei polsi x le varie flebo, x continuare col catetere. In genere il catetere da fastidio solo all’inizio, quando lo infilano, ma il pupo pesava, spingeva con la testina, avevo anche qualche contrazione, xcui è stato un fastidio continuo per 4 ore e mezzo, fino all’operazione.
Come mai così tanto prima dell’operazione?
Semplicemente xchè hanno pensato bene di controllarmi il sangue prima di operarmi x scoprire che avevo l’emoglobina e la ferritina così basse che non avrei resistito all’operazione.
“Non sappiamo cos’è successo, ma hai i valori del sangue troppo bassi, ti dobbiamo fare una trasfusione se no non reggerai l’operazione”

Ed ecco che dalle 8.30 il mio cesareo si sposta a dopo le 12 e intanto io li, mezza pronta, mezza nuda, mi faccio la trasfusione e aspetto….
Dico al maritozzo “se dev’essere così difficile, se devo rischiare la mia vita, allora non ne farò un altro. Questo è troppo, anche per me.” Lui non mi contraddice. Probabilmente è shoccato come me dalla necessità della trasfusione.
Finalmente è la mia ora. Spingono la barella in sala operatoria, io sono terrorizzata ma ostento tranquillità. In effetti sono comunque rassegnata, ‘sto pupo deve uscire…
Mi dicono di spostarmi agilmente dalla barella al tavolo operatorio. Come se fosse facile… sono orizzontale, con un panzone da 25 kg, mi sento un insetto sulla schiena che senza aiuto non riesce a girarsi da solo, e gli chiedo un aiuto… mi dicono stupiti “come mai signora non riesce a muoversi? Cosa succede? Cosa c’è che non va?”
Come fanno a non capire? Non c’è niente che non va, sono solo incinta e sdraiata sulla schiena se non ho un appiglio, faccio fatica ad alzarmi usando gli addominali!

Loro chiacchierano dei cavoli loro, ridono, scherzano e io li, nuda col panzone al vento, terrorizzata, sento ma non vedo quello che mi stanno facendo. A un certo punto, arriva l’anestesia e io crollo nell’oblio. In pochi secondi dormo profondamente.
Mi risveglio che mi chiamano per nome.
Mi dicono “Francesca, sveglia, ora la spostiamo sulla barella. Francesca, Francesca…”
E sento il tizio ch dice “Qualcuno mi aiuti, questa qui è grossa!”

Per quanto dolorante, addormentata e confusa, penso che non ha tatto, che è proprio uno str..o a urlare così in mia presenza… alla fine non sono grassa, ma ho contenuto un bambino fino a 5 minuti prima! Ci provasse lui…!
Comunque il pensiero dominante è : CHE MAAAAAAAAAAALEEEEEEEEEEE! Al risveglio. Vengo assalita da una fitta di dolore lancinante. Come se avessi un taglio vivo li, in quel momento.
Continuo a ripetere come una macchinetta inceppata “CHE MALE, CHE MALE, CHE MALEEE!”
E’ così forte il dolore, è insopportabile… mi fanno un antidolorifico, ma non passa, me ne fanno un altro, mi fanno anche la morfina, il dolore si affievolisce ma non passa.
Mi riportano nella sala dove mi hanno preparata al parto… mi lasciavo fare, semi cosciente riuscivo a pensare solo la dolore che sentivo. Nella semi incoscienza riesco a riconoscere il mio maritozzo e mia madre. Li guardo in volto e dico “FA MAAALEEE!”
Il mio maritozzo prova a farmi vedere i filmati dei primi minuti di vita di Stefanino, ma io non ce la fo. Sono dolorante e sotto choc. Capisco a fatica che il pupo ormai è fuori da me.
Seguono 5 giorni di passione in ospedale tra dolori vari, 2 giorni e 2 notti filate di flebo di ossitocina, praticamente mi faccio un travaglio di 48 ore post parto. Una contrazione dietro l’altra…. Maledetta ossitocina….
Al 2° giorno mi ricontrollano il sangue… altre 2 sacche di sangue in trasfusione, se no dicono che mi ci vorranno mesi per riprendermi.
Al 4° giorno, mi sconsigliano l’allattamento al seno a causa dell’anemia.
Quel giorno ho un crollo psicologico. Piango sempre e mi viene diagnosticato il “baby blues”.
Finalmente al 6° giorno esco e me ne torno a casa.
Il dolore al taglio è ancora vivo, ma il desiderio di tornare a casa è forte….
Ora Stefanino è qui con noi, a rendere più completa la nostra famiglia, più felice.


Penso che tutto quello che ho passato ne è valsa la pena, ma ancora non so se ne vorrò fare un altro, dopo tutta la fatica di questi 9 mesi e dopo tutta quella che sto ancora facendo per uscire dal baby blues…
Forse tra 2 anni avrò dimenticato, recuperato le forze e ci ripenserò, ma per ora… mi godo le notti insonni con Stefy e mi accontento.