La nascita di Elettra e Rebecca - 14.3.2006
Inviato: 6 set 2007, 12:44
Tutto inizia a 32 settimane, quando ad un controllo ecografico la gine nota un invecchiamento precoce della placenta. Le bimbe sono piccole, ma non è nulla di grave. Devo solo essere monitorata e così fissiamo un’altra eco dopo 10 giorni. Ma qualche giorno dopo la visita mia figlia Sveva torna a casa dal nido con la varicella. Io non l’ho avuta …..PANICO. Arriva il 1 marzo, a 35 settimane, mi sveglio dal riposino pomeridiano e mi ritrovo piena di bolle sulla pancia. Ho preso la varicella e non posso fare il controllo ecografico perché la gine ha paura che gli infetti tutto lo studio e così mi organizza un controllo presso l’ospedale dove andrò poi a partorire. Ci vado, sono l’ultima ed aspetto fuori in giardino così ho la certezza di non contagiare nessuno. Faccio l’eco e mi dicono che il flusso del sangue che va ad Elettra è in diminuzione e mi organizzano un altro controllo dopo una settimana. Vado la settimana successiva ed il risultato è sempre lo stesso, il flusso continua a scendere. La varicella è praticamente quasi passata grazie allo zovirax. Io continuo ad essere un po’ preoccupata. Ho paura che qualcosa vada storto, ma arrivo alla settimana successiva, al giorno di altra eco. Quella mattina mi sveglio con la febbre a 38 (mia figlia era appena uscita da un’influenza con febbre a 40, ti pare che io ne esco indenne??? Ma che!!!!!!). Era un lunedì e la gine mi dice che il flusso continua a diminuire e che le bambine non hanno più liquido ed entro tre giorni devo per forza farle nascere. Ma come, io la febbre?! Come faccio a fare il cesareo? Me lo programmano per il giovedì successivo. Io mi metto il cuore in pace e me ne torno a casa. La febbre aumenta, passo una notte d’inferno perché oltre la febbre inizia anche un brutta tosse. La mattina mi sveglio con 39 e mezzo e la tachipirina non mi fa più niente. Ne prendo due ogni tre ore. Nel pomeriggio chiamo mia madre (che è amica della mia gine) per chiederle di chiamarla per sapere se posso prendere qualcos’altro. Io sto troppo male; lei la chiama per sapere se può farmi subito il cesareo (nel frattempo si arrabbia come una biscia) e che se non me lo fa subito mi porta in un altro ospedale. Allora la mia gine gli dice di aspettare un attimo, fa uno squillo in ospedale per vedere se c’è un posto libero e mi richiama dicendomi di prepararmi che la sera verrò operata. Mi preparo, nel frattempo arriva mia madre ed insieme a mio marito andiamo in ospedale. Al pronto soccorso mi fanno la visita e richiedono il ricovero. Appena arrivo in reparto mi dicono di andare a fare il monitoraggio. Io non mi tengo in piedi ho ancora la febbre alta. Durante il monitoraggio si accorgono che Elettra sta soffrendo. Da li in poi è tutta una corsa. In un attimo mi preparano per la sala operatoria, arriva l’anestesista che dice mi farà un’anestesia totale perché la spinale può essere pericolosa per me. Finalmente arriva la gine ed io sono già distesa sul lettino operatorio. In quel momento non mi rendevo conto di nulla. Poco prima di addormentarmi, ricordo di aver detto all’anestesista “Oh, mi raccomando” e mi sono addormentata. Per fortuna non mi hanno fatto la spinale, penso mi sarebbe preso un accidente infatti mia madre (che era davanti alla porta della sala operatoria insieme ad una nostra amica che lavorava in quell’ospedale come portantina e che mi aveva accompagnata in sala operatoria) mi ha raccontato cosa che è successo mentre io dormivo. Elettra, che è stata la prima ad essere tirata fuori, non respirava; è stata portata via di corsa ,nella saletta accanto alla sala operatoria, per rianimarla. Ci hanno messo un pochino ma alla fine la mia Elettra ce l’ha fatta. Per Rebecca per fortuna è andato tutto bene. Il primo ricordo di quando mi sono svegliata è di mia madre che con la digitale davanti agli occhi mi diceva “guarda quanto è bella Rebecca. Guarda, Guarda….” (che poi non era nemmeno vero. Erano tutte e due bruttine…….) Io non sapevo nulla di quello che era successo e quando chiedevo a mia madre di vedere le foto di Elettra lei mi rispondeva solo che stava bene. Comunque dopo cinque settimane di angoscia le mie bimbe erano con me ed era solo quello che mi importava; Ed è solo grazie alla testardaggine di mia madre, che mi ha voluto portare per forza in ospedale, che Elettra è con noi.
Quoto Ralle, SEI UNA ROCCIA!
a tutte voi!
