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Prima, durante e dopo la gravidanza

 

Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Comunque sia andata si tratta di un momento che non dimenticherai mai, hai voglia di raccontarlo?
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Mikal
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Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da Mikal » 6 giu 2008, 14:55

Prima parte – il parto

Anche questa volta sono arrivata al termine della gravidanza, l’ho superato di qualche giorno e ancora niente… sto diventando davvero impaziente! La data calcolata con l’ultima mestruazione era il 13 maggio, poi con le ecografie si scopre e si conferma una settimana di ritardo, andiamo al 20 maggio. Il 21 è il mio compleanno, ed io con il pancione non ho voglia di festeggiare, pur sapendo che mi dovrei baciare i gomiti di com’è andata la gravidanza… Beh, in effetti ho avuto una minaccia di aborto al terzo mese, dovuta al fatto che stavo ancora allattando mia figlia Miriam, e la suzione può provocare le contrazioni. Ho smesso di allattare nel momento in cui me l’hanno detto, al Pronto Soccorso (dirlo prima no, eh?). Poi all’ottavo mese salta fuori che il bimbo si è rigirato di nuovo, da cefalico è tornato podalico, e quindi per una settimana o due si parlava di cesareo, altro che il mio desiderato parto in casa tutto naturale senza farmaci e senza medici…
Per fortuna il piccolino decide di tornare a testa in giù. Poi, piccolino a chi? Ci han detto all’ecografia di accrescimento che potrebbe nascere di 4 kg, stiamo a vedere!
Il parto in casa funziona così: dalla 38esima fino eventualmente oltre la 41esima l’ostetrica di riferimento rimane a disposizione e raggiungibile 24ore su 24, a inizio travaglio o comunque quando le contrazioni iniziano a farsi sentire la devo chiamare, darle tempo di arrivare e avvisare la sua collega. Saranno in due per potersi dare il cambio e riposare un po’ (se dovesse avvenire di notte) e poi per occuparsi una del bambino e una di me subito dopo il parto. L’associazione di queste ostetriche è riconosciuta dalla Regione e dalle strutture sanitarie, infatti ho già consegnato il modulo per la richiesta di rimborso parziale delle spese, insieme alla dichiarazione dell’ostetrica che mi ha presa in carico ed il certificato di gravidanza fisiologica ecc ecc. Ho anche lavorato tutto l’ottavo mese, visto che non ci sono controindicazioni verso l’uso del pc, e del resto le ultime settimane da sola a casa mi son sembrate così lunghe…
Arriva e passa anche Giovedì 22 Maggio, ormai pensiamo al fine settimana, si sposa un nostro amico, chissà se riusciamo ad andare? La sera a letto mio marito Michele mi cerca, ma io stranamente non ne ho voglia, sono un po’ giù di morale per questa attesa, mi sento stanca e so che per l’ennesima volta mi sveglierò 3 o 4 volte per andare in bagno. :-(
Ho preso un paio di cucchiaini di olio di ricino, su consiglio dell’ostetrica, un rimedio di una volta ancora efficace per evitare l’induzione chimica del parto… Ma non ho voluto esagerare neanche con quello, perché già in bagno ci vado abbastanza, non vorrei passarci tutta la giornata!
Il venerdì mattina mi sveglia nostra figlia verso le 6 e mezza, ha 17 mesi, la coccolo un po’ nel lettone e lei si riaddormenta, ma io ormai ho perso il sonno. Prendo un libro e mi metto sul divano-letto in soggiorno, la luce che entra dalla porta a vetri è sufficiente per leggere un’oretta, poi è tempo che anche il resto della famiglia si alzi! Facciamo colazione, vestiamo la bimba, sono passate le 8 di mattina. Le contrazioni che sentivo nei giorni scorsi ci sono ancora, ma adesso inizio a sentirle un po’ di più. Non sono dolorose, ma mi danno fastidio, non sarei capace di tornare a dormire neanche volendo.
Lo dico a mio marito e gli chiedo se possibile di tornare a casa dopo che ha accompagnato Miriam all’asilo. Intanto chiamo l’ostetrica. Ero convinta che il travaglio si sarebbe avviato di notte, quindi penso semmai stasera, col buio, nascerà questo bambino. Queste sono avvisaglie. Comunque avverto l’ostetrica, che se riesce in giornata mi verrà a visitare. Vado a farmi la doccia, con calma, poi mi asciugo i capelli, ed è ora che mio marito parta con la bimba per portarla al nido.
Inganno l’attesa telefonando, chiamo mia sorella Erica, che studia al primo anno di medicina, le dico oggi hai da fare? Probabilmente nel pomeriggio o verso sera nasce, se vuoi dopo lezione passare di qua… Le avevo promesso che l’avrei avvertita, nel caso volesse assistere al parto. È un’idea mia, lei dapprima era titubante, la spaventava il fatto di vedermi stare male. Però le ho detto dai, è un’occasione che non hanno tutti, potresti decidere che la cosa non fa per te e scegliere una specializzazione che non riguardi il sangue, le nascite e compagnia bella… Inoltre mi fido di lei, ho piacere che sia presente (io andrei volentieri se mai mi chiedesse di assistere al suo parto) e penso sia anche un’occasione per scoprirci più vicine di quanto siamo state fin’ora.
Poi chiamo mia madre, le chiedo come si prepara la pasta con i broccoli come fa lei. Penso che del resto in qualche modo bisogna ingannare il tempo fino all’ora di pranzo, quindi potrei cucinare quei broccoli che ho comprato pochi giorni fa.
Ad ogni modo quando mio marito torna a casa mi sono già resa conto che sarà difficile per me riuscire a cucinare qualcosa. Le contrazioni sono ogni 4-5 minuti e mi devo appoggiare a una sedia o a qualcosa, da in piedi, in attesa che passino. Chiamo di nuovo l’ostetrica e le dico che questa è l’ultima telefonata che faccio, non credo di essere in grado di farne altre perché implica una certa concentrazione… Lei capisce, sta arrivando ma le ci vorrà un’oretta, nel frattempo mi manda la sua collega che visitandomi le potrà dire com’è la situazione.
