Sono passati 13 mesi, lo so...
Inviato: 2 mag 2008, 0:31
... e solo ora ho la voglia di raccontare come è andata.
Lo faccio perchè sono 13 mesi che non sto bene, che cerco di sorride mentre sento dentro di me qualcosa che si è spezzato e non capisco se è una cosa naturale oppure sto per diventare pazza.
Dovrei ringraziare di essere viva... che il mio cucciolo sta bene (è perfetto), ma dentro di me c'è come una voce che non si interrompe mai che urla e grida, perchè mi hanno tolto il "piacere" del parto.
Si, quel piacere che immaginavo alla fine del travaglio. Un travaglio che non ho mai fatto, di cui mi hanno usurpata. Quel travaglio che sogno a volte di notte e che volevo tanto sperimentare. Non sono masochista sia inteso. Ma mi sento una donna a metà.
Ero di 29 settimane e 4 giorni quando ho aperto la mia cartella clinica all'ospedale di prato. Avevo deciso di partorire lì dove alle diabetiche (gestazionali) inducevano il parto 15 giorni prima di routine. Avevo anche probelmi di pressione alta, ma alla visita (era venerdì) la mia pressione era perfetta (con 5 pasticche al giorno!!).
Il sabato a cena con gli amici avevo cominciato ad accusare forti dolori allo stomaco, pensavo fosse un po' d'aria nell'intestino a dire il vero... ma alle due mi sono decisa ad andare al pronto soccorso. Dopo una flebo e una nottata mi hanno dimessa. Il dolore era sparito e avevo un sonno pazzesco. Così la domenica ho dormito tutto il giorno e il lunedì sono rintrata nella solita routine... dopo la piscina per gestanti sono andata a pranzo con mio marito e poi lui mi ha chiamata nel pomeriggio per dirmi che non si sentiva bene e che se potevo passare a prenderlo, almeno guidavo io verso casa che lui sentiva di avere la febbre.
Durante il viaggio di ritorno dal suo ufficio a casa mi sono riprese le coliche. Sono stata male tutta la notte e la mattina dopo (ringraziando il cielo) avevo un controllo per la pressione (l'ennesimo Holter). Quando mi hanno rpovato la pressione avevo 140 di minima e 210 di massima. Ricovero immediato, cortisone per ogni evenienza, tre flebo e ferma nel letto in una camera oscurata, sola, in attesa. Ogni mezz'ora una infermiera che passava a prendere la mia pressione che non scendeva. Mio marito (con un'aulin e una tachipirina) con il viso terreo.
Il medico alla mattina che mi dice che spera di arrivare alle 32 settimane.
Il medico al pomeriggio che mi dice che spera di arrivare alle 31 settimane.
Il medico alla sera che mi dice che spera di arrivare a domani.
La mattina dopo alle sei, altro cortisone.
Alle nove, la dottoressa che mi invita a seguirla in sala operatoria.
Non riesco nemmeno a salutare mio marito. Non lo fanno neanche entrare.
Mi preparano in meno di 15 minuti.
Un cedimento solo prima dell'epidurale, vomito, ho la nausea.
Respiro.
Siringa... mi distendono, mi legano... l'anestesita che scherza e cerca di rilassarmi e io che NON sento nulla. Non riesco a percepire nemmmeno il primo vagito di mio figlio (mi hanno detto che urlava come un matto ma giuro che non l'ho sentito!!).
Lo vedo da lontano mentre lo controllano. Lui guarda verso di me. E piango.
Vado così in commozione che il respiro mi si accorcia e penso di svenire.
Lo portano più vicino, già nella culla, ma non lo vedo bene con gli occhi appannati.
Lo portano via e lo rivedo il giorno dopo.
Mi hanno salvato la vita.
L'hanno salvata anche a lui.
Stiamo bene.
Lui è perfetto.
Ma nessuno mi potrà ridare quelle 24 ore... nè potrà risarcirmi del parto che non ho avuto.
Con mio marito ora stiamo pensando ad avere un secondo figlio (speriamo in una femmina). Ma non vi nascondo l'ansia di dover rivivere tutto daccapo. Perchè so bene che il cesareo porta al 90% ad un secondo taglio. E io avrei voluto tanto spingere... dare la vita in modo naturale. Ma chi come me ha avuto la hellp sindrome... è quasi condannato.
E sapete qual'è il bello??? Che come sempre una volta passato il parto (il rischio con la HELLP è di lasciarci la buccia, ma davvero), nessuno mi chiede più come sto.
Non ho avuto il tempo di avere una depressione postpartum... 40 giorni di ospedale non sono compatibili con la depressione, hai troppo da fare. Ma è come se mi stesse venendo ora... a tredici mesi di distanza. Possibile???
