Avevamo aspettato tanto, ma quegli ultimi giorni sembravano interminabili
Alla sera ho qualche contrazione, me non è la prima volta, sono serena sono sicura che passeranno come le altre volte, verso le 22 mi sembra addirittura che aumentino…ma no, penso, ora passano!
Vado a letto, ma niente, non passano proprio
E così mi alzo, giro per la casa, comincio a pensare che forse ci siamo, che forse davvero sto per conoscere il mio dodò e non mi sembra ancora vero
Vado in camera sua, la culla, i vestitini, il carillon…tiro la corda e lo faccio suonare… allora forse è vero, forse finalmente questo momento è arrivato anche per noi
Alle cinque del mattino ho la piena consapevolezza che è vero, i dolori sono decisamente forti, regolari e frequenti, sveglio mio marito ed in cinque minuti siamo in auto alla volta dell’ospedale
È bella Roma alle cinque del mattino, è vuota, silenziosa, maestosa, è bellissima Roma
Non è la mia città, ma è magica, è davvero magica
Parcheggiamo, scendiamo, c’è da fare un breve tratto a piedi, io non riesco perché ogni tanto devo fermarmi per la contrazione, è l’alba, c’è un barbone che dorme là sull’isola tiberina, è per terra con le coperte addosso, alza la testa e mi dice auguri…i primi auguri il giorno che è nato mio figlio me li ha fatti un uomo che non dimenticherò
Alla visita mi trovano dilatata di 1 cm, ma in ospedale non hanno posto, ce ne andiamo in un altro ospedale, sono le 8 e mi ricoverano
Però la dilatazione non procede, è lenta, lentissima, il bimbo è alto, non scende
Alle 16 sono dilatata 2 cm, alle 18 sempre 2 cm, insomma non va e già mi prospettano il cesareo
Alle 19 sono sempre a 2 cm, il bimbo è altissimo, il gine mi propone la rottura del sacco ed il tentativo di fare il naturale (però la vedo difficile, deve essere molto motivata, aggiunge), oppure il cesareo
Ed io: “dottore, ma che domande mi fa? Facciamo subito questo cesareo!”
Non credevo che il cesareo sarebbe stato così emozionante…ed invece…
Mi preparano, l’anestesista è dolcissima, mette la musica e sceglie Baglioni, “Avrai”, sono pronta, fanno entrare mo marito, lo fanno sedere accanto a me, poi arriva il gine
Sospirone e si comincia davvero…
Dopo tanto tempo mi ritrovo là, in una situazione che tante volte ho temuto di non vivere mai, ed invece ero là, con mio marito accanto che mi diceva all’orecchio delle cose bellissime, che non potrò mai dimenticare, con Baglioni che cantava” avrai la stessa mia triste speranza e sentirai di non avere amato mai abbastanza se amore amore amore avrai”, con il gine che dice “è nato!”
E mi ritrovo là, nel posto che mi sembra il più bello del mondo ed ora non sento più Baglioni, sento solo la voce di mio figlio e non vedo più niente, non c’è più niente intorno a me, c’è solo un fagottino avvolto da un lenzuolo, con due occhioni che mi fissano e sembra vogliano dirmi “finalmente, mamma, finalmente!”