Michele mi propone se nel frattempo voglio fare i conti di casa, o guardare un film, ma non ho abbastanza attenzione per nessuna delle due cose. Gli chiedo di mandare un messaggio a Erica, e dirle che se vuole assistere al parto forse è meglio che non aspetti il pomeriggio e che venga subito. Quando arriva l’ostetrica (la collega della “mia” ostetrica) io sono semiseduta sul letto. Ho tirato su le coperte perché all’improvviso sento freddo. Penso che potrei anche riposare un po’.
Ascolta il battito del bambino, che va benissimo, e mi visita tra una contrazione e l’altra. Dice bene! Sei di 3-4 centimetri, probabilmente durante le contrazioni arrivi anche a di più.
Non ci credo! Lo so che mi dicono di non fare paragoni con la volta scorsa, che le cose sono andate storte ed era il primo parto, questa volta è tutto diverso ecc ecc. Però io ripenso a quanto è stata lunga l’attesa per sentirsi dire “sei di 4 cm”, un giorno intero di contrazioni irregolari e dolorose, da non capirci più niente, anche per via del fatto che avevo rotto le acque il giorno prima…
Comunque queste contrazioni sono strane, sono davvero ravvicinate ma mi sembrano così corte! Ripenso a quelle che avevo conosciuto l’anno scorso, che mi sembravano non finire mai, e davvero è tutto diverso!
Sento l’ostetrica che telefona e dice stiamo andando bene, è di 4 cm, vado a prendere la mia roba in macchina e ti aspetto. Lei e Michele disfano il letto, mettono le lenzuola pulite sotto, poi uno dei teli di plastica che ho comprato, quelli per dipingere casa, e sopra le lenzuola che stavo già usando e che metteremo poi a lavare. Nel frattempo arriva mia sorella. Dico a Michele che se vuole farmi una ultima foto con il pancione è questo il momento. Scopro la pancia, da in piedi, e ancora una volta mi sembra una cosa così “aliena”, attaccata a me per finta, una specie di cocomero o un casco da moto, teso e rotondo sotto la pelle. E così alta, tutti che mi dicevano com’è alta ancora la pancia, si vede che manca del tempo… hmm!!
Quando arriva la “mia” ostetrica le chiedo se vuole visitarmi anche lei, mi dice non c’è bisogno, aspettiamo ancora che non sto a darti fastidio se riesci a riposare un po’. Io continuo a sentire freddo, mi rifugio con la tuta sotto le coperte e chiedo a Michele di starmi vicino. Intanto in soggiorno tirano fuori un po’ tutte le cose utili, quelle comprate da me e quelle portate da loro. Tirano fuori anche lo sgabello, che sembra un’asse del gabinetto montata su un sostegno a ferro di cavallo. Ci mettono sotto e sopra i salvaletto rettangolari, quelli usa e getta.
Io mi lamento che queste contrazioni sono ravvicinate e durano poco! L’ostetrica dice se vai avanti così vedrai che le cose vanno bene, è partito il travaglio proprio bene. Mi sento un po’ intontita. Mi visita che saranno le 11 e mezza, forse mezzogiorno. Sono di 6-7 cm e mi sento tanto stanca. Mi propongono di fare il bagno, oppure mettermi sotto la doccia con lo sgabello per spruzzarmi la pancia di acqua calda. Preferisco la doccia, Michele mi aiuta e mi spruzza, poi mi mette l’accappatoio e mi asciuga le gambe. Mi rimetto un po’ a letto, ogni tanto vengono a sentire il battito del bambino che va tutto bene. Sento che c’è del via-vai in soggiorno, poi scoprirò che mia sorella è andata a prendere le pizze per tutti, e poi anche le sigarette per una delle ostetriche. Poi quando è tornata ha preso possesso della macchina fotografica e si è dedicata a fare le foto…
Da un certo momento in poi, anche stare sdraiata mi risulta insopportabile. Mi alzo e gironzolo, mi appoggio alla sponda del letto stringendo i denti durante le contrazioni e ringraziando che non sono lunghe e dolorose quanto nei miei ricordi. Mi arrabbio se qualcuno mi parla o se parlano tra loro intorno a me, voglio silenzio! La camera da letto è in penombra, c’è un clima di attesa. Mi stanno tutti un po’ alla larga, come se potessi mordere. Tutti tranne Michele, ovviamente, perché non lascio che si allontani nemmeno un attimo (la sua pizza si fredda ma non mi importa proprio…).
Sono da poco passate le due del pomeriggio quando mi annunciano che sono a dilatazione completa, “c’è rimasto solo un bordino da una parte”. Mi meraviglio ancora che stia andando tutto così rapidamente, ma non mi sento allegra, faccio una fatica enorme a fare attenzione a quel che mi circonda e l’unico pensiero è che ho sonno, ho bisogno di dormire, voglio una pausa… E’ come se mi avessero dato una droga o un potente sonnifero e dovessi combattere per non addormentarmi. Sono le endorfine, le sto producendo io, “è normale”. Vorrei che la smettessero di dirmi “è normale” ad ogni cosa che dico, un momento mi sento gelare e si rizzano tutti i peli sulle braccia, un momento sono in un bagno di sudore e mi strapperei i vestiti, cosa me ne frega se è normale?!!?
E’ mentre l’ostetrica mi visita che si rompono le acque, finalmente! Mia sorella fa tanto d’occhi, guarda come è cambiata la forma della pancia! Ti stai sgonfiando!! Boh, a me vista da sopra sembra sempre la stessa enorme cosa ingombrante, però devo dire che sento lì per lì un gran sollievo, se ne va un sacco di liquido e sento alleviarsi la tensione dappertutto. Il liquido non è proprio trasparente, c’è del sangue mio in mezzo e mi pare che abbia una tonalità di giallo che probabilmente in ospedale definirebbero tinto di primo grado. In pratica con Miriam questo era già un segnale di chissà quale potenziale pericolo, ma le ostetriche sono tranquille e dicono che sta andando tutto benissimo, quindi sono tranquilla anche io.
Mi suggeriscono di cambiare posizione ed io cerco di obbedire, lottando contro la stanchezza. Mi fanno stare per alcune contrazioni in piedi con un piede leggermente alzato, poi ondeggiare con il bacino di qua e di là pigramente, poi mi siedo sullo sgabello (e questo è comodo perché Michele sta seduto su una sedia dietro di me, mi ci appoggio come ad una grossa poltrona accogliente e chiudo gli occhi). Mi hanno detto se senti il bisogno di spingere ce lo fai sapere. Ma il tempo passa e io non sento il bisogno di spingere per niente. La testa del bimbo è ancora in alto e io sono a dilatazione completa e non so cosa fare. :-(
