Martedì 22 Aprile mi ricoverano, inutile dire quanto mi sentissi nervosa, da quel ricovero sarei uscita con mio figlio, ma la prospettiva del parto indotto mi spaventava un pò.
Tutta la giornata di Martedì passa tra controlli, monitoraggi e analisi, insomma la tensione aumenta e mi sento impaziente.Ma quando è che si comincia?
Alle 6 del pomeriggio mi fanno la prima induzione introducendo una fettuccia (una specie di tampax) con la funzione di indurre il travaglio. L'effetto che dura 12 ore non è garantito...in caso di fallimento la mattina seguente avrebbero ripetuto il tutto. Io mi convinco che andrà tutto bene....posso farcela!
Mi attaccano al monitoraggio...io sento subito dolori mestruali...peccato che una tirocinante ostetrica mi posiziona al contario la sonda che rileva le contrazioni...io ho dolori ma il mio tracciato è piatto!

Torno in camera....la serata passa a contorcersi dai doloretti....non esagerati ma tutto sommato sono serena....in fondo sono in ospedale!

Mercoledì 23 Aprile. Ore 00.01 mi chiamano per fare un monitoraggio. saluto la compagna di stanza convinta che sarei tornata dopo mezz'ora e invece ritorno nella mia camera dopo 13 ore..già mamma.
Durante il monitoraggio rompo le acque, non dico nulla, nel corso delle ultime settiname tante volte mi sono sentita bagnata e poi si è sempre trattato di leucorrea.
Dopo mezz'ora mi visitano, constatano la rottura delle acque!
L'induzione ha funzionato. Rotte le acque mi tolgono il tampone,mi visitano (che palle ste continue visite!!!!) 2 cm di dilatazione! evviva....la macchina si è messa in moto. Peccato che da mezzanotte alle 5 del mattino guadagno un solo centimetro. 5 ore dolorosissime...e nel frattempo sentivo venire dalla sala parto delle urle che anche a me hanno fatto venire una gran fifa. Mi fanno compagnia un'ostetrica e una tirocinate. Non chiamo ancora mio marito. Mi dicono che la cosa può essere molto lunga. Alle 5 finalmete 3 cm. Si entra nel vivo del travaglio e si può andare in sala parto.
Chiamo Peppe e la mia ostetrica. A questo punto il dilemma è: epidurale SI o epidurale no?devo decidere in fretta. ho il consenso firmato nella mia cartellina (senza quello neanche se piangi in cinese a Bergamo te la fanno) ma io ho sempre pensato di farcela senza......alla fine la prospettiva dell'ignoto e di chissà quante ore di travaglio mi fanno dire: FATEMI L'EPIDURALE.
dalle 5 del mattino in 4 ore arrivo a 10 cm.Ma Pietro è ancora alto. mi mettono a carponi e lì piano piano scende. Io inizio a spingere a questo punto non voglio più il rabocco della dose dell'epidurale. Voglio sentire tutto e sento tutto, non più il dolore ma la voglia del bambino di uscire e la voglia io di conoscerlo. Per farla breve la fase esplulsiva dura 40 minuti, un record per l'ostetrica considerando che sono al primo figlio.
PIETRO nasce alle 10,50 di mercoledì 23 aprile in una splendida giornata di sole!
Mi mettono Pietro sulla pancia. attimi infiniti in cui ci guardiamo negli occhi, il mondo attorno a me non esiste. esiste lui con i suoi occhioni, lui non piange, è sereno...appiccicoso, lo tocco...mi sono lavata la mano dopo 5 ore solo prima di andarlo a riprendere al nido con le mie gambe. Dopo una breve visita in cui lo portano via mi ricuciono (non mi sono fatta mancare niente...pure l'episiotomia)!poi lo riportano e lo attaccano al seno. Inizialmente era un pò imbranatello ma è stato un momento importantissimo da allora si è confermato un gran succhiatore

Insomma, è stato bellissimo, un sogno ad occhi aperti, un'esperienza unica quella del parto dalla quale non puoi fuggire, piena di paura e di tanta forza. Un'esperienza che nessuno ti può insegnare ad affrontare e che affronti con la forza e l'istinto di un leone.
La nostra avventura è cominciata così e si costruirà giorno per giorno attraverso giochi di sguardi e di abbracci.
Pietro è il mio miracolo, la mia vita e la mia gioia
