in meglio naturalmente
facendomi scoprire l'amore infinito che si prova per un figlio
e l'amore innocente, puro e incondizionato che queste piccole creature provano per noi
Amo mia figlia più di me stessa, darei la vita per lei

Nooooooo, l’induzione non la voglioooooooooo!!!!!!!!!!!
Era questo il tipo di parto che avrei dovuto affrontare se non fosse successo nulla entro la 40° settimana.
Il motivo è perché nell’ospedale che ho scelto per far nascere la mia cucciola, alle mamme con diabete gestazionale
non fanno protrarre la gravidanza oltre il termine per paura che il bimbo cresca troppo.
E io non la volevo, l’induzione proprio non la volevo perché ho una paura folle dell’ossitocina (quel farmaco che somministrano per stimolare le contrazioni).
In realtà avevo paura proprio del parto in sè ma da quando avevo scoperto che le contrazioni “artificiali” provocate dall’ossitocina non ti lasciano tregua
la paura è raddoppiata, si perché sono una fifona di natura e il dolore proprio non lo sopporto.
Tuttavia cerco di farmene una ragione, vado regolarmente ai monitoraggi a partire dalla 38° settimana
e ogni volta mi sento dire che va tutto bene e che non c’è nulla che faccia capire che si sta muovendo qualcosa.
Al monitoraggio della 39° settimana c’è il primario che fa le visite e conferma che si procederà con l’induzione,
addirittura mi manda a prenotare il ricovero per la settimana successiva…panico!!!
Il pensiero dell’induzione non mi abbandona e così decido di prendere in mano la situazione:
39+3, mercoledì, decido di provare con il metodo della nonna, l’olio di ricino.
Siccome fa un po’ schifo ingoiarlo così, puro, compro quello in capsule e la mattina ne prendo una…nulla, non succede nulla…
neanche un po’ di mal di pancia da movimento intestinale.
39+4, giovedì, prendo due capsule…bè che dire con due capsule la storia cambia…non ho mai avuto l’intestino così vuoto e pulito
passo quindi la giornata ad andare con una certa frequenza in bagno…
39+5, venerdì, sono le 2.00 di notte ed un forte mal di pancia mi sveglia per farmi correre in bagno e penso che l’effetto delle capsule non è ancora finito
“Basta, non ne prendo più tanto non hanno fatto altro che farmi venire la cacarella!”.
Torno a letto ma il mal di pancia non mi abbandona e mi fa alzare almeno due volte ancora.
Alle 8.30 ho l’ultimo monitoraggio, tutto bene, tutto fermo, il grafico che traccia la macchinetta sul foglio conferma che la situazione è ancora stazionaria
ma il mal di pancia non mi abbandona e mi sgrido da sola, quanto mai mi è venuto in mente di prendere quelle maledette capsule.
Torno a casa e passo il pomeriggio sul divano davanti alla tv, con il mal di pancia sempre presente…
...e con una certa regolarità, ogni mezz’ora: vuoi vedere che magari sono le contrazioni? Che Sara ha deciso di nascere?
Ebbene sì ero nel pieno della fase prodromica e io invece pensavo che fosse l’intestino in subbuglio.
Sono le 19.00 arriva a casa mio marito e gli dico “Mi sa che ci siamo!” e lui non sa che rispondere quasi non ci crede.
Pian piano le contrazioni si fanno sempre più intense e ravvicinate fino ad arrivare ad essere di 1min. a distanza di 5min. l’una dall’altra.
Nel frattempo poi perdo parte del tappo mucoso (il resto in ospedale).
Da brava fulminata che sono mi faccio fotografare per l’ultima volta con la panzona.
Decido anche di fare un bel bagno caldo…ooohh come si sta bene, le contrazioni si sopportano meglio in acqua!
39+6, sabato, ore 1.30 di notte mio marito non ce la fa più e decide di portarmi all’ospedale
(sì perché fulminato pure lui stava prendendo tutti i tempi delle contrazioni e si stava stressando più di me).
Con borse e borsoni vari caricati, si parte, viaggio terribile,
ad ogni contrazione lo costringevo a fermarsi perchè anche il più piccolo buco mi dava fastidio.