Mi propongono di mettermi di nuovo sul letto ma a pancia in giù, cioè su un fianco perché proprio a pancia in giù non riesco, ma appena mi appoggio all’avanti sento un male incredibile! Non ci voglio stare! Mi dicono resisti almeno 3, 4 contrazioni, ma in questa posizione le contrazioni sono amplificate, esagerate, una dietro l’altra… Vorrei alzarmi e scappare via. Sento che commentano che stavolta è proprio il bambino a decidere la posizione e non la mamma, è lui che deve rigirarsi e scendere, e a me tocca sopportare perché stando così agevolo il suo lavoro. Risulterà poi che il bambino si è girato completamente, cioè dal mattino che aveva la schiena sul mio fianco destro, si è girato fino ad avere la schiena sul mio lato sinistro, incanalare bene la testa (ma in modo un po’ assimmetrico, aveva un po’ una portuberanza da una parte…), insomma un gran lavoro che toccava fare solo a lui, e io che stavo ad aspettare…
Mi hanno detto se ti può aiutare, urla. Non ho la benché minima intenzione di urlare e non credo che mi aiuti. Però mi lamento e mi incazzo veramente tanto, ringhio e mordo il cuscino. Michele se ne sta seduto su una sedia di fianco a me e se prova ad allontanarsi non ci vedo più. Mi serve il suo braccio per affondarci le dita e le unghie e stringere più forte che posso finché non passa il dolore. A posteriori mi ha detto che trova incredibile che non gli abbia lasciato dei lividi, e vedeva le dita della sua mano gonfiarsi e cambiare colore mentre gli artigliavo il braccio…
Mi lamento e dico basta basta basta, questo bambino se ne deve andare, vattene vattene via, non ti voglio più, mi stai facendo maaaaale!!!
Però cambiando posizione le contrazioni rallentano e tornano sopportabili, quindi contro il mio istinto di sopravvivenza, le ostetriche mi suggeriscono di tornare giù sul letto, poi provare a mettermi a quattro zampe, anche così posso provare a spingere. Comunque spingo perché me lo dicono, e anche perché non ne posso più e non voglio più aspettare.
Sto pensando di gettare la spugna, ma chi me l’ha fatto fare, se fossimo stati in ospedale col cavolo che mi lasciavano tutto questo tempo a dilatazione completa senza che riuscissi a farlo nascere… Mi ritorna in mente il medico che mi aggrediva, alla nascita di Miriam, e mi diceva che stavo facendo finta, che non mi impegnavo, questo bambino bisogna farlo nascere non siamo mica qui per prenderci in giro… e poi in due e due quattro mi ha tagliata, l’ha tirata fuori urlante con la ventosa, spingendomi sulla pancia, gridando anche lui. Lasciando me e Michele muti e impotenti, lasciandomi umiliata e ferita, ricucita come un tacchino a cui per errore si è dovuto togliere il ripieno…
Penso a quante volte ho maledetto quel medico e quell’esperienza, eppure qui adesso, non sarebbe comodo lasciare che fosse un altro a fare tutto, stare a guardare, cinque minuti e me lo avrebbero tirato fuori… Penso anche che forse è colpa mia, arrivo a dilatazione completa e poi non sono capace di farlo uscire, magari gli sto anche facendo del male, magari sarà lui a farmi del male e il peggio deve ancora venire, credo che non sarò capace di partorire e anche le ostetriche prima o poi si arrenderanno e mi porteranno in ospedale.
Qualcuno di questi pensieri esce in parole, e mi sento rispondere che non ha senso, di andare avanti e restare coerente con la scelta che ho fatto, che davvero sta andando bene e manca poco, certo che sarò capace!
Intanto mi fanno riprovare a quattro zampe, ce la metto tutta e poi mi dicono dai, ancora, sta scendendo finalmente, si vede la testa!
A quel punto mi dicono vuoi tirarti su e venire sullo sgabello? Ma come, si vede la testa e io mi devo muovere e camminare fino a lì e sedermi? Ma quando mi tiro su mi rendo conto che è vero, che è giusto, adesso capisco che ce la posso fare e non so dove e come ma credo anche di aver ritrovato le forze. Mi siedo sullo sgabello e con una spinta, due, trattenendo il fiato lo sento che esce e lo voglio proprio mandare via! L’ostetrica mi dice fermati ferma lì!!! Ma come? Oh, lo vedo che la testa mezza fuori e un po’ brucia ma neanche tanto, non mi pare di starmi facendo del male. Mi dicono dai, un’altra contrazione e nasce del tutto, mia sorella si sporge dal letto e guarda, ha la macchina fotografica in mano, dai per piacere non adesso…
E sta benedetta contrazione perché non arriva?! Vabbeh, facciamo finta che arrivi, facciamola finita. Appena riesco spingo e spingo ancora, sento che armeggiano intorno al bambino e poi mi svuoto, è fuori da me, lo appoggiano per terra, lo vedo che si muove tutto sporco…
Michele nasconde la testa sulla mia spalla e si mette a piangere. Dico ma dai, tranquillo, non piangere, gli accarezzo i capelli. L’ostetrica mi risponde ma non sta piangendo (il bambino). Dico no, è Michele che piange… :-)
Sono le 17:13 secondo mia sorella, che era responsabile anche di tenere l’orologio. (e poi ha avuto il coraggio di dirmi ma quanto ci hai messo! Beata ingenuità, da stamattina che non avevo niente…)
Il bimbo è tranquillo, ha gli occhi aperti spalancati, ma che brutto colore! E’ tutto blu e violetto, o è la penombra di questa stanza che mi inganna? Mi dicono che aveva due giri di funicolo intorno al collo, lo hanno liberato appena è uscito con la testa (quell’armeggiare che ho sentito). Io neanche una minima lacerazione, e dire che sto bimbo sembra grande, intanto gli mettiamo gli asciugamani caldi intorno, poverino, avrà freddo…
Non sono così belli i bimbi appena nati, diciamolo, e poi almeno che torni del colore giusto! Però mi stai simpatico, con questi occhioni aperti, questa curiosità di guardarti intorno senza essere impaurito, non piangi, ma sei qui e respiri e spalanchi la bocca…
Micol & Michele + Miriam (1/1/07) + Diego (23/5/08) + Leo (31/1/12) + Diana (04/04/15)