Lo faccio perchè sono 13 mesi che non sto bene, che cerco di sorride mentre sento dentro di me qualcosa che si è spezzato e non capisco se è una cosa naturale oppure sto per diventare pazza.
Dovrei ringraziare di essere viva... che il mio cucciolo sta bene (è perfetto), ma dentro di me c'è come una voce che non si interrompe mai che urla e grida, perchè mi hanno tolto il "piacere" del parto.
Si, quel piacere che immaginavo alla fine del travaglio. Un travaglio che non ho mai fatto, di cui mi hanno usurpata. Quel travaglio che sogno a volte di notte e che volevo tanto sperimentare. Non sono masochista sia inteso. Ma mi sento una donna a metà.
Ero di 29 settimane e 4 giorni quando ho aperto la mia cartella clinica all'ospedale di prato. Avevo deciso di partorire lì dove alle diabetiche (gestazionali) inducevano il parto 15 giorni prima di routine. Avevo anche probelmi di pressione alta, ma alla visita (era venerdì) la mia pressione era perfetta (con 5 pasticche al giorno!!).
Il sabato a cena con gli amici avevo cominciato ad accusare forti dolori allo stomaco, pensavo fosse un po' d'aria nell'intestino a dire il vero... ma alle due mi sono decisa ad andare al pronto soccorso. Dopo una flebo e una nottata mi hanno dimessa. Il dolore era sparito e avevo un sonno pazzesco. Così la domenica ho dormito tutto il giorno e il lunedì sono rintrata nella solita routine... dopo la piscina per gestanti sono andata a pranzo con mio marito e poi lui mi ha chiamata nel pomeriggio per dirmi che non si sentiva bene e che se potevo passare a prenderlo, almeno guidavo io verso casa che lui sentiva di avere la febbre.
Durante il viaggio di ritorno dal suo ufficio a casa mi sono riprese le coliche. Sono stata male tutta la notte e la mattina dopo (ringraziando il cielo) avevo un controllo per la pressione (l'ennesimo Holter). Quando mi hanno rpovato la pressione avevo 140 di minima e 210 di massima. Ricovero immediato, cortisone per ogni evenienza, tre flebo e ferma nel letto in una camera oscurata, sola, in attesa. Ogni mezz'ora una infermiera che passava a prendere la mia pressione che non scendeva. Mio marito (con un'aulin e una tachipirina) con il viso terreo.
Il medico alla mattina che mi dice che spera di arrivare alle 32 settimane.
Il medico al pomeriggio che mi dice che spera di arrivare alle 31 settimane.
Il medico alla sera che mi dice che spera di arrivare a domani.
La mattina dopo alle sei, altro cortisone.
Alle nove, la dottoressa che mi invita a seguirla in sala operatoria.
Non riesco nemmeno a salutare mio marito. Non lo fanno neanche entrare.
Mi preparano in meno di 15 minuti.
Un cedimento solo prima dell'epidurale, vomito, ho la nausea.
Respiro.
Siringa... mi distendono, mi legano... l'anestesita che scherza e cerca di rilassarmi e io che NON sento nulla. Non riesco a percepire nemmmeno il primo vagito di mio figlio (mi hanno detto che urlava come un matto ma giuro che non l'ho sentito!!).
Lo vedo da lontano mentre lo controllano. Lui guarda verso di me. E piango.
Vado così in commozione che il respiro mi si accorcia e penso di svenire.
Lo portano più vicino, già nella culla, ma non lo vedo bene con gli occhi appannati.
Lo portano via e lo rivedo il giorno dopo.
Mi hanno salvato la vita.
L'hanno salvata anche a lui.
Stiamo bene.
Lui è perfetto.
Ma nessuno mi potrà ridare quelle 24 ore... nè potrà risarcirmi del parto che non ho avuto.
Con mio marito ora stiamo pensando ad avere un secondo figlio (speriamo in una femmina). Ma non vi nascondo l'ansia di dover rivivere tutto daccapo. Perchè so bene che il cesareo porta al 90% ad un secondo taglio. E io avrei voluto tanto spingere... dare la vita in modo naturale. Ma chi come me ha avuto la hellp sindrome... è quasi condannato.
E sapete qual'è il bello??? Che come sempre una volta passato il parto (il rischio con la HELLP è di lasciarci la buccia, ma davvero), nessuno mi chiede più come sto.
Non ho avuto il tempo di avere una depressione postpartum... 40 giorni di ospedale non sono compatibili con la depressione, hai troppo da fare. Ma è come se mi stesse venendo ora... a tredici mesi di distanza. Possibile???