Mi ricoverano ma mi mettono in camera perché secondo loro le contrazioni non sono “quelle giuste”
(l’osterica dice che le contrazioni vere sono quelle che ti fanno sudare i baffi, pork@ paletta io sto già male adesso!!!)
e la dilatazione è solo di 1cm.
Purtroppo mio marito non può restare con me,(noooooo senza di lui non ce la posso fareeee!!!!!)
perché sono in una camera a tre dove le altre due ricoverate hanno appena fatto il cesareo…non abbiamo scelta purtroppo.
Mi metto a letto e cerco di rilassarmi tra una contrazione e l’altra riesco anche a dormire
Alle 5.00 arriva l’ostetrica che mi fa alzare per andare in sala visita, che faticaaaaaaaa, camminare poi, mi sento uno zombie.
Non ricordo di quanto fosse la dilatazione ma dice che sono stata brava perché mi sono rilassata e il collo dell’utero è morbido.
Questa volta però non mi rimanda in camera ma mi mette in sala travaglio,
mi attacca il monitoraggio ed io mi sistemo distesa sul fianco sinistro e da lì non mi muovo più.
Le contrazioni si fanno sempre più intense e più lunghe…incomincio a lamentarmi,
mi sembra che usare la voce mi aiuti a sopportare meglio le contrazioni.
Qualche volta provo ad usare la respirazione come mi hanno insegnato al corso ma faccio una fatica,
la gola si stringe e l’aria non vuole uscire ma quando ci riesco devo ammettere che è meglio.
Da qui in poi si fa tutto più confuso l’ostetrica ogni tanto viene a vedere come va
e ad un certo punto mi dice che è ora di chiamare il maritino e mi chiede il numero del cellulare…l’avrà fatto per distrarmi?
Non so, ma quasi quasi non me lo ricordavo.
In poco tempo (così mi han detto) arriva il mio maritino che sta lì con me e mi tiene la mano.
Ad ogni contrazione gliela stritolo ma lui non me la lascia.
Sono preoccupata per lui è molto sensibile e non voglio che si impressioni dei miei lamenti
e gli dico (nei rari momenti di lucidità) di non preoccuparsi, che va tutto bene, che lamentarmi mi aiuta a non pensare al male.
Ad un certo punto mi viene voglia di spingere, panico….non so se posso, se è già ora…
chissenefrega io non riesco a trattenere la spinta!
Ecco! Si sono rotte le acque, mando il mio amore a chiamare l’osterica (non mi ricordo però cosa ha detto quando è arrivata).
La voglia di spingere si rafforza come anche le contrazioni, l’ostetrica vuole visitarmi durante una contrazione…cosaaaaa!!!!
Io non riesco a stare stesa a pancia in su: sono pronta possiamo andare in sala parto.
Camminando con le mie gambe (incredibile ma vero), più in fretta che potevo,
perché non volevo sopportare una contrazione stando in piedi, e lasciandomi una bella scia di liquido amniotico, eccomi in sala parto.
Faccio appena in tempo a stendermi sul lettino che arriva la contrazione: terribile non la sopporto a pancia in su
e per di più sto tremando di freddo, nel letto della sala travaglio ho fatto una sudata memorabile
(i famosi baffi sudati) ed ora ho un freddo becco.
Nonostante tutto riesco a spingere ma le prime spinte sono sbagliate, sto spingendo di gola e non va bene.
Ok mi concentro….”Ecco, brava!” dice l’ostetrica “Così si fa, alla prossima contrazione spingi ancora così”
…e chi lo capisce quando ho la contrazione e quando no, ho un male cane ovunque!
Vabbè io spingo e basta, seguo le indicazioni dell’ostetrica e sono sicura che va bene.
Due o tre spinte dopo la mia cucciola è fuori tutta!!!
Non piange tantissimo, giusto il necessario per far capire che respira.
Eccola finalmente sulla mia pancia, è caldissima, pesante e io sono al settimo cielo, non riesco a piangere
(pensavo invece che sarei crollata per l’emozione) sono felicissima non vorrei stare in nessun altro posto al mondo:
la mia bambina è li sta bene, mio marito è lì (lui invece sta piangendo) e non posso desiderare altro: questo per me è il senso della vita!
Sono le 8.06 di sabato 11 novembre 2006 e siamo una famiglia!!!