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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da Mikal » 6 giu 2008, 14:57

Seconda parte – Complicazioni

Mi ricordano che il parto non è finito, devo espellere la placenta. Quando arrivano le contrazioni devo continuare a spingere, bisogna che la placenta se ne vada! Proviamo anche ad attaccare il bambino al seno, lui si mette a ciucciare subito, io sto pensando a lui e la placenta chissenefrega, intanto chiedono a Michele se vuole tagliare il cordone. Non è entusiasta, ma perché no, glielo potrai raccontare un giorno.
Però adesso basta scherzare, il bimbo lo tengono il papà e la zia, io mi devo impegnare e fare uscire la placenta (uffa che palle). Mi fanno anche una piccola iniezione di ossitocina, per stimolare ancora le contrazioni e finire in bellezza. Le ostetriche iniziano a sembrare impazienti, provano tirando piano il cordone a vedere se si stacca, mi aiutano premendo sulla pancia e schiacciando l’utero come un palloncino, ma mi fai male, mi contorco, e poi le contrazioni ci sono ancora, aspetta che piuttosto provo a spingere da sola… Niente. Io mi sto impegnando, giuro, spingo, anche se mi sento sgonfia e non ho per niente bisogno di spingere, ma sempre meglio di questo massaggio tortura… No, devo stare buona, le ostetriche si mettono in due, una tira il cordone quell’altra mi attorciglia le budella con le mani e dice “non mi allontanare, io sono l’ostetrica cattiva e questo è quello che bisogna fare…”. Mi dicono prova a fare pipì, che di sicuro hai la vescica piena. Mi metto su una bacinella e ci provo. Mi concentro, ma non ce l’ho proprio, anzi, peggio, non ricordo più come si fa. Dico non esce niente. Allora mi mettono un cateterino, non me ne accorgo quasi, e con mio enorme stupore esce un sacco di pipì. Oh, io ci ho provato, si vede che non sono più capace! Comunque anche con la vescica vuota, spingendo e tirando, la placenta resta dov’è.
Fatto sta che si stanno preoccupando, c’è pericolo che l’utero si richiuda con la placenta dentro e allora che si fa? Ma no, l’utero non si sta chiudendo, è la stupida placenta che è ancora attaccata da una parte, ma perché?
Ad un certo momento il funicolo si spezza. La mia ostetrica ci rimane malissimo, le esce qualche parolaccia. Provano allora con un paio di pinze dalla punta piatta, somigliano a quelle che usiamo per girare le bistecche sul barbecue! Anche quando riescono ad afferrare la placenta, questa non se ne vuole proprio venire!
Dicono a questo punto possiamo andare in ospedale, dovranno togliertela loro. Dico per me non c’è problema, tanto per fare un raschiamento, 5 minuti di anestesia generale e io dormo… E dire che questa cosa mi è sembrata l’umiliazione più grande, quando ho perso il nostro primo bambino, prima di Miriam. Ma ora è tutto diverso, ora il mio bambino è nato, l’ho fatto nascere io, ce l’ho fatta! Chi se ne frega se la placenta me la toglie un medico, anzi, lo ringrazio e mi faccio una dormita… Le ostetriche chiamano l’ambulanza, che era comunque avvertita del parto a domicilio. Chiedono un trasporto in ospedale per mancato secondamento.
Però c’è qualcosa che non va, sento ad un certo punto che l’utero si è gonfiato, è di nuovo pieno di qualcosa, e quando cerco di tirarmi su un poco esce una marea di sangue. Cioè, io non so valutare quanto, ma vedo l’espressione dell’ostetrica e anche di Michele ed Erica, col bambino in braccio. Mi dicono resta sdraiata sul letto, non muoverti! Si sente una sirena di ambulanza che si avvicina e penso, ecco, è già qui. Però passa davanti a casa e se ne va. Io continuo a perdere sangue, non sanno cosa mettermi sotto perché ormai qualsiasi cosa ne è piena, sto facendo un macello. Comunque mi sento bene, cerco di tranquillizzare tutti e lo dico guardate che io sto bene, penso tanto siamo a 5 minuti dall’ospedale, adesso mi portano e sarà questione di un attimo, il mio bimbo sta bene, adesso posso riposare e lasciare fare a loro, ho fatto tutto quello che dovevo… Sento che telefonano di nuovo all’ambulanza, ma dove siete? La signora sta avendo un’emorragia!
Quando finalmente arrivano i due barellieri (lasciamo perdere che non sapevano come rigirare l’ambulanza per parcheggiarla davanti a casa…) riescono a fatica ad entrare dalla porta, poi dicono ma qui bisogna che la signora ci salga da sola sulla barella, come facciamo a prenderla. E anche, ma non dovrebbe esserci un medico qui? Le due ostetriche li fulminano, siamo due ostetriche, seguiamo i parti a domicilio, non doveva essere con voi il medico? Questi sembrano spersi e incompetenti. Io comunque ribadisco che sto bene, che posso salire sulla barella da sola, però ovviamente appena mi muovo un altro mezzo litro di sangue mi abbandona e finisce sul pavimento e anche contro il muro. Che pasticcio, ci ho anche messo i piedi dentro ho tutti i calzetti pieni… Michele mi cambia i calzetti, chiedo una coperta, se non un paio di pantaloni, vuoi che esca così per la strada?!? E poi inizio a sentire tanto freddo, coprimi per favore.
Quando sono sulla barella mi pare di aver fatto tutto e mi addormento. Cala il sipario ed è una sensazione dolcissima, sto finalmente bene, potrei mettermi a sognare… Mi svegliano le sberle e la voce di mia sorella “Micol!! Guardami! Non ti addormentare!!” mi verrebbe da dirle ma che vuoi, stavo così bene. Mi pare che abbia visto troppi film, e la scena è quella tipica del “non ci lasciare, resta con noi!”.
Ok, rimango sveglia per farvi piacere. Fuori sento qualche goccia di pioggia, penso ai vicini e allo spettacolo che stiamo dando (almeno ho una coperta di Winnie Pooh a nascondere le gambe e il sangue). In ambulanza mi accorgo che sono venute con me entrambe le ostetriche, mentre in teoria una doveva restare con il bambino… Questo me lo hanno spiegato dopo, hanno deciso che era meglio ci fossero entrambe nel caso avessi bisogno di un massaggio cardiaco, intanto il bambino stava bene ed è rimasto con Michele e mia sorella. Mia madre comunque non ha apprezzato, quando è arrivata a casa nostra ed ha trovato il bambino con loro due, dopo solo un’ora che era nato… ma questa è un’altra storia.
La mascherina dell’ossigeno fa profumo di zucchero, sembra di passare di fianco a quei banchi che vendono caramelle ai luna park. Continuo a rimanere sveglia e parlo con le ostetriche per dimostrare che sto bene. Ah, nel frattempo a casa mi avevano infilato nel braccio la prima flebo, soluzione fisiologica credo.
Arriviamo in ospedale e io cerco di essere carina, sorrido alla gente che mi guarda preoccupata, saluto i medici e le ostetriche che mi stanno intorno. Mi portano dritta in sala operatoria e mi chiedono qualcosa riguardo alle allergie all’anestesia e al mio gruppo sanguigno. Mi dicono che forse dovranno farmi delle trasfusioni e dico se possibile preferirei di no. Poi finalmente mi danno in permesso di addormentarmi.
Quando mi sveglio sono in una delle sale travaglio, colori pastello ai muri, due flebo nel braccio, fuori è già buio. C’è il capo anestesista (lo riconosco dallo scorso anno) che mi fa una ramanzina sul fatto che devo convincermi e farmi fare le trasfusioni di sangue, è per il mio bene, altrimenti la convalescenza sarà davvero lunga, non portò allattare, e rischio altri problemi e complicazioni ancora se i valori del sangue non tornano a posto. Sono arrivati nel frattempo Michele con il bambino, mia sorella, e anche mia madre. Mi fa piacere vederla.
Dopo poco arrivano anche mio padre con mia sorella piccola (9 anni) e mia nonna. Quest’ultima munita di macchinetta fa subito una foto col flash al bambino, che sobbalza. Cavolo, ma perché riesce ad essere così inopportuna? Le voglio un bene dell’anima, ma non potevano venire domattina? Ovviamente vorrebbe fotografare anche me, nello stato in cui mi trovo. Le rispondo bruscamente che non ci pensi neanche. Spero che mio padre recepisca il messaggio e la porti a casa, sinceramente detesto la mania del “posto in prima fila” e la gente che non si accorge quando (e quanto) è fuori luogo…
Si discute sulla storia del sangue. Mio padre dice se ce n’è bisogno ricordati che puoi ricevere anche il mio, quello di tua madre e quello di tua sorella. Erica non sembra entusiasta dell’idea. Il fatto è che anni addietro (nel 1994) mio padre ebbe un incidente grave, gli diedero non so quante sacche di sangue, poi per 5 o 6 anni dovette continuare a fare controlli e analisi con la paura di scoprire che aveva contratto qualcosa… So che lui e mia madre continuarono per tanto tempo ad avere rapporti protetti, e comunque lui aveva anche paura di trasmetterci qualcosa e ci propose di fare le analisi tutti quanti noi membri della famiglia… Insomma, se questo è il prezzo da pagare, preferirei una convalescenza più lunga ma niente timori, precauzioni, esami e paure.
Ne parlo con l’anestesista e con la ginecologa che è arrivata e che conosce bene anche mia madre. Poi loro escono e ne parlano ancora con i miei genitori. Nel frattempo ho chiesto a Michele di andare a casa da nostra figlia (cioè a casa dei suoi genitori), voglio che le stia vicino… Lui parte, e riaccompagna anche le mie sorelle e la nonna.
Torna la dottoressa e mi dice, abbiamo capito perché sei così preoccupata: tuo padre ha ricevuto il sangue in Francia proprio nell’anno in cui ci fu lo scandalo che avevano acquistato sangue a pagamento dai detenuti, e tutti quelli che lo avevano ricevuto un quel periodo potevano potenzialmente essere stati infettati. Ma adesso non è così, è assolutamente sicuro, non dovrai fare niente di tutti i controlli e di tutte le precauzioni che ha dovuto seguire lui.
Va bene, accetto. Non era mia intenzione puntare i piedi, non sto facendo i capricci, solo conoscere esattamente a cosa vado incontro. Del resto siamo donatori di sangue in famiglia, e lo so che non c’è posto più sicuro che qui a Bologna, figuriamoci…
Aggiungono una sacca di sangue e una di plasma ai vari liquidi che mi stanno iniettando. In totale poi saranno 3 di sangue intero e una di plasma. Stimano che io abbia perso più di due litri di sangue, avevo i valori di emoglobina dopo il raschiamento a “6, in calo”. Con le trasfusioni sono arrivata a 7,4 che comunque è ancora poco.
In compenso mi hanno “pompata” veramente tanto, arrivano a farmi avere 120-80 di pressione, che non l’ho mai avuta in vita mia…

In breve, per concludere. Nostro figlio è nato in casa, con parto fisiologico e a termine, assolutamente sano, Apgar 9-10. Pesava 3,750 kg per 51 cm. Gli abbiamo messo nome Diego, e al Battesimo gli metteremo come secondo nome Giovanni. Questa è una proposta di mio marito, perché è nato il giorno e l’ora in cui si ricorda la morte del giudice Falcone.
Io sono stata ricoverata ed operata per mancato secondamento, in particolare per un caso di “placenta acreta”. Significa che la placenta è attaccata in modo anormale alla muscolatura dell’utero, invece che soltanto ai vasi sanguigni, quindi anche con le contrazioni non si stacca, ma anzi impedisce che i vasi si chiudano e provoca emorragia. L’unica cosa da fare è il secondamento manuale, cioè toglierla chirurgicamente. Probabilmente un tempo si moriva. Oggi si verifica circa un caso ogni 600 parti, comunque anche nella sfortuna mi è andata bene, perché esiste anche la “placenta precreta” che è talmente radicata all’utero che bisogna togliere anche quello, tutto quanto! Nonostante sia un’eventualità rara (alle ostetriche non era mai capitato con un parto a domicilio, per forza che le ho fatte un po’ spaventare…), se una donna l’ha avuta una volta può capitare anche per successivi parti, quindi un eventuale terzo figlio sarò obbligata a farlo nascere in una struttura ospedaliera. Devo dire comunque che l’esperienza del parto in casa è stata come io la desideravo, piena di rispetto, vissuta in prima persona e con intorno persone in cui avevo piena fiducia.
La complicazione con la placenta e la relativa emorragia si sarebbero avute nello stesso modo anche in ospedale, con la differenza che i tempi di reazione sarebbero stati probabilmente più rapidi. Magari non avrei perso tanto sangue, forse mi avrebbero fatto qualche trasfusione in meno. La mia famiglia ha preso uno spavento e dice che siamo stati degli incoscienti, ma il parere dei nostri amici medici e delle ostetriche che ci conoscono bene è che le complicazioni esistono, a prescindere da dove ci si trova, l’importante è essere preparati e nelle condizioni da poter reagire e spostarsi in ospedale, come è stato fatto.
Insomma, lo rifarei tutto d’accapo. :-)
Forse è vero siamo degli incoscienti, ma è stata un’esperienza gratificante, esaltante, in un certo senso “ne avevo bisogno” e ho dimostrato a me stessa di essere più forte di quanto credevo, al contrario delle esperienze passate che mi avevano lasciata sconfitta e mortificata. Io e il bambino stiamo bene, più che bene! La nostra preoccupazione maggiore adesso è mangiare, crescere, riposarci… facciamo una bella vita.
Micol & Michele + Miriam (1/1/07) + Diego (23/5/08) + Leo (31/1/12) + Diana (04/04/15)

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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da Mikal » 6 giu 2008, 15:05

Terza parte – Retroscena (per ridere e per completare il racconto)

Come ha saputo mia madre che ero in ospedale invece che a casa a cucinare i broccoli? Allora, c’è da dire che mentre io cercavo disperatamente di fare uscire la placenta, mia sorella ha ricevuto una telefonata che aveva dell’incredibile. Mio zio Antonio, uno dei fratelli giovani di mamma, aveva prestato a mia sorella i guanti da portiere per una partita di calcio a 5. Però il venerdì è la giornata in cui lo zio va a giocare a calcetto e i guanti li rivoleva indietro. Quindi telefona a Erica e chiede dove sono i guanti? Me li riporti? Erica che fino a un secondo prima aveva in braccio il bambino appena nato e stava ad aspettare insieme agli altri che arrivasse l’ambulanza, gli risponde io non sono a casa, telefona a mia madre che te li dia. Lui insiste, ma li ho prestati a te, ne ho bisogno! Erica non si trattiene più e dice ascolta sono da Micol che è nato il bambino ma ci sono delle complicazioni, non posso pensare ai tuoi guanti, chiama mia madre e fatteli dare da lei! E mette giù il telefono.
Io le dico brava, sai adesso come si sparge la voce che è nato e ci sono complicazioni…!! Lei non ci aveva pensato.
Intanto lo zio telefona a mia madre e chiede i guanti da portiere. Mia madre è in giro per lavoro, non ha intenzione di passare da casa, e poi perché lui non chiama Erica? I guanti li ha prestati a lei… Lo zio probabilmente si innervosisce e dice Erica è da Micol che è nato il bambino, c’è qualche complicazione, non so, e i guanti non me li può portare! Mia madre che non sapeva niente ci rimane male, gli dice chissenefrega dei guanti o qualcosa di simile. Lo zio ci rimane ancora peggio e dice come potevo immaginare che tu non sapessi niente (e comunque alla fine è rimasto senza guanti).
La mamma allora telefona alla nonna, madre sua e dello zio e chiede, senza dare spiegazioni, ma tu sai qualcosa di quello che succede? La nonna dice no, non so niente, cosa dovrei sapere? La mamma: ma Antonio non ti ha detto niente? Non è lì con te? No, Antonio è a lavorare (chiamava dal cellulare).
Allora la mamma chiama Erica. Nel frattempo io sono partita con l’ambulanza, e Michele sta mangiando la sua pizza, probabilmente riscaldandola nel microonde. Erica dice noi siamo qui con il bambino, Micol è stata portata in ospedale con l’ambulanza.
La mamma chiama mio papà e gli chiede che faccio? Meglio che vada in ospedale o che vada a casa loro con Erica, Michele e il bambino? Papà suggerisce di andare a vedere se hanno bisogno con il bambino.
La mamma arriva e trova Erica e Michele che stanno pulendo casa. Intorno è un macello. Inoltre ad un certo punto a Erica hanno chiesto di svuotare una bacinella in cui c’era sangue, coaguli, schifezze varie. Lei nella fretta invece che svuotarla nel gabinetto l’ha rovesciata nel piano della doccia! Quindi Michele sgura la doccia cercando di rimuovere macchie e roba appiccicata… Nel frattempo avvia la seconda lavatrice con tutto quello che ho inzozzato…
Dovrei fargli un monumento.

In ospedale devo dire che è stato bello, la prima sera mentre io stavo a letto sotto due o tre strati di coperte e con le flebo nelle braccia, è arrivata una nostra amica ostetrica che faceva il turno di notte, e la pediatra che ha visitato Diego e ci ha fatto tanti complimenti. Hanno fatto fare a mio padre il primo bagnetto al bimbo, lui che non ha mai tenuto per le mani un maschietto e diceva finché non lo vedo non ci credo… E’ un nonno molto orgoglioso ed affettuoso, e poi ste cose lo emozionano… Mia madre è rimasta con me tutta la notte, a chiacchierare come due vecchie amiche che non si vedono da tempo. Tutta la stanchezza del giorno mi era d’improvviso passata, avevo piuttosto un’adrenalina in corpo che mi era quasi impossibile dormire. Del resto ogni mezzora o anche più spesso veniva un’infermiera, per controllare o cambiare le flebo, misurare la pressione, aiutarmi a fare pipì o simili. In camera con noi c’era una ragazza di Napoli che aveva avuto il cesareo ma era in formissima, con sua sorella che le dava una mano.
L’unica cosa brutta è che verso le 4 l’infermiera del turno di notte ha deciso di portare Diego nella Nursery perché “gemeva”. A me sembrava che russasse e basta, lo fa anche adesso, un rumore come di animalino che dorme piano piano. Lo hanno tenuto per quasi tre ore nella termoculla, ed io che con le flebo non mi potevo alzare mi stavo davvero innervosendo molto! E se piangeva? Se chiedeva il latte o se cercava la mamma? Comunque appena cambiato il turno ho avuto il permesso di alzarmi e andare da lui, e poi riportarmelo in camera.
Può darsi in effetti che abbia preso freddo, poverino, quando lo hanno portato da casa in ospedale. E poi bisogna starci attenti e non prendere tutto quello che dicono i medici come oro colato. Basta pensare che la pediatra della notte ci ha fatto i complimenti e ha detto bambino bello e sano, quella del giorno oltre al “gemito” ha detto che ha gli occhi sporgenti (sospetto esoftalmo) e un’ipotonia del collo per cui non tiene su la testa… (ma è nato da meno di 24 ore, sei defi***te? Meno male che è il mio secondo figlio e me lo hanno anche già visitato, ti pare di allarmare così i genitori dicendo due o tre ca***te?) a proposito, l’oculista ha detto che anche agli occhi non ha niente, ma grazie a questa furba dobbiamo ripetere i controlli la prossima settimana…
Sono rimasta in ospedale anche il giorno successivo perché i valori del sangue non erano tornati quelli che speravano. Poi mi hanno dimessa dicendo semplicemente prendi il ferro e mangia molta carne e verdura. Non mi hanno neanche visitata, visto che non ho avuto né un punto né niente. Soltanto mi hanno fatto un’ecografia, in cui è risultato tutto a posto. In effetti io mi sento in forma, niente paragoni con la volta scorsa che mi sentivo pesta e massacrata. Infatti non abbiamo avuto problemi neanche a riprendere i rapporti, senza aspettare i canonici 30-40 giorni. Chiaramente stiamo iper-attenti, che tre figli in tre anni sarebbero troppi… almeno per adesso non è il caso.
Alla fine la Domenica a pranzo siamo andati dai miei suoceri, non vedevo l’ora di stare con mia figlia (anche se mi era venuta a trovare con loro il Sabato, scatenata e disobbediente anche in ospedale…). Poi al pomeriggio siamo andati al matrimonio dei nostri amici (ma solo in Chiesa, alla cena-ricevimento non era proprio il caso). La prima notte con i due bambini a casa nostra, tra l’altro, è stata massacrante!
Poi per fortuna stiamo migliorando. Si svegliano entrambi, la grande almeno una volta per prendere il biberon, e poi di solito la mattina presto per continuare a dormire nel lettone. Il piccolo mangia due o tre volte, e capita che debba essere cambiato una volta (se non è indispensabile aspetto che sia giorno, per non svegliarlo del tutto).
Miriam ha accolto bene suo fratello, è sempre molto affettuosa e sorridente. Probabilmente il nervosismo iniziale era anche dovuto all’aver passato il fine settimana dai nonni senza mamma e papà. Adesso prenderemo il ritmo “a 4” e le cose andranno meglio. Comunque ho la sensazione di stare vivendo alcuni dei momenti e degli anni più belli della nostra vita, e mi sento fortunata e felice.
Micol & Michele + Miriam (1/1/07) + Diego (23/5/08) + Leo (31/1/12) + Diana (04/04/15)

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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da Giuliale » 6 giu 2008, 16:06

Micol, mi sono letta tutto d'un fiato e sono rimasta senza parole!
Tutto quello che scrivo mi sembra così banale, che continuo a cancellarlo.... sono comunque contenta per te che sei riuscita a vivere questa esperienza unica, ora goditi la tua bellissima famiglia (come stai tra l'altro già fecendo!) :cuore

p.s. però che spavento x l'emorragia!
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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da ba1976 » 6 giu 2008, 17:45

beh, il parto in casa è stata una grande esperienza da quanto leggo... ma cavoli l'emorragia, non voglkio pensare a tuo marito e tua sorella come si sono sentiti!!! e anche le ostetriche!!!
Però son contenta che hai avuto un bel parto...ti sei rifatta anche di quello di Miriam!!!

baciiiiiiiiiiii
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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da gz » 6 giu 2008, 18:40

SONO CONTENTA CHE TU SIA SODDISFATTA DI COME E' ANDATA :ok :ok
ERA QUELLO CHE VOLEVI :sorrisoo

MA IO RIBADISCO CHE IN CASA MAI: TROPPI RISCHI ....

PER FORTUNA E' ANDATO TUTTO BENE :sorrisoo :bacio
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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da silmas » 6 giu 2008, 19:25

CIAO MICOL!

NON CI CONOSCIAMO MA MI FERMO SPESSO A LEGGERE I RACCONTI DEL PARTO!

SEI STATA BRAVISSIMA E CORAGGIOSISIMA! COMPLIMENTISSIMI A TE MA ANCHE ALLA TUA FAMIGLIA...EPPOI VIVA DIEGO GIOVANNI :yeee :yeee :yeee
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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da Jadore » 6 giu 2008, 19:48

Mikol :cuore
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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da ste81 » 6 giu 2008, 22:29

Sono felice che tu sia riuscita a fare nascere Diego in casa come volevi!! sei stata bravissima e poi neanche un punto!! :urka
Per l'emorragia che botta, vorrà dire che al prossimo ti toccherà per forza l'ospedale! :hi hi hi hi

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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da laura s » 7 giu 2008, 14:31

Ti è andata bene... la mia vicina di casa al mare è morta esattamente così... dissanguata nel suo letto... e non sai che impressione mi fa vedere ogni giorno sua figlia, che le somiglia come una goccia d'acqua...
NON si partorisce in casa nel 2008, è romantico, ma è da pazzi e da incoscienti... e se qualcuno si arrabbierà per quello che scrivo non mi importa... io rispetto sempre i pareri degli altri, ma non quando mettono a rischio la vita di loro stessi e di un bambino...
Io non ti piaccio? Eppure sei sempre a guardare e giudicare tutto ciò che faccio. Sai il dizionario come definisce una persona del genere? FAN

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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da page73 » 7 giu 2008, 17:11

complimenti! :yeee siete stati così coraggiosi... :bacio
grazie per averci regalato questo racconto! non puoi immaginare il conforto che ho avuto nel leggerti!
Vorrei leggere ache il racconto del tuo primo parto (che non ho trovato).
Spero un giorno di riuscire a superare il trauma del mio parto e vivere un'esperienza costruttiva come quella vissuta da te.
Bacioni alla vostra famiglia

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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da mt73 » 7 giu 2008, 17:57

BELLISSIMO
maria teresa + enrico = nunzio (29/10/04) ed enrica (26/09/08) l'angioletto tommaso veglia su di noi (13/10/06) mamma con la toga first P.C.I.ottobrina 2008

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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da Melissa » 7 giu 2008, 21:52

Sono assolutamente daccordo con Laura S.
Non avrei potuto trovare parole migliori.
Non è coraggioso scegliere di partorire in casa, è FOLLE! e quando ho letto il tuo racconto mi sono venuti i brividi a pensare a quello che poteva accadere a te e al tuo bambino, è una vera incoscienza.
A parte questo ti faccio comunque i miei auguri per il tuo bimbo.
se non sei parte della soluzione sei parte del problema
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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da Dana » 8 giu 2008, 9:38

Mamma mia!!! io e mia sorella siamo nate a casa...ma erano gli anni 60 !!!!!!!! Tutta un'altra storia!!!!!!!!
complimenti per il coraggio ... io che x ogni minima cosa ho ansia a 1000 .... morirei d'infarto! :x:
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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da Dana » 8 giu 2008, 9:39

ps.: ovviamente auguri per il tuo bimbo! :sorrisoo
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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da sigi » 8 giu 2008, 11:45

Il titolo mio ha incuriosito ed ho letto il racconto del tuo parto...mi sono riconosciuta in molti passaggi, nelle emozioni che hai descritto così bene, nel bisogno di fare un'esperienza diversa dalla prima e purtroppo nell'emorragia finale (anche se per motivi diversi!)...la differenza sostanziale è che io mi trovavo in ospedale...ma magari se ero a casa non succedeva niente!!!
Complimenti e in bocca al lupo per il futuro!!!
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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da desert noor » 8 giu 2008, 13:54

quoto sia laura s che melissa.
meno male che ti è andata bene!
ne so qualcosa di placente che non escono, per fortuna io ero in ospedale.
augurissimi! :sorrisoo
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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da alelua » 8 giu 2008, 14:47

Io ti faccio la mie congratulazioni :cuore e anche se ho vissuto un po' di ansia nel leggere il tuo parto, credo che nessuno si possa permettere di giudicare la tua scelta di aver partorito a casa! Se ci fossero dei rischi non si organizzerebbero nel 2008, purtroppo le complicazioni le si possono avere anche all'ospedale, si ha comunque il tempo di intervenire!
Lauras credo che tu sia stata molto indelicata, questo è il racconto di una nascita e non era il caso di raccontare la morte della tua amica! :x: Mi spiace per cio' che hai vissuto ma il mio pensiero è questo!

Diego benvenuto piccolo!!! :yeee
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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da michy1976 » 8 giu 2008, 21:11

Ciao Micol, ho letto tutto d'un fiato il tuo racconto! e ammetto che mi ha lasciato senza parole: da una parte sono felicissima per te che so da quanto desideravi partorire in casa e quanto ti sei informata per ottenerlo. Dall'altra parte, però, in tutta sincerità, mi ha terrorizzato leggere delle complicazioni che hai avuto, mi vedevo davanti agli occhi la scena di tuo marito rimasto in casa con Diego, a pulire la doccia, mentre ti portavano via.
Tu hai deciso di raccontare la tua esperienza in un forum pubblico, quindi immagino ti aspettavi anche delle critiche alla tua decisione, e ognuno qui è libero di esporre la propria idea.
Tu sei stata coraggiosa, determinata, coerente con i tuoi desideri.
Questo non toglie che tu abbia rischiato, rischiato grosso, e che io non lo farei, mai.
Ma "tutto è bene quel che finisce bene", tu sei qui a raccontarlo, Diego sta bene, Miriam è diventata sorella maggiore e tuo marito ha vissuto un'esperienza in più, insieme e grazie a te.
Grazie mille di averci raccontato un'esperienza diversa, particolare, ma realizzante tanto quanto quella di ogni mamma che dona la vita al proprio figlio, casa o ospedale che sia, con parto naturale o cesareo che sia.
Mamma di Simone(Faenza 1/11/06-3.335grx51cm)e di Rebecca(Faenza 6/2/09-3.190grx49cm)
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Re: Diego - parto in casa *quasi* perfetto!!

Messaggio da margherita1 » 9 giu 2008, 7:51

carissima, sto per partorire in casa anche io (spero: se lo strepto è negativo e se il cuccioletto si gira!) e mi ha fatto molto piacere leggere il tuo racconto......le complicazioni esistono anche in ospedale, meno male la medicina esiste, e partorire in casa non vuol dire rinnegarla, ma anzi, restituirle il suo vero ruolo che è quello di intervenire quando qualcosa non va, non in caso di fisiologia! un abbraccio grande, spero di raccontare presto anche il mio! :bacio :cuore
Samuele è arrivato! w il nostro topo-caramella!

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